Foto attentato a Marrakesh

Foto: Ap/LaPresse

Una forte esplosione ha svegliato Marrakesh questa mattina, l’esplosione proveniva dal caffè Argana situato a poca distanza dalla famosa pizza Jama’a al-Fna di Marrakesh in Marocco. ”E’ conseguenza di un attentato terroristico” nell’esplosione sono rimaste ferite 20 persone e ne sono morte circa 18. ‘Ci sono diversi europei tra le vittime” ha detto l’inviato di ‘al-Arabiya’ che ha riferito di aver visto “agenti della polizia marocchina sul luogo della deflagrazione con in mano passaporti europei”.

Attualmente non è stata ancora specificata l’identità delle persone straniere ma se ne contano circa 12. Dalle prime notizie, non risultano esserci italiani rimasti coinvolti nell’esplosione, è quanto rende noto la Farnesina. La polizia marocchina ha arrestato il presunto attentatore, “l’uomo si trovava nel caffè prima dell’esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un’aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi”.

Brianza: Il terrore a 500 metri da casa

Mi è capitato mille volte di sentire, da telegiornali, dai giornali e dai siti internet di attentati terroristici a questo o a quell’obiettivo. Tutti sempre lontani, non solo ideologicamente, ma anche geograficamente. Così impossibili da realizzare nel nostro paese, quasi un’isola felice nel mondo del terrore.

Eppure ecco improvvisamente svegliarmi da questo sogno. 2 arresti in Italia, 2 terroristi che stavano progettando diversi attacchi: uno di questi ad un supermercato, un bar e una pompa di benzina. Tutto questo a poco più di 500 metri dalla mia abitazione. Abbinare il volto dei due “ipotetici” terroristi e le immagini della vita di sempre portano ad un triste scenario.

Uno scenario che mi ha ricordato le tanti morti di Mumbai, di Nassirya, di Madrid, per non dire quelle dell’ormai noto 11 settembre da cui tutto ha avuto inizio, e a tutte le altre che non ho ricordato qui. Ricordi che si immedesimano nelle parole di mio padre:

“Lì non è che puoi fare molto, se sei dentro…BUM…non ci sei più”

Bush, fine del viaggio: l’Iran finanzia il terrorismo

Bush
Fine del viaggio in Medio Oriende per il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Un’ultima tappa agguerrita, più di quelle precedenti. Perchè Bush ha lanciato oggi le sue invettive complete, dirette e inequivocabili contro l’Iran.
L’Iran che arma Hezbollah, finanzia Al Qaeda, minaccia la sicurezza mondiale. Bush parla da Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi: l’ultima tappa del tanto tribolato viaggio in Medio Oriente che ha anche visto la prima volta di Bush in Israele. L’attacco a Teheran, dunque, è diretto e senza mezzi termini. Il governo di Mahmud Ahmadinejad è per il Presidente americano il nuovo pericolo per l’umanità.
Parole, naturalmente, tradotte in tempo reale in tutte le declinazioni possibili dell’arabo e dei suoi dialetti. Parole che presto avranno conseguenze diplomatiche e internazionali. Parole dall’eco fortissima. Mahmud Ahmadinejad e il suo governo dovranno e vorranno presto replicare.