I giudici della prima sezione del Tribunale di Milano non hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Fabio De Pasquale, secondo cui era utile acquisire un verbale di interrogatorio e uno di spontanee dichiarazioni rese da Silvio Berlusconi in due diversi procedimenti riguardo la controversia in corso sui diritti televisivi di Mediaset. I giudici, invece, hanno acquisito una memoria depositata nel 1999 dal presidente del Consiglio.
Silvio Berlusconi
Bersani: “Berlusconi? Il suo cambiamento è finito nella palude”
“La grande promessa di cambiamento del ’94 di Berlusconi è finita nella palude dei suoi problemi. Ora serve una battaglia politica per interpretare le preoccupazioni del Paese. L’Italia si deve dare un colpo di reni”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, traccia, nella riunione della Direzione, la strada che l’opposizione del suo partito deve seguire:
Bisogna indicare l’orizzonte al Paese, c’è l’esigenza di rompere il muro di gomma tra politica e cittadini che sta producendo sfiducia. Non può mancare la denuncia dei tradimenti e delle promesse mancate dal Governo a partire dal Mezzogiorno.
Annozero, B&B: Berlusconi e Bettino
Torna stasera Annozero. Il programma di Michele Santoro ospita stasera: Maurizio Gasparri del PdL, Luca Iosi e Paolo Flores D’Arcais. Perchè, insomma, si torna a tamburo battente a parlare di immunità parlamentare: in Italia venne abrogata con un referendum nel 1993, in seguito anche all’emotività scatenata da Tangentopoli. Ora la si vuole reintrodurre.
Le inchieste che riguardano esponenti politici riaprono nuovamente lo scontro tra magistratura e classe dirigente, come avvenne nel 1992 con Mani Pulite. E oggi, nelle commemorazioni per i dieci anni della morte di Bettino Craxi, si dà una diversa interpretazione di quegli anni. Che legame c’è tra le vicende giudiziarie di allora e quelle di oggi? Ci fu “un brusco spostamento degli equilibri nel rapporto tra politica e giustizia” come ha scritto il Capo dello Stato? Le riforme che riguardano la giustizia, come il processo breve e il legittimo impedimento saranno condivise da maggioranza e opposizione o riaccenderanno lo scontro? La situazione di oggi, non solo giudiziaria ma anche economica come l’enorme debito pubblico che grava sull’economia italiana, quanto deriva dalle politiche di quegli anni?
Un parallelo, quello tra Silvio Berlusconi e Bettino Craxi, che più volte calca la scena del Belpaese. B&B, Bettino e Berlusconi, Silvio e Craxi. Così come viene criticato l’operato di Di Pietro e del pool di Mani Pulite. Passato e presente. Forzature o cicli storici?
“No-Craxi-Day”, Di Pietro: “Era un delinquente latitante”. Capezzone: “Era un gigante, Di Pietro gnomo”
“Caro Bettino, grazie di cuore per quello che hai fatto. Spero di avere il modo di contraccambiarti”. È l’inizio di una lettera che Silvio Berlusconi scrisse a Craxi all’indomani del decreto salva-Berlusconi, distribuita dai partecipanti del sit-in indetto per il “No Craxi Day” davanti a Palazzo Madama, mentre nella biblioteca del Senato si stava commemorando il decennale della morte di Bettino Craxi. Tra i manifestanti, rinominati il “popolo in viola” per il colore dei vestiti indossati per l’occasione, sono spiccate le bandiere dell’Italia dei Valori e di alcuni movimenti comunisti. I protestanti hanno anche distribuito un volantino con una doppia faccia; metà Berlusconi e metà Craxi, con la scritta “Berluscraxi” e hanno urlato: “Siamo contro la riabilitazione della figura di una persona morta in latitanza, così come non vogliamo che assieme alla sua figura politica venga riabilitata anche quella di Berlusconi”.
