Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al termine del Consiglio dei ministri sul codice antimafia, ha annunciato che la legge delega per la riforma del fisco verrà approvata “prima dell’estate”. Il premier ha quindi smentito le previsioni degli analisti, per i quali la manovra di luglio dovrebbe essere di otto-nove miliardi: “Quest’anno faremo un’opera di manutenzione di qualche miliardo, tre miliardi” ha detto Berlusconi, negando anche che ci possa essere una manovra a settembre di 33 miliardi: “Sono cose che non sono vere, andremo avanti con uno o,7 -0,8 del Pil, non c’è da preoccuparsi”. Berlusconi, inoltre, invita a non leggere i giornali, poichè, dice, “farlo significa disinformarsi”, e nega qualsiasi contrasto interno al governo e con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ma le agenzie di stampa hanno riferito, invece, che il faccia a faccia tra il premier e Tremonti non avrebbe avuto, in realtà, un esito positivo.
Non sono mancati, al solito, gli attacchi all’opposizione: “La sinistra è articolata in protagonisti assolutamente non degni di reggere responsabilità di governo” ha affermato infatti Berlusconi. Il trasfermimento di ministeri al Nord, chiesto dalla Lega, comunque, non ci sarà: “Si tratta di uffici di rappresentanza” ha spiegato.
IDV
Il Pdl: cambiare l’articolo 1 della Costituzione
Sembra aprirsi un nuovo capitolo della battaglia fra la maggioranza e le altre istituzioni come la magistratura e il Capo dello Stato. Il deputato del Pdl Remigio Ceroni ha infatti presentato una proposta per cambiare l’articolo 1 della Costituzione, allo scopo di ribadire ” la centralità del Parlamento”, che attualmente è ” troppo debole, tenuto sotto scacco da magistratura e Consulta e Presidenza della Repubblica”. Il deputato ha comunque precisato di aver parlato ” a titolo personale”, e di non averne parlato “nè con Berlusconi nè con altri dirigenti del PDL”. Secondo Ceroni, non potendosi fare adesso la riforma in senso presidenziale auspicata dal premier, va ribadita la centralità del Parlamento che è ” troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal Presidente della Repubblica che non la firma o della Corte Costituzionale che la abroga”. Per il deputato del PDL, quindi, ” Essendo il Parlamento e non i giudici l’ unico organo costituzionale eletto dal popolo, il Parlamento è superiore”. Oggi invece, continua, ” i poteri del Governo e del Parlamento sono debolissimi e tenuti sotto scacco della magistratura e della Corte Costituzionale”. E, quanto a Napolitano, afferma: ” Ho votato questo presidente della Repubblica, ma non ho gradito alcune ingerenze al momento della formazione delle leggi. La Corte Costituzionale, invece, ” esprime posizioni politiche”, mentre i magistrati ” sparano a zero sui provvedimenti prima che si pronunci il Parlamento”.
“Maroni Assassino” e il PD si dissocia
E’ nuovamente bagarre in aula alla Camera. Dopo le esternazioni di La Russa nei confronti del presidente Fini la scorsa settimana, in queste ore nasce una nuova polemica. Questa mattina, il ministro Maroni si è ritrovato in aula per discutere sull’emergenza immigrazione che sta colpendo Lampedusa e in particolar modo, sull’imbarcazione affondata nella giornata di ieri che ha visto la morte di 230 persone.
Durante le dichiarazioni del ministro, un deputato dell’IDV, Pierfelice Zazzera, ha esposto un cartello con la scritta «Maroni assassino». Forti le reazioni da parte della maggioranza che ha subito urlato contro il deputato per farlo cacciare. Un deputato della Lega si è subito alzato ed ha strappato il cartello in mano a Zazzera. Fini ha ammonito Zazzera dichiarando: “del fatto si occuperà il collegio dei questori”, come è già successo per La Russa.
Commenti invertenti in Libia
La Lega ha annunciato che voterà la mozione proposta dal centro sinistra, riguardo l’intervento in Libia dell’Italia. Il capogruppo alla camera leghista Marco Raguzzoni, ha dichiarato: «La vostra mozione – ha detto rivolto ai banchi del centrosinistra – è più generica della nostra, ma la voteremo per dare un segno di unità al Paese in questo momento. Non ci interessa se voi non voterete la nostra».
