Le 10 domande hanno risposta

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Le famose, celeberrime, tradotte in tutto il mondo 10 domande di Repubblica? Quelle alle quali Silvio Berlusconi non risponde da mesi? Finalmente il premier risponde. Si badi bene, non a Repubblica, che appunto le ha poste. Ma a Bruno Vespa, che, nel suo libro di cui tanto si parla in questi giorni e che fornisce notizie ai giornali da tutta la settimana, gli ripropone gli spinosi quesiti posti dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro.

Pensate che percentuale fortunata di vendite farà il suddetto tomo. Il libro di Bruno Vespa si chiama “Donne di cuori“, ed è edito da Rai Eri Mondadori. Le trovate, comunque – domande e risposte – qui nella ricostruzione del Sole 24 Ore e qui in quella di Repubblica. Qui invece l’elaborazione della notizia delle 10 risposte da Diversamente Occupati. Ma poi, queste risposte date a Vespa, sono proprio tutte e dieci? Per Repubblica no. Qui le verità che per il quotidiano mancano o mancherebbero.

Berlusconi querela Repubblica

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Silvio Berlusconi fa causa a Repubblica per le famose 10 domande rivolte dal giornalista Giuseppe D’Avanzo ormai molto tempo fa, a giugno. Nella citazione, tali domande vengono definite “diffamatorie”. La citazione  porta la data del 24 agosto, ed è inerente anche a un articolo del 6 agosto: “Berlusconi ormai ricattabile” media stranieri all’attacco: Nouvel Observateur teme infiltrazioni della mafia russa”. Invitati a comparire al Tribunale di Roma Giampiero Martinotti, autore del pezzo del 6 agosto, Ezio Mauro, direttore responsabile di Repubblica, e il gruppo L’Espresso. L’Espresso ha già querelato il Premier a fine luglio.

E già 10mila firme sono arrivate, al momento, al quotidiano, a sottoscrivere l’appello di tre giuristi, nomi di alto rilievo del panorama italiano e internazionale: Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky.

Riportiamo il testo dell’appello in questione dopo il salto. Qui, invece, il link su Repubblica.

Ballarò, le europee e la crisi

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Da Manchester a Barcellona, il programma di Giovanni Floris chiede stasera agli altri paesi europei cosa pensano della nostra politica e della situazione italiana. Si parlerà di elezioni europee e di economia. La crisi è passata? sì no forse. Ballarò: il nome del programma viene da un famoso mercato di Palermo. E non mancherà stasera quanto accaduto ieri: il governatore Raffaele Lombardo, infatti, ha congedato la giunta.

Ospiti di Giovanni Floris sarann il segretario del Pd Dario Franceschini, , il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, la radicale Emma Bonino, il leader del Mpa e presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo (appunto) e il direttore di Repubblica, Ezio Mauro.

E Maurizio Crozza. Che canta: “Non ho l’età, non ho l’età, per amarti… Per stare sola con te…”

Il Papa: rispettate le opinioni altrui

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L’eco delle vicende de La Sapienza non si spegnerà. Oggi è toccato al Papa parlare. Oggi ha detto la sua, dal suo balcone, di fronte ai suoi. Parole inopinabili, immagine rinvigorita. Situazione creata dalla superficialità di questi tempi.

Una storia tutta sbagliata. Dall’inizio alla fine. Ci fosse stata una puntata della quale non disperarsi. A partire dall’invito del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Fatto che, opinione personale, è stato il vero, grande errore della faccenda. Tutto il resto è stato anche peggio, ma è nato da lì e dalla stupidità. Le polemiche sono scoppiate violentemente e prive di ogni controllo. E, dopo aver investito così un’intera settimana di cronache, il culmine, l’epilogo, è arrivato questa mattina a Piazza San Pietro.

200mila persone – queste le stime ufficiali rese note dalla stampa vaticana – hanno assistito al consueto messaggio domenicale del Pontefice. Che ha lanciuato il suo ringraziamento a universitari, professori e quanti sono venuti così numerosi in piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell’Angelus e per esprimermi solidarietà.

Ratzinger, La Sapienza e il discorso mai fatto

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In uno speciale di RepubblicaTV, ieri, Ezio Mauro ha provato a rispondere alla situazione attuale di questa Italia in subbuglio.

Un’idea malata, dice, è quella che ha portato alla situazione attuale. Allo scandalo dell’annnullamento della visita del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico presso La Sapienza di Roma. Un’idea che non è neppure così forte. Un’idea che ha portato ad uno scandalo. Perchè tale è ormai l’incidente, a livello diplomatico e di immagine.

Si è più volte ripetuto quanto la miccia sia stata accesa dall’invito del Magnifico Rettore al Papa. Un cambio di tradizione – il Papa avrebbe addirittura dovuto tenere, in una prima ipotesi, addirittura la lectio magistralis, poi correttamente affidata ad un Professore. Una spirale poi di eventi che ha portato a problematiche di immagine, di coscienza, di morale, di intelligenza.

Che cosa ha da fare o da dire il Papa all’università? Sicuramente non deve cercare di imporre ad altri in modo autoritario la fede, che può essere solo donata in libertà. Questo, un passaggio del discorso che Benedetto XVI avrebbe dovuto pronunciare oggi all’università di Roma La Sapienza, e che sono state invece veicolate dal Magnifico Rettore Renato Guarini all’inaugurazione dell’anno accademico.