Il leader del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, sembra stavolta voler assumere una linea più decisa nei confronti del principale alleato di Berlusconi, ovverosia la Lega, alla quale, non molto tempo fa, aveva invece fatto aperture sul federalismo, nella speranza che fosse proprio il partito di Bossi a “staccare la spina” al premier. Accantonata presto questa speranza, vista la fedeltà degli uomini della Lega sia a Berlusconi, sia ai molti ruoli governativi che ricoprono, il Partito Democratico starebbe infatti pensando ad una campagna anti-Lega, come ha spiegato lo stesso Bersani, dichiarando: “Il PD dichiara guerra alla Lega, e ha mille motivi per farlo“. E uno dei motivi principali sarebbe proprio “L’ appoggio del Carrocci0 alle leggi ad personam del miliardario”, nonchè la proposta di creare degli eserciti regionali, sulla quale Bersani è stato netto, minacciando: ” Se Bossi va avanti con questa follia può saltare il tavolo sul federalismo”, federalismo che, ha aggiunto, “lo vogliamo, ma a modo nostro”. E spiega: “Noi siamo pronti a portare a termine il cammino del federalismo, secondo i nostri principi, a prescindere dalla situazione politica e anche in caso di eventuale interruzione della legislatura. Ma chiedamo di resettare il percorso, a cominciare dal federalismo municipale che non sta in piedi”.
Infine, la stoccata più dura: “La Lega non accampi il pretesto che sostiene Berlusconi per fare il federalismo. Non è vero, anche perchè Berlusconi da tutto questo sta fuori”.
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Federalismo, la Camera approva la fiducia. Ma Calderoli chiede una proroga
Si è tenuto stasera alla Camera il voto di fiducia sul federalismo municipale, che è stato approvato con 314 si, 291 no e 2 astenuti. Applausi per il leader della Lega Umberto Bossi da parte dei suoi deputati, che hanno sventolato in aula le bandiere delle regioni del Nord, venendo poi richiamati dal vicepresidente di turno Antonio Leone. Fra loro anche il premier Berlusconi, che li ha “omaggiati” indossando un fazzoletto verde nel taschino. Berlusconi ha poi dichiarato, parlando con i cronisti: ” Sono tranquillissimo. C’ erano due deputati in missione e due malati. La maggioranza è a 320″.
Il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli, della Lega, dopo un incontro con una delegazione dei “Popolari d’ Italia”, si è però impegnato a proporre domani al Consiglio dei Ministri “Un’ inìziativa legislativa finalizzata alla proroga di quattro mesi del termine di scadenza della delega prevista dalla Legge 42″ sul federalismo fiscale, prevista per il 21 maggio.
Per Bossi, comunque, il voto di oggi è “Un giro di mattoni in più, siamo quasi al tetto” e ha aggiunto: “Ora abbiamo iniziato anche il federalismo regionale”. Quanto alla possibilità di una fine anticipata della legislatura, invece, il leader leghista ha risposto: “Noi vogliamo completare il federalismo, poi vediamo. Restiamo con i piedi per terra”, mentre l’ asse con Berlusconi “Per adesso tiene” poichè, spiega, “Berlusconi è stato l’ unico a darci i voti per il federalismo”.
Dall’ opposizione, il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha spiegato così il voto contrario del suo partito: ” Se il federalismo fiscale lo si fa e lo si fa per bene, lo votiamo. Se invece si fa un pasticcio, noi votiamo contro. Questo decreto, al di là delle vostre favole, è un pasticcio.” E rivolgendosi al Carroccio: “Cara Lega, non venite a dire che reggete Berlusconi per fare il federalismo. Noi vi garantiamo che il processo federalista va avanti anche senza di lui”.
Contro il provvedimento anche l’ UDC, come ha spiegato il suo leader Casini: “Ci sono ragioni politiche e di merito che ci inducono a dire di no ancora una volta. Non possiamo fidarci della Lega, almeno finchè non ci troveremo su alcune cose elementari, del tipo Roma non è Roma ladrona ma la nostra capitale”. Per Casini, poi, “Non si vuole fare un vero federalismo ma approvare uno spot della Lega.”
