Disoccupazione ottobre 2012

La disoccupazione italiana continua a crescere. Stando a quanto affermato dall’Istat, infatti, il tasso avrebbe superato la soglia degli 11 punti percentuali, raggiungendo l’11,1%. Un incremento che conferma le previsioni negative sul deterioramento del mercato del lavoro nazionale, e che dovrebbe costituire – purtroppo – solamente uno step intermedio lungo la strada che dovrebbe presto condurre il tasso di disoccupazione a superare il 12%. Vediamo allora quali sono state le principali elaborazioni dell’Istat, con un occhio particolare di attenzione per la disoccupazione giovanile.

Domani manifestazione dei precari, mentre Berlusconi fa battute con i neolaureati

Foto: AP/LaPresse

Il contrasto è abbastanza stridente: domani, infatti, saranno in piazza a manifestare, a Roma e in altre città, i tantissimi giovani precari costretti a lavorare quanto i loro “colleghi” più “anziani”, ma in cambio solamente di qualche centinaia di euro al mese, spesso senza contributi previdenziali e senza diritti. Oggi, invece, il presidente del Consiglio, che dovrebbe avere tra le sue principali preocuppazioni proprio quella di cercare di porre rimedio alla difficile situazione economica e di contrastare la disoccupazione giovanile, ha intrattenuto il pubblico di neolaureati del progetto “Campus” dell’ Università La Sapienza di Roma con una serie di battute e consigli per “vendere” se stessi e il prodotto.
Un giovane laureato che dice di voler fare solo “un pò” di carriera, ad esempio, viene rimproverato, perchè, afferma il premier, “Così cominci male. Devi dire “un carrierone”. Sei tu che devi importi agli altri, non sono gli altri che devono accettarti”. Richiama quindi all’ottimismo, all’ambizione, dice “di girare con il sole in tasca”, e dà persino consigli sul look: niente barba, che secondo lui “Induce diffidenza nell’ interlocutore, può nascondere una malformazione. Se troppo vasta può nascondere l’ espressione del viso”.

Università, meno iscritti e più precari

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I due rapporti sulla condizione dell’Università presentati oggi da Almalaurea e dal CUN (Consiglio universitario nazionale) fotografano una situazione che già da tempo mostrava segni di peggioramento, e che viene confermata dai numeri, non certo confortanti: l’ Università italiana, infatti, sta da una parte registrando un calo delle iscrizioni, dall’ altra è sempre meno determinante al fine di trovare lavoro dopo la laurea. Inoltre, aumenta il lavoro nero, diminuiscono gli stipendi ed è sempre più scarso il cosiddettoascensore sociale”, ovvero la possibilità, per gli appartenenti a fasce sociali meno abbienti, di migliorare la propria posizione.
Secondo i dati, nell’ ultimo anno ci sarebbe stato un calo del 5% di iscritti (-9, 2 % negli ultimi quattro anni), calo che avrebbe riguardato in modo particolare le regioni centro-meridionali, e solo il 62 % degli iscritti avrebbe deciso di proseguire gli studi. Quanto, invece, agli sbocchi sul mercato del lavoro, anche se i laureati hanno comunque un tasso di occupazione superiore di oltre l’ 11 per cento rispetto ai diplomati, vi è comunque un incremento della disoccupazione per i giovani freschi di laurea: fra i laureati triennali, si passa infatti dal 15 al 16 % di disoccupati, mentre un incremento anche maggiore, dal 16 al 18 %, vi è per chi ha conseguito la laurea specialistica “biennale”, e dal 14 al 16, 5 % per chi ha una laurea specialistica “a ciclo unico”.

La riforma della Giustizia è la vera priorità del paese?

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Dopo la scesa in politica di Silvio Berlusconi nel ‘94, in Italia si è parlato sempre di più di un utilizzo politico della Giustizia e della maniera, secondo i suoi collaboratori, con cui i magistrati tentano di “liberarsene”, dando vita a polemiche che hanno e stanno lacerando il paese.

