Schede elettorali. Tutto sbagliato, niente da rifare

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Problemi.
Con la lettera inviata oggi a La Repubblica, il ministro dell’interno Giuliano Amato sembra aver chiuso definitivamente la polemica legata alle schede elettorali, contestate in questi giorni un pò da tutti. Il voto, per chi non se ne fosse accorto, è già iniziato: questa in estrema sintesi la lettera del ministro. Già, in tutta la cosiddetta circoscrizione estero stanno già votando da quel dì, così come tutti i residenti temporaneamente all’estero, come docenti universitari, dipendenti di amministrazioni statali e militari.
Proprio in quest’ultimo caso si erano già avuti i primi problemi qualche giorno fa. I contingenti italiani in missione hanno infatti dovuto ritardare le operazioni di voto per il ritiro delle schede inviate a causa di un non meglio precisato errore di stampa. Si era nei Pizza days, ma pare non se ne fosse accorto nessuno al Viminale, perchè le nuove schede mandate al fronte lasciavano comunque i nostri militi a bocca asciutta, senza Pizza. Problemi tecnici.

Scudo spaziale. Guerra fredda del XXI secolo in dirittura d’arrivo, per il summit dell’addio tra Bush e Putin

Bush Putin
Scudo spaziale sì, scudo spaziale no. Non c’è accordo sul suddetto, e certo non stupisce. C’è, però, qualcosa. Una promessa. Quella di sviluppare e amplificare il dialogo e la disponibilità. Per la creazione di un sistema di difesa condiviso con l’Europa.
Suonerà anacronistico. Ma eravamo ancora, e siamo ancora, in fondo, in piena Guerra Fredda. In otto anni, Vladimiro e Giorgio hanno governato, sorvegliandosi a distanza. Dall’alto delle loro espressioni facciali caratteristiche. Decisamente.

Schede irregolari. Citofonare Calderoli

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Il Dottor Sottile stavolta non ci sta. Sotto il fuoco incrociato di avversari ed alleati – leggasi lo stesso Berlusconi e Di Pietro – il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, chiarisce le idee a chi dimostra di averne poche e confuse.

Non sono a capo di una banda di furfanti e non abbiamo bisogno di essere messi sotto tutela, così come l’Italia non ha bisogno di essere dipinta come un Paese di brogli quotidiani

Il Viminale, per bocca del suo primo inquilino, risponde così all’ennesima boutade del Cavaliere sul rischio brogli alle prossime elezioni. Francamente non riusciamo a capire con quale logica, il candidato premier nonchè padrone assoluto del Popolo delle libertà, scelga gli argomenti da trattare in questa strana campagna elettorale. A volte sembra davvero che faccia di tutto per perderle queste elezioni. O quantomeno la credibilità.
I fatti.

Più Pizza per tutti

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Resistere alla tentazione di sfoderare un repertorio da avanspettacolo per commentare la notizia della riammissione alla corsa elettorale della DC è difficile, lo confesso. D’altra parte questa campagna elettorale si sta dimostrando parca di contenuti politici ma ricca di prodotti della nostra bella terra. Ieri le bufale, oggi la pizza. Se consideriamo l’appellativo più gettonato per definire il premier uscente, direi che per una volta domani il Manifesto troverà pane per i suoi denti in edicola.
I fatti.
Il Consiglio di Stato ha accolto nella tarda serata di martedì il ricorso del partito di Giuseppe Pizza, uscito vincitore dalla battaglia fratricida per il glorioso scudo crociato ma escluso dal ministero dell’Interno a causa dello stesso stemma, riammettendolo di fatto nella contesa elettorale. Sennonchè il giudizio espresso dal Consiglio di Stato da solo non basterebbe più, rimanendo in sospeso il giudizio di merito su cui è chiamato adesso a rispondere il Tar del Lazio.

Newsweek lancia Veltrusconi, il prossimo Premier italiano. Tra una mozzarella di bufala e l’altra

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Bella, bellissima. Photo Illustration: Newsweek; Photos: Alex Majoli / Magnum for Newsweek. I miei più sentiti complimenti. L’idea non è originale, nè particolarmente sorprendente. Sono mesi che lo stiamo dicendo. Tutti. Sono mesi che ce ne siamo accorti e mesi che è stato esplicitato.
Two-Man Race: For the first time in modern Italian history, the election presents the semblance of a real two-party contest. Le elezioni, lo dice a chiare lettere Newsweek, assomigliano, per la prima volta nella storia dell’Italia moderna, o nella moderna storia d’Italia (come vi suona meglio) ad una reale competizione a due. Due partiti, un solo Stato.
E’ il prossimo numero, quello del prossimo 7 aprile, dell’edizione europea di Newsweek a dedicarsi a noantri. Italia, elezioni e crisi della mozzarella e della bufala.

