Con il presente documento, ai sensi degli artt. 13 e 122 del D. Lgs. 196/2003 (“codice privacy”), nonché in base a quanto previsto dal Provvedimento generale del Garante privacy dell’8 maggio 2014, ISayBlog titolare del trattamento, fornisce gli utenti del sito alcune informazioni relative ai cookie utilizzati.
Cosa sono
Un “cookie” è un piccolo file di testo creato sul computer dell’utente nel momento in cui questo accede ad un determinato sito, con lo scopo di immagazzinare informazioni sulla visita, come la lingua preferita e altre impostazioni. Ciò può facilitare la visita successiva e aumentare l’utilità del sito. Per questo motivo i cookie svolgono un ruolo importante.
I cookie sono inviati al browser dell’utente (Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome, ecc.) dal sito web visitato, in particolare dal server web (ovvero il computer sul quale è in esecuzione il sito web). Nel corso della navigazione l’utente potrebbe ricevere anche cookie di siti diversi (di “terze parti”), impostati direttamente da gestori di detti siti web e utilizzati per le finalità e secondo le modalità da questi definiti.
Tipologie di cookie utilizzati in questo sito web
Cookie del Titolare
Il sito utilizza solo cookie tecnici, rispetto ai quali, ai sensi dell’art. 122 del codice privacy e del Provvedimento del Garante dell’8 maggio 2014, non è richiesto alcun consenso da parte dell’interessato. Più precisamente il sito utilizza:
– cookie tecnici strettamente necessari per consentire la navigazione da parte dell’utente, di seguito indicati nel dettaglio
In assenza di tali cookie, il sito web non potrebbe funzionare correttamente.
– cookie tecnici che agevolano la navigazione dell’utente, di seguito indicati nel dettaglio
Cookie di terze parti
Attraverso il sito https://www.politicalive.com/ sono installati alcuni cookie di terze parti, anche profilanti, che si attivano cliccando “ok” sul banner.
Si riportano nel dettaglio i singoli cookie di terze parti, nonché i link attraverso i quali l’utente può ricevere maggiori informazioni e richiedere la disattivazione dei cookie.
Nielsen: https://priv-policy.imrworldwide.com/priv/browser/it/it/optout.htm
Triboo: https://cookie-siti-in-concessione.triboomedia.it/
Google Analytics
Il Sito utilizza Google Analytics. Si tratta di un servizio di analisi web fornito da Google Inc. (“Google”) che utilizza dei cookie che vengono depositati sul computer dell’utente per consentire analisi statistiche in forma aggregata in ordine all’utilizzo del sito web visitato.
I Dati generati da Google Analytics sono conservati da Google così come indicato nella Informativa reperibile al seguente link: https://developers.google.com/analytics/devguides/collection/analyticsjs/cookie-usage
Per consultare l’informativa privacy della società Google Inc., titolare autonomo del trattamento dei dati relativi al servizio Google Analytics, si rinvia al sito internet http://www.google.com/intl/en/analytics/privacyoverview.html
Al seguente link https://tools.google.com/dlpage/gaoptout è inoltre reso disponibile da Google il componente aggiuntivo del browser per la disattivazione di Google Analytics.
Monitoraggio conversioni di Google AdWords (Google Inc.)
E’ un servizio di statistiche fornito da Google Inc. che collega le azioni compiute dagli utenti di questo sito ai dati provenienti dal network di annunci Google AdWords.
Dati personali raccolti: cookie e dati di utilizzo.
Per maggiori informazioni: Privacy Policy
Pubblicità
Questi servizi consentono di utilizzare i dati dell’utente per finalità di comunicazione commerciale in diverse forme pubblicitarie, quali il banner, anche in relazione agli interessi dell’utente e potrebbero utilizzare Cookie per identificare l’utente al fine di visualizzare annunci pubblicitari personalizzati in base agli interessi e al comportamento dell’utente stesso, rilevati anche al di fuori di questo sito.
