Roma, c’è posta per te



La vita del recapito, nella cassetta delle lettere, di preziose missive in un qualsiasi, anonimo condominio di Roma, è delicato processo. Il postino si impicca per non perdersi tra le centinaia di buche tutte uguali, tra lettere e nomi, interni e nominativi che non corrispondono. Forse, con la pubblicità elettorale, può dirsi quasi contento. Tanto è democratica. E’ per tutti. Tutta uguale per tutti.


Ieri sono giunti insieme. Lo stesso identico giorno, lo stesso identico momento. Chissà se si sono strategicamente studiati oppure se il tutto ha il semplice senso di una congiuntura tragicomica economica e postale.


Due buste, intestate al proprietario di casa (detto per inciso, passato a miglior vita. Ma ci fosse un solo elenco che lo sa). Una completamente bianca. L’altra, con scritto fuori, accanto al destinatario: Walter Veltroni. Piccolo e discreto, non si nota – e infatti lo si scopre solo dopo averla aperta, non ci cade l’occhio prima, sul nome. L’altra, invece, dall’esterno è anonima.

Per puro caso, e non per altro – ripeto, l’intestazione Walter Veltroni sulla busta la si è scoperta solo dopo aver letto ambo i contenuti – si apre la suddetta. PER TE, (in verde) PER ROMA. (in arancione) Uh. I colori del Partito Democratico. Ed esordisce: Gentile XXX (ripeto, XXX è passato a miglior esistenza da un po’),

sono Walter Veltroni, voglio rivolgeremi a lei con poche parole e con sincerità, come ho sempre fatto in questi sette anni, da Sindaco di Roma

Quindi è Walter a scrivere, ci immaginiamo di suo pugno (…). E prosegue:

Al ballottaggio di domenica 27 e lunedì 28 aprile lei, insieme a tutti i romani, avrà la possibilità di decidere chi sarà il prossimo Sindaco di questa nostra meravigliosa città. Io le chiedo di non rinunciare a questa possibilità, di andare a votare e di scegliere Francesco Rutelli

E giù con tutto quello che Rutelli ha fatto, vita e miracoli, cammino e percorso futuro. Anni passati e anni a venire. Senza tediar con tutto il testo, una frase mi ha colpita particolarmente:

Roma non sarebbe questo senza il grande lavoro iniziato da Francesco Rutelli. Il Sindaco deel Giubileo, delle “cento piazze”, del buon governo. Il Sindaco che ha fatto del Campidoglio una casa di vetro

Piace molto, a sinistra (?), la definizione

casa di vetro

Comunque, questo è. Walter che scrive per Francesco, suo predecessore e successore (?).


Che conclude:

Questo viaggio, per Roma, ora può continuare. Con Francesco Rutelli, Roma può crescere ancora, può diventare ancora più bella, può essere ancora di più luogo dove nessuno resta solo e dove è possibile vivere serenamente


Soddisfatti e pieni di spranze, passiamo all’altra busta. Qui è direttamente il candidato Sindaco a scrivere (e, a sensazione, questo forse va a suo favore, più che se si fosse fatto presentare da Silvio). Carta intestata con striscia azzurrina e scritta bianca. Anche qui maiuscolo, ma una comunicazione più netta e che va dritta al sodo. ALEMANNO SINDACO. Niente giri di parole o altro. Niente appelli, per te per Roma, qui si va subito al dunque.


Anche il contenuto della missiva è più scco. Il testo è assai più breve di quello del PD – mezza pagina con un carattere, un font, più grand, contro la pagina e mazzo di lettera d’amore di Walter. Anche qui c’è il nome del proprietario di casa passato a miglior vita.


Non un appello, si diceva, ma un incipit secco.

Con 677.350 voti mi avete consentito di arrivare al punto più alto di questa entusiasmante esperienza: è un riconoscimento importante di cui vi sono grato e che conferma il legame profondo che mi unisce alla città in cui ho speso tutta la mia vita

Poi un richiamo alla fiducia, necessaria, per fare il Sindaco:

perciò io dico che mi fido di te

Mi fido di te in grassetto nel testo. Lui dice di fidarsi, delle persone che l’hanno votato al primo turno, di quelle che non l’hanno votato ma lo voteranno, delle persone della sua città in genere. Secco, chiede fiducia e firma. A suo pregio bisogna dire che, al contrario dl Pd, mette i contatti del comitato elettorale. Dà contatto, la faccenda.


Alla fine della tiritera? Viene da cstinarle entrambe. Peraltro, in questa casa, ce ne fosse uno con la residenza a Roma, e che quindi possa votare per uno dei due. Peccato, una chance nel cestino.


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