Il nano è tratto. E dice che ora non ha più scuse

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Il manifesto titola Il nano è tratto. Come di consueto, giocano con le parole. Il nano, adesso, si fa grave, mentre esce dall’in pectore.

Stavolta non abbiamo più scuse. Ci sono tutte le condizioni per fare. E se non faremo sarà solo colpa nostra. Se non faremo, saremo travolti

L’idillio, chissà. Chi può dirlo. Chi lo sa. Come si pone, oggi, l’italiano medio, di fronte a quel che l’è. Il nuovo Governo. La nuova direzione.

La popolarità è faccenda strana. Viene e va. Chiedetelo a Sarkozy. Viene e precipita, è fascinosa e bizzarra faccenda.
Il Silvio saggio.

Questo non può essere il governo del “sole in tasca”, ma quello dei “piedi per terra”

Ricordando al mondo che

La situazione del Paese è difficile, non c’è spazio per i facili ottimismi

E’ da quando ha vinto che mette le mani avanti.

Governo: Berlusconi IV. Our time is running out. La carica dei 21

Ore 19.50. Mara Carfagna – all’anagrafe Maria Rosaria Carfagna – (Salerno, 18 dicembre 1975) diventa Ministro della Repubblica Italiana. Chi è Mara Carfagna? Una politica e showgirl italiana, parlamentare di Forza Italia e attuale titolare del Ministero senza portofoglio per le Pari Opportunità. Il sito del suddetto ministero non è ancora, giustamente, stato modificato. Quindi possiamo leggere della sua predecessora, Barbara Pollastrini.

Ho sempre vissuto a Milano, a parte brevi parentesi di studio trascorse a Parigi e un lungo pendolarismo con Roma, città che da qualche anno ospita buona parte del mio impegno politico e parlamentare. Come tanti della mia generazione ho scoperto la politica nel ’68, soprattutto all’università. Nel mio caso la Bocconi dove mi sono laureata con una tesi su Charles Fourier. Era quella la stagione del movimento studentesco, e da lì a poco del movimento delle donne. Ne scaturì una miscela particolare di studio, passione politica e civile che ho sempre conservato tra i ricordi più cari e che è rimasta parte della mia identità

Eccetera eccetera, scrive l’uscita Pollastrini. Leggetevelo – sperando che il link si conservi – e guardatevi la foto. Ma torniamo a Mara.

Dimitri Medvedev, il nuovo “zar”

Non sembrano passati otto anni da quando Vladimir Putin saliva ufficilamente al potere in quella Russia che diveniva, con il passare degli anni, sempre più capitalista e sempre meno comunista.

Un’immagine costruita non solo tramite la politica interna, ma soprattutto attraverso la politica estera, attraverso quelle tante conoscenze che l’hanno reso sempre più “popolare” agli occhi dei cittadini della Terra. Una fra tutte l’amicizia che lo ha legato da sempre con Silvio Berlusconi, che proprio oggi verrà insignito della carica di capo del governo.

Un destino beffardo quello che lega i due amici che, nello stesso giorno, vedono da una parte, Berlusconi appunto, iniziare il suo quarto mandato e dall’altra, Putin, terminare i suoi 8 anni, anche se, forse, non è proprio così.

