Dio non esiste. Neanche a Genova

[Foto| Flickr – Angela Gennaro]

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno.

Il messaggio vuole diffondere ottimismo. La battaglia degli atei è ormai combattuta a tamburo battente sugli autobus, e sta facendo il giro del mondo.  Atei alla riscossa, dunque: dopo Usa, Inghilterra e Spagna, l’autobus ateo sbarca anche in Italia.

E non in una città qualsiasi. Dal 4 febbraio, a Genova, i cittadini del capoluogo ligure vedranno circolare per le strade della città il classico mezzo pubblico tappezzato dalla scritta di cui sopra:

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno

Niente altro che una pubblicità. Quella “cosa” che, dalla notte dei tempi, tappezza, in ogni città muri, case, strade e tram, autobus e metropolitane. Ovviamente questa non è una pubblicità qualsiasi. Ovviamente, questa scatenerà il putiferio. In Italia, a Genova poi – città di Bagnasco…

La rifondazione di Rifondazione

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Pochi giorni fa, il 2 giugno, si è celebrata la festa della Repubblica italiana, nata proprio quel giorno di 62 anni fa, all’indomani delle prime elezioni libere dopo il giogo del regime fascista.
Da quel giorno nel nostro parlamento hanno sempre trovato ospitalità le rappresentanze del partito comunista italiano e dei suoi eredi. All’indomani del 16 aprile un dato in particolare ha attirato l’attenzione degli analisti, quelli bravi. Il 17 aprile si scopre che Comunisti Italiani, Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista – uniti alle scorse politiche sotto il vessillo con i sette colori dell’iride, sono per la prima volta fuori dal Palazzo.
La cosa che francamente ci appare significativa è però un’altra. Alla scomparsa della sinistra dagli scranni di Montecitorio ha fatto seguito anche la dipartita dai nostri teleschermi di una qualsivoglia informazione circa il destino del partito dei lavoratori. Sembrerebbe qui confermata la logica che sovraintende le scelte di palinsesto all’interno di una rete tv nazionale: non fai audience, prego si accomodi quella è la porta. Il sospetto si fa largo ed il mistero meno cupo quando si voglia considerare la lottizzazione folle operata dalla politica sulla Rai ed il panorama monocromatico delle tv commerciali.
Il problema si pone però di fronte all’informazione, un diritto inalienabile anche per i cittadini/utenti/clienti del tubo catodico. Così facendo i più disattenti potrebbero arrivare a pensare che la sinistra dopo la batosta abbia deciso di passare a miglior vita. Oddio, non credo sia possibile arrivare a tanto… ma non si sa mai, le distrazioni sono tante ed il tempo a disposizione scarseggia.
Veniamo al punto. A fine luglio è previsto il VII congresso nazionale di Rifondazione. Il mainstream ci vomita addosso occasionalmente che lo scontro è a due: Vendola contro Ferrero. Non andiamo così di fretta, vi prego.

I mostri

Ultimamente è sempre più abbronzato. Sarà che la faccenda, gli ultimi risvolti lo prendono molto bene. Ma, dall’alto della sua abbronzatura, certo non data da lampade ma da chissà quale fantastica vacanza in chissà quale paradisiaco angolo del mondo, spara.
Per Fini l’omicidio di Verona è meno grave delle contestazioni a Israele a Torino. La sinistra radicale non ha digerito affatto le parole del nuovo Presidente della Camera. Il leader Pd Walter Veltroni è più soft – è moderato, no? – ma non perdona a sua volta.
Aberrante. Quanto successo è aberrante. L’hanno chiamata violenza gratuita. E in effetti quanto ha portato all’omicidio di Verona – OMICIDIO. Il ragazzo è stato dichiarato ieri clinicamente morto. E come spiegarlo e farlo digerire ai suoi è fuori dall’umana concezione – è una degenerazione ampia. Che porta simboli nazistoidi, e che trova nell’aggressività contro un bersaglio della propria volontà di potenza animale lo sfogo atroce cui l’Italia assiste inerme in questi giorni.

Liberi tutti. Dal G8 al 25 aprile

Genova per noi. Torna, dopo sette anni, agli onori. Per un attimo – un’assoluzione fa assai meno specie di violenze e morti – torna Genova, e il suo assurdo G8. Assolti.
Le scene di guerriglia urbana di allora, impossibili da dimenticare.
E’ di ieri la notizia: caduta l’accusa contro Francesco Caruso, Luca Casarini e altri 11 no global. L’accusa era di associazione sovversiva per avere organizzato gli incidenti del 2001 durante il G8 di Genova ed il Global Forum di Napoli. Questo quanto stabilito dalla Corte d’assise di Cosenza. Urla di gioia da parte degli imputati e dei supporter dei no global presenti. Una cinquantina di persone che ha seguito il processo davanti al tribunale.