Riguardo l’ipotesi di intitolare una strada a Craxi, il popolo viola commenta: “Ci sono tanti altri personaggi cui si potrebbe intitolare”. Ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera alla vedova Craxi. Interrogato sull’argomento il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, ha detto: “In questo momento non si sta dando una lettura più serena di quegli anni, ma più falsa e più distorta“. “Per questo – ha continuato Di Pietro – questa mattina siamo andati a portare dei fiori sulla tomba del padre di Sonia Alfano, ucciso per far arrestare i delinquenti mentre qui osanniamo un delinquente latitante“. L’ex magistrato ha risposto così a chi gli chiedeva se nei confronti di Craxi ci sia stato un atteggiamento senza eguali: “Certo, nel senso che ci fu un atteggiamento senza eguali da parte del crimine che ha commesso e che ha lasciato commettere, e che nella prima Repubblica molte persone commettevano. La colpa non è dei magistrati che hanno fatto il loro dovere, ma di coloro che senza eguali hanno commesso dei crimini senza fine“.
A rispondere a Di Pietro ci ha pensato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: “Se non parlassimo di Di Pietro e dei suoi militi, ma di altri, potremmo definire empi i loro insulti e il loro odio contro un leader scomparso e contro una persona che non c’è più. Ma non è il caso di scomodare l’empietà per Di Pietro. È sufficiente dire che Craxi fu un gigante, e così sarà ricordato, mentre Di Pietro è e resta uno gnomo“.
Il ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi, in una nota ha smorzato i toni: “Le parole di Di Pietro e le monetine davanti all’Hotel Raphael contro un uomo morto sono la negazione della carità cristiana” .
Mills, Berlusconi verrà processato
Berlusconi verrà processato per il “caso Mills”. I giudici della decima sezione penale del Tribunale di Milano, infatti, hanno dichiarato aperto il dibattimento del processo al presidente del Consiglio, accusato di aver corrotto l’avvocato David Mills. I giudici respingono, così, la richiesta della difesa di non utilizzare gli atti formatisi durante il processo, in cui il legale inglese è stato condannato, e data il capo d’imputazione nel 2000.
Italia dei valori: “Berlusconi destabilizza le istituzioni”
Continua la polemica a distanza fra Silvio Berlusconi e l’Italia dei valori. Il portavoce del partito di Di Pietro, Leoluca Orlando si scaglia contro il presidente del Consiglio:
Le continue aggressioni di Berlusconi ai magistrati sono un atto di terrorismo istituzionale. Mai c’era stata, nella storia della Repubblica un’aggressione così forte ad uno dei poteri dello Stato. La guerra personale di Berlusconi contro i giudici è molto pericolosa per il Paese e per tutti i cittadini. L’apertura di un fascicolo da parte del Csm è del tutto legittima ed è la più chiara dimostrazione della volontà del premier di destabilizzare le istituzioni.
Tasse, marcia indietro
Si è trattato di uno dei suoi primi discorsi dopo la convalescenza in seguito ai fatti di Milano. Due aliquote, diceva. Ma oggi la faccenda si chiarisce.
L’attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilità di riduzione delle imposte
E’ la versione ufficiale del premier, Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa odierna alla fine del Consiglio dei ministri. Niente taglio nelle tasse, per il momento, nè nel futuro del Governo nè, evidentemente, in quello del Paese.
La situazione attuale del debito pubblico comporterà, solo di interessi, una spesa di 8 miliardi di euro all’anno. In questa situazione è fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte
Però, spiega, è consolante il fatto che tasse nuove non ce ne siano e non ne siano state introdotte ad oggi dall’esecutivo in carica.
Non abbiamo introdotto nessuna tassa nuova, non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani, nemmeno nell’ultima Finanziaria
Nulla di nuovo sotto il sole, al momento. E non era una sparata da campagna elettorale, assicura il premier.