Legge n.194 del 22 maggio 1978, ovvero la legge sull’aborto

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L’aborto – ma tecnicamente si parla di interruzione volontaria di gravidanza (IVG) – è naturalmente un argomento delicato, che ciclicamente sembra tornare di attualità in tutto il mondo, in particolar modo quello occidentale. Il dibattito che vede da sempre contrapposte le posizioni pro e contro, è caratterizzato da fattori bioetici e religiosi. Nel caso italiano, l’argomento in questione ed il peculiare contesto sociale hanno fatto sì che spesso la sfera della laicità, propria dello stato e più consona al legislatore, venisse a contatto con la quella spirituale, privata, religiosa.
D’altro canto, il pensiero politico di matrice confessionale è da sempre presente e forte in Italia, così come in buona parte d’Europa e le ragioni della difesa della posizione più intransigente nei confronti dell’aborto non meraviglia affatto. La posizione dei partiti cristiani in Italia, rappresentata di fatto dall’intero centrodestra, ma presente trasversalmente agli schieramenti – leggasi teocon e teodem – in materia di fecondazione assistita, eutanasia, contraccezione, unioni omosessuali contribuisce a chiarire il contenuto “trascendente” della loro concezione della vita e dell’uomo.
Tanto più perchè nel caso di specie, a differenza di altre questioni, ci troviamo di fronte ad un evento comunque doloroso e ad una decisione difficile. Pur sapendo di cadere nella retorica, immagino che non sia una situazione facile quella che vive la donna che decide volontariamente di abortire. In Italia, come nella stragrande maggioranza del mondo cosiddetto occidentale, l’interruzione volontaria di gravidanza è consentita, entro i limiti fissati dalla legge.
Ma quali sono questi limiti, ed in cosa consiste la famigerata 194?

I mostri

Ultimamente è sempre più abbronzato. Sarà che la faccenda, gli ultimi risvolti lo prendono molto bene. Ma, dall’alto della sua abbronzatura, certo non data da lampade ma da chissà quale fantastica vacanza in chissà quale paradisiaco angolo del mondo, spara.
Per Fini l’omicidio di Verona è meno grave delle contestazioni a Israele a Torino. La sinistra radicale non ha digerito affatto le parole del nuovo Presidente della Camera. Il leader Pd Walter Veltroni è più soft – è moderato, no? – ma non perdona a sua volta.
Aberrante. Quanto successo è aberrante. L’hanno chiamata violenza gratuita. E in effetti quanto ha portato all’omicidio di Verona – OMICIDIO. Il ragazzo è stato dichiarato ieri clinicamente morto. E come spiegarlo e farlo digerire ai suoi è fuori dall’umana concezione – è una degenerazione ampia. Che porta simboli nazistoidi, e che trova nell’aggressività contro un bersaglio della propria volontà di potenza animale lo sfogo atroce cui l’Italia assiste inerme in questi giorni.

Benvenuti in Boliviania

In Italia ne discutono praticamente tutti, tra federalismo fiscale, federalismo politico, indipendenza delle regioni e argomentazioni varie che tanto stanno a cuore a Umberto Bossi e a tutto il suo partito. Eppure non solo lui la pensa così al mondo.

Sembrerà strano dirlo ma in un paese a SUD rispetto all’equatore sembra che alcuni grandi proprietari terrieri, probabilmente ispirati dall’Umberto nazionale, abbiano deciso di guidare il loro partito “indipendente”.

Per la cronaca stiamo parlando della Bolivia, un paese che si trova in Sudamerica. Un paese dove la povertà (di molti) e la ricchezza (di pochi) convivono. Un paese dove molte associazioni volontarie italiane, tra cui una con sede nella mia città, Seregno, operano al fine di rendere maggiormente vivibile la vita di tutti i giorni delle persone meno abbienti.

Agenzia delle Entrate. Redditi per tutti, dall’alto della colonna infame

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La colonna infame. Così l’ha definita Beppe Grillo. L’agenzia delle entrate ha messo on line tutti i redditi dichiarati dai cittadini italiani nel 2005. E’ notizia vecchia, già, con strascichi sempre nuovi.
Perchè la colonna infame. Alessandro Manzoni descrisse la storia dell’intentato processo a Milano, nel corso della terribile peste del 1630 contro due presunti untori. Presunti ritenuti responsabili del contagio pestilenziale, effettuato attraveerso misteriose sostanze. Il tutto partì da un’accusa, non fondata, di una donnicciola del popolo, tale Caterina Rosa.
La Storia colloca il processo nell’estate del 1630. L’epilogo è stato la condanna capitale di due innocenti, Guglielmo Piazza e Gian Giacomo Mora, e la distruzione della casa di quest’ultimo. Proprio al posto dell’abitazione, a monito eterno, venne eretta la colonna infame.

