Italiana, sequestrata e stuprata per due giorni a Lisbona

Seviziata, rapita e stuprata per due giorni. E’ la tragica vicenda di un italiana in vacanza in Portogallo. La ragazza sarebbe stata tenuta rinchiusa all’interno di una stanza, di un albergo ad ore, per due giorni di seguito. Tutto inizia sabato scorso, quando la ragazza arrivata a Lisbona incontra un  42enne originario di Capo Verde, il quale le offre un passaggio verso l’albergo dove la ragazza doveva alloggiare.

L’uomo invece di portarla nel suo albergo, l’ha condotta in un albergo ad ore, dove le ha sequestrato i documenti e la stuprata e violentata. Lunedì scorso l’uomo l’ha liberata e la ragazza è riuscite a contattare la sorella in Italia, la quale grazie all’aiuto della polizia è riuscita a far partire la denuncia verso il portogallo. Grazie alla descrizione dell’uomo e della stanza dove alloggiava, la polizia spagnola è riuscita subito ad arrestarlo.

8 marzo, festa della donna

Festa della donna. Dalle battaglie per la parità tra i sessi a festa commerciale. La ricorrenza dell’8 marzo ha ancora un senso? Questo il sondaggio di oggi di Repubblica. Al quale, con estrema onestà e certo opinabile punto di vista personalissimo, ho risposto NO. Come me, altre 337 persone. Contro le 290 che hanno risposto di sì, e i 30 indecisi.

Oggi è l’8 marzo. I politici si sono incontrati, cavalcando l’onda dei fatti di cronaca di questi giorni. Fatti, probabilmente, sempre accaduti, ma che di questi tempi hanno trovato magnanimo asilo nel mondo mediatico. Oggi, a Roma, si è tenuto un convegno promosso dal ministero delle Pari opportunità e dal Comune di Roma. C’erano tutti. Mara Carfagna (che è sempre più magra), Giorgia Meloni, Gianni Alemanno, Gianfranco Fini. Fini, appunto.

Non ci dovrebbe essere attribuizione etnica dietro a uno stupro, è un’infamia. Forse è giusto titolare “donna Stuprata da un romeno”, ma poi è altrettanto giusto fare lo stesso quando l’autore della violenza è italiano. E bisogna avere lo stesso identico tipo di trattamento.

Forza nuova, Roma e Current. Sui muri della città (e non)

Roma e la sfida della libertà di espressione. E’ bello, perché è vero, l’intro di questo articolo de l’Unità. Quelli descritti sono davvero i muri della Capitale, quotidianamente teatri e campo di battaglia delle schermaglie tra partiti e associazioni di ogni estrazione politica. Il mezzo è ovviamente il manifesto, quasi sempre abusivo e soprattutto portatore di slogan vuoti, retorici, offensivi, a volte surreali al limite dell’ilarità. Le autorità da anni non fanno nulla – se fanno, fanno poco: la città è irresolubilmente tappezzata di manifesti di ogni sorta, come se si trovasse sospesa in una campagna elettorale eterna.

L’articolo è scritto per segnalare quello che da giorni tutti i romani vedono semplicemente camminando. Si tratta del manifesto nell’immagine, che Forza Nuova ha affisso per la città per segnalare la manifestazione del 21 febbraio scorso: “Stupri e violenze su donne e anziani. Il Governo fallisce sull’immigrazione”. Manifestazione che viene spiegata così sul sito: per contrastare la piaga che sta colpendo gli Italiani ledendone la dignità e l’ onore:le violenze contro le donne perpetrate da stranieri e rom. Se però la manifestazione è denuncia di stupri e violenze, cavalcare il binomio immigrazione – nei termini qui proposti – ha la sua criticabilità. Fate una manifestazione contro l’immigrazione, e dite perchè. Non il contrario.