Per avere maggiori informazioni in merito, ti suggeriamo di verificare le informative privacy dei rispettivi servizi.
Social Buttons
I Social buttons sono quei particolari “pulsanti” presenti sul sito che raffigurano le icone di social network (esempio, Facebook e Twitter) e consentono agli utenti che stanno navigando di interagire con un “click” direttamente con i social network.
I social buttons utilizzati dal sito nella pagina “Contatti” e nel footer della pagina, nell’area dedicata alla pubblicazione dei dati societari, sono dei link che rinviano agli account del Titolare sui social network raffigurati. Tramite l’utilizzo di tali pulsanti non sono pertanto installati cookie di terze parti.
I social buttons utilizzati invece nella pagina “Blog” consentono al social network cui l’icona si riferisce di acquisisce i dati relativi alla visita. Tramite l’utilizzo di tali pulsanti sono pertanto installati cookie di terze parti, anche profilanti. Il sito non condivide però alcuna informazione di navigazione o dato dell’utente acquisiti attraverso il proprio sito con i social network accessibili grazie ai Social buttons.
Si riportano i link ove l’utente può prendere visione dell’informativa privacy relativa alla gestione dei dati da parte dei Social cui i pulsanti rinviano:
https://support.twitter.com/articles/20170519-uso-dei-cookie-e-di-altre-tecnologie-simili-da-parte-di-twitter
https://www.facebook.com/help/cookies
https://www.linkedin.com/legal/cookie_policy
Modalità del trattamento
Il trattamento viene effettuato con strumenti automatizzati dal Titolare. Non viene effettuata alcuna diffusione o comunicazione.
Conferimento dei dati
Fatta eccezione per i cookie tecnici, il conferimento dei dati è rimesso alla volontà dell’interessato che decida di navigare sul sito dopo aver preso visione dell’informativa breve contenuta nell’apposito banner e/o di usufruire dei servizi che richiedano l’installazione di cookie (così per la condivisione dei contenuti tramite Add This).
L’interessato può evitare l’installazione dei cookie mantenendo il banner (Astenendosi dal chiuderlo cliccando sul tasto “OK”) nonché attraverso apposite funzioni disponibili sul proprio browser.
Disabilitazione dei cookie
Fermo restando quanto sopra indicato in ordine ai cookie strettamente necessari alla navigazione, l’utente può eliminare gli altri cookie attraverso la funzionalità a tal fine messa a disposizione dal Titolare tramite la presente informativa oppure direttamente tramite il proprio browser.
Ciascun browser presenta procedure diverse per la gestione delle impostazioni. L’utente può ottenere istruzioni specifiche attraverso i link sottostanti.
Microsoft Windows Explorer
Google Chrome
Mozilla Firefox
Apple Safari
La disattivazione dei cookie di terze parti è inoltre possibile attraverso le modalità rese disponibili direttamente dalla società terza titolare per detto trattamento, come indicato ai link riportati nel paragrafo “cookie di terze parti”.
Per avere informazioni sui cookie archiviati sul proprio terminale e disattivarli singolarmente si rinvia al link: http://www.youronlinechoices.com/it/le-tue-scelte
Diritti dell’interessato
Art. 7 D. Lgs. 196/2003
1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:
a) dell’origine dei dati personali;
b) delle finalità e modalità del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.
3. L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
b) al trattamento dei dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Titolare
Il titolare del trattamento è ISayBlog
Tempo fa, ho avuto modo di vedere questo film! Credo però, che sul canale 130 di sky il giorno 15 giugno cadrà una grossa meteora :), poi ci diranno che era un complotto 🙂 vive la vie….
Affidereste a quest’uomo (Franceschini) la guida del Paese?
