Indagati presidente e A.d. Enav. Berlusconi: “Inchiesta suicida”

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Questa mattina i carabinieri del Ros e gli agenti del nucleo tributario della Guardia di Finanza di Roma hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle sedi capitoline dell’ Enav(Ente nazionale di assistenza al volo) e di numerose aziende che hanno avuto appalti dall’ Enav.

Il presidente dell’ Enav Luigi Martini e l’ amministratore delegato  Guido Pugliesi sono iscritti nel registro degli indagati, come pure Marina Grossi, responsabile della Selex sistemi integrati e moglie del presidente di Finmeccanica Guargaglini. In tutto sarebbero una decina le persone indagate, per una serie di reati fiscali relativi alla creazione di fondi neri.

L’  indagine parte dalla cosiddetta inchiesta broker, il caso di riciclaggio per il quale furono arrestati anche l’ ex senatore del Pdl Nicola Di Girolamo e l’ ex amministratore delegato di Fastweb, Silvio Scaglia. L’ imprenditore romano Gennaro Mokbel, sostenitore di Di Girolamo, avrebbe fatto da “tramite” fra la’ ndrangheta e le società di telecomunicazioni.

L’addio di Mara

Mara Carfagna? Si dimette. Il 15 dicembre, ovvero il giorno dopo il voto di fiducia. Da ministro, dal Pdl, persino da parlamentare. Mara, ex valletta oggi ministro alle Pari Opportunità. Anzi, “la signora Carfagna”. Silvio Berlusconi liquida così l’affaire ministeriale. E la sensazione è che sia abbandono. Sensazione confermata poche ore dopo, quando escono sull’Ansa le anticipazioni dell’intervista esclusiva rilasciata da Mara Carfagna stessa al Mattino di Napoli.

Due i passaggi anticipati alle agenzie, in attesa di leggere domani mattina l’intervista completa – che non a caso è andata a finire su quel giornale. Le dimissioni, appunto. E la definizione del caos rifiuti come guerra tra bande.

Finiani fuori dal governo. Napolitano convoca Fini e Schifani

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Il ministro Andrea Ronchi, il viceministro Adolfo Urso e i sottosegretari Antonio Buonfiglio e Roberto Menia di Futuro e Libertà (foto relative al congresso di Perugia dello scorso 6-7 novembre, ndr) hanno presentato questa mattina le loro dimissioni, con una lettera di poche righe fatta arrivare al tavolo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, come aveva già annunciato lo stesso Urso, coordinatore di Futuro e Libertà.

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Il viceministro ha anche spiegato che, in caso di elezioni, i finiani punterebbero ad un’ altra coalizione di centrodestra, aperta ad Udc, Api ed Mpa, ma sarebbero comunque disponibili ad un accordo per un governo di unità nazionale con lo scopo di cambiare la legge elettorale “con tutti coloro che sono interessati”.  “Noi” ha aggiunto Urso “vogliamo con queste dimissioni chiudere una pagina e proseguire la legislatura con un nuovo governo di centrodestra.”
I capigruppo di Fli di Senato e Camera, Pasquale Viespoli e Italo Bocchino, hanno diffuso una nota nella quale “evidenziano il venir meno del rapporto fiduciario nei confronti del governo”, ma assicurano che daranno il loro appoggio alla manovra finanziaria.
Con l’ atto formale delle dimissioni dei quattro esponenti finiani del governo, si  apre ufficialmente la crisi. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha convocato per domani i presidenti delle due Camere, Fini e Schifani, per saperne di più sul possibile futuro della legislatura.

Governo, mozione di sfiducia da PD e IDV. Il PDL ne farà una a sostegno

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Il Partito Democratico e L’ Italia dei valori hanno presentato una mozione di sfiducia al governo alla Camera, firmata dai due capigruppo Dario Franceschini e Massimo Donadi, della quale ne è stato informato anche il leader dell’ UDC Casini. Franceschini ha anche scritto al presidente della Camera Fini per chiedere la convocazione della conferenza dei capigruppo per la calendarizzazione della mozione. Dal canto suo, il PDL intende presentare una mozione a sostegno del governo, che vorrebbe comunque calendarizzare in maniera da non intralciare l’ approvazione del documento di bilancio e della legge di stabilità.

