Boffo si dimette

Avvenire Boffo dimissioni

Dimissioni. Si è dimesso il direttore Boffo. “Scelta serena e lucida”, titola l’Avvenire. Ecco il testo della lettera di dimissioni che Dino Boffo manda al cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Eminenza carissima, sono arrivato alla serena e lucida determinazione di dimettermi irrevocabilmente dalla direzione di «Avvenire», «Tv2000» e «Radio Inblu», con effetto immediato. Non posso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora, per giorni e giorni, una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani, quasi non ci fossero problemi più seri e più incombenti e più invasivi che le scaramucce di un giornale contro un altro. E poi ci lamentiamo che la gente si disaffeziona ai giornali: cos’altro dovrebbe fare, premiarci?

E Vittorio Feltri: Non volevo le dimissioni. O ancora: Il direttore de Il Giornale non pensava “minimamente a questo quando ho scritto e ho fatto scrivere le cose che hanno provocato tutto questo problema”.

Cosa si voleva?

Silvio il maghrebino di Alessandro Gilioli

Luogo: gli studi di una tv tunisina. Non una tv qualsiasi, comunque. Si tratta di Nessma Tv, il canale satellitare di cui Silvio Berlusconi è comproprietario con Mediaset in Nordafrica. Siamo orgogliosi di averla con noi – lo accoglie il presentatore. E c’è proprio il premier in studio, per una lunga intervista in cui parla naturamente direttamente in un francese molto lineare. Sopra la prima parte, in fondo al post la seconda. Qui invece la versione integrale.

Daniele Sensi, blogger e collaboratore de l’Unità, l’ha trovata e l’ha tradotta, oltre che caricata appunto su TouTube. Ed eccolo qui il video, approdato in Italia e rilanciato da Gilioli su l’Espresso. Parla di tante cose, il premier. Parla dei rapporti con Tarak Ben Ammar, tycoon franco tunisino che potrebbe comprarsi La7. Parla dei suoi rapporti con Ben Alì, presidente tunisino (al merito, su YouTube c’è un altro video). Parla di auant’è bello il palinsesto di questa Nessma tv, anche.

Il Giornale pubblica il documento su Boffo

boffo documento

Nuova puntata nel botta e risposta più caldo di questi giorni. Dopo le esternazioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo, oggi, che definisce il documento di cui parla il quotidiano della famiglia Berlusconi emerita patacca, ecco la pronta risposta di Vittorio Feltri. Che pubblica il documento su cui l’attacco de Il Giornale si basa. Con un titolo che suona così: Altro che indignarsi una sentenza non ha privacy.

Il direttore del Giornale Vittorio Feltri va quindi avanti e pubblica il documento del casellario giudiziale sul caso. Sul documento è riportato che Boffo sarebbe stato condannato per molestia alle persone art. 660 codice penale , commesso nel gennaio 2002 in Terni. Il dispositivo prevede il pagamento di un’ammenda di 516 euro, saldata il 7 settembre 2004.

Caso Boffo, “velina patacca”?

boffo giornale

Scrive Gabriele Villa nell’articolo della polemica che coinvolge il direttore di Avvenire, Dino Boffo. Direttore che, in base alle “prove” in mano a Il Giornale, è stato a suo tempo querelato da una signora di Terni destinataria di telefonate sconce e offensive e di pedinamenti volti a intimidirla, onde lasciasse libero il marito con il quale il Boffo, noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni, aveva una relazione. Rinviato a giudizio il Boffo chiedeva il patteggiamento e, in data 7 settembre del 2004, pagava un’ammenda di 516 euro, alternativa ai sei mesi di reclusione. Precedentemente il Boffo aveva tacitato con un notevole risarcimento finanziario la parte offesa che, per questo motivo, aveva ritirato la querela..:

Copia di questi documenti da ieri è al sicuro in uno dei nostri cassetti e per questo motivo, visto che le prove in nostro possesso sono chiare, solide e inequivocabili, abbiamo deciso di divulgare la notizia

Dopo l’articolo di Villa e l’inizio della polemica, sempre su Il Giornale compare oggi la notizia che il 65% degli italiani, secondo un sondaggio condotto da SkyTg24, starebbe, in questa strana battaglia di fine estate, con il foglio di Feltri.

