Napolitano ancora presidente, chi sarà il futuro premier?

napolitanoGiorgio Napolitano è il nuovo / vecchio presidente della Repubblica. Per la prima volta nella storia repubblicana, un presidente riesce a ottenere un secondo mandato, “figlio” della confusione dei partiti politici e della loro incapacità a organizzare un’alternativa seria e condivisa, piuttosto che dell’imprescindibilità della presenza di “Re Giorgio” all’interno delle sale del Quirinale.

Accordo Pd – Pdl per Palazzo Chigi e Quirinale?

Nelle ultime ore si sta facendo meno improbabile (ma non facilmente realizzabile) un accordo tra Pd e Pdl per poter trovare un uomo giusto al Quirinale. Intervenuto ad una trasmissione Rai, il segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano ha infatti affermato che – se si vuole fornire all’Italia un senso dell’unità – “la presidenza della Repubblica deve andare a un uomo del centrodestra. Non abbiamo malattie e crediamo che, dopo tre presidenti di sinistra, i moderati meritino un rappresentante al Quirinale”.

Università, bagarre al Senato. Studenti: cortei “a sorpresa” – FOTO

Foto: AP/LaPresse

E’ stata assai caotica la seduta di oggi, al Senato,durante la quale si discuteva la riforma dell’ università:la vicepresidente di turno, la leghista Rosi Mauro, incalzata dall’ opposizione e per accellerare l’ iter del provvedimento, ha iniziato a far votare emendamenti a raffica, dando luogo ad una confusione totale, culminata con l’ approvazione di alcuni emendamenti del PD. A questo punto, però, il presidente Schifani, accortosi della situazione di caos, ha convocato prima la conferenza dei capigruppo e poi la giunta per il regolamento, decidendo alla fine di ripetere le votazioni contestate, poichè, ha spiegato, “con il caos in aula i senatori non sapevano cosa stavano votando”.

In seguito, nel dibattito in Aula, si sono espressi contro la decisione di Schifani sia la capogruppo del PD, Anna Finocchiaro, sia quello dell’ IDV, Felice Belisario, mentre favorevole a rifare il voto si è detto il capogruppo dell’ UDC Giampiero D’ Alia.

Il governo, però, non può correre il rischio di un ritorno alla Camera del ddl Gelmini: se, infatti, al primo passaggio, Futuro e Libertà ha votato a favore, adesso che il partito si trova a tutti gli effetti all’ opposizione, potrebbe cambiare orientamento, come ha spiegato il finiano Granata, per il quale “un breve stop  alla Gelmini per una serie di audizioni sarebbe un grande segno di civiltà e di ascolto da parte della politica, e “smorzerebbe polemiche”.

Grande Fratello: Pier Silvio Presidente

Scusate, ma forse dovremmo tutti riflettere – certo, ridere, non se ne può fare a meno e fa bene alla salute – ma giacché anche riflettere sul contenuto di questo video…. Ah. Il Presidente della Reèubblica è Berlusconi. Silvio o Pier Silvio, non vi è certezza. E il presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi.

Eluana, “venite a trovarla”

Eluana. Mentre l’Italia si lecca le ferite del caos istituzionale, in attesa che scoppi la seconda parte, in attesa del seguito, insomma, Beppe Englaro fa un appello, reso noto attraverso l’avvocato Vittorio Angiolini. Invita Berlusconi e Napolitano ad andare a trovare la figlia.

Interessante anche questo articolo che dà la parola ai medici. I acconti della vita da ospedale. Decisioni e drammi che ogni giorno trovano la loro rappresentazione, ma dei quali non si parla. Accade ora, per ovvie e opinabili ragioni.

Restiamo in attesa delle prossime puntate. Il percorso di Eluana è già cominciato, l’alimentazione e la sua (non) somministrazione sta seguendo il suo protocollo. Mentre le Camere prenderanno visione del disegno di legge tra lunedì e martedì. Silvio fa sapere che:

Con i non poteri che ha il presidente del Consiglio, l’ipotesi di una prassi che fa intervenire il presidente della Repubblica addirittura prima che si prendano le decisioni è veramente una cosa che fa ridere

Ah. Ah. Ah.

Violante: il ponte tra maggioranza e opposizione



Dunque. Oggi la puntata della trasmissione In mezz’ora di Lucia Annunziata su RaiTre ha visto protagonisti Luciano Violante, colui che viene, per molte ragioni, considerato il vero – nonché unico – ponte tra Pd e Pdl, e Paolo Flores d’Arcais, direttore di Micromega e passato nell’immaginario, tra l’altro, per essere stato un’anima portante dei girotondi antiberlusconiani ormai di qualche anno fa. Violante critica il partito e ammette la questione morale. Fin qui, tutto bene.


