Alitalia survivor? I ministri litigano

Alitalia

Cose serie, per favore

Queste le parole del dimissionario Premier Romano Prodi. Qualcosa di reale e di concreto. La polemica non si placa. Il ministro Bonino e il ministro Bianchi che litigano, e ultimatum che volano, tra sindacati sul piede di guerra e Air France.

Alitalia al bivio. Domani gran giorno. Negli uffici della Magliana a Fiumicino verra riaperto il tavolo tra Alitalia e l’acquirente Air France. Il silenziatore pasquale – che pure sarebbe stato assai utile – sull’affaire Alitalia non ha funzionato, anzi. Coma già a Natale, le festività risultano cruciali per la faccenda. Il destino della compagnia di bandiera è ormai inscindibilmente legato a quello della campagna elettorale. E non doveva, plausibilmente, andare così.
Conferme e smentite a rotazione. La presunta cordata italiana di imprenditori nostrani è avvolta nel più bizzarro silenzio. Cordata sponsorizzata sì da Silvio Berlusconi e dal Pdl, ma anche dalla sinistra radicale, coinvolta attraverso la lotta sindacale.

Berlusconi – Velroni: questo duello tv s’ha da fare. O no?

berlusconi veltroni
L’Agcom ha bacchettato, e gli effetti sono pesanti. Anche, in qualche modo, paradossali.
Eppure, a questo punto, la curiosità è tanta. Il duello mediatico tra i due principali candidati premier, con buona pace degli altri, tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni fa parlare e dibattere ancora prima di cominciare. Anzi, nonostante sull’evento si stagli un enorme punto interrogativo.

Si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile

Questa l’accusa odierna di Ermete Realacci, responsabile Comunicazione del Pd.

Compra il mio voto, Walter

Pasqua
La Pasqua è giunta e passata. La Pasquetta sta scorrendo via. Le elezioni stanno avanzando e si stanno appriopinquando con velocità inaspettata. Assai strana questa tregua. Meno male che c’è stata.
La ricarica prima del rush finale, in qualche modo, può essere ritornata utile a tutte le parti coinvolte. In tutto questo rumore, un attimo di silenzio non è stato sgradito ai più. Soprattutto agli elettori, probabilmente. Cui ancora va stretto questo ruolo assunto in troppo poco tempo e senza una reale scelta proattiva.
Il silenziatore su Alitalia, forse, è l’aspetto più gradito. Certo, è solo una pausa. Un attimo di respiro prima della battaglia decisiva.

Daniela Santanchè, il sapore della riscossa (ma non chiamatelo femminismo)

santanchè
A proposito di voti inutili. E’ tutta una campagna elettorale – ed è tutta una vita, verrebbe da dire – che viene esposta la ormai la teoria del voto utile. Guai a chi si azzarda a non votare Pdl oppure – solita tiritera, se proprio deve – Pd: butterà via un’unità di risorsa ben preziosa, quell’unità chiamata voto. In termini di costi e benefici, in termini imprenditoriali e di economia, sarebbe, dice Silvio, uno spreco ingiustificato. Che, di questi tempi di magra, nessuno si può permettere.
Anche Daniela Santanchè si è messa a perorare la teoria del voto utile. Con una predisposizione, però, un tantino differente. Donna di ferro, si può essere o meno d’accordo con le sue istanze, ma le palle sembra avercele più di un uomo – considerando, poi, gli uomini che girano, guadagna ulteriori punti – classe 1961, una beltà di tutto rispetto.

Più Par Condicio per tutti. Anzi no, aboliamola. Questione di Fede

griffin
L’Italia è assai bizzarra. Lui ha già fatto sapere – e non è una novità – che la prima cosa che farà – e la farà, potete esserne certi – sarà abolire quella normativa probabilmente a lui inspiegabile nota ai più come par condicio.
Sarà quell’aggettivo. PAR. Un certo fastidio nell’ascoltarlo, leggerlo, vederlo, non parliamo poi del seguirlo. Ora se ne esce anche quell’altra strana istituzione del… Come la chiamano…? Autorità… Che fastidio. Garante. Peggio che mai. Delle Comunicazioni. dell’Agcom, sì, la chiamano così.
Un richiamo dall’alto. Più par condicio. Più equilibrio in tv tra le forze politiche. Questa la nuova richiesta – bizzarra, ne converrete – è contenuta appunto, nell’atto di richiamo rivolto dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Il bello è che l’Agcom sgrida tutti. Sia la Rai che le tv private.

Paisani. E paisane. Il voto non è inutile. Da Napolitano critiche “velate” a Berlusconi

Napolitano
Paisani… e Paisane… . Il vostro Presidente vi parla dal Cile, dove è in visita, e da dove si è beccato anche le critiche e le polemiche di più fonti della politica italiana, che consideravano – ma non poteva posticipare di un giorno e partecipare com’è d’uopo, il 16 marzo scorso, alle commemorazioni per il 30simo anniversario del sequestro Moro e il ricordo dei 5 uomini morti quel lontano dì? Comunque, lui è laggiù. E parla.
Paisani… e Paisane… Cile, Italia, insomma. Riflessioni sul voto.