Ma un’altra è la notizia della giornata: l’informativa cui fa appello il quotidiano della famiglia Berlusconi per costruire la sua notizia su Boffo non sarebbe nel fascicolo giudiziario del tribunale di Terni. Sarebbe, dice il direttore di Avvenire, un’emerita patacca.

Bagnasco e l’attacco “disgustoso”

Bagnasco

Ormai è scontro diretto. E certo, qualcosa sta accadendo.

L’attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave

E’ il rombo di tuono dell’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Una sintesi chiara che interviene in prima linea nell’inedita polemica di questa fine estate tra politica e Chiesa.

Rinnovo al direttore di Avvenire tutta la stima e la fiducia mia personale e quella di tutti i vescovi italiani e delle Comunità cristiane

ha aggiunto.

Berlusconi querela Repubblica

berlusconi

Silvio Berlusconi fa causa a Repubblica per le famose 10 domande rivolte dal giornalista Giuseppe D’Avanzo ormai molto tempo fa, a giugno. Nella citazione, tali domande vengono definite “diffamatorie”. La citazione  porta la data del 24 agosto, ed è inerente anche a un articolo del 6 agosto: “Berlusconi ormai ricattabile” media stranieri all’attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa”. Invitati a comparire al Tribunale di Roma Giampiero Martinotti, autore del pezzo del 6 agosto, Ezio Mauro, direttore responsabile di Repubblica, e il gruppo L’Espresso. L’Espresso ha già querelato il Premier a fine luglio.

E già 10mila firme sono arrivate, al momento, al quotidiano, a sottoscrivere l’appello di tre giuristi, nomi di alto rilievo del panorama italiano e internazionale: Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.

Riportiamo il testo dell’appello in questione dopo il salto. Qui, invece, il link su Repubblica.

Tripoli, Frecce Tricolore e Berlusconi on air

Tripoli, il 1 settembre, festeggia. Festeggia i 40 anni della rivoluzione di Muhammar Gheddafi. Ma a celebrare il leader libico non ci saranno nè il presidente francese Nicolas Sarkozy, né il presidente con il primo ministro russo, Dimitri Medvedev e Vladimir Putin. Fonti del Cremlino precisano che entrambi hanno già impegni precedenti: Medvedev, pur avendo ricevuto un invito, quel giorno ha l’agenda già impegnata. Putin, dice il suo portavoce Dmitri Peskov, il primo settembre prossimo il premier sarà a Danzica per una visita già concordata precedentemente.

Alle celebrazioni indette a Tripoli il prossimo 1 settembre ci sarà, invece, Silvio Berlusconi. Che manderà anche le Frecce Tricolore.

Videocracy, dalla Svezia a Venezia (senza passare per Rai e Mediaset)

Neppure lo spot. Sia Rai che Mediaset hanno rifiutato di trasmettere gli spot del nuovo film di Erik Gandini: un film che analizza i trent’anni di tv berlusconiana. La Rai ha vietato la messa in onda del trailer del film ‘Videocracy’. Qui il documento che motiva la scelta.

Il film acconta, con una certa criticità, Mediaset: come è nata e come si è evoluta, dalla culla in avanti. Per la Rai, appunto, l’inequivocabile messaggio politico di critica al governo porta alla decisione in oggetto. Decisione comunicata al mondo da Domenico Procacci della Fandango, distributore della pellicola. Decisione fatta pervenire con la letterina di cui sopra, dedicata da viale Mazzini e che spiega quella che in molti hanno già definito censura.

Noemi, il Talento che verrà

noemiBalzata agli onori delle cronache, Noemi ci rimane. Presto o tardi la vedremo in tv, al cinema, nelle televendite, a Passaparola (esiste ancora?), come velina, naturalmente, e in una qualche fiction a mostrare le sue doti artistiche.

