Studenti: ma cos’è la destra, cos’è la sinistra



Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito


Blocco Studentesco accanto alle organizzazioni studentesche di sinistra. Nel bel mezzo di Roma, lo strano, l’improbabile. Forse l’esatto contrario di quello che alcuni si aspetterebbero. Nel bel mezzo della Capitale, da Piazza della Repubblica fino a piazza Navona. Minimo comune denominatore: l’essere iscritti alle scuole superiori.


Come al solito, le cifrone degli organizzatori: 20mila ragazzi.

Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra? Questi ragazzi non lo sanno. E non è solo colpa loro. Sanno di essere contro la Riforma Gelmini. Ma non sanno in cosa questa riforma consista. Ripetono – non tutti – ma una larga parte – una lezione imparata e cantilenata. A seconda di appartenenze che seguono altre vie.



Tensioni? Tensioni. Poche e da copione. Qualche spintone. Pare che qualche militante abbia iniziato con

Duce, duce

La controparte non sarà stata da meno, né avrà osservato il silenzio.


Il corteo che si divide, insomma. Destinazione unitaria, però. Al Senato, infatti, sono arrivati tutti insieme. Per dire, dicono, la stessa cosa:

E’ una manifestazione apartitica e apolitica senza firme né bandiere. Siamo uniti contro la riforma Gelmini


Quindi torniamo. Torniamo a quel discorso. Quello che Salvatore Borsellino ricorda. Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950.


Calamandrei.

Cari colleghi,
Noi siamo qui insegnanti di tutti gli ordini di scuole, dalle elementari alle università […]. Siamo qui riuniti in questo convegno che si intitola alla Difesa della scuola. Perché difendiamo la scuola? Forse la scuola è in pericolo? Qual è la scuola che noi difendiamo? Qual è il pericolo che incombe sulla scuola che noi difendiamo? Può venire subito in mente che noi siamo riuniti per difendere la scuola laica. Ed è anche un po’ vero ed è stato detto stamane. Ma non è tutto qui, c’è qualche cosa di più alto. Questa nostra riunione non si deve immiserire in una polemica fra clericali ed anticlericali. Senza dire, poi, che si difende quello che abbiamo. Ora, siete proprio sicuri che in Italia noi abbiamo la scuola laica? Che si possa difendere la scuola laica come se ci fosse, dopo l’art. 7? Ma lasciamo fare, andiamo oltre. Difendiamo la scuola democratica: la scuola che corrisponde a quella Costituzione democratica che ci siamo voluti dare; la scuola che è in funzione di questa Costituzione, che può essere strumento, perché questa Costituzione scritta sui fogli diventi realtà […]


Fa piacere scoprire che in 58 anni non abbiamo imparato nulla.


Mentre Gasparri tuona:

Nessuno si illuda, il decreto sarà approvato così com’è”

La protesta cresce. Domani il Senato vota. E sarà sì. Il Pd (dice) non si fermerà.


4 commenti su “Studenti: ma cos’è la destra, cos’è la sinistra”

  1. Esagerato…. Per dare ulteriore contenuto al dibattito – che è ciò che si DEVE scatenare, pacifico e produttivo, ricevo e pubblico un comunicato congiunto di ACLI, ARCI, Legambiente, Anpas, Arci Ragazzi, Arci Servizio Civile, Auser, CGIL, Etzi Cisl, Forum Ambientalista, Lega Cooperative sociali, Isde, Lunaria, Mce, Movimento dei Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Tavolo Della Pace, Uisp, Unieda, che ha il merito di spostare l’attenzione sulle NECESSITA’ STRUTTURALI di affrontare la faccenda.

    COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

    “PER UNA SCUOLA CAPACE DI FUTURO”

    Il mondo dell’associazionismo lancia l’appello e si mobilita per una nuova attenzione ed una nuova responsabilità sociale
    per la riqualificazione della scuola italiana. “Un Forum nazionale della scuola per un confronto realmente aperto e costruttivo”

    Roma, 28 ottobre 2008 – “Pensiamo sia arrivato il momento di chiedersi quale sia il compito che l’Italia vuole affidare alla scuola, quale sia la sua responsabilità sociale. Per rispondere a questa domanda non si può procedere legiferando per decreti, ma è necessario lanciare una grande discussione con un metodo di larga condivisione che possa individuare obiettivi di qualità, su cui le tante risorse presenti nella scuola e nel territorio si possano impegnare, per mettere in campo gli strumenti, le azioni, il percorso per non lasciare le cose come stanno e per non tornare indietro”.

    Questa la base dell’appello “Per una scuola capace di futuro” lanciato dal mondo dell’associazionismo e attualmente sottoscritto da ACLI, ARCI, Legambiente, Anpas, Arci Ragazzi, Arci Servizio Civile, Auser, CGIL, Etzi Cisl, Forum Ambientalista, Lega Cooperative sociali, Isde, Lunaria, Mce, Movimento dei Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Tavolo Della Pace, Uisp, Unieda.