Stupri, dall’emergenza alla castrazione chimica

[Photo| Casa di Marta]

Stupri. Di nuovo stupri. A Roma, a Bologna, a Milano. Fanno un po’ specie, e certo impressione, qui nella Capitale, queste notizie. L’ultimo abominio ha del terrificante. Erano le sei del pomeriggio. Era un parco. E ce ne sono tanti di parchi in questa città, che è bella anche per questo. Le sei del pomeriggio. E il parco è relativamente in centro. La zona è residenziale. Due ragazzini – lei non era neppure da sola. 14 anni. Ma che vita vivi dopo che ti hanno usato una violenza del genere?

La vicenda di cronaca ha tanti di quegli elementi preoccuppanti per qualsiasi vita ordinaria. Per qualsiasi donna che cammini per le strade di Roma. Per qualsiasi persona forse. Scrivendo questo mi inserisco mio malgrado nel filone dell’allarmismo, forse anche della psicosi, che tanto fa anche in termini di razzismo. Commetteremo errori gravissimi e utilizzeremo la cronaca in maniera aberrante. E’ il destino dell’Italia.

Barack Obama. Il discorso del Presidente

[Photo| Flickr] Ecco il testo integrale del discorso di insediamento di Obama, Washington, 20 gennaio 2009. Votatelo a piè di pagina (è lunghetto, sì!)

Concittadini. Sono qui oggi, umile davanti al compito che ci aspetta, grato per la fiducia che mi avete dato, consapevole dei sacrifici dei nostri padri. Ringrazio il presidente Bush per i servizi resi alla nazione, come pure per la generosità e la collaborazione dimostrate durante questa transizione.

Quarantaquattro americani hanno sinora prestato il giuramento presidenziale. Sono state parole pronunciate sull’onda crescente della prosperità e nelle acque tranquille della pace. Eppure, di tanto in tanto, il giuramento è stato pronunciato tra l’addensarsi delle nubi e l’infuriare della tempesta. In quei momenti, l’America ha proseguito il suo cammino non solo grazie all’abilità e alla visione di coloro che occupano i più alti incarichi, ma anche perché noi, il popolo, siamo rimasti fedeli agli ideali dei nostri padri, nel rispetto della nostra costituzione.

Eluana, Sacconi va avanti per la sua strada

Per lui è un atto dovuto, e lo rifarebbe. Maurizio Sacconi, Ministro del Welfare, a dicembre scorso, attraverso un atto di indirizzo, ha, di fatto, bloccato il ricovero di Eluana Englaro nella clinica Città di Udine. Naturalmente, dal suo punto di vista, è l’inchiesta su di lui a costituire una vera e propria intimidazione – come se indagare su qualcuno dovesse necessariamente assumere questa connotazione, soprattutto se trattasi di Ministro.

Il ministro ha emanato un provvedimento che impedisce di sospendere ai disabili alimentazione e idratazione artificiali. In seguito alla denuncia correlata presentata dai Radicali, il Ministro è indagato per violenza privata nei confronti della clinica che era in procinto di accogliere Eluana.

Lui si difende così:

È stato un atto doveroso, di indirizzo al servizio sanitario nazionale affinché avesse comportamenti omogenei sul dovere di alimentazione e idratazione delle persone disabili, in ossequio alla legislazione italiana e alle carte Onu

Ma non è tutto così lineare.

Grecia, l’Onda di sangue



C’è un’altra Onda. In Grecia. Un’Onda che, però, vede scorrere sangue giovane. Tutto è iniziato con una delle tante manifestazioni studentesche contro la contestata riforma universitaria, leggo. Anche in Italia, tante manifestazioni contro la riforma dell’ordinamento scolastico.


Il ragazzo si chiamava Grigoropoulos. Secondo alcune ricostruzioni si trovava con una trentina di altri ragazzi nel suo quartiere per una mini-protesta quando sarebbe intervenuta la volante e il poliziotto che ha sparato. Le versioni sono contrastanti.


