Di tanto in tanto è bello dare un’occhiata ai giornali stranieri per capire quello che sta succedendo nel nostro Paese. Lo abbiamo fatto per voi scoprendo che di Renzi, del nostro Premier si pensa che sia stato vittima della sua stessa “annuncite” e che in fondo abbia dei “cervelli” che lo aiutano a pianificare l’azione del Governo.
Le Monde
La vignetta di Le Monde – Parte II: il Papa in Africa
Non ho potuto fare a meno – nuovamente – pubblicare questa nuova vignetta, odierna, di Le Monde.
Plantu, il disegnatore satirico del grande giornale francese, non si smentisce e continua sul filone “Il Papa in Africa“. E oggi vediamo un Benedetto XVI con espressione smarrita ma con tra le mani le “Tavole dei diritti dell’uomo“. Di fronte a lui, esponenti di rilievo della platea locale non si mostrano esattamente convinti.
Mah. Preferisco quando parla di aborto o di preservativi…
La vignetta di Le Monde
Non ho potuto fare a meno – non ho resistito proprio – anche io come MicroMega di pubblicare questa vignetta di Le Monde.
Plantu, il disegnatore satirico del grande giornale francese, compie un’opera di rara simpatia e verità.
Cosa dice la vignetta?
Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, la moltiplicazione dei preservativi.
Benedetto XVI: “Sciocchezze”.
Monsignor Williamson: “… in più , l’Aids non è mai esistito“.
Immaginate simil vignetta su italici giornali… Immaginatela però. E basta.
Eluana – e il “corpo” di Stato – sulla stampa estera
Eluana, Berlusconi e Napolitano. Ho visto la rassegna stampa dei giornali di domani. Il manifesto non delude nella titolazione – gongolo per l’efficacia giornalistica delle loro soluzioni, non sto entrando nel meito. E “sbatte” in prima pagina il seguente titolo: Corpo di Stato.
E l’Italia sulla scena internazionale. Mi sono chiesta a un certo punto se i giornali stranieri e i paesi del mondo stessero in qualche dando copertura alle nostre beghe di italioti in pieno conflitto istituzionale là dove una donna è in stato vegetativo da 17 anni. La risposta è stata sì. Siamo in home page. L’eutanasia al centro di una crisi politica in Italia, titola Le Monde. Su Le Figaro, invece, facciamo un figurone con la delazione dei medici.
Posso andare in bagno, Prof. Sarkozy? Per i Ministri francesi, in arrivo le pagelle
Che fosse uno originale si era capito. Che non avesse problemi ad attirare l’attenzione, anche. Insomma, il buon Sarkozy si è inventato la pagella. Da recapitare ai suoi ministri. Numeri, dati, riscontri, valutazioni nero su bianco, addirittura mese per mese. Vediamo i progressi, verifichiamo le carenze, i punti di forza, i punti deboli, qui no, qui sì, qui forse, rimandiamo, e nel secondo quadrimestre, se necessario, bocciamo anche.
In questi primi giorni del nuovo anno, al Primo Ministro Fillon toccherà ricevere (uno alla volta, per favore) i membri del governo francese: 33 ritorni a scuola, tra ministri e segretari di Stato. E consegnerà loro le prime pagelle. E come il migliore dei maestri buoni, Fillon ha tranquillizzato i suoi con parole di conforto: Non è un meccanismo punitivo, ma un modo per coordinare meglio il lavoro governativo e installare una cultura dei risultati. Oui, oui.
Poi – c’è anche un poi – dopo le municipali di marzo e prima dell’avvio della presidenza francese dell’Unione europea, i tabelloni dei risultati verranno pubblicati. E potrebbe scattare il rimpasto. Consapevole di tutto questo guaio in arrivo, ieri, la classe si è presentata al cospetto del Preside Sarkò per gli auguri di buon anno nuovo. Ironia. Si sorrideva, un po’ a disagio.
Dolce vita che te ne vai. Quando il Times confuta Fellini
Italia strapazzata. Di tutti i colori, autorevolissimi colori come quelli del New York Times e del molto british Times, sul Bel Paese e dintorni.
Sbatti l’Italia in prima pagina. Lo ha fatto lo storico giornale della Grande Mela il 13 dicembre scorso, in un editoriale che tanto dibattito ha alimentato da queste parti. Ora è il britannico Times che completa l’opera. “La dolce vita turns sour as Italy faces up to being old and poor”. Il simpatico Richard Owen, autore del pezzo, inviato per il Times a gironzolare per queste strade d’Italia, ha detto la sua. Senza sconti. Ora. L’italiano – medio, alto, basso, non importa. L’italiano, insomma – è particolarmente sensibile alla voce della stampa straniera. Sarà perchè normalmente di noi non si parla mai. O quasi mai. Non siamo esattamente la voce di un paese autorevole e seguito. Insomma, in genere Le Monde, il Times, il New York Times, l’Herald Tribune, la BBC e compagnia bella hanno, di base, di meglio da fare.