Spy Story per Obama


spy story


Povero Obama. Pure la Spy story ci si mette.


Ora esce fuori che i file relativi ai passaporti di Barack Obama, contenenti tutti i dati relativi ai suoi viaggi, ai visti e ai suoi spostamenti – sia chiaro, fin dalla tenera età – sono stati illegalmente consultati – leggi spiati – da chi? Da qualcuno al Dipartimento di Stato. Per ben tre volte negli ultimi due mesi.


La dinamica sembrerebbe strana. Tre persone diverse, e apparentemente per diversi motivi, che lavoravano a contratto per il Dipartimento di Stato, avrebbero consultato in tre momenti diversi la documentazione inerente il celebre passaporto.

Tutte le preziose info relative il prezioso documento di identità sono contenute nei computer dell’Ufficio degli Affari Consolari. Quello che gestisce tuuuuutti ma proprio tutti i dati su viaggi, Paesi visitati, visti richiesti e documentazione presentata per ogni rinnovo. Fin dall’infanzia del candidato, si ripete. Ora il sistema informatico ha parlato, e ha detto intrusione non autorizzata nei confronti di una persona classificata come “sensibile” . Scoperti i protagonisti, due licenziati, il terzo ha un procedimento disciplinare in corso.


Ma il Dipartimento non sarebbe andato a verificare il colore politico dei tre soggetti. Non avrebbe approfondito. La prima violazione risalirebbe addirittura al 9 gennaio.


Il portavoce di Obama, Bill Burton, ha parlato:

un’oltraggiosa violazione alla sicurezza e alla privacy

Anche preoccupante, in effetti. Data la vittima. Il governo, continua,

ha il dovere di proteggere i dati personali dei cittadini e non di usarli per finalità politiche. E’ un problema serio che richiede un’indagine completa e pretendiamo di sapere chi ha guardato questa cosa e per quali motivi”.

Naturalmente, a breve uscirà qualcosa di piccante. Vale la pena aspettarselo.

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