L’Imu continua ad essere uno dei principali argomenti della politica italiana, uno di quegli argomenti che spaventa molti e che sembra non trovare pace. Gli ultimi mesi della politica italiana sono stati decisamente molto attenti a questo argomento, un argomento che ha creato diversi problemi al Governo Letta e alla sua stessa stabilità. Infatti in molti ricorderanno gli accesi confronti tra Partito Democratico e Popolo delle Libertà tra la riduzione e l’abolizione dell’Imu.
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Cancellazione Imu 2013
Imu 2013 addio. Al suo posto, ma solo nel 2014, una nuova tassa ancora da definire. Ad annunciare la gradita novità è stato il vice presidente del Consiglio Angelino Alfano, che su Twitter ha digitato, pochi minuti fa: “Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro”. Ma cosa cambierà d’ora in poi?
Crisi di governo sempre più vicina
La crisi di governo è sempre più vicina. È questo il responso della calda giornata politica di ieri, con il premier Enrico Letta costretto ad ammettere l’esistenza di ben più di qualche difficoltà nel mantenimento di una rotta sempre più traballante. “Torno a casa ancora più convinto che buttare a mare tutto in questo momento sarebbe una follia” – ha affermato il primo ministro durante il volo di ritorno dall’Afghanistan.
Imu da pagare se cade il governo
Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, rinnova l’allarme Imu. Intervenuto nell’attesa conferenza stampa a Baku, in Azerbaijian, per un incontro sull’energia, il premier ha ricordato come “per riformare l’Imu, come per le altre questioni fiscali serve un governo e un Parlamento. Se non ci fossero l’Italia pagherebbe le rate di settembre e dicembre”. Quindi, Letta ha invitato “tutti a rileggersi gli impegni che ho preso nel mio discorso in Parlamento”.
Occupazione giovanile prima priorità del governo Letta
È l’occupazione giovanile la prima grande priorità del governo Letta, recentemente reduce dal lancio del nuovo “decreto del fare”, il pacchetto sviluppo approntato per intervenire proattivamente su fisco, edilizia, famiglie e imprese. Un decreto, quello “del fare”, salutato positivamente dalle forze politiche della maggioranza, con il premier Silvio Berlusconi che si è detto ottimista sul futuro dell’esecutivo guidato dal “rivale” del Pd.
Aumento Iva: Berlusconi vuole lo stop
Silvio Berlusconi è tornato a parlare di Imu e Iva, due suoi “tradizionali” cavalli di battaglia politica. A margine delle recenti dichiarazioni del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il leader del Pdl ha invitato ad accelerare le riforme in materia fiscale, rivedere il ruolo di Equitalia, defiscalizzare il lavoro: priorità assolute, secondo il Cavaliere, visto e considerato che “con la legge elettorale la gente non mangia”.
Renzi vuole taglio Irpef
Bocciatura con riserva per la sospensione dell’Imu, promozione anticipata per un eventuale taglio delle aliquote Irpef. Sono queste le principali considerazioni formulate dal sindaco di Firenze ed esponente del Partito Democratico, Matteo Renzi, a un recente incontro alla radio. Non sono mancate le critiche al proprio partito: secondo Renzi, la sospensione del pagamento della rata Imu di giugno è stata una cambiale pagata nei confronti del Pdl.
Letta non promette miracoli sull’Imu
Nessun miracolo sull’Imu, ma “solamente” tanto impegno. Reduce da una serie di incontri preparatori per i nuovi Consigli Europei, Enrico Letta sta invitando a non riporre eccessive speranze sulle prime misure del governo. “Occorre agire” – ha precisato il primo ministro, andando poi a confermare l’estrema necessità di prendere tempo, cento giorni, “per poter fare delle riforme”. Un’azione graduale, quella del governo Letta, che potrebbe tuttavia aprire presto una strada ad alcune revisioni strutturali di maggiore interesse.
Governo Letta atteso dai primi provvedimenti
Recentemente insediatosi, il governo Letta sembra essere destinato a vivere un inizio di mandato particolarmente vibrante: alle porte vi sono infatti i decreti per la sospensione dell’Imu di giugno, la necessità di trovare 1,5 miliardi di euro per il ritocco alla riforma del lavoro, e l’esigenza di allentare i vincoli sui contratti a tempo, magari accompagnati da un nuovo pacchetto di agevolazioni per chi assume.
Letta incontra leader europei
Il presidente del Consiglio Enrico Letta è reduce da una serie di primi contatti diretti con i principali leader europei. All’interno dei dialoghi avuti con la cancelleria Angela Merkel, il premier francese Francois Hollande, quello belga Elio Di Rupo, il presidente UE Herman Van Rompuy e il numero 1 della Commissione Josè Barroso, è emersa la piena conferma degli impegni che l’Italia ha assunto sul deficit pubblico, e la richiesta di maggiori spazi per la crescita.
Berlusconi pronto a tornare in campo
Silvio Berlusconi si dice pronto a tornare in campo anche se, probabilmente, la sua definitiva uscita non è mai avvenuta. Al terine di una giornata particolarmente convulsa, collimata con un vertice a Palazzo Grazioli del gotha del Pdl, alle 22 l’ex presidente del Consiglio ha emesso una dichiarazione pubblica nella quale afferma di essere “assediato dalle richieste dei miei perchè annunci al più presto la mia ridiscesa in campo alla guida del Pdl”. Un nuovo giro di giostra?
Saldo IMU costa 23 miliardi!
Secondo quanto ha rivelato Il Sole 24 Ore, pagare il saldo dell’Imu ci costerà 23 miliardi di euro, 5 miliardi di euro in più rispetto ai 18 previsti se si fossero applicate le aliquote nazionali utilizzate per l’acconto. La differenza – non risibile – di 5 miliardi di euro è pertanto dovuta alla decisione, delle singole municipalità – di sfruttare tutta o parte l’autonomia loro concessa dal regolamento fiscale del nuovo balzello sul patrimonio immobiliare. Nel passaggio dall’acconto al saldo, i rincari più rilevanti sono riscontrabili al Centro e al Sud.
Imu alla chiesa, esenti le scuole
La nuova imposta sugli immobili della Chiesa, voluta e poi approvata dall’attuale Governo Monti, inizia a mostrare i primi cavilli burocratici. In un primo momento si erano segnalate come esenti dal pagamento solamente le parti di immobile atte a svolgere funzione religiosa pertanto solamente la percentuale di struttura dedicata al commercio sarebbe stata conteggiata per il pagamento dell’Imu.
In un primo periodo anche le scuole cattoliche avrebbero dovuto pagare l’Imu, mentre, ora, si scopre che le scuole paritarie non saranno colpite da questa nuova imposta, basterà segnare un bilancio annuo senza guadagni ed essere aperti a tutti. Ecco il cavillo burocratico che gli istituti potranno sfruttare per non pagare la nuova imposta allo stato.