In precedenza, il capogruppo PDL alla Camera Cicchitto aveva previsto l’ apertura di una verifica parlamentare al termine della sessione di bilancio:”Faremo una verifica parlamentare, al Senato e alla Camera, e lì si vedrà quale sarà l’ orientamento della maggioranza dei deputati e senatori. Se sarà un orientamento favorevole al governo, si andrà avanti. Qualora ci sia un atteggiamento diverso, per noi è chiaro che l’ unico sbocco democraticamente possibile è tornare davanti al popolo sovrano” ha dichiarato. Per Cicchitto, comunque, è importante che prima si approvi la Finanziara, e “il chiarimento vero avverrà dopo l’ approvazione”.

Berlusconi e Bossi contestati nel Veneto alluvionato – FOTO

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è arrivato questa mattina a Monteforte d’ Alpone(Verona), da dove ha iniziato, assieme al ministro Bossi, un sopralluogo nella zona maggiormente colpita dalle recenti ondate di maltempo. Berlusconi ha promesso un aiuto sostanzioso e immediato”, che verrà subito inserito nella Finanziaria, e, sulla proposta, avanzata dal governatore del Veneto, Zaia, di trattenere l’ acconto Irpef sul territorio per avere fondi subito, ha affermato che “Non ce ne sarà bisogno”.
Il presidente della Repubblica, Napolitano, intanto, ammonisce: “C’ è il mancato rispetto delle regole alla radice di molti disastri ambientali,” e “ci vogliono le leggi che dicano cosa fare e cosa no”.

La visita di Berlusconi è iniziata proprio da uno dei comuni più colpiti, Monteforte d’ Alpone, dove sono stati stimati danni per 35 milioni, e si è conclusa a Padova. L’ incontro era atteso da diversi giorni dai sindaci e dagli amministratori locali, che spesso si erano lamentati di essere stati lasciati soli. E il premier, in proposito, ha detto:”Non sono venuto prima per non disturbare i soccoritori, ma abbiamo già avviato la pratica con l’ Europa”, e ha aggiunto:” domani a Roma la Protezione Civile si incontrerà con il ministro Tremonti e con il governatore del Veneto, Zaia.”

Fini, crisi di governo

E’ crisi di governo. Più o meno. Al tanto atteso appuntamento di Perugia, Gianfranco Fini, il leader di Fli ha tuonato: “Siamo oltre il Pdl e Berlusconi”. E soprattutto l’ultimatum: “Il premier apra la crisi o noi lasceremo il governo. Ora nuovo patto”. Si candida – “se gli elettori lo vorranno” a premier per il 2013.

Berlusconi rimanda al mittente: “Mi voti contro in aula”. E Umberto Bossi osserva. Da “dietro il cespuglio”, dice. Ci sarà da divertirsi.

Governo, approvato il pacchetto sicurezza. Liberalizzazione del wi-fi, lotta alla prostituzione in strada ed espulsione per i cittadini comunitari – FOTO

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Il Consiglio dei ministri ha varato questa mattina il pacchetto sicurezza proposto dal ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, composto da un decreto legge con misure urgenti e da un ddl. Il provvedimento prevede la possibilità di allontanamento coatto anche dei cittadini comunitari, norme più rigide contro la prostituzione in strada, il potenziamento dell’ Agenzia per i beni confiscati alle mafie, misure contro la violenza negli stadi e la liberalizzazione delle connessioni wi-fi.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio, Berlusconi, che, in conferenza stampa, ha dichiarato:”Il pacchetto sicurezza era uno dei cinque punti del programma di rilancio dell’ azione di governo che ha ottenuto un’ ampia fiducia in Parlamento”. Soddisfatto anche il ministro dell’ Interno Maroni, per il quale “il piano straordinario contro la criminalità organizzata e i due pacchetti sicurezza sono il contributo più importante che il governo abbia dato al paese negli ultimi anni”.

