Par Condicio Rai, è rivolta

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La notizia la sapete già (dovreste essere sulla Luna per non averla sentita anche solo per sbaglio). Per inciso, è stata data ieri dalle agenzie, e Floris l’ha letta al termine di Ballarò. Concita De Gregorio era inorridita.

Insomma, fatto sta che la commissione di vigilanza della Rai, su proposta radicale, ha deciso quanto segue. Ovvero che dal 28 febbraio al 28 marzo, cioè fino alle elezioni amministrative, non potranno andare in onda le più popolari trasmissioni di approfondimento e informazione targate Mamma Rai. Quelle Mediaset sì: d’altro canto si tratta di una decisione della tv pubblica, appunto. Si usa solo il termine “sospensione”, ma non è corretto. Potranno andare in onda: non nel solito format, ma solo (se vogliono) con il format della tribuna politica. E dunque probabilmente salteranno.

Gelmini dall’Annunziata

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Oggi a In 1/2 ora ospite di Lucia Annunziata il ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Stella Gelmini. Si parte da Rosarno, collegando il dramma di questi giorni al provvedimento annunciato del tetto al 30% di studenti stranieri delle classi.

LA. Quali sono le domande che la politica di deve porre al merito?

MSG. Il perché di questa situazione. La magistratura sta indagando e quello è un territorio dove c’è molta criminalità. Ma c’è stata anche una sottovalutazione del problema dell’immigrazione. C’è stato un eccesso di buonismo, e le vittime di questo buonismo sono proprio gli immigrati.

LA. Di chi è la responsabilità di questo buonismo? Del governo?

MSG. Non solo dello Stato, ma anche degli enti locali. E di una parte della sinistra che ritiene che l’accoglienza a un numero indefinito di immigrati porti integrazione. Non è con la demagogia che si aiutano gli immigrati.

LA. La sinistra sarà anche buonista, ma l’attuale governo, negli ultii dieci anni, ha governato per otto. Dove fissa lei le responsabilità?

MSG. Attribuire al govero, in carica da 20 mesi, è ingeneroso Rispetto al governo precedente il governo Berlusconi e il ministro Maroni hanno affrontato senza demagogia il problema dell’immigrazione.

Vendola vs Ferrero dall’Annunziata

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La sinistra “comunista” – o quel che ne rimane – si incontra oggi a In 1/2 h, il programma di Lucia Annunziata in onda su RaiTre. Nichi Vendola e Paolo Ferrero ospiti.

Accordo Chrysler-Fiat: l’accordo preoccupa Ferrero, ma non per l’azienda Fiat, quanto per gli operai della Fiat. Perché la produzione italiana dimuinirà, e potrebbe essere deleterio per gli operai italiani di Termini Imerese e delle altre fabbriche. Anche per Nichi Vendola potrebbe non essere solo rose. L’Happy End è ancora tutto da scoprire, e non bisogna fermarsi ai titoloni dei giornali che celebrano Marchionne.

Nichi Vendola parla dello sciopero. Il fondamento della crisi economica che viviamo è nell’idea che la ricchezza si possa produrre con la finanza e non con il lavoro, e questo è molto pericoloso. Deve ritornare l’attenzione sul lavoro reale. C’è un tallone d’Achille nell’accordo Chrysler-Fiat, chiede l’Annunziata? Bisognerebbe conoscere tutte le carte, risponde il Presidente della Regione Puglia. Carte che non si conoscono. E la crisi: è fatta di annunci di dramma e poi di ripresa.