Strauss-Kahn, prima intervista televisiva in Francia

Uno Strauss Kahn pronto a difendersi anche in diretta televisiva, è quello che si è visto nella giornata di ieri sulla televisione privata tf1, prima emittente francese a condurre una diretta televisiva con l’ex direttore dell’FMI dopo lo scandalo della violenza sessuale il quale lo ha visto coinvolto nei mesi scorsi. A porre le domanda a Strauss Kahn è stata Claire Chazal, amica di sua moglie Anne Sinclair.

Quanto è accaduto non comprende né violenza né costrizione né aggressione, non c‘è stato alcun reato. Lo dice il procuratore, non lo dico io. E’ stata una relazione inappropriata, anzi di più, un errore” ha detto l’ex direttore dell’FMI Strauss-Kahn.

Dominique Strauss-Kahn si è dimesso

Foto: Ap/LaPresse

Si è dimesso il direttore del Fondo Monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, travolto in questi ultimi giorni da uno scandalo che poteva solo che vedere questo epilogo. Per chi non lo sapesse, Strauss-Kahn è accusato di stupro nei confronti di una cameriera di un albergo di New York. Dimissioni che già a gran voce stavano richiedendo le ministre che fanno parte dell’FMI.

La notizia proviene direttamente dal sito del FMI, in una lettera aperta Strauss-Kahn, dichiara che “con infinita tristezza” è costretto a dimettersi. “Nego ogni accusa, proverò la mia innocenza” aggiunge. Strauss-Kahn dichiara che vuole “proteggere in questo momento un’istituzione che ho servito con onore e devozione”. Particolare attenzione Strauss-Kahn nei confronti della moglie e dei figli.

Il FMI critica l’Italia, o forse no…

Che la situazione economica italiana non sia delle più chiare è un dato di fatto, visibile a tutti i cittadini che si interessano minimamente della “cosa pubblica”. Ma che addirittura il Fondo Monetario Internazionale (che chiameremo con la sua sigla FMI) vada in confusione a causa del nostro paese, è veramente incredibile.

Alcuni giorni fa, infatti, sono apparse su alcuni giornali delle dichiarazioni da parte del FMI che anticipavano il rapporto di fine anno, dove l’Italia veniva indicata come “poco coraggiosa” sul fronte della spesa pubblica. Con una doppia sfida per il 2008: il sostenimento dei salari e il risanamento dei conti pubblici.