    “E’ importante – hanno dichiarato i promotori – che in questo momento l’associazionismo si metta in moto per rivendicare una nuova attenzione ai temi dell’educazione, dell’istruzione e della ricerca, nella convinzione che la crisi del sistema scolastico non possa essere risolta né guardando al passato né seguendo priorità di cassa. Vorremo, quindi, che si avviasse nel paese un confronto vero e serio sui nodi da sciogliere e sulle soluzioni possibili o auspicabili perché crediamo che rientri nella nostra responsabilità sociale provare a creare uno spazio utile in questo senso”.

    L’appello, ancora aperto a raccogliere nuove adesioni, sottolinea alcuni punti fondanti, per i quali la scuola deve essere autorevole e seria, ma questo non passa attraverso la legittimazione di nuovi autoritarismi; è occasione fondamentale per educare alla cittadinanza attiva, per comprendere e per vivere la partecipazione e la condivisione dei valori fondamentali, unica condizione per motivare e rendere formativa l’ubbidienza e l’ordine; deve costruire strumenti e cultura capaci di consentire a tutti, per il prosieguo della loro vita, di sapersi inserire nel mondo che cambia e non può limitarsi a trasmettere nozioni e tecniche che rapidamente diventano desuete; è il terreno principale in cui i ragazzi si incontrano con gli altri, uguali e diversi, ed imparano la difficile arte del dialogo e del rispetto tra culture e tra persone. Non può trasformarsi per nessuno nel luogo della separazione, della prepotenza e della violenza.

    Mobilitare la società civile verso una nuova attenzione ed una nuova responsabilità per la riqualificazione della scuola italiana, questa quindi la finalità delle associazioni che hanno proposto l’organizzazione di un “Forum nazionale per la scuola” per coinvolgere le tante energie di cittadinanza che credono nel ruolo fondamentale della scuola e hanno voglia di impegnarsi nella sua riqualificazione.

    Hanno aderito:
    Legambiente, ACLI, ARCI, Anpas, Arci Ragazzi, Arci Servizio Civile, Auser, CGIL, Etzi Cisl, Forum Ambientalista, Lega Cooperative sociali, Isde, Lunaria, Mce, Movimento dei Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Tavolo Della Pace, Uisp, Unieda.

  2. E cos’e qs frase detta da un senior manager di Goldman Sachs pochi giorni fa?
    ” Investing in Italy nowdays, is like investing in Augusto Pinochet’s Chile, let’s sell btp and buy bund”
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    Mi sta’ colpendo tantissimo il divario tra btp e bund, giunto a 119 punti, ma, per me, potenzialmente raggiungente punti 145, “tra un po’”. Ne ho parlato con alcuni dirigenti ( due o tre) di primare banche d’investimento qui a Londra, ( tra l’altro, tra quelle meglio uscite dal’uragano di qs ultimi 15 mesi), che ben conosco perche’ miei ex clienti ( e per qs, a me, in qs casi, rispondenti) Tutti mi han dato, piu’ o meno la stessa spiegazione della cosa, spiegazione, che trovo, letteralmente da brividi: DEMOCRACY ISSUES. L’Italia e’ ormai definita UFFICIALMENTE una “non piu’ democrazia”. Forse una “dittaturina, per il momento”, ma comunque, assolutamente, non piu’ una vera democrazia, anzi, non piu’ una democrazia. FULL STOP.. Il vaso lo han fatto traboccare di certo le foto eloquenti del Corriere della Sera ( che Berlusconi voleva nazistare nel 2005, never forget, i repeat, never forget, pls) delle “guerrina civile” di Piazza Navona, come di quelle sprangate alle gambe, violentissime, tirate a uno studente inerme, per terra, a Milano, da un poliziotto di certo, per me, “passionated” per il “sudamerica di fine anni 70”. Ma ancor piu’ le posizioni antiecologiste egoistissime di Silvio Berlusconi, schifate tantissimo anche a un premier, di “non poco leggera” destra ( ma democratica, a differenza che in Italia) come Nikolas Sarkozy, o di destra ” mitigata” come nel caso di Angela Merkel. Uno di Merril Lynch mi ha detto che han fatto anche molto scalpore le idee neoXuxluxclaniste proApartheid, “bianchi di qua, neri di la” di Roberto Cota, ma per me, sotto sotto, ancor di piu’, di tanti fig.etti ma..f..ascisti Berluscones. Ma per un sales di Goldman Sachs, quello che piu’ si trova vomitevole, invece, e’ il tentativo di Slvio Berlusconi di annientare completamente la democrazia in Italia, abolendo l’esercizio delle preferenze in vista delle Europee. Io dico che se Silvio Berlusconi non viene tirato giu ( how? grandi obbiettivi necessitano grandissimi sforzi, questo da sempre), nel 2011/2012 avremo i primi casi di “desaparecidos all’Argentina”, tra Arcore e Corleone, con lui, il tutto ordinante, dalla sua nuova capitale d’Italia di Arco..r..leone stessa. Fin’ora, in qs tipo di ” visions” mai mi errai, spero che cio’ potra’ accadere ora, ma temo, che con lui a continuare a nazicamorristare cosi’, e con l’opposizione alla camomilla di Walter Veltroni e Goffredo Bettini……… Meno male che Massimo D’Alema sta’ decidendo di tornare a essere quello del 96, unico, insieme ad Antonio Di Pietro, a parlare di cio’ di cui finalmente bisogna iniziare a parlare: “ANTIDEMOCRAZIA E DITTATURA”….

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