Così sintomatica delle cose che vanno male in Italia che è diventata un tema della campagna politica

[Candidati Politiche 2008]: Flavia D’Angeli

Penultimo appuntamento con i candidati alle politiche 2008. Manca ormai pochissimo al grande appuntamento che ci vedrà impegnati nella scelta che segnerà, forse, i prossimi 5 anni di politica italiana.

Cosi mentre in tv vediamo passare i vari candidati e molto spesso andarsene per non aver avuto lo spazio che meritano, qui su politicalive ognuno di loro avrà la stessa possibilità di dire la sua, come voi tutti lettori potrete farlo, commentando ogni articolo.

E per concludere, in queste ultime due puntate, vedremo chi più di tutti sta agli opposti, agli estremi. Come penultimo candidato, Flavia D’Angeli di Sinistra Critica.

Berlusconi vs Veltroni, ovvero tv contro web

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Il Cavaliere sembra avere dissotterrato l’ascia di guerra per ricominciare a combattere da par suo contro il nemico che avanza (forse). E da par suo nel caso di Berlusconi vuole dire la Rai in mano ai comunisti, par condicio liberticida, Stalin, un pò di insider trading – ipotesi circolante in alcune procure italiane sull’affaire Alitalia e la boutade sulla cordata italiana – l’orrore e gli sfottò riservati a Di Pietro in quanto ex magistrato e quant’altro; insomma, tutto il repertorio dei bei tempi andati.
Tralasciando i commenti sulla strategia mediatica del cavaliere, ed aldilà della banale ma insindacabile considerazione sui tempi che passano per tutti – cavalieri compresi – non è comunque possibile trascurare il fatto che Berlusconi, sempre con i medesimi argomenti, sia candidato per la quinta volta consecutiva alla guida del paese: fatto unico in europa e nel mondo cosiddetto democratico. Così come non è possibile nascondere che il suo principale competitor se proprio nuovo di pacca non è, avrebbe potuto essere suo figlio, o quasi.
Il vecchio ed il nuovo. O forse il troppo vecchio e il non troppo nuovo.

Spagna: Independenza Basca MAI! Però, forse…

Il messaggio iniziale era stato chiaro, specie dopo l’attentato terroristico che ha sporcato di sangue la campagna elettorale spagnola. Per tutti i candidati premier non era possibile, in alcun modo sostenere l’idea di dover permettere ai paesi baschi l’indipendenza. All’interno del governo spagnolo, esiste un partito che sostiene fortemente le ideologie di indipendenza basca, il partito nazionalista basco appunto.

Il partito nazionalista basco, a distanza di 15 giorni dalle elezioni che hanno visto vittorioso il premier uscente Zapatero, vede improvvisamente la sua importanza cambiare, fino a divenire quasi indispensabile al premier vincente.

I risultati parlano chiaro. Zapatero ha vinto le elezioni ma non riesce a raggiungere la maggioranza assoluta al governo e ha quindi bisogno il sostegno dei piccoli partiti regionali e soprattutto della Izquierda Unita.

E Veltroni disse: più pensioni per tutti, mangiando cous cous

cous cous
Più pensioni per tutti. Finita la pausa pasquale, i candidati e le forze politiche saranno, a questo punto, pronte a sparare i loro colpi migliori?
Comincia a provarci Walter Veltroni. Partendo da un tema assai delicato, caro e di certo appeal. Il Partito democratico vuole proporre un intervento immediato su questo fronte. Veltroni, in conferenza stampa, è chiaro:

L’intervento riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina, a partire dal 1 luglio 2008, un incremento medio di quasi 400 euro l’anno per le pensioni fino a 25 mila euro l’anno (fino a circa 2 mila euro al mese) e un incremento fra i 250 e i 100 euro l’anno per le pensioni di importo compreso tra 25 mila e 55 mila euro l’anno

Yes, we can. Si può fare, si può fare. Attraverso, dice Veltroni, un’azione sulla leva fiscale.

