Libia, il comando va alla Nato. 40 morti per i raid a Tripoli

 

Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, la Nato avrebbe assunto da oggi alle 8 il comando di tutte le operazioni militari in Libia, subentrando alla coalizione multinazionale in campo dal 19 marzo. Così, la missione “Odissea all’ Alba” ha preso il nome di “Unified protector”, protezione unificata.
Questa notte, gli aerei della coalizione internazionale hanno sorvolato Tripoli, dove, secondo quanto riferito dal vicario apostolico della città, monsignor Martinelli, ci sarebbero stati 40 morti. Il vescovo ha spiegato: “Se è vero che i bombardamenti sembrano alquanto mirati, è pur vero che colpendo obiettivi militari, che si trovano in mezzo a quartieri civili, si coinvolge anche la popolazione.” La Nato avrebbe comunque aperto un’ inchiesta sulle vittime civili.
Gheddafi
avrebbe nuovamente fatto una dichiarazione contro la “crociata” anti-islamica dell’ Occidente, promettendo resistenza “fino alla fine”, mentre le forze a lui fedeli attaccavano nuovamente la città di Misurata, già presa dai ribelli anche se sotto assedio da 4o giorni, dove ci sarebbero stati venti morti. Il capo di Stato maggiore Usa, Mike Mullen, ha riferito che nella guerra sarebbero state neutralizzate quasi un quarto delle forze di Gheddafi, anche se comunque il regime, dal punto di vista militare, avrebbe ancora consistenti capacità. Secondo una stima accreditata, invece, sarebbero mille finora i morti dall’ inizio della guerra.

Il ministro degli Affari Esteri libico, Mussa Kussa, un uomo di punta del regime, è giunto ieri a Londra e ha annunciato le sue dimissioni dall’ incarico, come ha reso noto il Ministero degli Esteri britannico in un comunicato. Un alto funzionario americano, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha spiegato che quella di Mussa Kussa è “Una defezione molto importante, indicativa del fatto che la gente che circonda Gheddafi ritiene che la fine è prossima”.
Lunedì, invece, giungerà a Roma Ali Al-Issaw, “ministro degli Esteri” del Consiglio nazionale transitorio libico, ed incontrerà il ministro degli Esteri Frattini, consolidando così un rapporto già esistente nell’ ambito delle nuove relazioni diplomatiche intraprese dai ribelli. Il Comitato nazionale transitorio, dopo aver ottenuto il riconosciment0 della Francia, guarda con interesse all’ Italia, mentre la Farnesina ha fatto sapere oggi di “aver tagliato tutti i contatti con il regime di Tripoli” e di aver “intensificato i rapporti” con i ribelli.Frattini ritiene comunque che debba essere l’ Europa a pronunciarsi sul riconoscimento della futura Libia, e ha aggiunto: ” Con l’ incoraggiamento della comunità internazionale credo che l’ Unione Africana possa chiedere prestissimo al raìs di farsi da parte”.
Il presidente americano Barack Obama avrebbe invece firmato già da alcune settimane, secondo quanto riferito dal New York Times, un ordine segreto per autorizzare l’ invio, tramite la CIA, di armi e di altri tipi di sostegno ai ribelli libici, ma per il momento ancora non sarebbero state inviate armi in Libia.

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