Se Saviano va via

Se Saviano va via. La mafia non sarà più la grande assente delle campagne elettorali in Italia.

Andrò via dall’Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà…

E l’opinione pubblica si mobilita. Gli scrittori italiani manifestano solidarietà. E consigliano: lasciare l’Italia in questo momento è la cosa più giusta.
Se Saviano va via. Andare via dall’Italia sarà sempre la cosa più giusta. Se Saviano va via. L’Italia non potrà più cambiare.

Roma, Commissione Marzano: Cui prodest?

Commissione Marzano: Cui prodest? Anzi, prima di tutto: cos’è? Si tratta di una compagine di docenti universitari, personalità del mondo dell’economia e dello spettacolo: 49 membri, di cui 7 donne. Mission: impossible, e cioè il futuro di Roma Capitale. La commissione è stata presentata dal sindaco, Gianni Alemanno e Antonio Marzano, che ieri si è insediato a capo della commissione.
Il documento programmatico della commissione sarà prodotto entro marzo, nel momento in cui la commissione verrà sciolta. Il fine ultimo è la stesura del

piano strategico di sviluppo

che verrà presentato a giugno. I membri si riuniranno una volta al mese.

Avrei voluto che fosse stato Amato qui al mio posto

Disse Marzano. Ma Amato ha rinunciato all’incarico di presidente della Commissione.

Di calcio, scontri e rinvii a giudizio

Da un lato Calciopoli.
Luciano Moggi e altri 23 imputati sono stati rinviati a giudizio dalla giustizia ordinaria. Franco Carraro e Francesco Ghirelli, rispettivamente ex presidente ed ex segretario della Figc, sono invece stati prosciolti.
Appuntamento allora al 20 gennaio (2009, sì), data di inizio del processo davanti alla nona sezione del Tribunale, collegio A. Le accuse portano anche il nome di associazione per delinquere e frode per competizioni sportive.
La storia infinita, insomma. Repubblica, per gli appassionati, ha messo su tutto un dossier. Dai vertici inguaiati, alle basi. Perché la base calcistica è la vera, drammatica, ignorante valvola di sfogo della violenza di un paese altrimenti borghese. Scelta da chi follemente la attua, e strumentalizzata da chi governa. Dall’altro lato, quindi, il pensiero corre a quella che chiamarono La bufala campana.

Aggressioni fasciste, ci risiamo.

Grandi proteste nei mesi scorsi si sono sollevate da più parti sul Viminale per la decisione di censire la popolazione rom e sinti presente nel nostro paese attraverso l’uso delle impronte digitali, anche per i minori. Pesanti critiche da parte dell’UE alla prima stesura del testo del provvedimento, ma più in generale c’è preoccupazione all’estero per le politiche sulla sicurezza e sull’immigrazione definite da molti come fortemente discriminatorie.
Un mese addietro il noto settimanale cattolico Famiglia Cristiana si diceva preoccupato, per bocca del suo direttore Beppe Del Colle, per il clima politico italiano, augurandosi “che non sia vero il sospetto” che in Italia stia rinascendo il fascismo “sotto altre forme”. Il riferimento è alle misure volute dal Governo in tema di sicurezza con l’arrivo in città dei militari ma soprattutto alle accuse di cattocomunismo rivolte allo stesso giornale dopo un editoriale molto duro.
L’Associazione Nazionale Magistrati ha fatto sapere pochi giorni fa che la prima bozza della riforma della giustizia annunciata dal premier Berlusconi in queste settimane “mette in pericolo l’indipendenza della magistratura”. E’ l’opinione del segretario dell’Anm, Giuseppe Cascini, secondo cui “inserendo la politica nel Csm rischiamo di richiamarci ad un modello autoritario, ovverosia quello fascista, dove la magistratura non e’ indipendente dal potere politico e quindi non tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo”.
Insomma, accuse pesanti che però, alla luce delle dichiarazioni di alcuni incauti esponenti della maggioranza, a volte è difficile archiviare senza una riflessione. Il resoconto dei fucili caldi e pronti a sparare, le dichiarazioni roboanti su immigrati e moschee così come l’ossessione della sicurezza sono a volte semplici dimostrazioni di dilettantismo politico, altre volte preoccupanti derive populiste capaci di innescare il malessere di una comunità.