Scritto da Giovanni Alvaro
sabato 30 maggio 2009
…Quando si imbocca un piano inclinato come quello che, allontanandosi dalla politica, è caratterizzato da pruderie e va sotto il nome di gossip, è praticamente impossibile poterne uscire fuori indenni. E’ quanto sta avvenendo a Dario Franceschini, personaggio in cerca d’autore, a cui è stato affidato il compito, più grande di lui, di guidare il PD, che sta facendo di tutto per ridurlo alla propria dimensione. Egli, responsabile di quanto sta avvenendo al proprio partito, come lo è l’intero gruppo dirigente di quel che fu il grande partito catto-comunista, è di gran lunga il ‘peggiore’.
In assenza di contenuti, senza una bussola politica, alla vigilia di un’altra debacle elettorale, con un nemico alle porte qual è Di Pietro, terrorizzato delle conseguenze tra le quali ‘il licenziamento’ per ‘giusta causa’, è alla continua ricerca del sensazionale e le spara sempre più grosse, cadendo pesantemente nell’inciviltà e liquidando ogni buon gusto. Con l’ultima uscita s’è fatto male da solo, ottenendo reazioni durissime da parte dei figli del Presidente Silvio Berlusconi, di tutti i figli del premier, che così hanno detto al Paese quanto falso era il convincimento, o la speranza, di una famiglia disunita profondamente.
Piersilvio, Marina, Luigi, Barbara ed Eleonora, che di solito restano fuori dalle vicende politiche, stavolta hanno avuto una durissima ed identica reazione spaziando da “orgogliosi di nostro padre”, “i valori di papà sono anche i miei”, “Franceschini dovrebbe vergognarsi. Chi gli dà il diritto di giudicare Berlusconi come padre?”, “assolutamente fiero di mio padre e di essere cresciuto nell’amore dei miei genitori”, “solo i figli possono dire se un padre è o non è capace d’educare i propri figli”.
E infine, “profondamente orgogliosa di mio padre e dei valori che mi ha trasmesso. Sarei felice per i figli di Franceschini se avessero un padre come il mio” affermando così che se Berlusconi ha valori e capacità educative, non è lo stesso per Franceschini che, con la vergognosa battuta, non estemporanea, ma studiata a tavolino, trasmette ai propri figli il ‘disvalore’ degli attacchi senza rete e senza rispetto alcuno.
Ma la domanda ch’egli ha posto agli italiani sul premier può e deve essere modificata in “Affidereste a quest’uomo (Franceschini) la guida del Paese?” Certo è una domanda retorica avendo da parecchio il popolo italiano, quello che ragiona con la testa e col cuore, e non con la pancia e l’odio, deciso di no. No a Franceschini, come no è stato per Prodi, D’Alema, Veltroni e compagnia cantando che, con accenti diversi, hanno tutti interpretato lo stesso canovaccio fatto di doppiezze, falsità, odio, inconsistenza politica e incapacità governativa.
Del resto che si potevano aspettare lor signori dopo le prove di governo offerte? Esse sono state caratterizzate da forti pressioni fiscali, dal blocco e dallo smantellamento delle prime iniziative che portavano il ‘marchio’ riformista e moderato, e dall’aggregazione di un’armata che governava (?) e contemporaneamente manifestava contro il governo. Un metodo che ha dato fiato agli estremismi più disparati e legittimazione alle spinte più estremiste.
A poco è valsa la decisione finale di liquidarli tutti salvando, con l’accorpamento alle passate elezioni politiche, solo Antonio Di Pietro, che s’è rivelato (ma era chiaro conoscendo il personaggio) il più pericoloso di tutti. E lo è ancor’oggi. Inseguendo lui, Veltroni prima e Franceschini poi, hanno avviato la fine del PD. Inseguendo Repubblica ed Ezio Mauro, e accettandone la regia, quella fine gli sarà servita prima di quanto si potesse pensare.
Franceschini: stalinista dilettante
C’è tutta una storia, una brutta storia dietro la incredibile frase di Franceschini “Fareste educare i vostri figli da Berlusconi?”, immediatamente seguita da una secca risposta negativa, ma non diretta, allusiva, ipocrita quanto feroce: “Chi guida un paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi”.
