Berlusconi: “PDL sia coeso, se i finiani aprono la crisi, si vota”. Il saluto con Fini – FOTO

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Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, parla alla direzione nazionale del Pdl, e rivolge un appello all’ unità del partito: “Siamo sotto attacco, restiamo uniti” dice. In precedenza, il premier aveva anche fatto riferimento al “caso Ruby”, bollando le polemiche che lo riguardano come “attacchi infondati e indegni” e “campagne mediatiche fondate sulla menzogna”, che però, aggiunge, “non mi fermeranno”. Quanto ai finiani, ad un mese dal voto di fiducia, dato anche da Futuro e Libertà, Berlusconi dice:” Da allora non è cambiato nulla, per questo chiedo che cessi il logoramento quotidiano del governo. Sono pronto ad un patto di legislatura ma se Fli non vuole andare avanti lo deve dire adesso.Noi siamo pronti al voto” e attacca la sinistra, che chiederebbe a Fli di staccare la spina al governo, ma, afferma, “se vuole archiviarmi non ci riuscirà con una congiura di palazzo. Gli italiani non lo permetterebbero.”

Quindi, il premier, dopo aver attaccato la stampa, la sinistra e “certe Procure” che muoverebbero attacchi contro di lui “basati su invidia e odio”, e ipotizzando persino che contro di lui vi siano manovre organizzate dalla malavita”, ribadisce il buon operato del suo governo, mostrando il libro che ne celebra i  “successi” e che vuol mandare “a tutti gli italiani”. Quanto all’ Università, ad esempio, il governo intende trovare le risorse per la riforma, ,mentre, tramite il federalismo, si potrà ridurre la pressione fiscale, e viene ribadito l’ impegno per la famiglia e nella lotta alla mafia.

10 domande sì, ma all’opposizione

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Ricordate le celeberrime 10 domande a Silvio Berlusconi? Quelle su cui i era incaponita a Repubblica, sì. Lanciato il trend, la cronaca si popola di altre dieci domande, poste (qualcuno dirà “finalmente”) all’opposizione. Domande che incarnano una questione di identità, nè più e nè meno.

L’idea viene in un convegno di italianisti, accademici e giornalisti britannici dal titolo “Berlusconi and beyond: prospects for Italy” (Berlusconi e oltre: prospettive per l’Italia). Magari un altro titolo avrebbe fatto ben sperare qualcuno, ma tant’è. La conferenza è stata organizzata da Geoff Andrews, italianista della Open University, con il patrocinio della Birmingham University. Dopo il salto, le dieci domande. Cui non vediamo l’ora giunga risposta da parte dei destinatari. Particolarmente interessanti, tra le altre, la 1, la 2, la 5. Ma insomma. Una risposta ad ognuno di questi quesiti forse (FORSE) darebbe un senso. Restiamo in attesa, naturalmente fiduciosa.

2009, un anno in Politica Live – Settimo tempo

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La parola d’ordine è social network. Ma anche blog, riprese con i telefonini. Quindi YouTube, Twitter, Facebook. E’ così che al mondo tranquillo, al mondo chiuso nella sua paventata serenità e in pace presunta, si affaccia l’Iran. Informazione in tempo reale, ma soprattutto informazione: perché passare attraverso il vaglio della censura è difficile, pericoloso, vitale per i riformisti iraniani.

E’ Neda Soltan, il suo volto sanguinante, gli ultimi istanti della sua storia, la sua morte. Per il Times è il personaggio dell’anno. Lei non lo saprà mai. E’ morta, morta con gli occhi aperti sulla vita.

Fini, per la Craxi “una mente inchiodata a rappresentare l’opposizione”

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Gianfranco Fini alla riscossa? No, assolutamente. Anzi: dice che non romperà il suo rapporto con Silvio Berlusconi. Lo ha ribadito ancora oggi, come riportano le agenzie parlando dell’incontro odierno di Gianfranco con gli ex An.