Antonio Di Pietro, in merito all’atteggiamento che sta tenendo Frattini riguardo questa nuova guerra, dichiara: «Incommentabile è l’atteggiamento del ministro Frattini, il quale è uscito dall’aula durante il mio intervento, proprio nel momento in cui facevo riferimento ad una sua intervista rilasciata al Corriere della Sera, il 17 gennaio, appena due mesi fa».
Berlusconi al Senato: “No a ribaltoni, patto con i moderati”. I finiani: “Dimissioni o sfiducia” – FOTO dal Senato
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha oggi parlato al Senato prima del voto di fiducia al governo, previsto per domani, cercando di difendere l’operato del governo e ribadendo che “abbiamo bisogno di tutto tranne che di una crisi al buio”. Inoltre, prosegue il premier, “chi ci vota contro tradisce il mandato ricevuto dagli elettori”. Berlusconi si è però detto disponibile ad eventuali modifiche del programma di governo e ad un allargamento della maggioranza “a tutte le forze politiche che già si riconoscono nel Partito Popolare europeo”, a cominciare dall’UDC, e ha quindi proposto “un patto di legislatura a tutte le forze moderate del Parlamento”.
Berlusconi ha fatto prevalentemente appello alla “coscienza” dei parlamentari “ribelli”, ovverosia di coloro che, nel2008, erano stati eletti tra le file del PDL e che sarebbero pronti a votare la sfiducia, invitandoli a non “tradire l’ elettorato” con “un’ alleanza con la sinistra camuffata da governo di transizione”. Inoltre, dal premier è venuto un appello all’ unità “per fare l’ interesse del Paese”, poichè, ha aggiunto, “di tutto abbiamo bisogno fuorchè di una crisi al buio”.
Alfano: “Niente Berlusconi bis”. I finiani uniti sulla sfiducia
Il ministro della Giustizia Alfano, parlando con i giornalisti, ha oggi bocciato l’ ipotesi, avanzata ieri dal finiano Italo Bocchino, di un reincarico lampo a Berlusconi se questi si fosse dimesso prima del 14. Per il Guardasigilli, “L’ ipotesi di dimissioni di Berlusconi non è tra quelle contemplate nè immaginate e conseguentemente l’ ipotesi di un Berlusconi bis non esiste”. Della stessa opinione anche il ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, per il quale “gli incarichi li dà il presidente della Repubblica, non un parlamentare”.
La sicurezza ostentata dal PDL è data, probabilmente, anche dal calcolo dei parlamentari disposti a votare la sfiducia al governo, che, quindi, non sarebbero sufficienti a far passare la mozione dell’ opposizione. Per il ministro La Russa, “che Berlusconi avrà la fiducia è sicuro”.
Ma oggi si è tenuta anche una riunione dei vertici e dei coordinatori di Futuro e Libertà, convocati da Fini per fare il punto in vista del 14 dicembre. Al termine dell’ incontro, il partito ha diramato una nota nella quale si dichiarava che “se Berlusconi non prenderà atto della necessità di aprire, attraverso le sue dimissioni, una nuova fase politica, FLI voterà la sfiducia“. Sarebbe stato lo stesso Fini a stroncare ogni possibile apertura verso il PDL, dopo le parole di ieri di Bocchino, che oggi ha dichiarato:” al momento non mi sembra ci sia una trattativa in stato avanzato, nelle prossime ore, comunque, potremo dire di più”.
Per il presidente della Camera, trattare con Berlusconi sarebbe “tempo perso”, perchè il premier si sarebbe mostrato, al solito, “inaffidabile”.
