Visita odierna del Papa a Lampedusa. Una visita privata, dotata di un significato umano e politico molto rilevante, e in grado di contraddistinguere questa prima parte del già ricco papato di Francesco. Il programma della giornata, dopo lo sbarco, inizierà con l’accoglienza offerta dall’arcivescovo Montenegro e dal sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini, a fungere da anticamera alla serie di eventi in piano per la data odierna.
Lampedusa
Lampedusa, rivolta degli immigrati: in fiamme il centro di accoglienza
Torna ad essere critica la situazione a Lampedusa per la questione dell’immigrazione. Nel pomeriggio, infatti, è scoppiato un incendio di vaste proporzioni nel centro di accoglienza di Contrada Imbriacola, che al momento ospita 1300 extracomunitari, dei quali 1200 tunisini, che già nei giorni scorsi hanno protestato più volte per chiedere il loro trasferimento sulla terraferma. Circa 800 immigrati sarebbero anche riusciti a fuggire dal centro, e di questi 400 sarebbero stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, mentre gli altri sarebbero ricercati.
I vigili del fuoco, dopo quattro ore, sono riusciti a domare l’incendio,che nel frattempo però aveva già distrutto due dei tre edifici del centro, e provocato una fitta nube di fumo nero. Il fumo è arrivato anche sopra l’aereoporto, che è stato momentaneamente chiuso, e ha raggiunto il centro abitato. Almeno una decina di persone tra migranti e forze dell’ordine sono rimaste intossicate, e fra queste anche un immigrato paraplegico; nessuno, comunque, sarebbe in pericolo di vita.
Il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis ha dichiarato:
“Il centro è interamente devastato, è tutto bruciato, non esiste più e non può più ospitare un solo immigrato. Lampedusa non ha più un posto. E’ l’ora che il governo intervenga dopo tanto immobilismo. Avevano avvertito tutti su quello che poteva accadere ed è accaduto”.
Lampedusa, nuovi sbarchi. In arrivo cento migranti
Dopo una piccola pausa, estiva, se così possiamo definirla, sono ripartiti gli sbarchi a Lampedusa. Nella notte verso le ore 1:40 sono approdati circa 98 tunisini, fra cui una donna al molo di Favaloro, dopo essere stati soccorsi da una motovedetta della Guardia di Finanza che li aveva avvistasti a largo delle coste dell’isola siciliana.
Nella giornata di sabato scorso erano giunti sull’isola 577 maghrebini, mentre altri 36 erano sbarcati a Linosa. Tutti erano partiti dalle coste tunisine e sono arrivate in territorio italiano a bordo di otto barconi. Numerose proteste nei giorni scorsi si erano scatenate nel centro di accoglienza di Lampedusa, dove attualmente sono tenuti 1.200 immigrati.
Immigrazione, l’ennesima tragedia: “Decine di morti in mare”
- Foto: AP/LaPresse
E’ successa un’altra tragedia dell’immigrazione, l’ennesima, questa mattina al largo di Lampedusa. Un rimorchiatore cipriota aveva prestato i primi soccorsi e segnalato alla Centrale operativa delle Capitanerie di porto un barcone in avaria a 90 miglia dall’isola, ed era partito subito da Catania un elicottero della Guardia Costiera, che aveva poi calato sulla barca un cestello con acqua e generi di prima necessità.
Successivamente, alle 14.40, quattro motovedette hanno raggiunto il barcone, ed iniziato il trasferimento degli occupanti, ormai stremati, per il trasferimento al porto di Lampedusa. Tre di loro erano gravemente disidratati, tra questi anche una donna incinta.
Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli e il comandante della Capitaneria di porto di Pantelleria, Giovanni Nicosia, hanno seguito le operazioni di soccorso.
Stando a quanto riferito dai primi superstiti, durante il viaggio in mare decine di migranti sarebbero morti di stenti e di fame, e i loro cadaveri sarebbero stati abbandonati in mare. Una delle quattro marocchine soccorse dalla Guardia Costiera avrebbe raccontato: “Eravamo trecento, ma un centinaio, sopratutto donne, non ce l’hanno fatta e gli uomini sono stati costretti a buttare in acqua i loro corpi“.
Il motore sarebbe infatti andato in avaria poco dopo la partenza, e il barcone sarebbe rimasto per giorni in balia delle onde.Le forze dell’ordine, tuttavia, devono ancora vagliare queste prime testimonianze.
Angelina Jolie in visita a Lampedusa
L’alto commissario Onu per i rifugiata nella giornata di ieri si è recato a Lampedusa per visitare i centri di accoglienza che in questi giorni stanno svolgendo il loro compito per i nuovi profughi che arrivano con le imbarcazioni dalla Libia e non solo. Guterres ha incontrato anche i vari rappresentanti locali ed ha ricordato che la prossima settimana, si incontrerà con Giorgio Napolitano in merito alla giornata mondiale del Rifugiato che si festeggerà a Roma. Ieri, è sbarcata a Lampedusa anche Angelina Jolie.