Berlusconi, sospensione processi: “Non serve decreto legge”
Berlusconi e la sospensione dei processi. Secondo il presidente del Consiglio non occorre un decreto legge per valutare la sospensione dei processi, perché i giudici devono applicare la sentenza della Corte Costituzionale. E’ l’opinione del premier espressa durante il Consiglio dei ministri di questa mattina.
La notizia è trapelata da fonti governative, che fanno sapere, inoltre, che non si è fatta menzione sulla possibilità di disciplinare in altre maniere la questione riguardante la sospensione dei processi. Questo perché Berlusconi non trova corretto che all’imputato non venga dato il tempo di decidere se usufruire o meno del rito abbreviato dopo esser stato oggetto di nuove contestazioni.
Berlusconi è tornato a Roma
Silvio Berlusconi è tornato a Palazzo Grazioli. Dopo un mese lontano da Roma, in seguito all’aggressione a Piazza Duomo del 13 dicembre e la lunga convalescenza ad Arcore durante il periodo festivo, il presidente del Consiglio si riprende le stanze del potere capitolino. Berlusconi, varcando la soglia della sua residenza romana, ha salutato i giornalisti e ha visto con piacere l’accoglienza riservatagli dai giovani del Pdl.
Bandiere e uno striscione “Bentornato presidente” hanno reso ancora più dolce il ritorno del premier nella Capitale. Osannato dai suoi sostenitori “C’è solo un presidente, c’è solo un presidente”, Silvio Berlusconi ha scherzato con i presenti: “Sono sicuro che faremo una splendida campagna elettorale. Vedete? Sul mio volto non si vedono più i segni”. Il premier, poi, ha parlato dei tempi della riforma fiscale: “Non lo so, c’è da lavorare, penso però che si possa fare quest’anno. Soprattutto se ci sarà la volontà di tutte le parti penso che si possa fare”.
Neanche il tempo di tornare a Roma che scoppia la prima polemica col centrosinistra: “Non voglio più parlare di queste cose, sono leggi ad libertatem e mi indigno soltanto quando sento queste cose, e io non voglio indignarmi”. Risponde così Silvio Berlusconi alle parole di Pierluigi Bersani, leader del Pd, che ha chiesto al centrodestra di non fare leggi ad personam.
Berlusconi-Espresso, udienze immunità parlamentare 23 e 28/1
Berlusconi e l’immunità parlamentare. Tema discusso e discutibile, che scriverà un’altra pagina nelle udienze del 23 e del 28 gennaio prossimo. Il presidente del Consiglio è stato citato in giudizio dal Gruppo L’Espresso, il quale in una nota ha specificato che il premier “ha accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo ha istigato gli industriali a boicottare ed interrompere gli investimenti pubblicitari”.
Silvio Berlusconi, il 13 giugno scorso, aveva attaccato il quotidiano, durante l’assemblea dei giovani industriali a Santa Margherita Ligure, a Genova. Il magistrato della prima sezione di Milano, Alda Vanoni, che presidierà la causa, ha stabilito che gli avvocati dovranno presentare le memorie conclusive nelle prossime due udienze. Carlo Federico Grosso e Francesca Lucchi, rappresenteranno il Gruppo L’Espresso. I difensori del premier saranno Vincenzo Mariconda e Giovanni Lombardi, che hanno sollevato la questione dell’immunità parlamentare, prevista dall’art. 68 della Costituzione, perché, secondo loro, Berlusconi ha pronunciato quelle parole in veste di deputato.
2009, un anno in Politica Live – Dodicesimo tempo
Dodicesima e ultima puntata di questo viaggio attraverso il 2009, appena chiuso e già storia. Dicembre è il mese della ferita, l’attacco, il viso insanguinato, la violenza su Silvio Berlusconi. Un’aggressione, il 13 dicembre, per la quale è naturalmente partita anche l’ipotesi della bufala. Il premier Silvio Berlusconi viene colpito al viso da un uomo, subito dopo il suo comizio in piazza Duomo, a Milano.
