Berlusconi: “PdL unito intorno al Governo”. CdA Rai, Santoro in onda dal 23 settembre

Due siti hanno avuto il privilegio di annunciare l’odierno messaggio di Silvio Berlusconi in merito alla compattezza del PdL. Il primo, va da sè, è forzasilvio.it che ha quale utenza solo sostenitori regolarmente registrati. Il secondo è quello del Tg1 che in home page riportava buona parte dei contenuti del pensiero del presidente del Consiglio.

Fare quadrato intorno alle insistenti voci di spaccature che da più tempo aleggiano intorno al Popolo delle Libertà.In questi giorni sono riprese contro il governo e contro il PdL furibonde campagne mediatiche“: le premesse appaiono quantomeno scontate per averle sentite in più circostanze ma quel che ha mandato su tutte le furie l’opposizione – unanime, da Pancho Pardi dell’IdV a Pier Luigi Bersani segretario Pd – è il fatto che un organo di stampa di proprietà finale dello Stato si sia prestato ad accogliere e pubblicare una missiva del premier.

I nostri avversari sono maestri nelle chiacchiere, con le quali cercano di nascondere i loro demeriti e di oscurare il lavoro fatto dal governo. Calunnie e furibonde campagne mediatiche, non riusciranno a oscurare il lavoro del governo se il Popolo della libertà sarà unito attorno al proprio governo, coeso tra leader, dirigenti e popolo“: insomma, la linea è tracciata. Si torni a essere coesi nel richiamo di quel che avvicina e non più disomogenei nel rimarcare le continue differenze.

Ddl intercettazioni: Berlusconi cede, Fini al secondo scacco al Re

fini berlusconi

Non è roba da poco: a conti fatti, il Bavaglio alla Legge è stato tolto, il Presidente del Consiglio incassa una sconfitta politica che ha un sapore particolare e la corrente finiana mette a segno il secondo bottino pieno consecutivo. Il primo: le dimissioni di Nicola Cosentino dall’incarico istituzionale. Il secondo: dentro gli emendamenti al decreto di legge sulle intercettazioni.

Cambia tutto: l’obbligo del segreto per le intercettazioni “cade” ogniqualvolta ne sia stata valutata la rilevanza. Nella sostanza, “rilevante diventa l’aggettivo chiave della svolta. A Berlusconi non resta altro che incassare il colpo, fare marcia indietro, constatare quel che non avrebbe mai creduto e che – a conti fatti – si sta avverando. Giorno dopo giorno. La presenza del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, all’interno della maggioranza fino a qualche mese fa contava molto. Poi ha iniziato solo a pesare. Fino a diventare, giorni attuali, un macigno. Il Premier ha firmato la legge così come impostata da Giulia Bongiorno.

Nonostante le settimane di mediazione, il tentativo di un punto di incontro che potesse accontentare gli uni e gli altri. In realtà, quel punto di incontro non è mai esistito, alla conciliazione non ci si è mai arrivati: Fini è stato intransigente, Berlusconi non voleva mollare niente. La partita tra legali ha visto al lavoro il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a cui Berlusconi aveva lasciato piena delega. Una sorta di “Va’, Angelino, e portami i frutti del lavoro”. Solo che Alfano, più di quanto fatto, non avrebbe potuto dare. Perchè il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non avrebbe mai firmato la legge così come erea stata formulata dal Governo. Perchè quegli altri – adagiati sulle spalle della Bongiorno – non hanno mollato di un’unghia. Non si è trattato di mediazione, occorreva solo attendere il primo che avesse ceduto.

Finanziaria 2010, il Senato approva; in Usa passa la riforma voluta da Obama

tremonti marrazzo

Appuntamento congiunto, lo detta la tempistica, rispetto a tematiche tra loro affini: in Italia il Senato ha approvato la manovra Finanziaria 2010; negli Stati Uniti ci si è pronunciati a favore di una delle riforme più caldeggiate dall’amministrazione democratica, quella della Finanza. Per Silvio Berlusconi e Barack Obama, quindi, il primo step è archiviato e si attende la conseguenziale prosecuzione dell’iter (che in Italia significa passaggio alla Camera, in Usa marchio finale del Presidente) per arrivare alla definitiva accettazione in un caso del prospetto economico e finanziario, nell’altro dei regolamenti innovativi che incidono sul funzionamento di Wall Street.

Berlusconi: “Intercettazioni? Non c’è vera democrazia”

berlusconi silvioQuesta non è vera democrazia, non c’è la tutela della libertà di parola“. L’ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante il suo intervento all’Assemblea di Confcommercio riferendosi alle intercettazioni che in Italia coinvolgono circa 7,5 milioni di persone.

Berlusconi: “Sovranità popolare in mano ai pm”

silvio-berlusconiLa sovranità non è più nelle mani del popolo ma nelle mani di alcuni pm che attraverso la Corte costituzionale si fanno abrogare alcune leggi“. L’ha dichiarato Silvio Berlusconi parlando all’Assemblea di Federalberghi.

Se una legge – continua il premier – non piace ai pm di magistratura democratica vanno alla Corte costituzionale e se la fanno abrogare“. “Ha pochi poteri“, così il leader del centrodestra etichetta la libertà di governare in Italia da parte del presidente del Consiglio.

Annozero, l’ombrellone

annozero

Pronti? Anche ad Annozero, come già a Ballarò martedì scorso – quando ha chiamato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi – si parla di manovra: la puntata di oggi, giovedì 3 giugno 2010, si chiama L’ombrellone. Difficile che si ripeta una chiamata del premier questa volta a Michele Santoro.