“Lunedì è la giornata mondiale dei rifugiati, che celebrerò insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Roma – ha detto Guaterres – Ma oggi sono qui per ringraziare in particolare la Guardia di Finanza e la Guardia costiera per il loro lavoro di assistenza in mare: hanno saputo essere molto sensibili alla definizione di nave in difficoltà. E dire grazie ai lampedusani, per la loro accoglienza in una situazione complessa.”
Immigrazione, l’Italia supera la Grecia
Il problema immigrazione sta affliggendo l’Italia da ormai troppi mesi. Nonostante gli accordi presi dal ministro Maroni, con gli altri stati che si affacciano sul mediterraneo, da dove provengono il maggior numero di profughi, non cessano gli sbarchi a Lampedusa e coste vicine. Circa 48ore fa, Lampedusa ha visto sbarcare sulle proprie coste, circa mille immigrati.
Nonostante le azioni messe in pratica dal governo per arginare questi sbarchi, la situazione sull’isola siciliana è ancora fuori controllo. Sono troppi gli immigrati e i campi di accoglienza, sono saturi. Nella giornata di ieri, dopo alcuni calcoli fatti dal ministero, l’Italia ha superato la Grecia per numero di immigrati sbarcati sulle nostre coste nei primi tre mesi dell’anno. Nel primo trimestre, sono state circa 22mila le persone che hanno cercato di entrare in Italia senza permesso.
Bagnasco a Lampedusa: “Un esempio per tutti”
Il presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, si è recato oggi nell’isola di Lampedusa, ma non ha potuto visitare il centro di accoglienza degli immigrati, per la protesta di alcuni di loro, in prevalenza tunisini, destinati quasi sicuramente ad essere rimpatriati. Si sono verificati anche alcuni episodi di autolesionismo: alcuni immigrati si sono infatti feriti con forbici e lamette, e sono stati portati al Poliambulatorio di Lampedusa. Le loro condizioni non sarebbero gravi, anche se uno di loro avrebbe rischiato di tagliarsi la vena femorale. Gli sbarchi, ultimamente, sarebbero diminuiti, ma la situazione nel CIE rimarrebbe tesa, specie per chi sa che dovrà essere rimpatriato.
Il cardinal Bagnasco è apparso dispiaciuto dell’episodio, anche se non ha rilasciato commenti. L’isola, comunque, ha accolto gioiosamente il presidente della Cei, con un gruppo di bambini che lo attendavano già in aereoporto. Bagnasco, nel suo discorso, ha ammonito: “L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”, aggiungendo: “La dobbiamo rincuorare ma anche ringraziare”.
Durante la Messa, il tema dell’immigrazione è stato chiaramente dominante, e il presidente della Cei ha rimarcato come questa emergenza rappresenti “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa”, che dovrebbe “percorrere la strada dell’unità, che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli”. Quindi, l’Europa, per il cardinale, dovrebbe dare “risposte più ampie” ad un’emergenza “di proporzioni inedite e tempi imprevedibili”.
Libia, affonda barcone con 600 migranti: decine di morti
Un barcone carico di almeno 600 persone è naufraugato ieri mattina all’alba davanti alle coste libiche, dalle quali era appena partito assieme ad un’altra imbarcazione che è riuscita a raggiungere Lampedusa con a bordo 655 migranti. Per ora si contano decine di vittime e centinaia di dispersi, ma è anche difficile fare un bilancio preciso dei morti, vista la situazione nel Paese di Gheddafi.
Il giornalista somalo Aden Sabrie, che collabora con la BBC, ha riferito che sarebbero stati recuperati i corpi di 16 suoi connazionali, tra cui alcune donne e anche tre neonati, mentre altri 32 somali sarebbero dispersi. Questo bilancio, però, è riferibile solo ai profughi provenienti dalla Somalia, quindi il numero complessivo delle vittime è probabilmente superiore.
L’imbarcazione sarebbe partita circa un’ora dopo il barcone “gemello” approdato poi a Lampedusa dopo essere stato soccorso dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza ad una ventina di miglia dall’isola.
La notizia del naufragio si è presto diffusa nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, suscitando dolore e commozione. Una donna somala arrivata venerdi è scoppiata in lacrime dopo aver saputo che il figlio sarebbe tra le vittime.
Migranti: morte due donne a Pantelleria
Due donne hanno perso la vita durante l’ennesimo sbarco a Pantelleria. A riferirlo è stata la Capitaneria di Porto, secondo la quale alle 7 di questa mattina una motovedetta della Guardia Costiera ha intercettato vicino l’isola siciliana un barcone con a bordo circa 250 persone e come da copione stava scortando l’imbarcazione verso il porto.
All’improvviso, però, gli scafisti hanno virato verso una spiaggia e i migranti, approfittando dei bassi fondali, si sono gettati in acqua. Poco dopo sono stati ritrovati i due corpi delle donne, la cui dinamica della morte è ancora da accertare.
