Compra il mio voto, Walter


Pasqua


La Pasqua è giunta e passata. La Pasquetta sta scorrendo via. Le elezioni stanno avanzando e si stanno appriopinquando con velocità inaspettata. Assai strana questa tregua. Meno male che c’è stata.


La ricarica prima del rush finale, in qualche modo, può essere ritornata utile a tutte le parti coinvolte. In tutto questo rumore, un attimo di silenzio non è stato sgradito ai più. Soprattutto agli elettori, probabilmente. Cui ancora va stretto questo ruolo assunto in troppo poco tempo e senza una reale scelta proattiva.


Il silenziatore su Alitalia, forse, è l’aspetto più gradito. Certo, è solo una pausa. Un attimo di respiro prima della battaglia decisiva.

Tanto veleno – nello stile assolutamente apprezzato – in un post di ieri di OneMoreBlog. Francesco Guccini in testa.

Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare

E ridi in faccia a quello che cerchi e che mai avrai, aggiungo io.


Un elettore indeciso di centro-sinistra scrive pubblicamente sul suo blog a UolterYeswecan. Il titolo del post più indocativo di così non potrebbe essere. Compra il mio voto.

Vedi Walter, io non voglio che le istituzioni finiscano nelle mani di Gasparri, Tremonti, Fini, Miccichè e Scajola. Ma neppure voglio rivedere la tribù di nani e ballerine che da anni ci viene propinata a livello locale e nazionale dal centrosinistra in nome della realpolitik. Ho quindi deciso di proporti di acquistare il mio voto, non per mezza mazzetta di banconote o mezzo paio di scarpe, alla maniera di Achille Lauro, ma a fronte di alcuni impegni precisi


Primarie vere. E poi una commissione di inchiesta sui fatti di Genova, G8 del 2001.

Soprattutto Walter, per avere il mio voto devi promettere che le mie tasse non andranno più a pagare lo stipendio di Perugini e Toccafondi qualora siano riconosciuti colpevoli, indipendentemente dalle prescrizioni


Libero stato dalla Chiesa.

Basta genuflessioni a Betori, Bertone, Ruini. Se ti va di andare a messa, vacci come libero cittadino e stai defilato, la costituzione per cui anche la mia famiglia ha lottato e sofferto mi descrive uno stato laico. Chiedo una tua firma sotto la frase scritta tempo fa dal segretario organizzativo del Psoe, José Blanco, sul suo blog: “I vescovi hanno due opzioni: presentarsi alle elezioni o mantenersi al margine della vita politica


E chi più ne ha più ne metta.

Ma non sono esoso. Il mio voto è uno e a te ne servono tanti per vincere (o in subordine, per perdere con onore). Hai un bel gruzzolo in tasca da spendere per fare la spesa, usalo bene


Povero Walter, i tempi sono difficili. I sondaggi danno stime stabili. Con un consistente 20% di indecisi che probabilmente decideranno all’ultimo, ma veramente all’ultimo. Il candidato premier del Piddì non potrà, presumibilmente, contare sull’eventuale ricaduta positiva di un duello tv ben giocato con nemici giurato Silvio. Dopo il richiamo dell’Agcom, l’ipotesi duello mediatico si allontana per sparire. Troppi candidati alla presidenza del Consiglio.


Da domani il viaggio in pullman del Walter Veltroni riprenderà dalla Sicilia, con tre diversi appuntamenti a Trapani, Palermo e Agrigento. Perchè la Sicilia, ormai, potrebbe anche essere un’ipotesi possibile. Uno strappo da mettere in conto, perchè il centrodeestra qui soffrirà la rottura tra Forza Italia e il potentissimo ex governatore Udc Totò Cuffaro. per il centrosinistra non è più un tabù, trasformandosi in un terreno di battaglia fondamentale, dall’esito non del tutto scontato.


Dall’altra parte della politica, c’è un Gianfranco Fini assolutamente concentrato sul Lazio. Perchè anche il Lazio è in forse. Ma ci sono La Destra e Casini ad opporsi alla certezza e all’ottimismo di Gianfranco. Una bella gatta da pelare.

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