Iervolino: il Governo sapeva già da un anno

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Campania in rivolta. I disagi e i tafferugli non si fermano. Oggi il summit a Palazzo Chigi sul drammatico allarme rifiuti: una situazione che appare, ormai, priva di ogni controllo. Nell’attesa di capire cosa Prodi e i suoi possono aver inventato per tentare di uscire dall’emergenza, Napoli punta il dito contro Roma. Il sindaco, Rosa Russo Iervolino, in un’intervista a SkyTg24, ne ha per tutti. Anche in risposta alle accuse che le sono state rivolte da più parti.

Vedere la città così ridotta fa veramente pena. Se tutti dessimo maggiore solidarietà e facessimo meno proclami forse faremmo di più l’interesse dei cittadini. Il Sindaco ne ha per tutti: altri sapevano, quindi la responsabilità dell’attuale situazione non può essere imputata a lei sola. Il Governo aveva tutti gli elementi per intervenire, era stato allarmato per tempo, secondo la Iervolino, ma non si è agito. Sento di essere rispettosa istituzionalmente, ma al presidente del Consiglio Romano Prodi la possibilità di giungere a una situazione del genere era stata prospettata addirittura l’11 gennaio del 2007 in una riunione fatta a Castel dell’Ovo dopo una lunga e particolareggiata relazione del commissario governativo di allora, Guido Bertolaso. Stranamente questa riunione non ha avuto ricadute. Dopodiché c’è stato un decreto legge del Governo, convertito in legge, che individuava alcuni siti che stranamente non sono stati aperti. Non voglio dire che ho fatto tutto in modo perfetto, ma la responsabilità è legata ai poteri che si hanno. Non posso essere responsabile di cose – conclude il sindaco – per la quali non ho mai avuto il potere, né io, né prima di me Riccardo Marone, né Bassolino».

Rifiuti, al culmine dello scontro. Prodi: “E’ una tragedia”. Bassolino contestato

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La situazione è sull’orlo del precipizio. Il governo si assume tutte le proprie responsabilità riguardo a questa emergenza perchè sta mettendo in gioco il paese. Parole non allegre (già accantonata la ventata di ottimismo delle Feste, vero?) dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, che, da Bologna, ha detto la sua sulla drammatica emergenza rifiuti nel napoletano. Il Premier sa e sostiene la necessità di risolvere il problema, e di risolverlo per sempre.

Intanto, non si placano le proteste e gli scontri. Ieri pomeriggio un gruppo di persone, una ventina, ha bloccato un autobus e incendiato i cassonetti dei rifiuti a San Giorgio a Cremano, uno dei centri più colpiti dalla crisi dello smaltimento dell’immondizia. I presenti? Applaudivano.

A Napoli nel pomeriggio, in pieno centro, lo stesso scenario: cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme e correlati interventi dei Vigili del Fuoco. E non si placa la rabbia contro la riapertura della discarica di Pianura: si è unito ieri ai manifestanti anche un gruppo di una cinquantina di mamme con bambini. La protesta contro la discarica del contendere ha causato anche il blocco della circolazione ferroviaria sulla linea Napoli-Roma, tra Pozzuoli e Giuliano.


Ed è proprio a Pianura che, in seguito ad una sassaiola contro le forze dell’ordine, sono state fermate, e poi rilasciate, una decina di persone. Scontri e tafferugli hanno causato il ferimento di due agenti della polizia. Nella notte, la polizia ha scortato una trentina di camion adibiti a movimentare la terra per creare l’invaso che poi sarà coperto dai teloni impermeabilizzati già portati all’interno nei giorni scorsi. Anche questa operazione è stata ostacolata dai manifestanti, che si sono seduti nella carreggiata.

Napoli: fantocci, spazzatura e Napolitano tardivamente allarmato

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La situazione non cambia, la tensione non scende. Il quartiere di Pianura a Napoli è ancora blindato, dopo l’ennesima notte di protesta con autobus incendiati e blocchi stradali per evitare la riapertura della discarica della discordia, quella della contrada Pisani. Non si spengono i roghi in tutta la Campania, soprattutto nella zona vesuviana e quella flegrea, meno grave la situazione nella periferia napoletana. I vigili del fuoco hanno effettuato nella nottata cinquanta interventi.

Le istituzioni si stanno mobilitando. Finalmente, e almeno nella comunicazioni ufficiali. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si definisce non preoccupato, quanto allarmato, e aggiunge: Penso che il governo prenderà un’iniziativa al massimo livello. Sono d’accordo con il presidente del Consiglio e con i ministri di Interni e Ambiente sul fatto che ci sia un’assunzione di responsabilità precisa per sbloccare questa situazione.

E il Governo che fa? In una nota, si fa appello alla grande e ferma unità delle istituzioni a sostegno delle azioni, ineludibili e necessarie, intraprese sul fronte dei rifiuti. Punta il dito contro gruppi estremisti: Hanno cercato e cercano di alzare barricate di dissenso. Contro la radicata sfiducia dei cittadini (ma scusi, signora notaufficiale di Palazzo Chigi, chi può volerne alla sfiducia dei cittadini sommersi dal fetore e dalla monnezza?), ribadisce la ferma azione del Governo, che fa sua la garanzia che ciascuno dei siti, a partire da Pianura, sia rigorosamente destinato all’autosufficienza locale. Eppur, non si muove.

Di monnezza e di tensioni. The Neverending Story

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Novanta roghi in 12 ore. Spaventosa media. Soprattutto per la diossina. Petardi nei rifiuti? Sei pompieri feriti. L’autobus? Al rogo anche l’autobus, a Pianura, per opera dei contestatori. Una discarica da riaprire dopo 10 anni a Cercola? Sit-in. Giacchè, anche altri quattro bus del servizio urbano con le ruote forate messi di traverso per impedire l’accesso al quartiere della discarica del contendere. E una gazzella dei carabinieri attaccata con lancio di sassi e di un estintore. Qui, nessun ferito. Napoli? Ieri più di 2.000 tonnellate di spazzatura non rimossa. L’ingresso alla superstrada di Pozzuoli? Bloccato. Se questa non è esasperazione.