Fermi tutti. La polemica tutta piemontese sui risultati elettorali delle ultime elezioni regionali, tra il neo eletto Roberto Cota (Lega Nord) e l’ex presidente Mercedes Bresso (Pd), era iniziata già qualche ora dopo i festeggiamenti per la vittoria della Lega Nord. E dopo oltre un mese di battibecchi, polemiche e ricorsi, la notizia ha assunto i contorni dell’ufficialità: torna così in bilico la futura presidenza del leghista alla guida dell Regione Piemonte. All’1,05 di questa notte infatti, il presidente del Tar piemontese, Franco Bianchi, ha letto il dispositivo di una sentenza che potrebbe dare un ulteriore scossa al già movimento momento politico italiano. E una nuova e pericolosa spallata al governo in carica, guidato in maniera sempre più evidente dal duo di “ferro” Lega Nord-PdL. Questo perché giudici hanno accolto parzialmente il ricorso contro due liste di centrodestra (“Consumatori” e “Al centro con Scaderebech”) decidendo che si deve procedere entro 30 giorni al riconteggio dei voti. Respinto invece l’altro ricorso contro la lista “Verdi Verdi” accusata dallo storico partito del “Sole che ride” di aver copiato il simbolo per confondere ulteriolmente gli elettori. Infine gli avvocati dei ricorrenti dell’area del centrosinistra, hanno 60 giorni di tempo per avviare una querela nei confronti di Michele Giovine, eletto a capo della lista “Pensionati per Cota”, e finito sotto processo penale con l’accusa di aver presentato firme false. Insomma, solito teatrino tutto italiano.
Le liste incriminate – Il problema maggiore però, é che l’esito del riconteggio delle schede sarebbe quanto mai incerto. Si pensa al caso della lista “Al centro con Scaderebech” che, presieduta da un ex consigliere regionale Udc passato poi nel centrodestra (si ricordi che in Piemonte Pier Ferdinando Casini sosteneva la presidente uscente, Mercedes Bresso) ha raccolto circa 12 mila voti.
L’irregolarità denunciata al Tar riguarda il fatto che “Scaderebech avrebbe sfruttato la sua ex appartenenza all’Udc per non dover presentare le firme a sostegno della lista e di aver successivamente cambiato campo politico”. In ogni caso però, i giudici vogliono sapere esattamente quante schede con il voto a Scaderebech hanno anche l’indicazione del candidato presidente Roberto Cota. Nel caso in cui in queste ultime fosse presente il cognome del presidente della Lega Nord, la volontà dell’elettore sarebbe inequivocabile. In caso contrario però, il voto non potrebbe essere automaticamente attribuito al candidato presidente della Lega. Meno rilevante il peso della lista “Consumatori”, che ha portato a casa poco meno di 3.000 voti. A Cota basterà infatti che dei 15.000 voti in riconteggio 6.000 abbiano l’indicazione del suo nome per rimanere in sella alla poltrona di presidente del Piemonte. Questo perché la vittoria del candidato leghista era stata ottenuta con un distacco di soli 9.372 voti.
La soddisfazione della Bresso – Al di là di quale sarà l’esito del riconteggio dei voti, é comunque notevole la soddisfazione espressa nella notte da Mercedes Bresso: “La sentenza del Tar ha dimostrato la fondatezza della quasi totalità dei nostri ricorsi – ha detto l’ex presidente del centrosinistra – e anche per quanto riguarda i rilievi mossi alla lista dei Pensionati sarà sufficiente la presentazione di una querela per vederli accolti“. Entro Ferragosto si saprà dunque se il Piemonte cambierà di segno politico tornando al centrosinistra (con la semplice proclamazione di Bresso Presidente e la sconfitta di Cota), se Cota rimarrà al suo posto o se si dovrà tornare nuovamente a votare in autunno. In quest’ultimo caso è quasi certo che non sarà più Bresso a correre contro Cota ma il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che è a fine mandato.
La reazione di Cota – “Se ogni giorno ce n’è una – dice Cota – il problema non è Scanderebech ma il fatto che per qualcuno Lega e Pdl non dovevano governare. Contro il dispositivo del Tar faremo ricorso immediato al Consiglio di Stato. Per quanto mi riguarda, continuerò a lavorare con rinnovato. Queste cose non mi fiaccano ma mi danno nuove energie anche per rispondere ai piemontesi, che sono arrabbiatissimi“. Secondo il governatore “la sentenza è incomprensibile. Perchè Scanderebech ha presentato la dichiarazione di collegamento non in base alla sua volontà ma a una legge regionale, la 21 del 2009, votata sotto la Giunta Bresso. E l’articolo uno della legge dichiara che le dichiarazioni di collegamento possono essere effettuate anche a favore di una lista diversa dal gruppo consiliare di collegamento. E cosi han fatto anche molti gruppi di Bresso. Siamo fuori dal mondo. Di fronte a ciò non so se darmi una spiegazione“. E’ convinto che il Consiglio Stato farà giustizia, Cota: “dal punto di vista giuridico – dice l’avvocato della Regione Piemonte, Luca Procacci – chiederemo subito in via cautelare un provvedimento che sospenda il riconteggio dei voti delle liste “Al centro per Scanderebech” e “Consumatori”. Attendiamo le motivazioni della sentenza, poi agiremo. Riteniamo che ci siano motivazioni fondate per ottenere presto giustizia“. Infine il presidente del Carroccio spiazza tutti lanciano una polpetta avvelenata nel di certo non tranquillo cortile del Partito Democratico: “Dopo la sentenza del Tar di questa notte ho ricevuto moltissimi sms di solidarietà e anche di imbarazzo per la situazione da parte di consiglieri e esponenti del Pd”, dice. Da chi? “Non posso fare nomi. Ma sappiate che sono tanti“.