Leggo e condivido su Repubblica i commenti – OPPOSTI – di persone che – si deduce – vivono lì:

Purtroppo la versione che più si avvicina alla realtà è che un giovane in compagnia di altri 4 amici, dopo essere stato in un internet cafè di Exarchia, ha avuto un diverbio con la polizia…Vivo ad atene e per il momento questo dimostrano testimonianze e video: il giovane non era neppure parte di gruppi politici!!!!! Aveva appena chiamato la madre e si sarebbero dovuti incontrare poco lontano per andare a casa! NON C’ERANO SONO STATE PROTESTE SABATO POMERIGGIO PRIMA CHE IL RAGAZZO MORISSE!


Ma anche:

Mi spiace che repubblica abbia nessuna attenzione alla veridicità delle notizie che pubblica. 1) Il ragazzo è stato ucciso per aver tirato una bottiglia (vuota) di birra: su questo c’è accordo su tutti i giornali greci. La versione che lo vuole protagonista del lancio di una molotov è una velina della polizia diffusa nell’immediatezza dei fatti e poi corretta dagli stessi poliziotti poche ore dopo. 2) Piazza Exarchia è un posto particolare. E’ come piazza Verdi a Bologna, o San Lorenzo a Roma, elevato al cubo. La polizia non entra quasi mai, quando lo fa, sapendo di provocare la reazione dei presenti, organizza dei pattuglioni proprio per gestire i possibili incidenti. 3) Pochi giorni fa è stata costituita un’unità speciale della polizia per contrastare la violenza politica. I due agenti assassini facevano parte di questo corpo speciale. Senza queste notizie non si capisce cosa stia succedendo


Congo: Non serve una missione di pace

La situazione del Congo che vi ho riportato qualche giorno fa sulle pagine di PoliticaLive non tende ad attenuarsi, anzi se mai fosse possibile peggiora sempre di più. Continuano infatti incontrastati gli atti di violenza che i ribelli stanno attuando nei confronti della popolazione, tutto questo mentre l’ONU minaccia, da lontano però, azioni nei confronti dei responsabili in capo a questa mattanza.

L’obiettivo delle Nazioni Unite e di mettere in campo altri 3mila caschi blu per proseguire la missione di pace all’interno del paese. Il fatto che mi chiedo è: ma in queste circostanze è forse corretto agire in questo modo? La gente muore, soffre, subisce violenze e l’organizzazione internazionale non reagisce. Cosa faranno questi fantomatici 3mila uomini?

Probabilmente non faranno altro che allungare l’agonia della povera gente che soffre aiutandola a sopravvivere un giorno in più, per poi finire uccisa sotto le mani del carnefice capo. Oppure, ancor più vigliaccamente, difenderanno solo le loro postazioni con maggiore sicurezza. Sarebbe bene forse attaccare chi ha il potere, specie se si sa chi ce l’ha, piuttosto che lasciare che questo possa perseguire nel suo agire. Tutto questo, ovviamente, aiutando nel frattempo la popolazione.

Di calcio, scontri e rinvii a giudizio

Da un lato Calciopoli.
Luciano Moggi e altri 23 imputati sono stati rinviati a giudizio dalla giustizia ordinaria. Franco Carraro e Francesco Ghirelli, rispettivamente ex presidente ed ex segretario della Figc, sono invece stati prosciolti.
Appuntamento allora al 20 gennaio (2009, sì), data di inizio del processo davanti alla nona sezione del Tribunale, collegio A. Le accuse portano anche il nome di associazione per delinquere e frode per competizioni sportive.
La storia infinita, insomma. Repubblica, per gli appassionati, ha messo su tutto un dossier. Dai vertici inguaiati, alle basi. Perché la base calcistica è la vera, drammatica, ignorante valvola di sfogo della violenza di un paese altrimenti borghese. Scelta da chi follemente la attua, e strumentalizzata da chi governa. Dall’altro lato, quindi, il pensiero corre a quella che chiamarono La bufala campana.