Il fumo nuoce gravemente alla salute

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Non dite che non eravate stati avvisati…
E’ di questa mattina la notizia della “piena confessione” di uno degli aggressori di Nicola Tommasoli, 29 anni, picchiato e ridotto in fin di vita la notte del primo maggio nel centro di Verona solo perché si è rifiutato di offrire una sigaretta. “Il fumo uccide” campeggia sui pacchetti di sigarette da qualche anno a questa parte, così come altre frasi che ammoniscono sull’uso del tabacco e cautelano le multinazionali dalle richieste di risarcimenti miliardari. Ma stavolta il problema è un altro.
Il reo confesso, un 19enne che apparterrebbe ad una famiglia benestante della città, fa parte di un gruppo, già noto alle forze dell’ordine, di neofascisti. Il giovane si è costituito presso la Digos di Verona dopo che i poliziotti avevano di fatto stretto il cerchio attorno a lui. Accompagnato da un avvocato di fiducia, il ragazzo ha poi confessato davanti ai magistrati.
In passato, a quanto si è appreso, era stato sottoposto a Daspo, ovvero il divieto di accedere a manifestazioni sportive, previsto proprio dalle norme studiate ad hoc contro la violenza negli stadi. Dopo essere stato sentito è stato trasferito in carcere. Ancora nessuna novità nell’individuazione degli altri due aggressori, che potrebbero essere scappati all’estero. Quando si dice il coraggio.

Legge 189 del 30 luglio 2002, ovvero la Bossi-Fini

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L’economia globalizzata e l’apertura delle frontiere europee hanno suggerito in questi anni a molti stati un cambiamento rispetto alla tradizionale prospettiva sul fenomeno dell’immigrazione. In Italia, dopo decenni di sbarchi di immigrati principalmente africani, calamitati sulle coste meridionali italiane dalla centralità nel bacino del Mediterraneo, negli ultimi anni il nostro paese ha conosciuto una nuova forma di immigrazione, quella di origine europea e cinese. Ma se di quella cinese, a dire il vero, non sembra importare a nessuno, i nodi vengono al pettine quando si tratta di analizzare i flussi dall’est, come nel caso della Romania ed Albania.
L’ingresso nell’Europa che conta della Romania poi ha fatto letteralmente andare in tilt il sistema. Lo stravolgimento della stratificazione sociale che sta colpendo l’Europa occidentale ha reso maggiormente appetibile la nostra, come altre nazioni, per quelle popolazioni economicamente arretrate e quindi maggiormente disposte a sacrificarsi in mestieri sempre meno svolti dai nostri connazionali. Come dire, se da una parte c’è un’offerta di immigrazione, dall’altra c’è di sicuro anche una domanda.
In questo contesto caratterizzato da questi elementi geografici e “sociali”, è necessario dunque disporre di una normativa in grado di definire con chiarezza quali debbano essere i criteri per regolare tali flussi migratori, senza per questo creare quel clima di contrasto sociale e di intolleranza, spesso camuffamento della xenofobia. In Italia con la cosiddetta Bossi-Fini – dal nome di primi firmatari della legge – del 2002 si è inteso dare un giro di vite nella disciplina, definendola in modo a molti apparso come più restrittivo rispetto alla Turco-Napolitano, del 1998, che l’aveva preceduta.
Ma in cosa consiste la Bossi-Fini?

Primarie USA: “Bayh Bayh” Indiana

Il 6 maggio si avvicina. Una data che in Italia tutti ricordano in quanto successiva al 5 maggio (amici nerazzuri ricordate di cosa parlo vero?), mentre negli Stati Uniti è la data che vedrà la prossima sessione di primare in Indiana e in North Carolina.

Così dopo la vittoria in Pennsylvania, ecco che Hillary sta costruendo le basi per la sua vittoria, lo spero proprio, anche in Indiana.

Come spesso accade per delle elezioni a livello nazionale, non è sempre il candidato premier (o alla presidenza del partito come in questo caso) ad avere la maggiore importanza all’interno della campagna elettorale; fondamentali in questo genere di pubblicità sono i candidati locali di maggiore spicco, quali possono essere senatori o ex-governatori.