Ma quanto accaduto ieri (la fiducia sulla finanziaria), non ha trovato il presidente della Camera affatto d’accordo: lo ha sottolineato con toni che possono essere definiti “chiari”. Ancora oggi, il suddetto si domandava: come è possibile parlare di “ottimismo”, di fronte alle previsioni negative in materia di disoccupazione diffuse ad esempio dall’Unione europea? Già, perché lo strappo tra Fini e Giulio Tremonti sembra non ricucirsi: alla terza carica dello Stato non “entusiasma”, si direbbe, l’approccio economico del Governo. Soprattutto non piace questo lasciare in secondo piano la “questione sociale”, ora in esplosione con la coda della crisi.

Ballarò, il governo alla prova

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Ci fa molto piacere che Giovanni Floris si sia ripreso dalla suina. Guarito – meglio di Topo Gigio – dall’H1N1, Floris torna al timone del suo Ballarò. Al centro del dibattito temi caldi che spaziano dall’economia alla giustizia e alla sicurezza. Temi che sono al centro di una “lotta intestina” all’interno della maggioranza. No, mai si tratta di uno scontro con l’opposizione: pare che in Italia non si usi più.

Giovanni Floris chiederà ai suoi ospiti (il ministro di giustizia Angelino Alfano, il leader dell’UdC Pierferdinando Casini, il capogruppo dei deputati della Lega Nord Roberto Cota, Luciano Violante del PD, l’imprenditrice Luisa Todini, la direttrice del Tg3 Bianca Berlinguer, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli): La maggioranza resterà unita, e a che prezzo per il Paese?

Vedremo la rrisposta. Intanto attendiamo con ansia la copertina di Maurizio Crozza.

Persepolis 2.0, on line il fumetto

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Persepolis 2.0. Il fumetto, dopo essere diventato un film nel 2007, è ora on line. Schizzi in bianco e nero ormai famosi, ma ora la storia è cambiata. Nella versione originale, pubblicata per la prima volta in Francia nel 2000, e nel film, estremamente commovente, si parlava della rivoluzione del 1979. Nella rielaborazione 2.0 si parla di oggi: delle elezioni del 12 giugno 2009 e della contestata vittoria di Mahmoud Ahmadinejad.

Perché dopo quanto accaduto a Teheran, dopo gli scontri, dopo Neda, Persepolis è stato “rielaborato” da due dissidenti iraniani in esilio. Loro si firmano Payman&Sina.

Iran, in morte di Neda e dei social network


Iran, storia di Neda. Non guardate il video, se ritenete. Neda è morta con gli occhi spalancati. E qualcuno le chiude quegli occhi.

Ricordiamo Neda! Uccisa in Iran!

Neda è morta con gli occhi aperti, facendo vergognare noi che viviamo con gli occhi chiusi

Neda non ti dimenticheremo, non sarai morta invano

Sono solo alcuni esempi di frasi che sono girate oggi sul social network Twitter. Neda è morta ieri negli scontri di piazza a Teheran, come riportano i sostenitori del candidato dell’opposizione Mir Hossein Mousavi. Le immagini di questa morte hanno fatto il giro del mondo. Sono passate attraverso YouTube, Twitter, Facebook. Scarpe da ginnastica, jeans, faccia imbrattata di sangue, tanto sangue. Uomini che tentano di rianimarla, le chiudono gli occhi. La maglietta nera, le grida. Neda è morta, colpita da un miliziano mentre manifestava insieme al padre nelle vie di Teheran.

Neda è il simbolo della rivolta dell’Iran. Qui il sito in sua memoria.

D’Alema alla riscossa

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Opposizione, ovvero: come si cambia. Non sarà Dario Franceschini il leader del Partito Democratico dopo il congresso d’autunno. Non lo si dice espressamente. Non si dice neppure espessamente che Massimo D’Alema è uscito allo scoperto, e sta rimettendo in piedi questo che, attualmente, è un non-partito.

D’Alema chiama a raccolta l’opposizione. Lo ha fatto oggi a In 1/2ora, la trasmissione di Lucia Annunziata su Rai Tre.

Nomine Rai, Augusto Minzolini direttore tg1. A RaiUno Mauro Mazza

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Nomine Rai fatte. Il Consiglio di amministrazione ha dato il via libera alle nomine, quelle proposte dal direttore generale Mauro Masi.

