Pd. Ovvero: c’era una volta la piazza



C’è un’Italia delusa. Un’Italia divisa. Un’Italia opposta. Poi c’è anche chi dice che ci sia una sinistra divisa, ma tant’è. (La Sinistra italiana – in senso ampio – è indifendibile da troppo).


Ieri, finalmente, il grande appuntamento delle piazze con Veltroni. O forse, meglio, di Veltroni con le piazze. Ascoltare e vedere i Tg nazionali ieri sera è stato educativo. Mi ha ricordato l’ottima ragione per la quale sopravvivo dignitosamente senza televisore in casa.


Dopo una manifestazione, c’è la guerra dei numeri. Qui, la proporzione è imbarazzante: 2 milioni e mezzo per gli organizzatori, 200.000 per Emilio Fede, 300.000 per il Pdl.

Emilio ha le idee chiare: Addirittura due milioni? Eh.

Per dovere di obiettività, domani faremo fare ad un architetto il calcolo di quante persona possano entrare a Circo Massimo

Certo, non è detto che il numero di manifestanti presenti ieri a Roma si esaurisca alla cifra della capienza di Circo Massimo, dove un numero X di PIDDINI si è in verità sorbita nientepopodimenoche UN’ORA d’orologio di discorso di Walter Veltroni.


Dove Walter, sia detto in verità, ha provato a ritrovare un carisma da agitatore di folle (in senso sempre pacifico, si raccomanda), di fronte a una piazza che, dalla parte della ragione o del torto, a lui ha inoltrato un messaggio unitario:

Ah Walter, ce n’hai messo di tempo…


Sia detto anche, per dovere di cronaca, che mi sono ritrovata in alcune zone periferiche della città, nella giornata di ieri. Il numero di pullman trasportanti i verderossi era assai elevato. Per i più coraggiosi, il testo integrale del suddetto discorso. In sostanza:

L’Italia. Migliore di chi la governa

E:

Un’altra Italia è possibile. La faremo insieme

Silvio, schifato, da Pechino si è limitato a commentare: io non mi smuovo di un millimetro, non cambio di un h il testo dei miei disegni di legge, questa Sinistra è divisa e la manifestazione serve solo a coprire gli squarci interni. Della serie: ‘A Walter, ‘a Piazza… non m’arisultate proprio. (La versione originale della frase, in medeghino, purtroppo ci manca. Siamo aperti alle vostre competenze linguistiche).



Comunque Piero…. Dire che l’opposizione nonèverochenonc’è… La piazza c’è. L’opposizione, mica. Ricordate cosa avete fatto col lodo Alfano – e infatti ieri, in piazza, a raccogliere le firme per il referendum di abolizione era solo Di Pietro, non Uolti e i suoi


Infine una chicca. Mentre ieri il Tg5, dopo la dovuta cronaca della benedetta manifestazione e delle connesse reazioni politiche, passava a un ben più elevato giornalismo, descrivendo la piaga dei problemi delle API – sìsì – che pare stiano attraversando un periodaccio, nell’aria, ormai da qualche giorno, dovrebbe piuttosto rimbalzare il nome del Presidente Emerito Francesco Cossiga.



Perchè? Qui la risposta, rilanciata ieri in una petizione:

Qualche giorno fa, in un’intervista al giornalista Andrea Cangini riportata da tutti i media italiani e stranieri, il Presidente Emerito Francesco Cossiga sembrerebbe aver dichiarato (segue un estratto dell’intervista):
Maroni […] dovrebbe ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. […] Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri […] nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano […], soprattutto i docenti […] non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. […] Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!

Con tanto di appello a Napolitano:

Crediamo che queste dichiarazioni siano incostituzionali, provocatorie e colpevoli di alzare i toni di una protesta che (finora) si è sempre dimostrata civile. Dette affermazioni, inoltre, ci sembrano inammissibili soprattutto se rilasciate da un Senatore a vita ed ex Capo di Stato.
Per questo le chiediamo di ottenere dal Senatore Cossiga ampia, pubblica e definitiva smentita delle dichiarazioni suddette oppure di invitare lo stesso a rassegnare le sue dimissioni da Senatore della Repubblica italiana


Una dichiarazione che dà nuova certezza a ben precise storiche interpretazioni della storia d’Italia. Leggi Gladio, leggi P2.


Che dirà Napolitano?


Con osservanza, osserviamo.


2 commenti su “Pd. Ovvero: c’era una volta la piazza”

  1. Libero giornale di REGIME, approfondisce facendo i conti delle piazze: 4 persone a metro quadrato moltiplicato per la superficie. Mette in fila tutte la manifestazioni e le piazze allo scopo di sminuire l’evento della DEMOCRAZIA PARTECIPATA. Tutte…eccetto una quella del 2 dicembre 2006: quando sotto lo striscione contro il REGIME, per la LIBERTA’ parlava il Caudillo de noantri. Ve lo ricordate????Quella in cui c’erano ebrei che applaudivano al negazionista Romagnoli…padani che applaudivano ai nazionalisti Mussolini Alemanno…il kaimano:Siamo più di 2,5 milioni!!!!In una piazza che analizzata dal quotidiano di Feltri(o del SISDE) per una manifestazione di sinistra(è la storica piazza del PCI) nn può superare il 160’000!!!!

    La polemica si estende agli altri giornali e contamina anche i blog: Berlusconi riesce a dettare a tutti l’ordine dle giorno(COMPRESO ME!!!!!).

  2. Pingback: Studenti: ma cos’è la destra, cos’è la sinistra - PoliticaLive

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