Roma. Qualcosa è cambiato

Gianni Alemanno ha vinto, viva Gianni Alemanno. L’accento è ancora quello del sud. Mentre Francesco Rutelli è romano senza scampo anche nel modo di parlare. Gianni Alemanno è il nuovo sindaco di Roma, e se ci pensate, fino a due mesi fa sembrava impossibile. Gianni Alemanno c’è.
E’ la sinistra a non esserci. Sinistra, centrosinistra. Scomparsa e/o sconfitta. L’Italia è cambiata. Quanto il cmbiamento dureerà non è dato sapere. Si sa, siamo un popolo volubile e dalla memoria assai breevee. Ma.
Per Fini è

la vittoria più bella

E lo si crede bene. E per Veltroni?

La marcia su Roma. Ovvero, Gianni Alemanno sindaco

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Come la sera del 9 luglio 2006. Il carosello di tassisti scatenatosi appena diffusa la notizia della vittoria del candidato sindaco del PDL è l’istantanea che forse più di ogni altra impressiona meglio le stravaganze della città di Roma. Una città in cui, aldilà del bene e del male, si esagera. Diciamocelo. Per rendere l’idea sui meccanismi imperscrutabili che regolano la vita di Roma basti pensare che da anni circola indisturbato il gossip che vorrebbe la moglie di Francesco Rutelli, la giornalista Barbara Palombelli, come una delle proprietarie della società che si occupa dei parcheggi a pagamento, le famigerate strisce blu. Ovviamente falso, ma poco importa; tanto è bastato perchè questa leggenda metropolitana diventasse inossidabile verità e perla di saggezza popolare.
Ma stavolta, a mio avviso, si è davvero esagerato.Due anni fa, chiamati alle urne per il rinnovo del consiglio comunale, i cittadini romani sommersero di abbracci la riconferma di Walter Veltroni che vinse con il 61% e spiccioli. Il competitor della allora Casa delle libertà, Gianni Alemanno, raccolse il 37%. Oggi le cose sono andate diversamente. Gianni Alemanno ha vinto e sarà il sindaco di Roma. Francesco Rutelli ha perso.
E neanche poco.

Primarie USA: Viva la mamma!

Migliaia di dollari sono stati stanziati in questa campagna elettorale, centinaia e centinaia di chilometri sono stati percorsi in questi mesi tramite aereo, oppure tramite camper. Sono stati attraversati quasi tutti gli stati degli States. Eppure Hillary si sta rendendo conto che è grazie ad un suo famigliare che, molto probabilmente, sta tenendo testa a Barack Obama.

Non è il buon Bill, troppo spesso in primo piano quando magari sarebbe stato i caso di lasciare spazio alla moglie, quanto alla figlia dei Clinton, Chelsea.

Molti di noi, soprattutto chi ricorda la presidenza Clinton, ricorderà la giovane Chelsea, adolescente al tempo, come la tipica ragazzina di 16 anni. Tanti desideri, tante speranze, magari un po ingenua, un po timida. Di certo Chelsea non spiccava per la bellezza prorompente.

Marcia su Roma. Atto finale

Roma, atto finale. Roma, ballottaggio per il sindaco, e per la provincia. Nella capitale Rutelli contro Alemanno. Provincia: Zingaretti contro Antoniozzi.
Al loft sono preoccupati. Ermete Realacci, delfino di Rutelli e ora collaboratore di Uolter Veltroni, è concitatissimo e va temendo che la vittoria di Gianni Alemanno a Roma materializzi i fantasmi. Fantasmi del passato, ma anche del presente sotterraneo della Capitale. Fantasmi di immagine: come quella che la destra ha dato di Roma. Realacci la riassume così:

Tipo “Blade runner”

Altro che Roma città aperta. O meglio, il problema, per il centrodestra in campagna elettorale capitolina, sarebbe proprio l’esseree aperta della città.

Tutto il mondo sa che non è così

Fanno sapere i pro-rutelliani.

Il centrodestra, dal canto suo, ci sta credendo: mai così vicini, in tempi recenti, alla conquista di Roma erano stati.