La calda estate dei sindaci sceriffi

In principio furono gli zoccoli a Capri. O meglio furono vietati. Troppo rumore si disse.
E’ stato pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale (GU n. 186 del 9-8-2008 ), diventando dunque norma effettiva, il decreto che precisa e definisce gli ambiti di applicazione dei poteri speciali conferiti ai sindaci in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica. Il decreto, firmato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni lo scorso 5 agosto, ha scatenato la fantasia dei “primi cittadini” del belpaese.
Forse scontenti per la scarsa attenzione dei media in genere sull’ordinaria amministrazione dei consigli e delle giunte comunali, alcuni sindaci della penisola guadagnano, in questi primi giorni dalla firma del ministro Maroni, la ribalta mediatica. O forse si tratta semplicemente della tradizionale virata al pittoresco che quotidiani e tiggì adottano nelle calde settimane d’agosto.

Mugabe al bivio

Nello Zimbabwe sono giorni decisivi. Infatti venerdi sarà il giorno del ballottaggio presidenziale, il giorno in cui Robert Mugabe, il dittatore oserei definirlo, cercherà di conquistare per l’ennesima volta il potere.

Per riuscirci le sue forze militari hanno fatto particolari pressioni nei confronti del suo avversario Morgan Tsvangirai che di pronta risposta si è rifiugiato nell’ambasciata olandese.

La situazione di guerriglia non sembra affievolirsi, almeno per ora. Dalle parole di Mugabe pare infatti che il tempo delle trattative avverrà solo dopo il 27, ovvero dopo il ballottaggio.

Gli USA non riconosceranno il voto ottenuto con la violenza, la Cina sostiene Mugabe per il traffico d’armi remunerativo che ha con lo Zimbabwe: E voi da che parte state?

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 24 giugno 2008

Ore 01:19. Sono i vari piccoli eventi nazionali, di cronaca o di politica, che raccolgono l’attenzione dei vari quotidiani che ogni giorno andiamo ad analizzare. Nel caso in cui non siano le news nazionali a dominare i quotidiani sono le notizie internazionali di nicchia a farla da padrone. Vediamo ora in dettaglio come i vari paesi si apprestano a vivere questa giornata.

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì. Il Caimano

Ogni volta che Berlusconi ha conquistato Palazzo Chigi ha provato a forzare l’assetto costituzionale e per prima cosa ha attaccato con violenza la magistratura. Lo ha fatto nel 1994 con il decreto Biondi, primo atto di governo; nel 2001, quando i decreti d’urgenza sulla giustizia furono presentati prima ancora di ricevere la fiducia; e oggi. Con una escalation di violenza nei toni e, ancor di più, nei contenuti dei provvedimenti

Vediamo cosa succede telegiornalisticamente oggi. Con un occhio particolare. La lente si chiama: Berlusconi+calcio.

Siamo tutti Pino Maniaci

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Siamo tutti Pino Maniaci perché Pino non deve sentirsi solo. Perché abbiamo bisogno di un giornalismo fatto d’impegno civile che ci aiuti a non essere distratti o indifferenti
Luigi Ciotti
Solo un paio di settimane fa appariva nelle pagine interne dell’edizione palermitana de La Repubblica, una notizia. E di questi tempi direi che già non è poco. Ironie a parte, il quotidiano riportava nelle pagine locali la notizia che la demolizione di alcune stalle abusive a Partinico, contrada Valguarnera. Gli edifici abusivi, di proprietà del clan Vitale, rappresentavano il simbolo del controllo del territorio da parte del clan di Leonardo, Vito e Michele Vitale, riferisce il giornale.
L’aspetto significativo di questa vicenda però è un altro. La demolizione degli stabili è avvenuta in preoccupato anticipo rispetto alla data fissata originariamente a causa di “voci” circolanti da giorni e arrivate all’orecchio degli inquirenti circa possibili “giochi di fuoco” in occasione dell’intervento del Genio civile. Sembra infatti che un attentato dinamitardo era previsto per il giorno della demolizione.
Discutibile a mio avviso che i telegiornali e le edizioni nazionali di quotidiani e relativi siti web non abbiano trovato spazio per dare notizia del possibile attentato. In questo contesto di indifferenza a volte disarmante, opera in quel di Partinico Pino Maniaci. Si va bene, ma chi è Pino Maniaci?