In queste ore è in corso a Palazzo Chigi l’incontro tra Matteo Renzi e il Premier Enrico Letta per discutere del futuro del Governo. Sarà staffetta tra l’attuale Presidente del Consiglio e il Segretario del Pd?
Matteo Renzi
Il destino del Governo-Letta si decide nelle prossime due settimane
“Che ne sarà di noi?”. Questa la domanda che Enrico Letta e i suoi Ministri si pongono in queste ore. Il destino del suo esecutivo, quello delle ‘larghe intese’, si gioca nelle prossime due settimane. Sembra di essere all’alba di una svolta, che conferirebbe una drastica accelerazioni e (almeno sulla carta) leverebbe l’Italia dallo stallo politico degli ultimi tempi.
Sulle polemiche tra Renzi e Letta interviene Alfano
Il ruolo di Matteo Renzi da segretario del Pd sembra incalzare e a volte mettere in secondo piano la figura del Presidente del Consiglio Enrico Letta. Il rischio di crisi di governo sembra lontano, anche perché la legge elettorale arriverà in Parlamento e sarà discussa. La sua approvazione sembra fondamentale prima di pensare a nuove elezioni.
La proposta di riforma della legge elettorale di Renzi
La proposta di riforma della legge elettorale è arrivata. Il suo ideatore Matteo Renzi l’ha chiamata Italicum e si augura che possa essere approvata entro maggio. Le polemiche interne al Pd divampano, sia per la legge stessa sia per l’incontro con Berlusconi.
Le polemiche nel Pd per l’incontro tra Renzi e Berlusconi
L’incontro tra Renzi e Berlusconi nella sede del Pd sulla legge elettorale ha lasciato qualche strascico all’interno del partito. Il nemico storico, il pregiudicato che va a casa del segretario del Pd. Secondo alcuni è insostenibile.
Questo il motivo dell’asse Pd-Forza Italia sulla legge elettorale
La discussione sulla legge elettorale continua e il segretario del Pd Matteo Renzi è sempre protagonista. La legge si deve fare, è stata calendarizzata e ora è necessario un accordo. Renzi aveva affermato che avrebbe parlato con tutti perché la legge elettorale si sarebbe fatta con ci stava. Ed è stato di parola. Ora sembra che l’asse privilegiato sia con Forza Italia.
Il 2014 del governo nell’incrocio tra Renzi e Letta
Uno dei fatti politici più importanti di questo 2013 che si è appena chiuso è sicuramente l’elezione di Matteo Renzi a segretario del Pd. Dopo le primarie dell’8 dicembre, il peso di Renzi sul governo, in termini di influenza e di interesse, è cresciuto. Il Pd è il partito di maggioranza e sembra che Renzi voglia sottolineare questo aspetto. Certo, puntare su un rimpasto di governo o minacciare la crisi non sembrano scelte opportune o armi che il nuovo segretario del Pd vuole sciorinare. In entrambi i casi, gli effetti deleteri sarebbero maggiori dei profitti. Anche andare a nuove elezioni non sembra una possibilità presa in considerazione dall’entourage del sindaco di Firenze, prima c’è da fare la legge elettorale e magari fare crescere il consenso sul leader che è già consistente.
Per questo 2014 Renzi deve evitare lo stallo o l’appiattimento su un governo immobile. Deve mantenere la sua immagine di innovatore e riformista e quindi probabilmente giocherà al rialzo con Letta, chiedendo ancora con più foga quello che ha chiesto a fine 2013: riforme e accelerazione. Il Presidente del Consiglio, da parte sua, punta sul “contratto di governo” da fare nei prossimi giorni e sul semestre di presidenza europea. Il 2014 si apre quindi con un Letta che deve stare attento al logoramento eventuale del suo governo e con un Renzi che si propone una ascesa più costante e leggermente più facile dalla sua posizione.
Per chi pensa che Letta e Renzi possano andare d’accordo, ci sono le dichiarazioni di quest’ultimo che ci tiene a differenziarsi da Letta e Alfano. Espressioni che lasciano immaginare eventuali ultimatum al governo, mentre la strana coppia Letta e Alfano rivendicano il ruolo di avere messo all’angolo Berlusconi. Il rapporto tra i due esponenti del Pd, tra governo e segreteria, si potrà basare sulla performance del governo. Legge elettorale, economia, lavoro, tasse e riforme possono portare i due a percorrere una strada politicamente produttiva per le loro mire.
Il piano del Pd per il mercato del lavoro
Il Presidente Napolitano favorevole alla riforma del Senato
La squadra di Renzi per la segreteria del Pd e le rassicurazioni al governo
Il discorso di Renzi tra orgoglio e futuro
Il 68% dei votanti ha scelto Matteo Renzi come nuovo segretario del Pd. Una percentuale che non lascia adito a dubbi e che ha escluso il ricorso al secondo turno. Una percentuale è una vittoria che nelle parole di Renzi di ieri sera, dopo il risultato, mostrano orgoglio e voglia di impegnarsi per il futuro.Renzi assicura che il suo impegno sarà ancora maggiore, che cambierà molte cose e che l’ora del cambiamento e del rinnovamento della classe politica è arrivata.
Amnistia Silvio Berlusconi: scontro politico
Il Governo Letta continua ad essere impegnato sulle questioni economiche, questioni economiche che, dietro la prossima Legge di Stabilità, Patto di Stabilità: via al Consiglio dei Ministri, dovrebbe far ripartire l’economia italiana. Tuttavia continua ad esserci una sorta di tensione politica per via della vicenda di Silvio Berlusconi.
Renzi scuote il Pd: è giunto il suo turno?
Sul palco della festa del Partito Democratico di Bosco Albergati, in provincia di Modena, il sindaco di Firenze Matteo Renzi rompe il (breve) silenzio degli ultimi giorni e torna a fare il punto sullo stato di salute del suo partito, del governo e dell’Italia. “Caro Letta” – attacca l’aspirante guida del Pd – “niente alibi, il governo dura se fa le cose”: un’anticamera della conferma della crisi del governo, cui fa seguito una nuova presa disposizione su Silvio Berlusconi.
Renzi vuole taglio Irpef
Bocciatura con riserva per la sospensione dell’Imu, promozione anticipata per un eventuale taglio delle aliquote Irpef. Sono queste le principali considerazioni formulate dal sindaco di Firenze ed esponente del Partito Democratico, Matteo Renzi, a un recente incontro alla radio. Non sono mancate le critiche al proprio partito: secondo Renzi, la sospensione del pagamento della rata Imu di giugno è stata una cambiale pagata nei confronti del Pdl.