Augusto Minzolini, editorialista de La Stampa e di Panorama) è il nuovo direttore del Tg1. Mauro Mazza è il nuovo direttore di Raiuno. Quattro vicedirettori generali: Gianfranco Comanducci, Lorenza Lei, Giancarlo Leone e Antonio Marano.

Nomine tra le polemiche. I consiglieri che fanno riferimento all’opposizione – Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis – hanno abbandonato la riunione proprio nel momento delle nomine. E l’incontro è andato avanti con gli altri consiglieri, il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Mauro Masi: hanno tutti votato a favore.

Porta a Porta, la Liberazione ritrovata

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Bruno Vespa on air. Eccoci qui. Anche stasera Porta a Porta. E perché mai farsi scappare l’occasione della Liberazione? Ospite Dario Franceschini, Segretario del Partito Democratico. E la sua sfida a distanza con il Premier, Silvio Berlusconi. E il suo viaggio – che non durerà solo per il periodo di campagna elettorale, assicura – sui treni che usano gli italiani.

Partigiani vs Repubblichini. La Resistenza, ha detto Silvio Berlusconi nel suo discorso a Onna, è momento fondante della nostra storia, come il Risorgimento. Non ha fatto neppure polemiche sulla Costituzione – miglior compromesso possibile – che però mancò un obiettivo: il compromesso. Franceschini sottoscriverebbe il discorso peer intero?

Santoro, Vauro e il terremoto (della censura)

Santoro, Annozero, la Rai, Berlusconi. E pure Vauro. Ci risiamo. Quante altre volte abbiamo già visto questi attori più o meno tutti insieme nello stesso spettacolo dell’assurdo? Per citare la satira:

Rai, lettera del neopresidente Garimberti ai dipendenti: “Prometto libertà e pluralismo”. Il timbro è del primo aprile

Arrivata la (prevista) decisione di Viale Mazzini: per mamma Rai, e per Mauro Masi, Santoro dovrà provvedere a “riparare” al danno. E questo è quasi un leit motiv. Mamma Rai ha colpito questa volta anche il vignettista satirico, Vauro, dal cui archivio ci permettiamo di prendere in prestito le vignette della puntata del 9 aprile di Annozero, a scopo di dibattito. Dopo il salto, in una gallery che può aiutare a (non) capire.

Congresso Pdl, il capolavoro di Berlusconi

Tre giorni di congresso, e ora è tutto finito. L’opera è compiuta. Musica, trionfi, inni. Tutti sul palco per il gran saluto, tra Silvio Berlusconi, ministri, leader, micro-leader. Non c’era Gianfranco Fini, e neppure Renato Schifani.

Porteremo l’Italia fuori dalla crisi senza lasciare indietro nessuno e difenderemo democrazia e libertà

Ma Silvio, mentre Gianfranco lo guardava da lontano, non ha risposto ad una sola delle domande – input? Spunti? – che il Presidente della Camera aveva ieri “rilasciato” da quello stesso palco.

Testamento biologico? Ma de che

Testamento biologico, non s’ha da fare. Alla fine, il risultato è stato quello perfetto, l’unico possibile nel giardino del Papa. E’ brutale? E’ vero. Perché a me sembra, in onesta onestà, una colossale presa in giro. ancora scontro in aula.

E’ passato oggi, infatti, un emendamento che rende sostanzialmente la dichiarazione anticipata, la volontà del paziente, più o meno inutile. La Dichiarazione anticipata di trattamento, l’ormai celeberrima Dat, non sarà vincolante. Se volete usiamo degli eufemismi. Se non volete, diciamo che il testamento biologico è stato affossato.

Quindi, perdonate, che la si farà a fare?

Berlusconi e l’antidoto alla crisi. “Lavorate di più”

C’è la crisi? Lavorate, lavorate, lavorate. Parola del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nell’ondata di ottimismo che da ormai una vita tenta di attivare, in Italia e nel mondo, Silvio consiglia la sua ricetta infallibile e imperdibile. Siete pronti?

Voglia di reagire, di impegnarsi e magari lavorare anche di più, reagendo a questa influenza americana, a questo virus che viene dall’America

Lo dice mentre inaugura la linea alta velocità sulla tratta Bologna-Firenze. E aggiunge la sua personalissima versione della crisi. E cioè: viene da lontano e non dipende, fondamentalmente, da noi.