Per Futuro e Libertà, il capogruppo Benedetto Della Vedova, annunciando il voto contrario del suo partito, ha affermato: “Non è una buona riforma, non è condivisa, è frettolosa” e può creare “Un aumento della spesa al nord e aumento delle tasse al sud.” Infine, dall’ IDV, Antonio Borghesi ha attaccato: “Se volete scambiare il gusto vuoto della riforma con il sostegno a Berlusconi per i suoi processi noi lo andremo a dire in tutti i posti”.
Bersani: il premier si dimetta, elezioni. E “tenta” la Lega sul federalismo.
Il segretario del PD Bersani, dopo la richiesta di giudizio immediato per il premier Berlusconi, ritorna a chiederne le dimissioni e che si vada ad elezioni anticipate: “Noi chiediamo le dimissioni perchè è una situazione insostenibile” ha affermato Bersani, aggiungendo: “Io chiedo le elezioni anticipate. Non ci occupiamo di reati perchè questo è il lavoro della magistratura nè ci occupiamo di peccati perchè di questo se ne occupa la Chiesa. Noi ci occupiamo dell’ Italia e non vogliamo che l’ Italia sia allo sbando”.”Vada a difendersi davanti ai giudici” ha affermato invece Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del PD, aggiungendo: “La giustizia è uguale per tutti. Ma per la dignità sua e del suo paese prima si dimetta: non è bene per l’ Italia che un premier si faccia processare per concussione e prostituzione minorile”. Duro anche il commento di Ignazio Marino, sempre del PD, che ha dichiarato: “Temo che il presidente del Consiglio, che ritengo sia ammalato, e lo dico da medico, non si renda conto della gravità della situazione.”
Napolitano blocca il decreto sul federalismo:”Passi prima alle Camere”
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere oggi in tarda mattinata, con un comunicato, che “Non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione” del decreto sul federalismo, approvato ieri in Consiglio dei Ministri dopo essere stato bocciato in Commissione bicamerale. Secondo il Quirinale, infatti, sussisterebbe comunque “l’ obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari”. Nella lettera, inoltre, Napolitano fa trapelare un certo malumore per non essere stato informato “preventivamente” della riunione straordinaria convocata dal governo, e per non essere stato consultato “sull’ intendimento di procedere all’ approvazione definitiva del decreto legislativo”.
Il leader della Lega Umberto Bossi, convinto sostenitore, assieme al suo partito, del federalismo, ha poi avuto una “lunga e cordiale telefonata” con il capo dello Stato, impegnandosi a recarsi al Quirinale la prossima settimana, e ad andare in Parlamento, insieme al ministro Calderoli, a dare comunicazioni sul decreto.
Il ministro Calderoli si è detto dispiaciuto di “perdere così 10-15 giorni” per quelle che ha definito “sterili polemiche“, e ha spiegato: “L’ unica cosa che prevede la legge è che il governo dia comunicazsioni alle Camere, dopodichè può esserci un voto su di esse ma il testo resta quello”.
Federalismo: il Cdm rinvia il decreto di una settimana
Rinvio federalismo. Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare di una settimana il voto sul decreto attuativo del federalismo fiscale sul fisco comunale, che doveva essere preso in esame dalla commissione bicamerale entro il 28 gennaio.
Lo fanno sapere fonti del governo, secondo cui il rinvio è stato proposto dal ministro della Semplificazione Roberto Calderoli per dare alla commissione più tempo per discutere e approvare il testo.
