E anche Almunia benedice l’Italia che va

joaquin_almunia
Ieri la notizia della benedizione – piena di se e di ma, e pur sempre benedizione – del progresso nostrano da parte della solitamente severissima Standard & Poor’s, riferimento leader del rating internazionale. Oggi, un’altra pacca sulla spalla arriva all’Italia da parte del Commissario Ue alle politiche monetarie, Joaquin Almunia.
Intervenuto alla celebrazione dell’ingresso di Malta nell’euro, ha dichiarato: Ho visto i dati positivi del 2007, migliori delle attese. Sono notizie molto positive e il miglioramento del deficit è assolutamente benvenuto. Quindi, questo miglioramento del deficit italiano nel 2007 è costituisce un fattore estremamente positivo per l’economia italiana e per i cittadini italiani. Un progresso dalle ricadute positive non solo per l’Ue e per il patto di stabilità, ma soprattutto per la nazione e la sua economia. Mancava solo la parola tribolata, ma magari era implicita e soprattutto poco politically correct. Questo aiuterà a gestire in condizioni migliori queste turbolenze finanziarie. Ah, ecco, si parla di tempeste e meteo.
Non solo: il miglioramento rilevato da S&P, nelle parole di Almunia, permetterà al Belpaese di provare a mantenere un tasso di crescita e occupazione adeguato. Insomma, la dolente verifica del portafoglio l’italiano medio la potrà fare tra qualche mese, e sperare che questa faccenda del miglioramento qualcosa abbia effettivamente portato.

A Nightmare before Christmas – Parte II

Epifani

Credeva di poter passare delle festività mediamente serene. Dopotutto, aveva persino ottenuto la fiducia sulla Finanziaria. E’ andato anche a Kabul, e si è commosso. “Grazie soldati, siete l’orgoglio d’Italia”. Su Alitalia infuriano le polemiche da più parti. Ma ha detto 15 gennaio, e se 15 gennaio non sarà, plausibilmente sarà dopo. Chissà che il panettone non plachi un po’ gli animi. Ma il Professore sa ormai da tempo che i canditi non attaccano con Guglielmo. Perchè Epifani, oltre ad essersi pronunciato sull’affaire Alitalia, ha mandato il suo messaggio alla nazione. Un sindacalista che parla di salari e di fisco.

L’Europa riparte da Lisbona

Lisbona batte Nizza 2 a 0 verrebbe da dire. Non parliamo di un risultato calcistico quanto invece dell’approvazione della costituzione europea che verrà approvata definitivamente nel 2009. Oggi i capi di stato si sono ritrovati appunto a Lisbona per porre la propria firma sull’approvazione del trattato UE. La “vittoria” di Lisbona deriva dal fatto che poco più di 2 anni fa, nel 2005 a Nizza, la costituzione europea vedeva una situazione di stallo, causata dai “no” referendari di Francia e Olanda.

Il nostro paese si vedeva rappresentato dal premier Romano Prodi e dal Ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Grande assente dell’evento il premier inglese Gordon Brown che si è fatto sostituire dal suo Ministro degli Esteri, David Milliband.

Il trattato, che paradossalmente conferma per la maggior parte ciò che fu respinto nel 2005, porterà delle leggere modifiche a livello di istituzioni per quanto concerne la politica europea. La presidenza della UE sarà stabile per 5 anni ed inoltre verrà istituita la figura del Ministro degli Esteri, di cui ancora oggi non si conoscono le funzioni effettive, che dovrebbe però gestire una specie di servizio diplomatico europeo.