Nel ddl troverà spazio dunque l’ allontanamento coatto dei cittadini comunitari non in regola, che per Maroni altro non è che l’applicazione della direttiva europea sulla libera circolazione, per la quale lo straniero non può risiedere oltre tre mesi in un Paese se non ha reddito, lavoro e dimora adeguati, con l’introduzione, però, della sanzione, che è “l’ invito ad allontanarsi”. Già in passato, il ministero aveva elaborato una norma in tal senso, che però non aveva passato il vaglio della Commissione Europea.

Eicma 2010: Berlusconi attacca gli omosessuali e rilancia la legge sulle intercettazioni

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo questa mattina all’ inaugurazione del salone del ciclo e motociclo alla Fiera di Milano-Rho, scherza sulla vicenda di Ruby, la ragazza marocchina minorenne per la quale il premier avrebbe telefonato in Questura a Milano, e che sarebbe stata più volte ad alcune feste nella sua villa di Arcore. Lo fa con una battuta, “Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby”, affermando poi: “Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza…meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay. La questione? Una tempesta di carta”.

Rifiuti, ancora disordini a Terzigno. Palazzo Chigi, Berlusconi: “Risolvo in 10 giorni” – FOTO

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Proseguono i disordini nei pressi della discarica Sari di Terzigno, nel Napoletano. Per la seconda volta, è stata bruciata una bandiera tricolore da un manifestante, che gridava: “Questa è la nostra democrazia. State proteggendo i mafiosi. Vergognatevi”.

Questa mattina una ventina di autocompattatori sono entrati nella discarica, scortati dalle forze dell’ ordine, tra applausi polemici e insulti della gente, che gridava: “Vergogna, ci state uccidendo”. C’ è anche chi invoca la Madonna della Neve, che si festeggia oggi a Torre Annunziata: “Madonna della neve, ferma la monnezza come fermasti la lava del vulcano” hanno scritto alcuni cittadini su un cartellone.

Nella notte, però, gli scontri erano stati più accesi. Alle 22.15, nel piazzale del presidio, sulla via panoramica, a Terzigno, si spengono le luci. Alle 22.40 iniziano i tafferugli, con cariche della polizia, sassaiole, persino fuochi pirotecnici sparati a bassa quota: alla fine si conteranno diversi feriti, tra le forze dell’ ordine e i manifestanti, tre persone identificate, e una sottoposta a fermo di polizia con diverse accuse, tra le quali quella di detenzione di materiale esplodente.

Anche alcuni giornalisti presenti sul posto accusano le forze dell’ ordine di averli colpiti con manganelli e scudi, nonostante avessero specificato di essere lì per lavoro.

Intanto, a palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Berlusconi ha presieduto un vertice per venire a capo della situazione, assieme ai sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso, ai ministri Giulio Tremonti, Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna ed al governatore della Campania, Stefano Caldoro.

Santoro – Masi: in Rai è bufera

Scontro diretto, guerra tutt’altro che fredda: tra Michele Santoro, giornalista Rai, e Mauro Masi, direttore generale dell’azienda pubblica, sembrano non sussistere termini di accordo e intesa.

Disaccordo su tutta la linea anche dopo la messa in onda della puntata di giovedì 14 ottobre, l’ultima (in teoria) prima della sospensione impartita dal vertice di viale Mazzini allo stesso ideatore della trasmissione (dal 18 ottobre, per dieci giorni: a conti fatti, sarebbero saltate due puntate della trasmissione di approfondimento politico).

Santoro ha contestato la decisione: inizialmente attraverso una replica scritta apparsa sul sito di Anno Zero e poi in diretta tv nel corso dell’editoriale che precede l’inizio della trasmissione.

“Non c’è che una soluzione – ha esordito il giornalista – ricorrere al cosiddetto arbitrato interno, cosa che non amo. Ma voglio per una volta che voi raccogliate in ogni caseggiato dove c’è qualcuno che ascolta Annozero una dichiarazione che dice al presidente della Rai ‘sono un abbonato e non voglio essere punito al posto di Santoro“.

Mediaset e Berlusconi indagati dalla Procura di Roma

Mediaset è una famiglia allargata che fa capo a Silvio Berlusconi: allora, ai danni del Premier, altra indagine – stavolta da parte della Procura di Roma – per evasione fiscale e reati tributari che rimandano all’inchiesta milanese sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici Mediaset.

