I pm: “Berlusconi sapeva delle escort”. Lui: “Sabotatori contro di me”

Il Tribunale del Riesame di Napoli si è pronunciato sulla richiesta di scarcerazione di Giampaolo Tarantini e della moglie Angela Devenuto, richiesta accolta per entrambi, e respinta, invece, per Walter Lavitola, che rimane latitante. Si è invece ribaltata, nella sostanza, la posizione del premier Berlusconi, che da testimone e parte offesa diventa quasi sicuramente indagato per aver indotto l’imprenditore pugliese a dire il falso ai magistrati.
Secondo i giudici, infatti, Berlusconi non sarebbe stato vittima di un ricatto, bensì responsabile del reato previsto dall’art. 377 del codice penale, ovvero l’istigazione a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Il premier avrebbe cercato di condizionare Tarantini perchè “consapevole” che le ragazze da questi portate nelle sue residenze erano delle escort.
Per i pm napoletani, inoltre, la linea difensiva scelta dal premier degli aiuti ad una famiglia in difficoltà è stata “inevitabilmente smentita non solo da una serie di argomentazioni di ordine logico, ma anche da una pluralità di circostanze di fatto emergenti dagli atti“. Berlusconi avrebbe infatti adoperato “modalità non trasparenti” per le elargizioni a favore di Tarantini e della sua famiglia.
L’imprenditore pugliese sarebbe stato “reticente davanti ai giudici, mentre, in una conversazione telefonica con Patrizia D’Addario, avrebbe espresso stupore “nell’apprendere che la D’Addario non aveva ricevuto alcun compenso in denaro per la prestazione sessuale resa”. In un altro strascio della conversazione con la D’Addario, Tarantini si sarebbe detto sicuro della “piena consapevolezza da parte del premier della natura delle prestazioni che gli venivano offerte“.

Il tribunale del Riesame ha invece confermato l’ordine di custodia per l’ex direttore dell’Avanti Walter Lavitola, attualmente latitante a Panama, sia per “l’elevato rischio di recidiva specifica”, sia per la sua capacità di continuare a delinquere pur trovandosi dall’altro capo del mondo“.
Secondo l’ordinanza del Tribunale del Riesame, inoltre, la competenza territoriale nell’indagine ovrà ora passare dalla procura di Napoli a quella di Bari, in quanto sarebbero state rese qui le prime affermazioni false da parte di Tarantini. Sul presunto ricatto al premier ha aperto un fascicolo anche la Procura di Roma, ritenuta competente a procedere dal gip Amelia Primavera in merito all’estorsione di cui sono accusati Tarantini e Lavitola.
Il premier Berlusconi, in serata, ha rivolto un messaggio di auguri a don Pierino Gelmini, della Comunità Incontro di Amelia, nel quale ha contrattaccato alle accuse, mostrandosi quasi vittima di un complotto: “Ci sono molti ambienti giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare, invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia” ha infatti affermato il presidente del Consiglio.

 

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