Silenzio, parla Bankitalia

PIL
Ce ne hanno dette di tutte i colori. Belle e brutte. Positive, e, in tal caso,fondamentalmente incredibili, ma soprattutto, assai più credibili, negative. I numeri dello Stato Italiano, della sua economia, della sua vita quotidiana e a lungo termine, ci rimbalzano un giorno sì e l’altro pure. Spiazzandoci.
Ora arriva anche Bankitalia – ma poi, quella K, perchè? Bankitalia che, giustamente, dopo l’Ue, dopo la Standard & Poor’s, dopo i media stranieri che ci hanno beffeggiato, deve dire la sua. Numeri e dati che non sembrerebbero buoni. Positivi. Previsioni di futuro vicino.
L’ultimo bollettino della Banca d’Italia riporta le seguenti, supposte, verità: il Pil italiano crescerà nel 2008 e nel 2009 molto meno del probabile 1,9% del 2007. Tombola. La Banca d’Italia,insomma, sostiene che la crescita (?) dovrebbe aggirarsi intorno all’1%, e lì assestarsi. Il quadro di riferimento esterno si è deteriorato in misura marcata, rispetto al quadro di luglio. Perchè? Fattori esterni: petrolio e crisi dei mutui, ad esempio, che hanno analoghi impatti sugli altri Paesi. Tutti sulla stessa barca. Magra consolazione, dato che il porto di partenza italico è assai più malandato della media.

E anche Almunia benedice l’Italia che va

joaquin_almunia
Ieri la notizia della benedizione – piena di se e di ma, e pur sempre benedizione – del progresso nostrano da parte della solitamente severissima Standard & Poor’s, riferimento leader del rating internazionale. Oggi, un’altra pacca sulla spalla arriva all’Italia da parte del Commissario Ue alle politiche monetarie, Joaquin Almunia.
Intervenuto alla celebrazione dell’ingresso di Malta nell’euro, ha dichiarato: Ho visto i dati positivi del 2007, migliori delle attese. Sono notizie molto positive e il miglioramento del deficit è assolutamente benvenuto. Quindi, questo miglioramento del deficit italiano nel 2007 è costituisce un fattore estremamente positivo per l’economia italiana e per i cittadini italiani. Un progresso dalle ricadute positive non solo per l’Ue e per il patto di stabilità, ma soprattutto per la nazione e la sua economia. Mancava solo la parola tribolata, ma magari era implicita e soprattutto poco politically correct. Questo aiuterà a gestire in condizioni migliori queste turbolenze finanziarie. Ah, ecco, si parla di tempeste e meteo.
Non solo: il miglioramento rilevato da S&P, nelle parole di Almunia, permetterà al Belpaese di provare a mantenere un tasso di crescita e occupazione adeguato. Insomma, la dolente verifica del portafoglio l’italiano medio la potrà fare tra qualche mese, e sperare che questa faccenda del miglioramento qualcosa abbia effettivamente portato.

S&P: Italia performance impressionante. Ma non crediamo ai buoni propositi del Governo su spesa pubblica e pubblica amministrazione

Padoa
Dovessimo poter cominciare a sperare? Da una parte, i toni pollyanneschi di Prodi. Ottimismo ottimismo ottimismo. Dall’altra, i toni senza mezzi termini e tutt’altro che positivi di Beppe Grillo: Italiani CORAGGIO! CORAGGIO! Verso la catastrofe, ma con ottimismo! Ma a parlare, questa volta, è stata la S&P, la severissima, indipendente agenzia internazionale di rating Standard&Poor’s .
La S&P, definizione del sito ufficiale, altri non è che the world’s famous provider of independent credit ratings, indices, risk evaluation, investment research and data. Altisonante. Insomma, una garanzia di dati reali. Si tratta della più celebre e accreditata agenzia al mondo speciliazzata nel dare giudizi sugli indici economici, sui rischi di impresa e sugli investimenti in ogni paese. Ed è proprio questa credibile fonte che definisce quella dell’Italia una performance impressionante. E ad essere stupefacente, per la S&P, è in particolar modo il rapporto deficit-pil sceso nei primi nove nesi del 2007 all’1,3%
. L’1,3%del deficit/pil del Paese costituisce il migliore risultato in Italia dal lontano 1999. Segnale di una performance impressionante in termini di bilancio generale.
Ma non finisce qui. In più, la società, nel suo report, definisce lodevoli gli sforzi del Governo in termini di evasione fiscale. Per ritornare con i piedi per terra, infine, la S&P rammenta che la performance migliore del previsto è frutto, anche, di una componente ciclica non quantificabile. Siamo alle solite: quel che c’è di positivo, proviene anche – non del tutto, non sia mai, ma è la caratteristica intrinseca dell’italiana essenza – da un non voluto, o meglio non del tutto controllato, funzionamento del mondo.
E il Professore quasi non ci può credere. Ecco che può finalmente appigliare quel suo ottimismo ottimismo ottimismo a qualcosa di plausibilmente indipendente e quantomeno straniero. Tutto contento, Romano coglie la palla al balzo. Ha detto ora di aspettarsi un miglioramento del rating da parte di S&P . L’indice, comunque, non subirà variazioni fino al momento di nuove notizie sui dati della spesa. Il miele di Prodi. Questo mi fa piacere perché penso che l’indice verrà corretto fra non molto tempo, perché miglioramenti progressivi vengono fatti anche sul lato della spesa, evidentemente più lenti rispetto al lato delle entrate, ma ugualmente diretti verso la linea giusta.