Gli auguri di Berlusconi per il mio primo premio artistico? Non dirò se me li ha fatti, o se li riceverò. Sono mie cose personali

Nel frattempo, la diciottenne più chiaccherata di Casoria e non solo, vince un premio. Per cosa? E che importa, in fondo…

Times, Berlusconi e la clinica per dipendenze sessuali

veronica-lario-berlusconi-times

Naturalmente un libro. La protagonista è Miriam Raffaella Bartolini, al secolo Veronica Lario, seconda moglie di Silvio Berlusconi. Si parla anche già di un film sull’affaire Lario. Nell’attesa, ecco la nuova edizione del libro “Tendenza Veronica” di Maria Latella, giornalista del Corriere della Sera (ci saremmo aspettati di Repubblica, ma così è meno banale.

Il libro traccia un ritratto della Lario e del rapporto col Presidente del Consiglio. Ed è finito, naturalmente, anche sulla stampa estera. Guardate qui il Times, con un titolo chiaro anche per chi con la lingua se la cavicchia e basta: Berlusconi urged to attend clinic for sex addiction.

Fondi, l’intreccio da chiarire

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Fondi, più di 30mila anime in provincia di Latina, e un consiglio comunale per il quale è stato richiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. E per il quale non si è proceduto.

Qui c’è un intreccio tra poteri criminali e politica che deve essere stroncato. Questa non è una battaglia di parte

Tuona (di tuono può mai parlarsi quando si tratta di Uolti?) oggi Walter Veltroni, che non è solo l’ex segretario del Partito Democratico, ma che è anche componente della Commissione Antimafia. E lo fa in occasione di una manifestazione antimafia oggi proprio a Fondi. Uno scontro politico che si protrae da alcuni giorni, e nel quale è intervenuto anche il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Terremotato richiede ospitalità a Villa Certosa

villa_certosa

Nei giorni successivi alla disgrazia del terremoto abruzzese, il Premier Silvio Berlusconi aveva annunciato la disponibilità ad ospitare alcuni sfollati all’interno delle proprie abitazioni invitando così tutti a farsi carico, secondo le proprie possibilità, delle esigenze della popolazione della provincia aquilana nel momento di maggiore emergenza. Sono ormai passati mesi e le prime abitazioni provvisorie stanno per essere consegnate ai rispettivi occupanti. Tra le domande consegnate agli sfollati se ne trova una che invita ad individuare il tipo di sistemazione preferita. Qualcuno, nella voce «alloggi in affitto», ha aggiunto a penna proprio accanto una curiosa specificazione: “se possibile, a villa Certosa oppure a Palazzo Grazioli“.

Non si tratta di una provocazione” ha detto l’autore della frase che in queste ore fa il giro del mondo. Ma con tutti i fotografi spioni sarà proprio il caso di andare a risiedere proprio a Villa Certosa?

Gabbie salariali in arrivo al sud?

SILVIO BERLUSCONI - UMBERTO BOSSI

La differenziazione dei salari tra Nord e Sud è un dato già percepito in Italia e non ha mai destato più di tanto scalpore. Quello che invece movimenta la politica da ombrellone, pare, è la voglia del Governo di introdurre al più presto delle gabbie salariali nel Sud d’Italia, ovvero l’adeguamento dei salari in relazione al costo effettivo della vita. Sembra proprio che il Governo, dopo aver ascoltato le proposte arrivate da parte della Lega Nord, stia seriamente prendendo in considerazione questa riforma che coinvolgerà migliaia di persone. Difficile, più che l’attuazione, sarà convincere i propri elettori del Sud che tale “calmiere” sui salari possa essere di loro giovamento.

Guzzanti, scoppia la polemica

guzzantiPaolo Guzzanti non ha peli sulla lingua. E di Silvio Berlusconi dice:

E’ un gran porco

Qui l’articolo. Il blog dell’ex parlamentare del Pdl è ancora in tilt dati i numerosi accessi.
E ancora:

E’ una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto, sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario

Parla di verbali mai pubblicati e disgustosi contenuti, nomina anche Giorgio Napolitano, le cui sollecitazioni avrebbero impedito la pubblicazione di registrazioni e intercettazioni.