Crollo di Pompei, Bondi si difende. Il PD: dimissioni o sfiducia – FOTO
Il ministro dei beni culturali Sandro Bondi ha riferito oggi alla Camera sul crollo di Pompei, dicendo di non sentirsene personalmente responsabile: “Se avessi responsabilità mi sarei dimesso”, ha affermato, aggiungendo: “Abbiamo fatto molto e il crollo di un edificio non può cancellare i miglioramenti che abbiamo fatto nell’ area”, anche se “nuovi crolli non si possono escludere”. Per il ministro, la causa del crollo è “la pressione delle mura sul terrapieno” e non “la mancanza di risorse”, poichè, spiega, “il problema è la gestione di queste risorse”. Inoltre, a giudizio della Soprintendenza,”niente faceva presagire l’ allarme”,e il sopralluogo effettuato qualche giorno prima “non aveva segnalato pericoli visibili.” E conclude: “E’ comodo addossare responsabilità a me o al governo per i pochi investimenti”, “Chiedere le mie dimissioni non sarebbe moralmente e politicamente giusto, non lo merito, sarebbe un segno di incattivimento della lotta politica in Italia”.
Il ministro ha poi annunciato che un comitato di esperti affiancherà a Pompei la Soprintendenza. Il gruppo-che sarà diretto dal professor Andrea Carandini, e composto da Stefano De Caro, Roberto Cecchi e Francesca Ghedini- dovrà valutare “lo stato di degrado“, tramite rilievi in tutta la città antica, e, quindi, “detterà le linee di intervento”.
Telebavaglio, gli incorruttibili?
Nuova puntata di Telebavaglio, in onda su Current, canale 130 di Sky e su ilfattoquotidiano.it, sulla proposta di legge sulla corruzione elaborata proprio dal Fatto Quotidiano. La proposta ha trovato l’appoggio di Pd, Idv e Fli ed è in attesa di feedback necesario dall’Udc. Introduce nuove fattispecie di reato e sanzioni più dure contro autoriciclaggio, traffico di influenze illecite, corruzione tra privati. In redazione Luigi Zanda (Pd), Angela Napoli (Fli) e Antonio Di Pietro (Idv).
Arlacchi autosospeso da Italia dei Valori: “Di Pietro, perchè la corsa su Grillo?”
Pino Arlacchi, sociologo ed eurodeputato di Italia dei Valori, decide di autosospendersi dal partito: non rappresenterà più IdV per un periodo di tempo non precisato. “Occorrerà che vi sia una inversione di tendenza, fino a quel momento non torno indietro“.
A indispettire il politico – legato da rapporti di amicizia con i compianti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – sono state le parole di Antonio Di Pietro in occasione della contestazione al Presidente del Senato – Renato Schifani – alla festa del Partito Democratico (Torino). Nella circostanza – in seguito all’azione di disturbo di popolo viola e grillini – il leader di IdV si era espresso in sostegno dei manifestanti: “Sono semplicemente difensori del legalità, della democrazia e degli onesti cittadini. E’ ora di dire basta a questa ipocrisia imperante“.
E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di casa Arlacchi: “Mi autosospendo dal partito, così non si va avanti. La deriva estremista del partito mi preocccupa e l’ultima presa di posizione di Di Pietro va oltre“. Storie politiche e personali – quella di Arlacchi e quella di Schifani – a tal punto differenti che riesce difficile individuare nella figura dell’esponente PdL il motivo di rottura tra l’IdV e l’ex magistrato.
Ballarò, tra tasse, giustizia e il ritorno di Berlusconi
In onda stasera, martedì 12 gennaio 2010, alle 21.10, Ballarò. Il programma di Giovanni Floris torna dopo la pausa natalizia. Si parlerà di: tasse da tagliare e redditi in calo, giustizia e immunità, sicurezza ed emigrazione: anno nuovo riforme vecchie, il ritorno di Berlusconi e la politica del 2010. Il programma verrà aperto, come di consueto, dalla copertina satirica di Maurizio Crozza. Chissà chi farà “alterare” stasera…
Ospiti della puntata di oggi: Piero Fassino del PD, il presidente dell’IdV Antonio Di Pietro, il vice-presidente della Camera Maurizio Lupi del PdL, il ministro della gioventù Giorgia Meloni, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, l’editorialista di Repubblica Giovanni Valentini, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
2009, un anno in Politica Live – Sesto tempo
Giugno 2009 è il mese in cui il mondo si ferma, bloccato e sospeso per la morte del re del pop, Michael Jackson. Tanti già lo amavano, tanti hanno cominciato ad amarlo solo dopo la sua morte. Il decesso ha fatto improvvisamente (come sempre accade), a torto o a ragione, dimenticare il controverso passato del cantante, tacciato di pedofilia e certo dalle vicende non sempre nitide.