Affonda barca immigrati: 130 i dispersi
Duecento immigrati sono stati avvistati nelle acque maltesi vicino Lampedusa. Durante le operazioni di soccorso, da parte della Guardia Costiera, a circa 39 miglia da Lampedusa, solamente quarantotto persone sono state portate in salvo, le altre sono cadute, tragicamente, in mare. Un elicottero, avrebbe avvistato solamente 20 corpi senza vita in acqua.
Le condizioni di recupero dei corpi, sono rese difficili a causa delle condizioni cattive del tempo. Il mare ha una forza fino a 30 nodi. Il barcone aveva lanciato un SOS tramite un sistema di telefono satellitare alle autorità maltesi le quali hanno inviato una richiesta alla guardia Costiera italiana che è intervenuta per salvare gli immigrati.
Lampedusa al completo, sbarcano altri 454 clandestini
Sembrano non terminare mai gli sbarchi di clandestini a Lampedusa. Nella notte tra Lunedì e Martedì, si sono aggiunti altre barche piene di clandestini. La prima barca aveva 190 clandestini, poi sono arrivati altri 149 tunisini fino agli ultimi 115 profughi. Tutte le barche sono state soccorse dalle motovedette della guarda costiera e della guardia di finanza.
Sulle barche giunte nella notte, erano presenti molte donne, tra cui una in incinta subito trasportata al poliambulatorio. Lampedusa nelle ultime 24 ore, ha superato quota due mila immigrati, raggiungendo un limite di insostenibilità veramente elevato. Tante le proteste da parte degli abitanti dell’isola che si sono riuniti nella giornata di lunedì per protestare contro questi nuovi sbarchi.
Immigrati, Lampedusa è al collasso. Sbarchi anche vicino Catania.
A Lampedusa la situazione per i migranti è sempre più critica: sarebbero 4789, infatti, gli immigrati stipati nel centro di accoglienza dell’ isola, in condizioni pressochè disumane, dato che la capacità di accoglienza del centro è di circa 800 persone. Negli ultimi giorni, si sarebbe registrato un aumento degli arrivi per via delle tensioni che hanno interessato tutto il Nordafrica, e da ultimo la Libia. Solo nell’ ultima notte, sarebbero giunti sull’ isola 450 immigrati in cinque diversi sbarchi, mentre nelle ultime 24 ore vi sarebbero stati ben tredici sbarchi, per un totale di 1450 migranti.
Gli abitanti dell’ isola, ieri, si erano mobilitati per impedire la costruzione della tendopoli nella quale il governo vorrebbe “alloggiare” parte degli extracomunitari; in serata, comunque, le tende erano state sistemate sul molo.
E’ di oggi, poi, la notizia di alcuni sbarchi anche sulle coste della provincia di Catania, dove sarebbero giunti stamattina all’ alba 124 immigrati egiziani, tutti uomini, di cui 24 minorenni, che avrebbero dichiarato però di essere cittadini libici, probabilmente per ottenere il diritto all’ asilo politico e non dover così essere rimpatriati. La Guardia di Finanza e i carabinieri si starebbero occupando del caso, e la Procura di Catania intende avviare “indagini complesse”, anche per chiarire l’ eventuale ruolo di un peschereccio italiano coinvolto nello sbarco.
Il gruppo sarebbe arrivato con due barconi: il primo, con una cinquantina di persone, sarebbe approdato nei pressi di Fondachiello, mentre il secondo, con circa 70 extracomunitari, sarebbe stato intercettato al largo di Catania, e quindi scortato fino al porto della città.
Il Viminale ferma una nave di immigrati. A Lampedusa proteste contro Le Pen e Borghezio
Il Ministero dell’ Interno avrebbe dato indicazione al ministero della Difesa e al ministero dei Trasporti di “Evitare l’ ingresso in acque territoriali italiane finchè non c’ è certezza su chi sono i passeggeri” della “Mistral express”, un traghetto partito ieri pomeriggio dal porto di Tripoli, e diretto verso la Sicilia, con a bordo circa 1800 persone. La nave sarebbe stata noleggiata da persone di nazionalità marocchina, ma batterebbe bandiera italiana; attualmente si troverebbe in acque internazionali, a circa 150 miglia da Augusta, in provincia di Siracusa, e avrebbe fatto di nuovo rotta verso il Nord Africa.
A Lampedusa, intanto, dopo le 71 persone sbarcate intorno a mezzogiorno, starebbero per sbarcare altre cinque imbarcazioni.
Oggi è giunta sull’ isola il leader dell’ estrema destra francese Marine Le Pen, assieme al deputato leghista Mario Borghezio (noto da tempo, principalmente, per le sue “esternazioni” xenofobe verso gli extracomunitari). La Le Pen, figlia del leader del Fronte Nazionale francese Jean- Marie Le Pen, appena atterrata a Lampedusa, ha dichiarato: ” Voglio che l’ Europa faccia attenzione a ciò che sta succedendo. E voglio offrire il mio sostegno agli abitanti di Lampedusa che si sentono completamente abbandonati”.