Al centro della discussione la manovra finanziaria da 24,9 miliardi di euro varata dal Governo Berlusconi, la crisi economica, i privilegi della casta, la nuova politica fiscale e i sacrifici richiesti agli italiani per evitare un crack finanziario simile a quanto successo in Grecia. Ospiti in studio il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il leader del Partito democratico Pier Luigi Bersani.

Cala il consenso degli italiani per il Pdl

berlusconiGli italiani perdono fiducia in Silvio Berlusconi. Secondo le ultime stime effettuate dall’Ipr Marketing, infatti, in questo mese i consensi per il premier sono scesi del 3% rispetto ad aprile. A essere in difficoltà, però, è l’intero centrodestra. Il Pdl si è fatto raggiungere nell’indice di gradimento dall’Italia dei Valori (38%), segnando un nuovo record negativo.

Anche la Lega Nord uscita in pompa magna dalle ultime elezioni Regionali perde punti, attestandosi sul 32%. Il partito di Bossi aveva mostrato ben altri risultati ad aprile, in cui aveva guadagnato 3 punti rispetto alla rivelazione di marzo.

Report, alla scoperta della Lombardia e del suo sistema sanitario

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Anche questa sera appuntamento con Report, in onda oggi, domenica 2 maggio alle 21.30 su Rai Tre. Il titolo della puntata è “La prestazione”, di Alberto Nerazzini.

Ecco, come sempre, la sinossi della puntata odierna:
La Lombardia è la regione più popolosa e più ricca del Paese, con un bilancio pari a quello di un piccolo stato e una sanità che da sola costa quasi 17 miliardi di euro. Un sistema unico in Italia, fondato sulla libertà di scelta e sulla parità tra pubblico e privato, introdotto tredici anni fa. Ancora oggi è proprio la riforma della sanità il cavallo di battaglia del Presidente Formigoni che, dopo la recente rielezione, si avvia verso il compimento del suo personale e incontrastato ventennio di governo. Ed è sempre la sanità lombarda quella portata a modello dal premier Berlusconi.

Berlusconi vs Fini, lo show rimbalza in Rete

La Rete, si sa, è fatta così. Non dimentica, ma rielabora. Possibilmente con ironia. E non poteva smentirsi in occasione di uno show così ghiotto come quello andato in onda in diretta due giorni fa della “rottura” tra i due co-fondatori del Pdl, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il presidente del Consigio, Silvio Berlusconi.

That’s the way it is: un “divorzio all’italiana”.

Se Berlusconi attacca Fini

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Da Meltilparaben oggi il Generatore automatico di attacchi di Berlusconi a Fini.
Un esempio?

Allora, Gianfranco, parliamoci chiaro: sono venuto da te martedì, e davanti a Belfagor mi hai detto: punto primo, mi sono pentito di avere collaborato a fondare gli X-Men; punto secondo: voglio fare un gruppo teatrale diviso. Queste cose diciamocele tra noi, facciamo le sfide a chi rutta più forte, ma tu alle sfide a chi rutta più forte non hai mai voluto partecipare, visto che non hai partecipato nemmeno, per essere super partes, all’escursione a Vitinia col pranzo al sacco! Se vuoi fare queste inalazioni ti accogliamo a pecorina: ma le fai da uomo politico nel partito e non da Presidente dell’Agenzia delle Entrate!

Buon divertimento.

Save private Bocchino

Alessandra Mussolini, nella puntata del Fatto del Giorno di oggi, il 23 Aprile 2010, dice: “Bocchino con quel cognome…. Con quel cognome…. dovrebbe essere più prudente”. Ma ha anche detto, nei giorni scorsi: L’unico uccello a cui sparerei è quello di Bocchino.

Quello che è accaduto ieri è noto. Continuerà a rimbalzare in Rete per molto tempo. Nel frattempo, secondo quanto sostiene Il Fatto Quotidiano oggi in edicola, la rottura potrebbe cominciare a concretizzarsi a partire dal gruppo del Pdl alla Camera. Qui, il “soldato” Italo Bocchino è vicepresidente del gruppo, sarebbe in corso una raccolta firme per la sua cacciata. Bocchino è reo, nelle parole di ieri di Silvio Berlusconi, di “avere esposto il partito al pubblico ludibrio”. Si riferisce, a livello macroscopico, a questo. Salvate, dunque, il soldato Bocchino? Grazie a Francesco per il titolo.

Mediaset: i giudici, atti alla Consulta

mediasetLa Consulta ha ricevuto dalla prima sezione penale del Tribunale di Milano gli atti del processo per i diritti televisivi di Mediaset. Secondo i giudici la nuova legge sul legittimo impedimento viola l’articolo 138 della Costituzione in quanto la norma “introduce una prerogativa diretta a tutelare non il diritto di difesa ma la carica istituzionale”. Tale articolo è quello che regola la revisione delle leggi costituzionali. I giudici, inoltre, hanno ritenuto che la legge non  doveva essere approvata con l’iter ordinario, ma seguendo l’iter costituzionale.

Con la stessa motivazione i giudici della decima sezione del Tribunale di Milano, venerdì scorso, avevano trasmesso alla Consulta degli atti nell’ambito del processo per la vicenda Mills, nella quale il premier Silvio Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari.

Saviano, lettera aperta a Berlusconi

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Lo ricorderete: a novembre aveva detto di voler “strozzare” chi ha fatto le serie della Piovra con Michele Placido e chi scrive libri sulla mafia. Lo aveva già fatto, ma ieri si è ripetuto: Silvio Berlusconi è tornato a parlare di Gomorra, nonché appunto de La Piovra. Per contestarli. Perché, dice, farebbero “Cattiva pubblicità”. La mafia è più famosa che potente, secondo il premier, e “usufruisce” del libro di Saviano come sponsor e testimonial.

Pronta arriva oggi la risposta a mezzo stampa di Roberto Saviano, con una lettera aperta su Repubblica.