Gervasoni parla con il pm. Chiamati in causa altri giocatori di serie A

Carlo Gervasoni, tester fondamentale per l'inchiesta sul calcio scommesse

E’ un fiume in piena quello che emerge dalle trascrizioni dell’interrogatorio di Carlo Gervasoni, il calciatore del Piacenza arrestato riguardo le indagini sul calcio scommesse e successivamente rilasciato agli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi, il pm ha ascoltato proprio Gervasoni, le dichiarazioni fatte dal calciatore hanno chiamato in causa anche altri suoi colleghi della serie A ed ha portato alcuni esempi pratici di partite, a sentir lui, truccate e quindi su cui scommettere sicuri di vincere ingenti cifre di denaro.

Gervasoni, come primo esempio, racconta al pm la partita Palermo – Bari del 7 Maggio del 2011 terminata con un risultato di 2-1. Gervasoni dichiara:

“Ricordo che sempre secondo quanto lui (Gegic ndr.) mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi. Il risultato concordato non fu raggiunto perché Miccoli sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combine”.

Gervasoni parla anche di Mauri. Ed è questo il primo nome di serie A che Gervasoni fa al pm. Secondo quanto riferisce il giocatore del Piacenza, il collega della Lazio, avrebbe avuto un contatto con Zamperini per truccare la partita Lazio – Lecce che terminò con il risultato di 2-4 il 22 maggio scorso.

“Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benassi e Rosati”.

Non sono mancate affermazioni relativi a partite dove lo stesso Gervasoni abbia avuto un ruolo fondamentale per le scommesse. La prima è stata Pisa – Albinoleffe del 7 Marzo scorso. In questa sua ennesima dichiarazione, Gervasoni tira in causa altri giocatori come Ruolo, Conteh e Cellini dell’Albinoleffe:

“Narciso e Cellini – racconta Gervasoni – decisero di lasciare perdere ma gli slavi si fecero vivi e allora aderimmo alla proposta, pur senza l’accordo di Narciso e Cellini ma coinvolgendo anche Careni. Se non ricordo male, in base agli accordi con gli slavi dovevamo perdere o perdere con due gol di scarto. Ricordo che Conteh fece un fallo da rigore che venne trasformato. Se non ricordo male, gli slavi ci avevano anticipato 15mila euro a testa. Non mi risulta che sia coinvolto il Pisa”.

Insomma, veramente un fiume in piena quello che il pm si trova davanti. Gervasoni sembra intenzionato a non voler porre resistenza agli interrogatori e sta raccontando, almeno per ora, tutto senza fare sconti a nessun suo collega.

 

Photo credits | Getty Images

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