Requiem per la Sinistra Arcobaleno

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La Sinistra L’Arcobaleno (ignota, ai più, la ragione di quegli assurdi articoli nel nome di battaglia) è morta. Viva Rifondazione. La Sinistra L’Arcobaleno è durata, sì e no, un mese e mezzo, prima di passare a miglior vita. Un’esistenza breve, ma in qualche modo storica: passerà alle cronache future come la lista, il simbolo, l’idea, il progetto politico che ha catapultato fuori dal Parlamento Italiano la sinistra.
Il grande assente è Faustino. Fausto Bertinotti. Un uomo, una storia, e ben controversa, per alcuni. Alle elezioni primarie del 16 ottobre 2005 per la scelta del candidato premier della coalizione dell’Ulivo alle elezioni politiche del 2006, vinse Prodi, ma Bertinotti arrivò secondo, con la bellezza di ben 631.592 voti, cioè il 14,7% dei consensi. Una campagna elettorale diversa, tra le prime, in Italia, interattive. Era basata sullo slogan Voglio…. Attraverso internet o post-it i cittadini potevano completare lo slogan. Mettendo il complemento oggetto. Cosa volevano dal centrosinistra.
Bertinotti ha abbandonato così.

La mia vicenda di direzione politica termina qui, purtroppo con una sconfitta […] Lascio ruoli di direzione, farò il militante. Un atto di onestà intellettuale impone di riconoscere questa sconfitta come netta, dalle proporzioni impreviste che la rendono anche più ampia

Veltroni e l’Uovo di Pasqua

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Scusi Uolter. Qui non è che la si voglia tacciare di anacronismo. Perchè è vero, non di avvenimenti di secoli fa si parl, ma di almeno un paio di settimane fa sì. Scusi, Uolter, non gliel’hanno detto che la Santa Pasqua è bella che passata? E’ vero, è vero, quest’anno è caduta prima, rispetto al solito. Forse l’orologio biologico medio non è proprio riuscito ad abituarsi. Però insomma.
Bisognerebbe dirglielo che non è il caso di aspettare ancora la sorpresa dell’uovo di Pasqua, perchè la Santa Pasqua è passata. Come si fa? Perchè poi, come al solito, l’Italia è una questione di punti di vista.
Walter Veltroni avrebbe, a detta di Roberto Calderoli ,

una rabbia tremenda e sa di aver perso

Questo il commento, in seguito alle critiche mosse dal leader del Pd all’alleanza tra Lega Nord e Movimento di Lombardo al Sud.

Chi fa l’accordo con la Lega al nord e il Movimento per le autonomie al sud ha già vinto. Veltroni sa di aver già perso

Alitalia survivor? I ministri litigano

Alitalia

Cose serie, per favore

Queste le parole del dimissionario Premier Romano Prodi. Qualcosa di reale e di concreto. La polemica non si placa. Il ministro Bonino e il ministro Bianchi che litigano, e ultimatum che volano, tra sindacati sul piede di guerra e Air France.

Alitalia al bivio. Domani gran giorno. Negli uffici della Magliana a Fiumicino verra riaperto il tavolo tra Alitalia e l’acquirente Air France. Il silenziatore pasquale – che pure sarebbe stato assai utile – sull’affaire Alitalia non ha funzionato, anzi. Coma già a Natale, le festività risultano cruciali per la faccenda. Il destino della compagnia di bandiera è ormai inscindibilmente legato a quello della campagna elettorale. E non doveva, plausibilmente, andare così.
Conferme e smentite a rotazione. La presunta cordata italiana di imprenditori nostrani è avvolta nel più bizzarro silenzio. Cordata sponsorizzata sì da Silvio Berlusconi e dal Pdl, ma anche dalla sinistra radicale, coinvolta attraverso la lotta sindacale.

[Candidati Politiche 2008]: Marco Ferrando

Nuova tappa alla scoperta dei candidati alle prossime elezioni politiche e quest’oggi andremo a conoscere Marco Ferrando.

Ringrazio in anticipo tutti coloro che hanno partecipato attivamente ai commenti ai vari articoli con critiche, approfondimenti personali e correzioni, utili anche per permettere al documento di rappresentare la realtà al meglio.

Quindi lasciamo spazio al candidato di oggi, spazio a Marco Ferrando.

[Candidati Politiche 2008]: Fausto Bertinotti

Terza puntata per la nostra rubrica che ci accompagna tra i candidati alle prossime elezioni politiche. Questa settimana, dopo aver analizzato insieme le schede dei due “big”, è arrivato il momento degli out-sider. Primo Out-sider è Fausto Bertinotti, sostenuto dalla lista “La Sinistra – L’Arcobaleno”.

In qualità di redattore di questa rubrica non posso che ringraziare tutti coloro che stanno partecipando attivamente alla compilazione delle schede, implementandole con i loro commenti, sempre importanti per la buona riuscita di un blog di politica. Mi raccomando, continuate così, su politicalive ogni vostro libero pensiero verrà condiviso, analizzato e perchè no, anche criticato (positivamente o negativamente). Perchè la politica è anche questo.

E ora è tempo di La Sinistra – L’Arcobaleno, spazio alla scheda!