Alitalia survivor? I ministri litigano

Alitalia

Cose serie, per favore

Queste le parole del dimissionario Premier Romano Prodi. Qualcosa di reale e di concreto. La polemica non si placa. Il ministro Bonino e il ministro Bianchi che litigano, e ultimatum che volano, tra sindacati sul piede di guerra e Air France.

Alitalia al bivio. Domani gran giorno. Negli uffici della Magliana a Fiumicino verra riaperto il tavolo tra Alitalia e l’acquirente Air France. Il silenziatore pasquale – che pure sarebbe stato assai utile – sull’affaire Alitalia non ha funzionato, anzi. Coma già a Natale, le festività risultano cruciali per la faccenda. Il destino della compagnia di bandiera è ormai inscindibilmente legato a quello della campagna elettorale. E non doveva, plausibilmente, andare così.
Conferme e smentite a rotazione. La presunta cordata italiana di imprenditori nostrani è avvolta nel più bizzarro silenzio. Cordata sponsorizzata sì da Silvio Berlusconi e dal Pdl, ma anche dalla sinistra radicale, coinvolta attraverso la lotta sindacale.

Berlusconi – Velroni: questo duello tv s’ha da fare. O no?

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L’Agcom ha bacchettato, e gli effetti sono pesanti. Anche, in qualche modo, paradossali.
Eppure, a questo punto, la curiosità è tanta. Il duello mediatico tra i due principali candidati premier, con buona pace degli altri, tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni fa parlare e dibattere ancora prima di cominciare. Anzi, nonostante sull’evento si stagli un enorme punto interrogativo.

Si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile

Questa l’accusa odierna di Ermete Realacci, responsabile Comunicazione del Pd.

Francia: Sarko-NO, Attia-SI

Oggi è Pasqua. Un giorno fantastico perchè oltre al puro fattore commerciale, possiamo infatti per un giorno mangiarci colombe e uova di cioccolato a volontà senza dover fare i conti con le diete soprattutto dopo aver passato una quaresima con i suoi venerdì di magro, la Santa Pasqua contiene nel suo significato la speranza più bella. Se con la Nascita di Gesù, per i cristiani, si vuole annunciare la venuta del “salvatore” sul nostro pianeta, con la Pasqua ne rivediamo la rinascita.

Non vi preoccupate non sono certo qui per fare una lezione di catechismo, ma come premessa era d’obbligo, visto la festività che abbiamo vissuto. Eppure Pasqua per Cecilia Ciganer-Albeniz da oggi sarà una giornata da festeggiare con una ragione in più. Sicuramente molti di voi si chiederanno chi mai sia questa Cecilia, di chiare origini francesi, da possedere tanta importanza da essere protagonista in politicalive.

Se però al posto di un cognome anonimo, che non ne abbiano la famigla Ciganer-Albeniz, andiamo a sostituire il soprannome ex signora Sarkozy, ecco che tutti finalmente riescono a inquadrare di chi stiamo parlando. Infatti stiamo parlando di Cecilia, una signora che ha conquistato tutta la sua popolarità per come ha sfruttato, e a mio parere anche per come si è fatta sfruttare, la popolarità che una campagna elettorale francese può portare.

Daniela Santanchè, il sapore della riscossa (ma non chiamatelo femminismo)

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A proposito di voti inutili. E’ tutta una campagna elettorale – ed è tutta una vita, verrebbe da dire – che viene esposta la ormai la teoria del voto utile. Guai a chi si azzarda a non votare Pdl oppure – solita tiritera, se proprio deve – Pd: butterà via un’unità di risorsa ben preziosa, quell’unità chiamata voto. In termini di costi e benefici, in termini imprenditoriali e di economia, sarebbe, dice Silvio, uno spreco ingiustificato. Che, di questi tempi di magra, nessuno si può permettere.
Anche Daniela Santanchè si è messa a perorare la teoria del voto utile. Con una predisposizione, però, un tantino differente. Donna di ferro, si può essere o meno d’accordo con le sue istanze, ma le palle sembra avercele più di un uomo – considerando, poi, gli uomini che girano, guadagna ulteriori punti – classe 1961, una beltà di tutto rispetto.

[Candidati Politiche 2008]: Enrico Boselli

Sesta tappa del nostro viaggio tra i candidati alla poltrona di premer per le politiche di metà aprile.

Dopo aver letto e visionato il programma di Daniela Santanchè e della sua “Destra”, oggi passiamo a Enrico Boselli, capogruppo per i socialisti

Scheda numero 6, Enrico Boselli.