E’ chiaro che il voto non è mai inutile

Ogni riferimento è puramente casuale. Riferimenti ad accadimenti, persone e luoghi sono puramente inventati.

Parla Giorgio Napolitano, riferendosi alla campagna elettorale in corso. E’ sulla via del ritorno, il Presidente. Nono, non sta stroncando e censurando e analizzando un po’ schifato il tormentone berlusconiano al voto utile. Quella faccenda di scegliere il Pdl o – se proprio. Ma se proprio. Ma i medici lo sconsigliano – il Pd.

Vescovi, al via la campagna elettorale

vescovi
Suona forse strano? Ma no. E’ tempo di campagna elettorale. Secondo gli esperti marketing il pareggio è possibile. I calcoli stranissimi e complessi per assurdo che fanno sono ben poco digeribili per chi non ha neppure capito chi diamine abbia vinto Sanremo 2008. Comunque la campagna elettorale esplode in allegria.
Soprattutto, sono in molti a cominciare la campagna elettorale. I vescovi. Che c’entrano con la campagna elettorale? Ma non agivano in Chiesa? Che c’entrano le urne? C’entrano, c’entrano.
Insomma, i vescovi della Chiesa cominciano la campagna elettorale. Come? Individuando e declamando a gran voce l’agenda. La to do list della politica italiana. Dubbi, angosce e perplessità? Non c’è problema, ci pensano loro. A voi: una nuova legge elettorale, una scuola migliore, la lotta alla mafia, combattere il decadimento della politica, svelenire il clima della politica. Il tutto, sia chiaro,

per il bene del paese

Pier Silvio, sposami. Le precarie hanno svoltato, ma Perla, il co.co.pro dal lodevole sorriso non si candida

piersilvio e silvia toffanin
L’idea è genialmente semplice. Ha la forma di un foglio di carta A4, la dicitura “raccomandata” ed è, nè più nè meno, che una istanza di matrimonio. Comincia così:

Oggetto: istanza di matrimonio ai sensi delle dichiarazioni del candidato premier del Pdl Silvio Berlusconi nel corso del programma “Punto di vista”del Tg2 del 13 marzo 2008

E prosegue.

Essendo il sottoscritto o sottoscritta (perchè limitare il campo? ndr) in possesso dei requisiti (sottolineato ndr) previsti dalle suddette dichiarazioni (precari e lodevole sorriso) chiede di potersi sposare con Lei (sic)

Se quel poveraccio di belloccio del figliolo, Pier Silvio, dovesse trovarsi a scartabellare per mesi, letteralmente sepolto dalle richieste di matrimonio, mantenimento ed affini, certo saprà con chi prendersela. Con papà Silvio. E poi. La povera Silvia Toffanin. Ex letterina, anche se suona meglio letteronza. Dove la mettiamo, minacciata da questo esercito di lodevoli sorrisi precari?
Del padre una volta Pier Silvio disse:

Che personaggio! Che posso dire, è estroverso

Precarietà? No grazie. Rialzati Italia, ovvero: sposa Piersilvio, dice Berlusconi

piersilvio berlusconi
Un genio. Si persiste con questa certezza. Ci vuole una genialità unica per sortite – alla romana rende meglio – del genere. Affermazioni così. Dell’uomo attualmente più sotto gli occhi e a disposizione delle orecchie di tutti. Ci vuole genialità. Non è da tutti.
Si fa un gran parlare di precarietà. Del non arrivare a fine mese, del non avere idea se, nel futuro prossimo venturo, si avrà lo stesso lavoro, un altro, nessuno. Se accendere il mutuo, come, dove, quando, perchè. Domande senza risposta ormai da molto tempo in Italia.
Ma non c’è problema. Nessun problema. Lo risolve lui.

Inciucio. Ovvero, la matematica non è un’opinione

crostata.jpg
Il termine inciucio, applicato alla politica italiana, ha radici lontane. Fu l’ex Direttore de l’Unità Mino Fuccillo ad usarla la prima volta nel 1995 durante un’intervista a Massimo D’Alema per il quotidiano La Repubblica. In quell’occasione il giornalista romano coniò la parola per definire in maniera impietosa ciò che altri avevano definito più letterariamente “il patto della crostata”. La crostata era quella preparata dalla signora Letta, inappuntabile padrona di casa in una cena tra il Cavaliere e lo stesso D’Alema, su cui si ipotizzò una sorta di patto di non belligeranza tra i due partiti.
Secondo alcuni, fu l’inizio della fine della neonata Seconda Repubblica, scomparsa prematuramente dopo soli due anni di vita. Ma si sa, il tubo catodico appiattisce la realtà, ed oggi la parola non provoca più alcun sussulto, benchè, carte alla mano, sia più che prevedibile ipotizzarne un ritorno alla ribalta. La continua e naturale trasformazione del linguaggio ha poi portato alla definitiva mutazione dell’inciucio in “Governo delle larghe intese”.
Tratteniamoci e andiamo per gradi.

