Giulio Cavalli (IdV) a politicalive.com: “Riforme e voto. Expo 2015? Mai affrontato in Regione. Lombardia: le mie priorità. Mafia – politica: realista ma ottimista”

CARTA D’IDENTITA’
Nome: Giulio
Cognome: Cavalli
Professione: attore, scrittore, regista
Partito: Italia dei Valori
Ruolo istituzionale: consigliere regionale Lombardia (dallo scorso aprile 2010)
Il fatto: nel dicembre 2009 è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che gli ha portato la propria solidarietà per la vita sottoscorta a causa delle minacce ricevute da cosche mafiose.
Per approfondire: www.giuliocavalli.net

Gli spunti di riflessione sono figli di un agosto in cui a chiudere per ferie sono stati solo i luoghi istituzionali mentre la politica nazionale si è imbattuta nella particolare realtà di una crisi di Governo scaturita in seguito alla lite (divergenze etiche, politiche, personali) tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. La diatriba interna al Popolo delle Libertà spalanca i portoni a uno scenario a questo punto più che realistico: ennesime elezioni anticipate con sviluppi allo stato attuale imprevedibili. Che faranno i finiani? E l’UdC di Casini? La convergenza tra Partito Democratico e Italia dei Valori è destinata a sopravvivere?

Tuttavia, parlarne con Giulio Cavalli (“seguo soltanto ciò che ho nel cuore e nella pancia, la volontà inestinguibile di essere presente, partecipe a me stesso e alla società di cui sono parte“), consigliere regionale (Lombardia) in quota all’IdV, significa poi non trascurare neppure una serie di avvenimenti – l’inchiesta legata alla cosiddetta organizzazione P3, il coinvolgimento nello stesso ambito di Roberto Formigoni, l’analisi di una realtà eterogenea e complessa quale è quella della Lombardia, il lento marciare verso Expo 2015, la connivenza tra Mafia e politica (del presidente dell’antimafia Beppe Pisanu giungono fresche le dichiarazioni odierne: “L’insieme delle mafie oggi movimenta 120-140 miliardi di euro l’anno, è chiaro che la movimentazione di questo denaro comporta complicità in una vasta zona grigia che riguarda il mondo dell’economia, della politica, della finanza”) – di cui il consigliere ha evidente facoltà per rendicontare e che sono tanto attuali quanto la querelle tra berlusconiani e finiani.

Il PdL è frantumato, la tenuta del Governo evidentemente fragile,l’Esecutivo sembra avere i giorni contati: quale scenario prevede o auspica?
Una soluzione tecnica che duri giusto il tempo di scrivere le riforme per garantire una campagna elettorale pari e ripristinare il diritto-dovere della preferenza per i cittadini. Non un giorno di più. Poi andare al voto creando una coalizione reale che non abbia ombre sui punti fondamentali del proprio programma“.

Grillo – Pd – UdC – Fli: con quale di questi partiti a IdV sarebbe precluso un dialogo, con chi accetterebbe di sottoscrivere un programma?
L’Udc gioca da tempo a cedersi al miglior offerente. Mi interessano i partiti che costruiscono, non mi interessa il mercimonio delle poltrone. Con Fli non condivido le radici politiche ed ideali, credo che non sarei intellettualmente onesto nel fingere visioni comuni in un rapporto che è distante già nelle premesse. Il Pd ha una parte attiva, democratica e indisponibile agli inciuci con cui già lavoriamo regolarmente, mi auguro che possa quanto prima avere una dirigenza che assomigli di più alla sua base. I temi del movimento 5 stelle sono gli stessi temi su cui stiamo lavorando in Regione e nelle amministrazioni in cui siamo presenti. Questo parla da sé“.

Leadreship Pd: come valuta l’operato di Bersani?
Altalenante: un po’ troppo forte con i deboli e un po’ deboluccio con i forti“.

IdV: qual è il valore aggiunto che garantirebbe il suo partito a una eventuale coalizione e quale, invece, il limite strutturale (se esiste) che va ancora superato?
Il valore aggiunto sta nell’inamovibilità su alcuni principi e su un programma chiaro nei suoi 11 punti chiave. È un partito giovane che deve imparare a gestire un’adolescenza in rapida crescita che richiede una decisa apertura all’eterogeneità e una rapida strutturazione sul territorio“.