Sussurri e grida nei corridoi del Viminale

Cece
Fa un caldo irreale a Roma. Il sole è alto nel cielo, il Circeo sarebbe anche a due passi, insomma, tutto viene in mente tranne che il fatto nei corridi e tra quattro mura, quelle del Palazzo del Viminale, si stia decidendo il destino dell’Italia. In 187 simpatici disegnini.
Assolata domenica romana. Sembra già primavera. In fondo siamo quasi arrivati. Il Ministero dell’Interno, silenzioso e discreto, vive di vita propria in una stradina non trafficata, traversa che collega l’affollata via Nazionale all’Esquilino. Poca gente entra ed esce dal Palazzo. L’aria è un po’ strana.
La deadline era fino alle 16 di ieri: fino a quell’ora sono stati presentati la bellezza di 187 contrassegni. Da partiti o gruppi politici organizzati e ammessi dal Ministeso stesso.

10 candidati per noi… posson bastare

Lucio Battisti
Ce ne è per tutti i gusti, per tutte le certezze, i dubbi, le angosce, le verità, le falsità. Non due tra i quali scegliere, al massimo tre, perchè no, quattro, ancora sembrerebbe una scelta numericamente già vista, nella norma. No. L’Italia, paese fortunato, paese dell’abbondanza, paese della democrazia, si troverà a dover operare la scelta tra ben dieci candidati premier.
Fuori i nomi che sono stati depositati al Ministero dell’Interno. Il Viminale si è allora visto stilare la seguente lista:
Silvio Berlusconi, Pdl-Lega-Mpa
Walter Veltroni, Pd
Fausto Bertinotti, Sinistra Arcobaleno
Enrico Boselli, Partito Socialista
Pier Ferdinando Casini, Udc-Rosa Bianca
Daniela Santanchè, La Destra-Fiamma Tricolore
Marco Ferrando, Partito comunista dei lavoratori
Flavia D’Angeli, Sinistra critica
Roberto Fiore, Forza Nuova
Bruno De Vita, Unione democratica per i consumatori

Proposta shock. Di Pietro perde la testa: una sola rete a Mediaset

Di Pietro
Magari, viene da rispondere. Ci potrebbe essere da guadagnare, viene da azzardare. Comunque, quell’indisciplinato di ex magistrato datosi alla politica l’ha sparata grossa. Ha proposto nientepopodimenoche un intervento radicale sull’informazione.
Dall’alto del suo blog, Antonio Di Pietro lanciare la proposta di programma di governo dell’Italia dei Valori.
Il post porta il titolo: Grande Biagi, piccola televisione pubblica, e ha, attualmente, 918 commenti tra i più disparati.
La proposta? Una sola televisione pubblica senza pubblicità, pagata dal canone e sottratta all’influenza dei partiti: l’esecuzione della sentenza europea su Europa 7 e lo spostamento di Rete 4 sul satellite; limite di una sola rete per i concessionari privati (un esempio per meglio comprendere? Non è difficile. Si chiama Mediaset); abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria.

Popolo delle Libertà: i primi…Casini

La campagna elettorale è iniziata, con centrodestra e centrosinistra pronti ad organizzarsi per arrivare a conquistare lo “scettro” del potere il 18 aprile. Gli schieramenti stanno cercando di unirsi nelle cosidette alleanze e federazioni per permettere una stabilità di governo che risulta fondamentale alla vita di una legislatura.

Se al centrosinistra si hanno ancora alcune difficoltà, dovute soprattutto alla posizione del PD che sembra allontanare i vari partiti politici di estrema sinistra, come ad esempio Rifondazione e Comunisti Italiani, a destra il problema sembra essere l’UDC.

Berlusconi, tra le iniziative che già aveva lanciato in precedenza soprattutto in vista di una possibile riforma elettorale prima delle elezioni effettive, vede nel Popolo delle Libertà il punto cardine della sua nuova politica. Inizialmente, il progetto PDL, voleva vedere una grossa confederazione di partiti uniti in un unico stemma, che permettesse di avere un partito grande quanto un intera fazione (il centrodestra appunto).

I due Presidenti

Castro
E’ il giorno della verità, o quasi. Oggi all’attacco i grandi partiti, ricevuti alla Corte di Marini per brancolare tra gli spiragli. Verranno ricevuti Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi (ha confermato, nonostante il lutto) e Walter Veltroni. Nel pomeriggio sarà la volta dei tre ex presidenti Cossiga, Scalfaro e Ciampi. E poi stop. Pace, fine. Tra stasera e domani mattina Franco Marini dovrà salire al Quirinale.
L’esito delle consultazioni dello spiraglio è quasi certamente senza spiraglio. Il centrodestra non si è schiodato dalle sue posizioni. Il no è rimasto no. Il governo per fare la riforma elettorale non s’ha da fare e a Marini non resta molto probabilmente che desistere. Non ci sarebbero le condizioni per continuare.
A decidere, però, nel centrodestra, che gli alleati lo ammettano e vogliano o meno, è il Silvio. E Marini lo vuole ascoltare assai attentamente. Anche perchè, e non se ne capisce in realtà la recondita ragione, Marini pare ancora ottimista.