Passato ma anche presente. Jackson non ha smesso di far palare di sè, ma ha portato con sè, nella sua bara d’oro, polemiche sull‘eredità, sulla custodia dei figli, major alla riscossa sui diritti, debiti. Qui si tirano le somme della sua vita e, soprattutto, della sua morte.
10 domande. A Berlusconi? No, all’IdV
Di nuovo 10 domande. Ancora? Sì, piacciono evidentemente al gruppo l’Espresso. Ma non a Silvio Berlusconi. Le 10 domande, questa volta, sono indirizzate ai parlamentari (tutti, Camera, Senato e Parlamento europeo) dell’Italia dei Valori. Spiega Paolo Flores d’Arcais su MicroMega:
MicroMega ha chiesto a due suoi collaboratori, Salvatore Borsellino e Andrea Scanzi (che ha un blog su MicroMega di notevole portata a livello di risate, ndr), tra loro diversissimi per storie politiche ma che hanno manifestato entrambi grande interesse e speranza per il contributo che l’Italia dei valori può dare a un radicale rinnovamento dell’attuale opposizione, di formulare le domande che considerano più urgenti e sulle quali ritengono che dai vertici del partito fin qui risposte sufficientemente chiare non siano arrivate.
Spero proprio che ciascuno di voi voglia rispondere. Non però con un unico testo, ma puntualmente: bastano poche righe per ogni domanda, ma importante, per la chiarezza del dibattito, è che siano davvero risposte a tutte le domande, nessuna esclusa.
A nome dei lettori, e dei tanti cittadini democratici che non si rassegnano, un grazie anticipato.
Buona lettura delle domande, e buona attesa delle risposte.
Foto|Micromega
Ballarò, intorno a cosa ruota la politica?
Intorno a cosa ruota la politica? Alla giustizia o all’economia? E che succede nella maggioranza? E’ la domanda che si pone oggi Ballarò: Intorno a cosa ruota la politica? Stasera, martedì 10 novembre 2009, in onda alle 21.10 su RaiTre.
Perché oggi è anche il giorno dell’incontro decisivo tra Berlusconi e Fini. Non solo, comincia la discussione della legge finanziaria. E nel coso della puntata Giovanni Floris ospita, tra gli altri, il presidente dell’IdV Antonio Di Pietro, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, la presidente dei senatori del PD Anna Finocchiaro, il viceministro alle infrastrutture e trasporti Roberto Castelli, l’imprenditore Diego Della Valle, il giornalista Pierluigi Battista, l’economista Andrea Segrè, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli.
Il settimanale d’informazione di Raitre è aperto, come di consueto, dalla geniale copertina satirica di Maurizio Crozza.
Gheddafi a Roma con la sua tenda. Domani visita in Senato
Gheddafi arriva, e parlerà in Senato. E’ polemica.
Aeroporto di Ciampino blindato stamane. Roma si sveglia, mentre è in arrivo il Colonnello. Il leader libico Muammar Gheddafi comincia oggi il suo Viaggio in Italia. Invitato, naturalmente. Leader, tenda e amazzoni. Misure di sicurezza altissime per l’arrivo di Gheddafi: lo scalo romano è vigilato da polizia e carabinieri per un ampio raggio. Le vetture in entrata sono, naturalmente, monitorate a vista.
La piazzola di sosta dinanzi alla sala di rappresentanza del 31esimo Stormo dell’Aeronautica militare: qui parcheggerà l’aereo (viaggia in Airbus) del Colonnello. A vigilare, tiratori scelti sui tetti delle palazzine ed in altri punti sensibili. L’area è stata bonificata con unità cinofile.