Di Pietro si è paragonato a un centravanti di sfondamento per sottolineare che la sua figura non potrebbe essere spesa per guidare una coalizione. Chi potrebbe rivestire quel ruolo?
Allo stato attuale sarebbe superficiale e inutile giocare sui nomi e sulle facce. Decidiamo insieme quali sono le priorità, come attuarle e all’interno di quale perimetro politico. Non sarà difficile poi leggere la giusta persona di sintesi“.

Mafia – politica: le fa più paura il pensiero di quanto è venuto a galla, di quello che non è ancora emerso o di ciò che non si saprà mai?
Mafia-politica un rapporto adultero che si consuma fin dalla nascita di questa repubblica. La storia dimostra come la volontà chiara di creare degli anticorpi ha portato i propri frutti, penso a Pio La Torre e a uomini come Giovanni Falcone e molti altri, per questo non mi stancherò di essere ottimista, realista ma ottimista“.

Che idea si è fatto rispetto al coinvolgimentio di Formigoni nell’ambito dell’inchiesta sulla P3?
La vicenda non fa nient’altro che confermare come in Lombardia la vera gestione del potere non sta dentro i luoghi democratici ma nelle stanza o nei telefoni di un potentato sommerso. Sento Formigoni difendersi parlando di nessun procedimento giudiziario. C’è un valore nella politica che sembra essere dimenticato: l’opportunità“.

Primi bilanci da consigliere (Cavalli è anche Coordinatore di Milano città per IdV): cinque temi per i quali in Lombardia si fa ancora troppo poco e – per gli stessi – altrettante proposte.
Il primo è quello della criminalità organizzata: ci vorrebbe un’urgente presa di coscienza e messa in opera di organismi e regole politiche adatte
Il secondo porta a una rivisitazione rispetto alle politiche ambientali: occorre una gestione del suolo che parta dalla considerazione che è un bene finito e non di proprietà di governanti o amministratori
Terzo, poi, l’Expo: la vera sfida è riuscire a costruire un Expo che sia più utile a fine manifestazione e che non crei cattedrali nel deserto. Oggi expo è infangato in un’incapacità organizzativa e gestionale che ha strapagato manager per non riuscire nemmeno a deciderne la collocazione. In quart’ordine, il legame tra pubblico e privato: che la dignità della scuola e della sanità pubblica sia stata svenduta per far sorridere qualche privato dovrebbe essere un’emergenza sociale. Qui invece è la chiave di volta del consenso per vincere. Infine, guardo al bilancio: sarebbe imperdonabile scialacquare risorse per alimentare la bandiera del federalismo in un momento storico in cui la Regione è chiamata alla responsabilità di garantire un sostegno dignitoso ad ogni suo cittadino
“.

Ha parlato di Expo, riesce a fare il punto della situazione?
Oggi expo esiste solo nei caffè tra 4, 5 amministratori e qualche padrone del mattone. Forse molti cittadini non sanno che l’argomento expo non è mai stato trattato fin’ora all’interno del consiglio se non per una comica mozione dell’Udc che proponeva di affidare in toto il pacchetto delle grandi opere a Infrastrutture Lombarde“.

Lei è autore e attore di teatro: come riesce a conciliare, non solo in termini di tempo, il suo mestiere con l’attività di politico? Sembrano due contesti tra loro assai differenti: il pragmatismo della politica a fronte della creatività dell’artista.
Soprattutto in un modo: cercando di essere serio“.

Le è toccato subire più di una minaccia dalla criminalità organizzata, si sente tutelato dalle Istituzioni? Più dura, certe sere, addormentarsi o più faticoso, alcune mattine, dar retta alla sveglia?
Credo che lo Stato stia garantendo di poter esercitare le mie professioni nel modo più sereno possibile. Credo comunque che la tutela venga molto più dalla gente che da qualche uomo di scorta“.

Alcune affinità legate alla vita privata e pubblica portano a chiederlo: ha mai conosciuto Roberto Saviano?
Sì, conosco Roberto e capita di scambiarsi qualche opinione“.

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