Pronunciando queste parole, il segretario del Pd ha varcato un limite ferreo che per decenni tutto il mondo politico italiano ha rispettato: mai, mai, prendere a pretesto, invadere la sfera familiare di un uomo politico, per colpirlo; mai, mai, usare dei figli per menare fendenti al padre, proprio avversario politico. Dunque, un mossa politica inaccettabile, che peraltro si è subito rivoltata contro il leader del Pd, suscitando lo sdegno e l’indignazione dei figli di Berlusconi e di larga parte non solo dell’opinione pubblica, ma anche degli esponenti del Pd (ovviamente silenti) e dei media. Tutto questo, si badi bene, dopo che Franceschini stesso aveva detto giorni fa che “tra moglie e marito è bene non mettere dito”, sottraendosi così alla tentazione –che però poi l’ha acchiappato violenta- di strumentalizzare le vicende personali del premier. Ma quel che è peggio ancora della frase in sé, sono le sue radici, gli echi profondi e lontani che hanno mosso la voce di Franceschini, spingendolo a pronunciarla. Radici che sono facilmente rintracciabili: solo lo stalinismo ha praticato ferocemente questa demonizzazione dell’avversario tutta giocata sulla sfera famigliare, mettendo figli contro padri e madri, mariti contro mogli, infamando con sospetti, allusioni, frasi becere. Il disastro per Franceschini è che quello stalinismo, in Italia, usato a piene mani contro gli intellettuali dissidenti, sulla scena politica e parlamentare non ha avuto molto spazio, o quantomeno è sempre stato brandito secondo regole di galateo istituzionale, comunque di grande scuola politica. Il Pci ha scatenato o fiancheggiato campagne stampa indegne contro avversari politici –una per tutte: quelle sui figli del presidente Leone- ma sempre con sapienza e soprattutto, menando fendenti mortali, che andavano a segno. Franceschini invece ha pronunciato una frase indegna, ma non ha saputo reggerla, e subito dopo ha balbettato distinguo, in imbarazzo palese di fronte alle reazioni sdegnate dei figli (e Marina è stata appena indicata da Forbes come “la donna più potente d’Italia”, a suggello del fatto che affidare figli a Berlusconi dà risultati eccellenti). Insomma, è stato travolto da un clamoroso effetto boomerang (basta parlarne con gli sconcertati parlamentari Pd in Transatlantico per misurarne gli effetti devastanti). C’è una ragione anche per questo dilettantismo. Franceschini non è un ex Pci, è un ex Dc, ma è stato colpito dal contagio del germe staliniano –potremmo dire- per osmosi, a causa della storia contorta e confusa che è confluita dentro il suo strano partito. Contagiato dalla cultura staliniana, Franceschini non ha proprio le phisique du rôle dello staliniano e alla fine porta a casa solo una magra figura.
Carlo Panella
http://www.carlopanella.it/web/index.asp
IL VOTO E’ ALLE PORTE E L’ASTENSIONISMO ANDRA’ FORTE
Il personale politico non si è rinnovato granchè. Certo un De Magistris nella lista di Di Pietro rappresenta senza dubbio una faccia pulita, così come lo era Franca Rame, Giulietto Chiesa…. ma, per il resto, quando si vanno a vedere quali personaggi ci sono o sono passati attraverso l’Italia dei Valori, sale un brivido lungo la schiena, almeno a me. Gilberto Casciani consigliere a Roma dell’IdV passato con la maggioranza. Il senatore De Gregorio eletto con Di Pietro e passato dall’altra parte.Non può essere dimenticato che Elio Veltri, dopo essere uscito dalla lista IdV, ha detto in un’intervista su Radio radicale di febbraio 2008 che “le persone per bene se ne andavano e arrivavano persone poco raccomandabili. Non era un partito, ma una gestione personale senza meccanismi democratici” “Il segretario provinciale di Foggia arrestato, quello di Latina idem. Ad Amantea, il sindaco, con cui Di Pietro aveva fatto un comizio, inquisito per concussione… gli ex di Mastella in Calabria passati nella Lista di Di Pietro”. Guido Ruotolo – su La Stampa: E´ indagato anche il senatore IdV Nello Di Nardo, che quando Di Pietro era ministro faceva parte della sua segreteria politica. Nel rapporto della Dia, depositato nell´ambito del filone «Global Service», quello di Alfredo Romeo, vi sono accenni a decine di intercettazioni telefoniche e ambientali. Non tutte quelle agli atti dell´inchiesta, naturalmente. Di Nardo parla con Mautone e sponsorizza l´affidamento di incarichi a due architetti: «Mi raccomando, sono due amici di Cristiano ai quali non bisogna far prendere collera…»”.
