E Al Quaeda smentisce di aver ucciso Benazir

 Bhutto

Al Quaeda smentisce di aver ucciso, giovedì scorso, Benazir Bhutto. Il leader taleban Baitullah Mehsud, luogotenente dell’organizzazione terroristica in Pakistan, nega fermamente ogni coinvolgimento nell’assassinio della ex premier. L’uomo è ritenuto dal governo pakistano l’artefice dell’attentato che ha ucciso la leader a Rawalpindi.

La smentita di Al Quaeda arriva oggi, attraverso un portavoce di Mehsud: “Lo nego fermamente. Il popolo tribale ha i suoi costumi, noi non attacchiamo le donne“, questo è quanto sarebbe stato affermato da Maulvi Omar, in una conversazione telefonica da una località sconosciuta. In seguito all’attentato mortale, il governo pakistano ne aveva direttamente e immediatamente attribuito la responsabilità proprio ad Al Quaeda.

La dinamica dei fatti continua ad essere incerta, ma si tenta di ricostruirla.  Secondo la portavoce di Benazir Bhutto, la donna sarebbe morta perchè colpita alla testa da una pallottola: ne ha lavato il corpo prima della sepoltura, constatando di persona il segno sulla nuca. La salma di Benazir Bhutto non è stata sottoposta ad autopsia. Il governo, ieri, aveva dato la sua versione ufficiale dell’assassinio, decisamente differente: la morte sarebbe dovuta all’urto contro il tetto dell’automobile su cui l’ex premier si trovava al momento delle esplosioni.

E non si placano le proteste contro il Presidente Musharraf. Più di 10 mila persone hanno partecipato ad un corteo di protesta a Lahore, nodo cruciale della zona nord-orientale del Paese. Hanno pregato la leader dell’opposizione assassinata, e scandito precisi slogan contro Pervez Musharraf.

 

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