L’aggressore si chiama Massimo Tartaglia, ha problemi psichiatrici, e gli ha tirato una statuetta del Duomo in volto. L’aggressore è stato perdonato, nei giorni successivi, dal Cavaliere.
Il gesto di Tartaglia ha dato il via al valzer delle polemiche, alle accuse reciproche su chi potesse creare quel clima di odio che aveva portato a tanto. Clima d’odio cui si è risposto col neonato partito dell’amore. Partito che preoccupa alcuni. Certo è che il volto sangunante di Silvio Berlusconi ha portato, nella storia di questo paese, la consapevolezza di una banalità. I politici hanno un corpo, una fisicità che tutto lo Stato, simpatizzante o meno, ha sentito in quel momento e in quel sangue sul viso.
Berlusconi è al 62%
Berlusconi non subisce flessioni. Dopo essersi ripreso dall’aggressione di Massimo Tartaglia, il premier si riprende il consenso degli italiani. Secondo i dati rilevati dall’Istituto Crespi e pubblicati dall’edizione web de Il Clandestino, infatti, Silvio Berlusconi è al 62% dei consensi personali. La coalizione del centrodestra sfonda il 50% grazie all’allargamento con La Destra di Francesco Storace (1,8%). Nell’ultimo mese il Pdl è cresciuto di un punto, recuperando mezzo punto alla Lega Nord. Ecco nel dettaglio le percentuali: Pdl 39%, Lega 9,5% e Mpa 1,5%.
Nel centrosinistra, invece, il Pd è intorno al 30%. Anche se lentamente il partito di Bersani recupa consensi a discapito dell’Idv di Antonio Di Pietro, in questi giorni al centro del dibattito politico. Il partito di Largo del Nazareno è vicino al 30%, la soglia psicologica con cui affrontare nel migliore dei modi le elezioni regionali. Il Pd di Veltroni arrivò al 33%, ma nella coalizione dell’ex sindaco di Roma fu decisiva l’alleanza con i Radicali.
De Magistris: “Lodo? Una provocazione. Berlusconi va sconfitto politicamente”
“Sarà che da un po’ frequento l’Europa, ma questo Paese sta perdendo l’umorismo. Il mio era un pezzo scritto su un blog e va letto per quello che è”. L’ha detto Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv, a “24 Mattino” su Radio 24, commentando il suo Lodo lanciato qualche giorno fa (“Berlusconi vada in esilio in cambio dell’impunità giudiziaria”). De Magistris, poi, riattacca il premier e non risparmia neanche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:
Io sono convinto che Berlusconi vada sconfitto politicamente. Volevo anche smitizzare il Lodo, è una provocazione di questo tipo. Se vogliamo pensare che l’Italia è caduta nel basso impero e quindi c’è un sultano che sta stravolgendo la democrazia, allora l’esilio potrebbe essere una conseguenza, ma si può anche intendere come una scelta addirittura vantaggiosa per Berlusconi. Perchè rispetto agli altri cittadini che si fanno fare i processi, lui fa leggi per non subire conseguenze giuridiche. Io ho molto rispetto di chi ha votato Berlusconi.
2009, un anno in Politica Live – Settimo tempo
La parola d’ordine è social network. Ma anche blog, riprese con i telefonini. Quindi YouTube, Twitter, Facebook. E’ così che al mondo tranquillo, al mondo chiuso nella sua paventata serenità e in pace presunta, si affaccia l’Iran. Informazione in tempo reale, ma soprattutto informazione: perché passare attraverso il vaglio della censura è difficile, pericoloso, vitale per i riformisti iraniani.
E’ Neda Soltan, il suo volto sanguinante, gli ultimi istanti della sua storia, la sua morte. Per il Times è il personaggio dell’anno. Lei non lo saprà mai. E’ morta, morta con gli occhi aperti sulla vita.