Violante è la stessa persona che, in questo periodo, ha affermato più volte la necessità di riforma della Giustizia.


Nulla da dire, in termini di massimi sistemi, nemmeno qui. Ma quando nell’intervista, alla domanda Cos’altro è necessario? Violante afferma:

Integrare la composizione del Csm, con la nomina di un terzo dei componenti da parte del capo dello Stato


Mi fermo. Perché mi immagino la scena, nella persona del successore di Napolitano.


Catanzaro-Salerno, lotta all’ultimo magistrato: la parabola della mantide religiosa

[Foto| Wikimedia]
Non solo una riforma della Giustizia appare necessaria. Ma quanto sta accadendo in questi giorni, con due paritetiche Procure della Repubblica Italiana, quella di Catanzaro e quella di Salerno, sta mettendo in scena una drammatica lotta tra poteri dello Stato.
Vi ricordate le elezioni? Il marasma scoppiato per la vicenda Pizza-DC, rimessa in corsa dopo l’iniziale esclusione del simbolo? Presidente della Repubblica, Governo, Tar Lazio e Consiglio di Stato. Non mancava più nessuno. La lotta, la confusione piuttosto, tra i poteri dello Stato coinvolti era stata evidente ed eclatante.
E se su Pizza eravamo riusciti a riderci sopra, in perfetto italico stile, qui, nonostante i tentativi di Spinoza di cui alla citazione di apertura, i magistrati reciprocamente fagocitantesi non riescono a strappare nessun tentativo di sdrammatizzazione.

Menu di oggi: Campagna Elettorale

Siamo entrati, dopo l’annuncio del presidente della Repubblica di sciogliere le camere, ufficialmente in campagna elettorale. Così tutti i nostri governanti preparano i vestiti nuovi della festa, si tirano a lucido, schiariscono la voce e preparano discorsi e promesse che dovranno ammaliare gli elettori. Sarà la gara a chi si venderà meglio, ma soprattutto a chi si venderà a più gente.

Eppure questo clima di cambiamento non lo vedono tutti. Tra coloro che pensano che non sia poi cambiato così tanto lo scenario in questi mesi è Luca Cordero di Montezemolo, il capo di Confindustria. Le parole di “Luca Luca” sono così pungenti che fanno riflettere:

Contrada, Berlusconi non ci sta

Berlusconi
Silvio Berlusconi dalla parte di Bruno Contrada. E’ una battaglia che Lino Jannuzzi sta facendo e credo sia una battaglia che merita tutto il nostro appoggio: non si può pensare che chi è stato condannato per le accuse di chi ha contribuito a far arrestare, un servitore dello Stato, possa essere dimenticato e trattato in questo modo. È qualcosa che francamente non si può accettare.
Raggiunto telefonicamente da Neveazzurra, l’ex Premier si è così pronunciato sulla raccolta di firme del senatore azzurro per una commissione di inchiesta sul caso Contrada. Una presa di posizione netta, che segue la scia di polemiche che da molti giorni, ormai, si stanno susseguendo sul caso Contrada.
Una dichiarazione che arriva il giorno dopo l’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale aveva affermato: Nessuna grazia a chi si dice innocente. Napolitano ha revocato il procedimento di clemenza nei confronti di Contrada, e ne ha spiegato il perchè. Lo ha fatto in una comunicazione inviata al senatore di Forza Italia, Gustavo Selva. Selva, infatti, aveva rivolto al Capo dello Stato un appello per la grazia all’ex numero due del Sisde.

E Franceschini usò la parola sbagliata: “Francese”

D’alema

Dario Franceschini, numero due del neonato – e già assai tribolato – Partito Democratico, ha lanciato mercoledì una proposta che ha scatenato le polemiche più disparate. Il modello francese. Elezione diretta per dare forza al capo del governo. Il 2008 deve essere l’anno del cambiamento se l’Italia vuole reggere la sfida della globalizzazione. E in effetti, la sfida della globalizzazione, con un occhio ai rifiuti di Napoli e un altro agli operai bruciati vivi aTorino, è faccendanon di poco conto. Il Partito democratico non è nato per vivacchiare ma per cambiare il Paese usando la forza che gli hanno dato i tre milioni e mezzo delle primarie. Bontà vostra.