Nato l’8 luglio

Tre cittadini, per fortuna, si sono attivati per tempo. Muoversi in autunno sarebbe già troppo tardi

Dice Sabina Guzzanti nell’audio della sua adesione. E rivela:

Ho votato PD

Il più inquietante, forse anche il più coinvolgente tra gli appelli e le adesioni alla manifestazione di domani a Piazza Navona, qui a Roma, è forse quello di Umberto Eco.

Roma, il buco e il grande bluff

E’ incredibile che si proponga come leader politico. Se sono confermate le notizie sulla bancarotta di Roma, dovrebbe ritirarsi
Bruxelles, 19 giugno 2008, Silvio Berlusconi a proposito di Walter Veltroni
Cancelleremo la Notte Bianca e razionalizzeremo le spese per la cultura, atti necessari per garantire i servizi sociali
Roma, 19 giugno 2008, Gianni Alemanno a proposito del bilancio di Roma
Tre giorni dopo gli attacchi del centrodestra, la replica dell’ex sindaco Walter Veltroni, con le dovute precisazioni e dati alla mano.
Quella del buco del buco di Roma, come è stata definita da chi non sa neanche di cosa parla è una delle più grandi bufale mediatiche che siano mai state inventate, costruite, nel corso del tempo“.
E’ ineditamente scuro in volto, Veltroni, nel giorno della smentita alle accuse mosse dal premier e dal neosindacon Alemanno circa il buco che la sua amministrazione avrebbe lasciato in eredità alla nuova. Parla di strumentalizzazioni politiche che infangano il nome della città.
Poi il contrattacco.

Non solo politica

Sarà politica? Non lo sarà? Politica, l’arte di governare. Le polis appaiono sì lontane. Non è politica, non solo politica. Uno sfogo lontano dalla politica, che la politica tocca. Mentre il decreto sicurezza passa trionfalmente, mentre il lodo Schifani ripasserà a breve, mentre si osserva questa Italia. Che cos’è quest’Italia?
Oggi mi interrogavo sull’esigenza e urgenza, soprattutto l’urgenza, di una norma che assicurasse l’immunità alle 5 più alte cariche dello Stato.
Urgenza del popolo, non grida altro in effetti, non lo sentite? A gran voce. Nessun particolare accanimento contro il Caimano: egli (egli, sic!) è solo l’incarnazione meglio riuscita del sistema all’italiana. Sistema perfettamente trasversale.

Il buco di Roma

Ma il buco c’è o non c’è? Il debito di Prodi c’era o non c’era? Da una settimana è balzato a copertura mediatica – sui dorsi locali de Il Messaggero e dei quotidiani nazionali, per poi passare al nazionale nel giro di pochi istanti. Roma è tappezzata da manifesti de Il Popolo della Libertà – Berlusconi per Alemanno, che recitano:

Veltroni ha lasciato un buco stratosfereico nel bilancio del Comune. Noi lo risolveremo

Il punto? Partiamo da un paio di considerazioni. Il buco c’è, è in corso l’avvio di un’indagine della magistratura. Il buco c’è, è pesante – il Comune di Roma è praticamente fallito – anche se le ricostruzioni dello stesso sono, naturalmente, assai diversi a seconda del punto di vista dal quale si guardi il subddetto benedetto buco di bilancio.
Ricordo nitidamente. Immediatamente post-elezioni, vinte da Gianni Alemanno, il neo-sindaco, finalmente ospite a Viva Radio 2, con Fiorello e Baldini, in verità dall’alto di un apprezzabile umorismo, aveva aggiunto a mozzichi e bocconi che stava verificando la presenza di un possibile ebuco nel bilancio del Comune.
Lo si sa da allora, lo si sa da sempre. Ma prima, forse, un tacito patto di apparente strumentale armonia delle parti – quella grandissima presa in giro che il Veltrusconi ha chiamato dialogo – prevedeva in agenda un’uscita del BUCO assai più soft di quella poi avvenuta.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 19 giugno 2008

Giornatina niente male, quella di ieri.