Fini: “Il Federalismo non è la Padania, si cambi la legge elettorale”
Gianfranco Fini e il Federalismo: un binomio distaccato e mai sfociato in qualcosa di più. Non perchè il Presidente della Camera disdegni l’eventualità di introdurre anche in Italia un sistema federale quanto piuttosto per l’evidente divergenza di vedute tra il personalissimo modo di concepirne la realizzazione della terza carica istituzionale e quello di chi (Umberto Bossi e la Lega Nord) è stato scomodo alleato fino a qualche settimana fa (lo è ancora, ma sempre meno).
In occasione dell’incontro con i consiglieri regionali della Valle d’Aosta avvenuto nella più piccola regione italiana, Fini ha dichiarato: “Alla base della richiesta, da parte dei cittadini, di rafforzare il processo di forte decentramento territoriale non vi è un nostalgico guardare indietro alle piccole patrie preunitarie e nemmeno il fascino per una inesistente identità padana. Il federalismo non può essere concepito come uno slogan o come una sorta di manifesto privo di pesi e contrappesi. Sotto questo profilo è necessario configurare, organizzare e far funzionare il nostro sistema di governance multilivello in modo che diventi un fattore di crescità, di sviluppo sostenibile, di coesione sociale e di competitività del Paese“.
Lega Nord, Bossi: “Federalismo fatto, ora Ministeri fuori da Roma”
La Festa dei Popoli Padani, a Venezia, si chiude con l’intervento del Senatur. Umberto Bossi – a proprio agio tra quella che definisce “la mia gente” – è anch’egli chiamato – al pari di altri leader di partito, impegnati a calare il sipario con il botto degli interventi dei principali referenti – a riassumere dal palco le concitate fasi politiche che hanno intensificato i giorni precedenti.
Il leader leghista ha spaziato da un argomento all’altro senza trascurare nessuna delle tematiche “calde“: tuttavia, l’annuncio che ha dato il là al boato dei presenti è quello che il Federalismo è obiettivo ormai raggiunto.
La maniera in cui Bossi decide di renderlo noto si sposa con le aspettative dei 50 mila spettatori: utilizza la tradizione, riprende la strofa di una canzone popolare: “La va a giorni, la va a ore, e quindi preparatevi a fare festa nelle principali piazze del Paese. La premiata ditta Calderoli – Bossi ce l’ha fatta a portare a casa il federalismo. Ci saranno subito quelli che diranno che lo hanno voluto loro. Ma noi sappiamo che l’ho voluto io, Calderoli. E voi“.
Berlusconi: “Federalismo per combattere l’evasione fiscale”
“Il federalismo fiscale sarà lo strumento più efficace di contrasto nei confronti dell’evasione“. L’ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nell’anticipazione del libro del giornalista Rai, Bruno Vespa.
Bossi: “Il federalismo fa guadagnare soldi allo Stato”
“Il federalismo fa guadagnare soldi allo Stato non li fa spendere. Ora vedo che la sinistra vuole allungare un pò i tempi ma con Tremonti è tutto a posto”.
L’ha dichiarato Umberto Bossi, leader della Lega Nord, al termine del Consiglio dei ministri in risposta ai cronisti che gli chiedono se ci siano problemi sulla coperture finanziaria del federalismo fiscale.
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Giustizia?
Benvenuti in Boliviania
In Italia ne discutono praticamente tutti, tra federalismo fiscale, federalismo politico, indipendenza delle regioni e argomentazioni varie che tanto stanno a cuore a Umberto Bossi e a tutto il suo partito. Eppure non solo lui la pensa così al mondo.
Sembrerà strano dirlo ma in un paese a SUD rispetto all’equatore sembra che alcuni grandi proprietari terrieri, probabilmente ispirati dall’Umberto nazionale, abbiano deciso di guidare il loro partito “indipendente”.
Per la cronaca stiamo parlando della Bolivia, un paese che si trova in Sudamerica. Un paese dove la povertà (di molti) e la ricchezza (di pochi) convivono. Un paese dove molte associazioni volontarie italiane, tra cui una con sede nella mia città, Seregno, operano al fine di rendere maggiormente vivibile la vita di tutti i giorni delle persone meno abbienti.