Aridaje, ariecco Rutelli


Rutelli


Francesco Rutelli ha sciolto la riserva. E nessuno lo metteva in dubbio. E ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di Roma. Si ripete. Nessuno metteva in dubbio.


Ho ascoltato le speranze e le critiche. Era una mia esigenza perchè volevo verificare la capacità di avviare un dialogo con le persone. L’esito è stato un giudizio positivo e per questo dichiaro la disponibilità alla mia candidatura. Nobiltà di intenti, approccio che sta accomunando tutto il Partito Democratico.


Rutelli è già stato sindaco dal 1993 al 2001. E ora annuncia la sua candidatura dal palco del Teatro Vittoria, nel rione Testaccio. Volti nuovi, inediti protagonisti, come dire. Change, prima di tutto. Sì, ma fino a un certo punto. E in effetti. Quanto mancava, ai romani, la First Lady Palombelli.

Ho ascoltato voci come avevo promesso. L’ho fatto in questi dieci giorni dialogando in modo nuovo, senza filtri e organizzazioni preventive. Mi sono recato in questi giorni in diverse parti della città per ascoltare opinioni e speranze dei miei concittadini. Era una mia esigenza, in primo luogo personale, una prova della volontà di verificare sul campo l’attività degli ultimi sette anni della giunta Veltroni. È stato un processo reale. Quale bilancio? Vero è che Veltroni, come sindaco, non è stato poi così male (e comunque meglio di Rutelli). Ma i dati di bilancio?


Per rispondere al concetto di change, comunque, Rutelli annuncia: Ci sarà una lista di soli ragazzi e ragazze sotto i trent’anni che appoggi la candidatura di Rutelli a sindaco di Roma. Giovani alla riscossa.


Francesco ha gironzolato per l’Urbe per una decina di giorni. Tram, autobus, metropolitana. E’ stato positivo e incoraggiante, per questo dichiaro la disponibilità a candidarmi sindaco di Roma. Sono pronto a confrontare questa disponibilità con tutte le forze del centrosinistra e con le forze civiche. Quindi, insomma, le grandi linee ci sarebbero. Il post Walter è sull’onda della definizione, e il Rutelli, (che dell’estetica ha sempre fatto il suo punto di forza) ne sarà il volto e la guest star.


Quali saranno gli altri volti che infesteranno la Capitale? Francesco Rutelli per il Pd e Giuliano Ferrara per il Pdl. Inoltre, Francesco Storace per La Destra e Luciano Ciocchetti per l’Udc. E sono giorni che continuo a chiedermi: ma Ferrara, nella vita, non faceva il giornalista?


Dalle ufficiali sedi del PD, si riporta che molte mail e proposte sono giunte dai cittadini sulla faccenda Rutelli. Migliaia, secondo i suoi collaboratori. Nessuno riporta, naturalmente, a quanto corrisponda la quantità di insulti. La parte più urgente del nuovo programma che il vicepremier e ministro per i Beni e le attività culturali Rutelli sta studiando riguarda una vasta riorganizzazione dei servizi, dei corpi e delle aziende che si occupano del decoro, della pulizia e della manutenzione di Roma. Stamo a marcì pure noi, insomma. Se il Pd vuole vincere, a Roma ho la sensazione che stia sbagliando strategia. Per carità, a livello di considerazioni da approccio di comunicazione. Rutelli non è il nuovo. Rutelli non è stqato neppure così amato.


Dall’altro lato del mondo, a casa Pdl, si fa i conti con la faccenda Giuliano Ferrara. Il direttore del Foglio (che dovrebbe lasciare, altrimenti pare brutto, e in effetti lo ha già annunciato) e leader di Pro life certamente ha attirato l’attenzione delle cronache. Non sarebbe la mia aspirazione, ma siccome delle persone che mi stimano molto e con le quali mi apparenterò me lo chiedono, lo farò. Sempre così. Pare quasi che a volte ce li obblighino, moralmente o meno. Da Lucia Annunziata ha annunciato che scioglierà le riserve al merito solo in caso di apparentamento tra la sua lista “Pro life” e il Pdl. E la 194, tanto per non perdere il filo? Non voglio cambiarla, ma applicarla. E infatti: che vuoi fare da grande, Giuliano? Il ministro della Salute! Ma, ripeto, non faceva il giornalista? E perchè la teoria e l’utopia continuano a dire ceh il salto giornalista politico non dovrebbe essere poi così immediato, anzi, e invece qui accade sempre l’esatto contrario?


2 commenti su “Aridaje, ariecco Rutelli”

  1. Per carità….rutteli non è una novità e premesso che a me personalmente non piace Rutelli, mi sembra un pò riduttivo parlare di un Rutelli di nuovo alla carica contro un Berlusconi che si ripresenta per l’ennesima volta alla guinda del paese……sono 14 anni…..inssoma io che ancora sono giovane e me la cavo…..
    quando si presentò per la prima volta Berlusconi non avevo preso nemmeno il motorino……ora guido da 4 anni le moto di grandi cilindrata……insomma dovevo iniziare il liceo…ed ora sono laureato……!!!!!

    Insomma…..distinguiamo!!!!!!

    Saluti

  2. Infatti non c’è vento di novità da nessuna parte. Nè a destra, nè a sinistra. Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra, diceva il buon Gaber. “Nel dicembre del 1993 la coalizione di centrosinistra lo propone come sindaco di Roma: Francesco Rutelli batte al ballottaggio Gianfranco Fini”, leggo su Wikipedia. La discesa in campo di quell’altro è del 1994. Sempre da Wikipedia: “Nel novembre 1993, in occasione delle elezioni comunali di Roma, auspicò la vittoria di Gianfranco Fini, all’epoca segretario del MSI, che correva per la carica di sindaco contro Francesco Rutelli.” Per carità, eh, è dalla fine degli anni 70 che bazzica. Ma come politico “dichiarato” (dichiarato, esplicitato) siamo lì. Insomma… una ventata di freschezza. Inoltre, non c’erano questioni di primati di persistenza in gioco…:)

    Saluti

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