È il vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche, si chiama Giacomo Bugaro e forse, fino a qualche settimana fa, non lo conosceva nessuno. Poi quel selfie con Berlusconi lo ha rilanciato nell’arena politica.
Forza Italia
Berlusconi torna in politica in prima persona?
Nel dibattito politico di questi giorni si parla dell’agibilità politica di Silvio Berlusconi come un tema che torna dopo l’assoluzione in appello per il caso Ruby. Lo stesso Berlusconi e Forza Italia sembrano rinvigoriti dalla decisione della Corte di Giustizia e parlano di nuove alleanze. Tutto il centrodestra sembra tornare a sperare di crescere con Angelino Alfano che ha chiamato Berlusconi per tornare a parlare di un progetto insieme.
Forza Italia sconfitta e immersa in polemiche interne
I ballottaggi hanno confermato che Forza Italia è in fase cadente. Un risultato negativo sia alle elezioni europee sia alle elezioni amministrative che sta fomentando il dibattito interno sul futuro del partito. I leader di Forza Italia si attaccano alla vittoria a Perugia, di certo importante in quanto feudo storicamente della sinistra, ma non basta se confrontato con la sconfitta di Pavia e di molte città del nord.
Dell’Utri si dichiara prigioniero politico
L’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri è ancora a Beirut in Libano dove dice di essere andato per curarsi. Intanto è arrivata la condanna definitiva in Cassazione a sette anni per concorso esterno ad associazione mafiosa che il ministro della Giustizia Orlando ha comunicato al governo libanese. La procedura per l’estradizione non sembra facile e la questione di Dell’Utri si lega a quella di Matacena e Scajola, altri due ex parlamentari di Forza Italia.
Tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra polemiche dopo il passaggio di Bonaiuti
Forza Italia ha perso un altro elemento dal grande valore simbolico. Paolo Bonaiuti, lo storico portavoce di Silvio Berlusconi che per 18 anni è stato a fianco dell’ex Presidente del Consiglio, ha preso la sofferta decisione e ha deciso di andare con Alfano nel Nuovo Centrodestra.
Berlusconi contro il movimento in Campania che potrebbe togliere voti a Fi
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sembra preoccupato sia per la situazione giudiziaria, in attesa della decisione dei giudici il 10 aprile su arresto ai domiciliari o servizi sociali, sia per la situazione politica. A livello politico ci si prepara non senza timori alle prossime elezioni europee.
La difficile riforma del Senato
Senato da trasformare in rappresentanza degli enti locali come comuni e regioni; Senato da abolire; Senato da mantenere così com’è. Quale riforma? I primi affermano che si velocizzerebbe la realizzazione delle leggi senza un inutile doppio passaggio e si risparmierebbe. I secondi dicono che non si risparmierebbe sui costi e quindi è meglio abolirlo del tutto; i terzi dicono che non solo non si risparmierebbe, ma verrebbe anche meno un organo di controllo strategico per la democrazia.
Il nome sul simbolo alle elezioni europee tra Renzi e Berlusconi
La questione del nome del leader sul simbolo del partito alle prossime elezioni europee riguarda i due principali partiti italiani e ha risvolti bizzarri. Forza Italia vorrevve mettere il nome di Silvio Berlusconi sul simbolo, ma non può, il Partido democratico potrebbe mettere il nome di Matteo Renzi sul simbolo, ma non vuole. La situazione nei due partiti è molto diversa e questo giustifica una scelta che potrebbe avere senso in termini di voti conquistati.
Dentro Forza Italia polemiche tra vecchio e nuovo
Arrivano smentite da più parti, ma sembra comprensibile che dentro il partito qualche scricchiolio ci sia. Dopo la scissione con Alfano e la nascita del Nuove Centrodestra c’è chi parla addirittura di una nuova scissione. Un’ipotesi esagerata, ma Fitto, per fare un sempio di uno dei dirigenti del partito, ha qualche mal di pancia e sembra muoversi in maniera indipendente per le prossime elezioni europee affermando di volersi candidare, cosa che non ha ufficializzato.
L’incandidabilità di Berlusconi preoccupa Forza Italia per le prossime elezioni europee
All’interno di Forza Italia, la questione del momento in vista delle prossime elezioni europee e di certo la non candidabilità di Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi, i leader del partito hanno provato a insistere sul fatto che a Berlusconi doveva essere consentito di candidarsi, ma la giustizia italiana e l’Europa sono state ferme.
Il nuovo coordinatore di Fi Giovanni Toti
Il ritorno a Forza Italia non è stato privo di polemiche con la diatriba interna al vecchio Popolo delle Libertà tra falchi e colombe, che ha portato poi alla formazione del Nuovo Centrodestra. Berlusconi vuole una Fi più giovane e come coordinatore unico ha scelto Giovanni Toti, uno che si potrebbe definire una colomba, non di certo un falco, e nel partito monta la polemica.
Berlusconi minaccia la rivoluzione in caso di arresto
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi torna a parlare della sua situazione e di quella politica utilizzando toni molto duri.Berlusconi è intervenuto in una trasmissione della radio francese Europe 1 e ha affermato che non è interessato a lasciare l’Italia e che, in caso di arresto, scoppierà una rivoluzione.
Ciancimino: “Forza Italia frutto di trattativa fra Stato e mafia”
“Forza Italia è il frutto della trattativa” tra lo Stato e Cosa nostra dopo le stragi del ’92. L’ha detto Massimo Ciancimino durante la sua deposizione al processo che vede imputati il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento alla mafia. A riportarlo a Ciancimino junior sarebbe stato suo padre, Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo, che avrebbe avviato la trattativa con i Carabieri e Cosa Nostra dopo le strage di Capaci.
Fini spegne la fiamma di An e dice qualcosa di sinistra
An non esiste più. Gianfranco Fini l’ha salutata oggi, tra reazioni decisamente contrastanti. L’hanno applaudito, certo. Ma solo, ed esclusivamente quando approccia temi di destra. Ignazio La Russa a un certo punto arriva addirittura a fomentare il pubblico per farlo smuovere, come accade negli studi televisivi. Certo, c’è emozione. Certo, c’è affetto. Certo, non c’è Almirante.
Il discorso non ha infuocato. Ha lasciato probabilmente perplessi. Così lo raccontano. Non che ci si sia stupiti della fusione nel Pdl. La faccenda è metabolizzata, più o meno. C’è chi ricorda che sono 15 anni che si fanno “battaglie in comune“.
Solo che poi Gianfranco Fini (colui che, per gli ambieneti parlamentari, potrebbe essere ottimo segretario del Partito Democatico) si è messo a dire qualcosa di sinistra.