La lettura del giornale la mattina presto/ E’ una sorta di realistica preghiera mattutina/ Uno orienta il proprio comportamento/ Nei confronti del mondo o secondo Dio/ Oppure secondo ciò che è il mondo / Entrambe danno la stessa sicurezza/ Quella di sapere come ci si possa stare

Dunque orientiamoci stamane. ITALIA. Partendo da Il Corriere della Sera:

Dal governo sì alla manovra Piano triennale da 34 mld

Attenzione dunque alla politica e all’economia interna, senza dimenticare l’approvazione di ieri della norma blocca-processi e la grande attenzione, come tradizione, agli esami di maturità che oggi vedono protagonista la seconda prova.

Una giornata per la giustizia

RaiNews24 – 18 giugno 2008

L’aula del Senato ha approvato l’emendamento presentato dai relatori al decreto sicurezza che prevede la sospensione dei processi fino al giugno 2002. I senatori del Pd e dell’Idv hanno lasciato l’aula, mentre sono rimasti nell’emiciclo gli esponenti dell’Udc e i radicali

Questo il flash attualmente in home page.

World Press – Rassegna Stampa Internazionale del 18 giugno 2008

Ore 01:11. Preparate le valigie gente, si va a Vienna. Tra l’altro la “fortuna” vuole che se l’Italia dovesse arrivare in finale non ci dovremmo nemmeno spostare. Ma questa è un altra storia. Poca è la politica in prima pagina specie perchè i tre principali stati di cui trattiamo la rassagna stampa, vedasi Italia, Francia e Spagna, sono protagonisti attivi e passivi delle sfide calcistiche di questa sera. Eppure un po’ di politica qua e là compare…

Salva-Premier, a volte ritornano. Il Lodo Schifani Redux

Il Quirinale è preoccupato. Il Colle emana e propaga nell’aria di Roma inquietudine. Il Consiglio Superiore della Magistratura, nella persona del suo vicepresidente, Nicola Mancino, pure. Ma si sa, il Csm troppo spesso si è posto nella condizione di essere e poter essere criticato.
Pochi cittadini lo sanno e lo tengono presente nella quotidianità: c’è un processo, il processo Mills, in cui Silvio Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari. In cui rischia, si è detto in passato, di essere condannato.
Il futuro: oggi un emendamento al decreto sicurezza, l’unico contenitore disponibile che gli può garantire la rapidità necessaria, per bloccare tutti i processi che

non destino grave allarme sociale

per i reati commessi fino al 2001. Esattamente il lasso di tempo necessario per i fatti del Processo Mills.

L’inchiesta che ha portato al processo Mills, condotta dai pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo, sostiene che Berlusconi nel 1997 fece inviare 600.000 dollari all’avvocato Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, in qualità di testimone, le informazioni in suo possesso sulle società estere, che la procura ritiene la «tesoreria occulta» del gruppo

Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì, da Guantanamo

Mentre Bush era in viaggio per le bellezze del Belpaese, un giochetto non da poco gli è stato giocato in terra patria.
Probabile non se lo aspettasse. Quando il gatto non c’è, i topi ballano? Non esattamente, perchè la notizia arriva dopo, naturalmente, un lungo processo e percorso. Un iter che coinvolge una tra le più ustionanti patate bollenti di Giorgio e dei suoi.
Quanto ne sapete, voi? O meglio: quanto vi hanno detto i Nostri (Studio Aperto, Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5)? La notizia in questione, del 12 giugno, è passata in un unico grande calderone, un codazzo melmatico all’interno della cronaca del viaggio del Presidente degli Stati Uniti in Europa, e soprattutto in Italia. E proprio mentre George cominciava la sua due giorni italica, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America svergognava, costituzionalmente parlando, Guantanamo. Una cosetta così, che è diventata un trafiletto, un sunto di una frase nei nostri telegiornali.

Bush e il Papa, le ragioni di un incontro

C’è una storia che non è stata raccontata. Tra le molte, troppe, dei giorni nostri.
Una storia analizzata solo in pochi contesti. Un’analisi non alla portata di tutti, a beneficio dei molti, ma solo di chi quell’analisi la andrà a cercare. Il racconto dei retroscena dell’incontro tra George W. Bush e Papa Benedetto XVI.
Un incontro cordiale, così è stato definito. Un incontro che, naturalmente, ha i suoi motivi politici ben precisi.