Il processo Mediaset, il caso Mills e in ultima istanza il caso Ruby non hanno fatto altro che acuire queste polemiche, portando sempre più la Giustizia nell’agenda di Governo, tanto, che le attenzioni dell’Esecutivo si stanno concentrando proprio sulla riforma della Giustizia.

In questo senso sono esemplificative le parole rilasciate al Tempo da capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, secondo cui: “La riforma della Giustizia non è ancora arrivata in porto perché in questi anni all’interno della maggioranza prima l’Udc e poi Fini hanno bloccato elementi importanti” ma “con l’uscita di Fini dal Pdl, e la maggiore omogeneizzazione delle forze che sostengono il governo, può essere la volta buona”. Secondo Cicchitto “i tempi sono maturi perché il dato vero è che, dal 1991 in Italia, siamo in una fase nella quale con caratteristiche diverse la giustizia è stata utilizzata a fini politici”.

Roma, emergenza economica e occupazionale

alemanno

Oggi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha inviato una lettera ufficiale al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, chiedendo la convocazione urgente di un tavolo di emergenza per affrontare gli effetti della crisi economica e occupazionale.

A questo tavolo, secondo il Sindaco, dovrebbero essere convocati Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio e i rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, del Welfare e dei Beni e delle Attività culturali, oltre che i rappresentanti dei sindacati e delle categorie imprenditoriali.

Eurispes: In Italia i single aumentano del 10%

EurispesIn Italia ci si sposa sempre di meno e sempre di meno si pensa a costruire una vita amorosa stabile. Semmai ce ne fosse stato bisogno, arrivano le conferme. Se, infatti, il trend degli ultimi sette anni dovesse rimanere costante, nel 2010 i single aumenteranno del 10% rispetto a tre anni fa. Lo rivela l’Eurispes nel Rapporto Italia 2010, presentato oggi a Roma. Dal 2001 al 2007 le persone che vivono da sole sono aumentati da 5.592.381 a 6.910.716 (dati Istat). Prendendo in esame i dati disponibili, che risalgono al 2007, i single sono presenti soprattutto a Nord-Ovest con un numero pari a a 2.220.466 (32,1%).

Ecco i numeri delle altre zone del nostro paese: a Nord-Est, al Centro e al Sud, nel 2007 risultano rispettivamente pari a 1.415.001 (20,5%), 1.347.824 (19,5%) e 1.216.510 (17,6%). Le persone che vivono da sole, rispetto all’intera popolazione italiana, sono più inseriti nel mondo del lavoro. Gli occupati, infatti, sono il 69,2% e i disoccupati il 4,3%.

Il Sudafrica ritorna al passato

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Il mondo, il nostro pianeta si evolve ogni giorno. Non solo nella dinamica delle zolle che, seppur con minimi spostamenti praticamente impercettibili, ci offrono un pianeta “Gaia” ogni giorno diverso, ma anche nella società.

Un evoluzione sociale che, a seconda della popolazione, si sviluppa a diverse velocità: chi lentamente, chi niente e chi addirittura troppo velocemente.

Però esistono zone sulla Terra dove questa evoluzione non solo sembra essersi fermata, ma addirittura pare che il rispetto conquistato negli anni con sudore e morti sia stato facilmente dimenticato.

Mercato mondo: (NON) offresi lavoro

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Non solo Italia. La disoccupazione invade il mercato mondiale come certezza, dimostrando un trend che dunque non è solo italiano.

Suona la campana. L’allarme sul versante dell’occupazione a livello mondiale arriva dal Rapporto annuale dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Le previsioni per il 2008 sono poco rosee. A livello mondiale, l’incertezza economica può fare crescere al 6,1 per cento la quota dei senza lavoro.

Non solo, ma nel mondo un miliardo e 300 milioni di persone percepiscono una paga giornaliera inferiore ai 2 dollari. E l’Europa si distingue particolarmente, per l’alto tasso di disoccupazione giovanile.