Ma veniamo alle liste di sinistra: rifondazione comunista, comunisti e verdi, comunisti dei lavoratori: tale frammentazione sembra una strategia scientifica ben congegnata per non far raggiungere il quorum a nessuno dei tre partiti. Altre considerazioni sono superflue perchè le scissioni perpetue, da Cossutta in poi, fanno cadere le braccia e venire il latte alle ginocchia.
Pannella, il guru digiunatore, cerca di mantenere i seggi europei sapendo bene che il mancato introito derivante da quelle postazioni costituirebbe un grave problema politico ed economico per la sua formazione politica. Si gioca tutto avendo alle spalle prese di posizione poco pacifiste e incoerenti sulla guerra in Iraq, alleanze di comodo con il centrodestra, poi saltate anche per il mancato accordo economico con Berlusconi, e alleanza elettorale successiva con il centrosinistra in una posizione del tutto precaria e poco “omologata”. Il fatto che, in una trasmissione come Ballarò, Pannella si sia spinto nella sciolta volgarità geriatrica chiamando “faccia di culo” Dario Franceschini è, a mio avviso, sintomo di disperazione e annaspamento. Non passa inosservato inoltre che nella Lista Pannella-Bonino, il grande guru del Satyagraha, nonostante la sua età avanzata e ripetitività ossessiva di argomentazioni, mostra di voler tenere saldamente il timone facendo ancora ombra a persone politicamente più valide di lui, come Emma Bonino, o alla brillante generazione emergente rappresentata da Rita Bernardini, Antonella Casu, Marco Cappato e all’ottimo direttore di Radio radicale Massimo Bordin con il quale Pannella ha rischiato di rompere per i suoi eccessi verbali.
Franceschini è certamente meglio di Veltroni e non mi dispiace che i veltroniani-bettiniani, bravi protagonisti di festival, siano stati messi temporaneamente in stand by. Ma la sostanza e i contenuti del grande apparato di partito che sta dietro la faccia nuova del grintoso Dario non sono fatti della stessa pasta di prima? In altri termini, a parte la faccia simpatica di Franceschini e il probabile rimescolamento di equilibri correntizi all’interno del Partito Democratico, in cosa possiamo dire che il PD è diverso rispetto a due anni fa? Possiamo dire che oggi difenderebbe seriamente i lavoratori precari? non farebbe più un pacchetto Treu? Abolirebbe la legge Biagi? E per la scuola come si conporterebbe? Farebbe una seconda riforma Berlinguer? Voi lo vedete tutto questo rinnovamento?
Beh il quadro politico del nostro paese è alquanto deprimente perchè la credibilità è solo “virtuale” ed è capace di conquistare il consenso elettorale solo attraverso la soporifera scatola televisiva con continue macchiette e sconfortanti involontarie parodie del mitico scontro tra Peppone e Don Camillo.
Domenico Ciardulli
ma avete sentito quell’uscita infelice di berlusconi sui terremotati in crociera? Come dice daniela melchiorre dei liberali democratici berlusconi dovrebbe evitare promesse da marinaio e concentrarsi su ciò che ha promesso ai terremotati e che non manterrà