Conferenza Bilderberg, il governo ombra mondiale

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Definizione da Wikipedia: Il Gruppo Bilderberg (o conferenza Bilderberg) è una conferenza internazionale annuale, non ufficiale, ad invito di circa 130 esponenti, spesso con ruoli di rilievo nel mondo economico, finanziario o politico. Dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno, questi incontri sono sia oggetto di forte critica sia la fonte di molte teorie del complotto. L’obiettivo iniziale del gruppo sarebbe stato, nel contesto della guerra fredda, di rafforzare la cooperazione tra gli Stati Uniti ed i loro partner Europei. Inoltre, a causa del carattere molto riservato delle conferenze, il gruppo è stato a lungo considerato, da alcuni, una società segreta. Gli rimproverano possibilità di decisioni antidemocratiche che potrebbero essere prese da un gruppo così potente, in particolare, dalla caduta dell’Impero Sovietico, l’orchestrazione della mondializzazione economica. Un gruppo di pressione, una lobby. Anzi una superlobby.


Bilderberg ha successivamente costituito un altro gruppo, La Commissione Trilaterale, con lo specifico compito di dialogare con le potenze asiatiche emergenti. Negli anni 70 la Commissione comprendeva oltre a Stati Uniti ed Europa anche il Giappone; è di poche settimane fa la notizia dell’ingresso nella Trilaterale di Cina e India. Un organo privato di governo mondiale insomma.


Ma torniamo alla Bilderberg, ovvero al supergoverno ombra del mondo cosiddetto occidentale che prese il nome dall’hotel olandese di Osterbeek, teatro del primo incontro del gruppo, nel 1954. Considerata la segretezza delle riunioni, ogni anno giornalisti e reporter partecipano ad una incredibile quanto faticosissima caccia al tesoro per scoprire il luogo dell’incontro. Quest’anno, l’indiscrezione è di pochi giorni fa, la riunione dovrebbe tenersi dal cinque all’otto giugno nei pressi di Washigton. Casa e bottega insomma.


Sì perchè, ovviamente, benchè non si conosca con certezza la composizione del gruppo – nè tantomeno i periodici criteri di invito – il più potente organo decisionale privato del mondo vede negli USA la sua spina dorsale. Molti partecipanti al gruppo Bilderberg sono capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici dell’Unione Europea (anche il presidente del Consiglio italiano Romano Prodi avrebbe partecipato a qualche meeting), ma prevalentemente i membri sono esponenti di spicco dell’alta finanza europea e anglo-americana. Oggigiorno si distinguono i partecipanti in diverse categorie, ma principalmente in due: coloro che sono membri permanenti dell’organizzazione e coloro che possono essere invitati in via eccezionale come spettatori o relatori. Tra i relatori ricorrenti ci sono alcuni giornalisti dell’Economist.


Due anni fa, un comunicato stampa del gruppo diffuso il giorno di apertura dei lavori del meeting 2006 (che si teneva a Ottawa, in Canada), spiegava che in quella riunione si sarebbe discusso di guerra al terrorismo, di Iran e di Medio Oriente, di petrolio, di Russia, di relazioni Usa-Ue, di quelle tra Occidente e Asia e di immigrazione. Facile immaginare che quest’anno alla lista si aggiungeranno le emergenze del momento, come l’Afghanistan, il caro-petrolio e la crisi economica globale. A proposito di petrolio: dopo la riunione di Ottawa erano trapelate indiscrezioni secondo le quali, durante quel meeting, i petrolieri avevano stabilito l’obiettivo di portare il prezzo del barile sopra i 100 dollari nel giro di due anni.


La cosa che più di tutte lascia perplessi è – banalmente – la necessità di tutta questa segretezza da parte del gruppo, alla luce della rilevanza pubblica degli argomenti discussi dalla Conferenza. E’ naturale che in una realtà socio-culturale come quella occidentale, caratterizzata da una lunga tradizione massonica e oligarchica, sia facile passare dai sospetti alle teorie del complotto.


Gustosa la lista dei personaggi che a vario titolo hanno partecipato alle riunioni. Eccone un assaggio. I vertici dell’amministrazione Bush, Henry Kissinger, i dirigenti della Federal Reserve Bank, di Credit Suisse e della Rothschild Europe (il vice presidente Franco Bernabè), delle compagnie petrolifere Shell, BP e Eni (Paolo Scaroni), della Coca Cola, della Philips, della Unilever, di Time Warner, di AoL, della Tyssen-Krupp, della Fiat (il vicepresidente John Elkann). E ancora, i rappresentanti della Nato, dell’Onu, della Banca Mondiale e della Ue, economisti (tra cui Giulio Tremonti e Mario Monti) e molti ministri dei governi occidentali (per l’Italia c’era Tommaso Padoa-Schioppa).


Se avete ancora fame e volete fare indigestione di nomi vai alla lista completa.


Fonte Peacereporter

1 commento su “Conferenza Bilderberg, il governo ombra mondiale”

  1. Finalmente, questi sono gli argomenti che ci piacciono….basta con la nostra misera scenetta della politica italiana, ovunque ci sono dei problemi…basta allargare le vedute per accorgersi delle vere radici del malessere mondiale. Siamo una piccola pedina di una grande scacchiera, vogliono concentrarci sulla visuale della nostra posizione per sviare l’occhio ad un’intera visione.

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