Con il Presidente del Consiglio, stto indagine anche Piersilvio Berlusconi e altri dirigenti del gruppo. Pare che entrambi i Berlusconi – padre e figlio – siano stati invitati a comparire il prossimo 26 ottobre e sembra altrettanto probabile che possano non presentarsi. L’avvocato dei Berlusconi, Niccolò Ghedini, intanto precisa: “Le indagini che sarebbero in corso presso la procura di Roma, che agirebbe in quanto alcune società avevano ivi sede, non possono che sostanziarsi nella contestazione di ipotesi praticamente identiche a quelle già prospettate dalla procura di Milano, ancorché per anni diversi. Dall’eventuale prosieguo delle indagini si potrà comunque agevolmente evidenziare come i prezzi dei diritti fossero assolutamente  congrui e acquistati da società terze e che pacificamente il presidente Berlusconi e Piersilvio Berlusconi sono totalmente estranei ai fatti in oggetto, dovendosi quindi pervenire a una pronta archiviazione“.

Berlusconi contro il PdL: “Il calo di consensi non è colpa del Governo”

I risultati dei sondaggi politici commissionati da Silvio Berlusconi, stavolta, devono aver raccontato al Premier un’amara verità: che il suo Governo, cioè, sia in calo di consenso. Deve esserci la presa d’atto del fondatore del Popolo delle Libertà alla base dell’accusa mossa da Mosca (in corso i festeggiamenti per il compleanno di Vladimir Putin) dallo stesso Berlusconi.

Che, udite udite, non se la prende nè con gli avversari del centro destra (i finiani di Futuro e libertà per l’Italia) e neppure con le opposizioni ma punta il dito contro i suoi stessi alleati. Offensiva contro lo stesso PdL e difesa strenua dell’operato del suo esecutivo: “Se negli ultimi due mesi la nostra parte politica ha dato, a volte, un’immagine che non ha entusiasmato, lo si deve ad alcuni errori del partito e non del governo“.

Afghanistan, attentato taliban: morti quattro alpini

Afghanistan, altra strage di soldati italiani: una pattiglia di alpini è caduta vittima di una imboscata al ritorno da una missione (in Italia erano le 7.15, due ore e mezza in meno rispetto a Farah) lungo la valle del Gulistan. Si è trattato di un attacco preparato nei dettagli. colpi di arma da fuoco e esplosioni di ordigni.

Quattro morti tra le truppe tricolori, un ferito. I nomi delle prime tre vittome sono stati resi noti dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Due militari effettivi presso il VII Reggimento Alpini di Belluno: si tratta del caporal maggiore Gianmarco Manca, nato il 24 settembre 1978 ad Alghero e del caporale maggiore Marco Pedone, nato il 14 aprile 1987 in provincia di Lecce.

Il terzo è Sebastiano Ville, alpino di Francofonte (Siracusa). Non rischia invece la vita il militare ferito: stando a fonti dirette, avrebbe risposto in maniera positiva agli stimoli. Il numero di militari italiani in Afghanistan per portare a compimento la missione della Nato Isaf (oggi sono 3 mila 500) verrà incrementato fino a 4 mila unità. Nel 2011, stando agli annunci ufficiali, dovrebbe iniziare la fase di rientro.

Futuro e Libertà per l’Italia, nasce il partito

Alleanza Nazionale in piccolo? Manco per idea: piuttosto, chiarisce Gianfranco Fini, è il Popolo delle Libertà in grande. Come dire: nessuno tra i finiaani di Futuro e Libertà per l’Italia ha voglia di guiardare al passato. Semmai, si procede oltre, verso il futuro.

Nasce a Roma, nella sede di Farefuturo, il nuovo centro destra sempre più distante da Silvio Berlusconi. Non un partito vecchia maniera, continua Fini, piuttosto un movimento di opinione: “Non possiamo mettere in moto una struttura pesante“.

Manca il tempo, a conti fatti, e forse non sarebbero sufficienti le fiorze di cui si dispone allo stato attuale: in fondo, le elezioni anticipate sono tutt’altro che ipotesi scongiurata.