Di numeri, sondaggi e altre amenità

numeri
Sempre più imbarazzati, signori. Ci vorrebbe un blog a parte. Per seguire questa altalena imbarazzante di numeri che, in verità, non fanno altro che confondere. Pensare che dovrebbero aiutare a capire. Supportare nella comprensione. Rischiarare le idee. Dare un polso minimamente scientifico della situazione.
Premesso ciò – un imbarazzo, si immagina, diffuso – notizia odierna, analoga però a altalenanti dati dei giorni precedenti, è che nelle ultime settimane il rapporto tra i due maggiori partiti – Partito Democratico e Popolo della Libertà – con gli altri movimenti politici si è ridotto. Come dire: l’appello di Berlusconi a votare solo Pdl o – se proprio lo si ritenga necessario, ma naturalmente sconsiglia fortemente per la salute – al massimo Pd è stato assolutamente disatteso. Che sia una reazione orticaria da parte della popolazione italiana?
Fatto sta che, con buona pace di Silvio – ma anche, in silenzio, di Walter – Pd e Pdl stanno risentendo di un certo calo. A fronte di una crescita – significativa in termini esistenziali – degli altri, gli alleati (o dichiarati tali) e i partiti esterni ai due grandi blocchi.

[Candidati Politiche 2008]: Valter “Walter” Veltroni

Apre ufficialmente da oggi la sezione “Approfondimenti” di PoliticaLive. All’interno di questa sezione troverete una serie di articoli di approfondimento, con lo scopo di avvicinarci maggiormente a quel mondo chiamato politica. Per riconoscere gli approfondimenti basterà semplicemente guardare il titolo; l’argomento di approfondimento sarà contenuto tra le parentesi quadre e l’argomento posto dopo i 2 punti.

Da oggi troverete, nella sezione approfondimenti appunto, delle schede di approfondimento sui candidati alle prossime elezioni politiche. Ogni 2 giorni verrà pubblicata una nuova scheda che vi permetterà di conoscere al meglio i candidati, permettendovi di fare “la scelta giusta” il giorno delle elezioni. Al termine della scheda troverete il calendario di pubblicazione delle schede dei candidati. Naturalmente sono ben voluti tutti i vostri commenti per rendere voi stessi più ricca la scheda di ogni candidato.

Non mi resta che augurarvi buona lettura e naturalmente buon commento!

Francia o Spagna, purchè se magna

toto.jpg
Sotto agli italiani! Dopo le politiche spagnole e le municipali francesi l’attenzione dell’Europa si sposta sull’Italia dove tra un mese o giù di lì, saremo chiamati ad esprimerci sul Governo che verrà. E già la politica italiana prova a specchiarsi nei due protagonisti della tornata elettorale a cavallo dei Pirenei. Zapatero sì, Sarkozy no. Sembrerebbe.
E nonostante la vittoria socialista spagnola non abbia assunto i connotati di un trionfo, nè tantomeno la sconfitta di Sarkozy pare in grado di pregiudicare seriamente il suo mandato all’Eliseo, e nonostante la politica italiana sia un’altra cosa, i risultati delle elezioni degli altri hanno fatto pensare al gioco dei paragoni.
Ora sappiamo tutti che l’esercizio è pura accademia, peraltro inutile, ma nel mese di impazzimento che precede il voto può succedere di tutto, ed è successo anche questo. In Spagna Zapatero ha rivinto, superando l’ondata di pessimismo che gravitava intorno al suo partito. Si era pensato, in maniera assai affrettata, che il partito socialista spagnolo fosse rimasto chiuso nell’isolamento provocato dalla sovraesposizione mediatica – più provocata che volontaria a dire il vero – di questi primi 4 anni. E’ andata diversamente, con la scomparsa o quasi dei partiti minori e la crescita di un solido bipartitismo.
Anche su questo argomento, dalle nostre parti siamo in leggera controtendenza.

Più salute per tutti. Che il Senato crucci anche Silvio Berlusconi?

Munch
Il Senato, cruccio della modernità. Ne hanno tutti una paura infinita. E a ragione, senza stupore. Prodi non aveva una maggioranza netta. Aveva fatto scorte inimmaginabili di medicinali di ogni sorta, per assicurare più salute per tutti. E longevità. E ora. Aprile 2008 potrebbe rivelare strane sorprese. Inattesi risvolti.
Si vocifera, ma a bassa voce e con discrezione estrema, che Berlusconi potrebbe trovarsi ad affrontare non già la stessa impossibilità gestionale del suo preddecessore, ma quasi. E il punto è sempre lo stesso. Si chiama Porcellum. La fantastica legge elettorale che l’Italia si ritrova – consapevolmente.
La legge elettorale, questo capolavoro legislativo, attribuisce premi di maggioranza su base regionale. E, a peggiorare la percezione della situazione, ci si mette ora anche la faccenda sondaggi. Con buona pace di Silvio, cui tanto piacciono.