Marcinelle, 53 anni dopo. Quando la tragedia era italiana

Marcinelle

Agosto 1856. Agosto 2009. Nella cittadina belga di Marcinelle, si è celebrato il 53° anniversario della tragedia mineraria in cui morirono 262 lavoratori di cui 136 di nazionalità italiana. All’evento hanno preso parte Gianfranco Fini, Presidente della Camera Dei Deputati, Sandro Maria Siggia, Ambasciatore d’Italia in Belgio, Mirko Tremaglia che ha fatto si che venisse istituzionalizzata la giornata di commemorazione, ed i parlamentari italiani eletti nella Circoscrizione estero.

Marcinelle è il simbolo del coraggio e della forza di centinaia di italiani fuggiti dalle loro terre per cercare fortuna e realizzare un sogno, dicono.

Il responsabile italiani nel mondo del Popolo della Libertà, il deputato Aldo Di Biagio, commenta:

Allora, come adesso, questa tragedia fa riflettere sulla condizione in cui sono sottoposti molti lavoratori, sulle umiliazioni ed i sacrifici che i nostri emigrati hanno dovuto sopportare, il più delle volte con coraggio ed orgoglio

Una tragedia che chiede a gran voce una riflessione e una commemorazione bipartisan:

Quest’anno la celebrazione di Marcinelle, avverrà in una cornice bipartisan, -alla presenza del Presidente Fini e con la partecipazione dei parlamentari eletti all’estero, segnale questo che il rispetto verso il mondo dell’emigrazione non deve trincerarsi dietro colori, bandiere o impalcature ideologiche. Oggi come allora, l’impegno condiviso deve essere quello di dare ascolto e giusto rispetto alle nostre comunità all’estero e la presenza di un importante riferimento istituzionale come il presidente Fini, è l’espressione più dignitosa e profonda di attenzione del Paese verso una tragedia ancora dolorosa, 53 anni dopo

Una miniera di carbone. Marcinelle e il disastro di 53 anni fa rappresentano la terza più grande tragedia dell’emigrazione italiana nel mondo per numero di morti, dopo quella di Monongah nel 1907 e quella di Dawson nel 1913. Tempi lontani? Tempi reali, comunque. Tempi in cui la tragedia era tutta italiana, allora. Con lunghe liste di morti e dispersi. Nomi che dicono ancora molto, per chi li ricorda.

Foto|Wikipedia

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