La Camera, con 312 voti contrari e 306 favorevoli, ha respinto la richiesta d’arresto per il deputato Pdl Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Sarebbero stati dunque sette i deputati della maggioranza che, con il voto segreto, si sarebbero espressi in maniera difforme dal loro partito. Dai banchi della maggioranza mancavano inoltre otto deputati, dei quali sei del Pdl, uno della Lega e uno di Noi Sud.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, presente in aula, sarebbe stato ripreso, al termine dello scrutinio, mentre chiedeva al ministro La Russa, seduto al suo fianco: “Per soli 7 voti?” . Quando La Russa gli ha fatto cenno di si, il premier sarebbe diventato scuro in volto. In seguito, però, ha ostentato soddisfazione per l’esito del voto, e ha commentato: “Andiamo avanti, la maggioranza tiene”.
Il leader leghista Bossi ha invece commentato: “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali“, ed ha precisato che i franchi tiratori non erano del suo partito. Quanto alla tenuta della maggioranza, Bossi ha detto invece: “Vedremo giorno per giorno“, e ha smentito le indiscrezioni riportate da alcuni giornali di un accordo con Berlusconi per arrivare a gennaio 2012.
Daniela Santanchè
I pm a Berlusconi: “Si presenti o accompagnamento coatto”. Interrogato Ghedini
I pm di Napoli hanno dato un ultimatum al premier Berlusconi: si deve presentare nella procura del capoluogo partenopeo, per essere sentito come testimone e parte offesa nell’ambito del caso Tarantini, tra il 15 e il 18 settembre, tra le 8 e le 20. La Procura ha anche chiesto che il premier faccia sapere entro oggi alle 14 quando intende presentarsi, altrimenti potrebbe essere disposto l’accompagnamento coatto, che dovrebbe essere comunque autorizzato dal Parlamento.
La Digos ha notificato in mattinata al presidente del Consiglio, presso la sua villa di Arcore, la citazione a comparire in procura. Berlusconi si trovava a Bruxelles per incontrare il presidente del Consiglio Ue Herman Von Rompuy.
Il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha precisato: “L’accompagnamento coatto è l’ultima ratio per un teste che non si presenta e nel caso dei deputati ci deve essere l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Al momento, per il premier, è un’ipotesi che escludiamo”.
Intanto i magistrati napoletani Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Francesco Piscitelli si sono recati a Roma per interrogare il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in quanto persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine per tentata estorsione al premier. L’interrogatorio è avvenuto negli uffici della Direzione Nazionale Antimafia (Dna).
I legali del premier avevano già presentato una memoria difensiva scritta da Berlusconi, ma il procuratore Lepore, intervistato in una trasmissione radiofonica, ha spiegato che questa “non basta ad evitare il faccia a faccia con i magistrati“.
Mediatrade, Berlusconi in tribunale: “Tutto bene”
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è presentato oggi in tribunale a Milano per il processo Mediatrade, nel quale deve rispondere di frode fiscale e appropiazione indebita, e ha anche rilasciato dichiarazioni spontanee al gup Maria Vicidomini, che deve pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza è durata circa tre ore, ma il premier ha parlato solo pochi minuti, verso la fine. Berlusconi ha reso dichiarazioni “sull’utilizzo degli intermediari e su quello che accadeva in generale nel mercato internazionale dei diritti tv”, ha spiegato Niccolò Ghedini, uno dei suoi avvocati. Il premier avrebbe, sostanzialmente, confermato l’importanza degli intermediari, specie nelle compravendite di grossi pacchetti di diritti televisivi. Era dal processo Sme, nel 2oo3, che il presidente del Consiglio non interveniva in aula.
Oltre a Berlusconi, hanno preso la parola anche Gabriella Balabio, accusata di appropriazione indebita, e gli avvocati difensori del banchiere di Arner Brank, Paolo Del Bue, e di Frank Agrama, produttore e mediatore statunitense ritenuto “socio occulto” del premier. Per l’accusa, gli imputati si sarebbero appropriati indebitamente di circa 34 milioni di dollari, con l’acquisto a prezzi “gonfiati” di diritti televisivi dalle major statunitensi per creare fondi neri. Viene contestata anche una frode fiscale di circa otto milioni di euro.
Processo breve rinviato, è bagarre fuori e dentro Montecitorio
E’ stata una convulsa e tesissima giornata politica oggi alla Camera, dove la maggioranza ha cercato, invertendo l’ ordine del giorno dei lavori, di accelerare l’ iter della legge sul processo breve, che si è conclusa con le forti contestazioni dei manifestanti fuori Montecitorio, ma anche con le “escandescenze” del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, protagonista di un durissimo scontro verbale con il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
L’ opposizione, dopo aver valutato le possibili forme di ostruzionismo, aveva chiesto a Fini di evitare il contingentamento dei tempi, e il presidente della Camera aveva accolto la richiesta raddoppiando i tempi di intervento.
Il capogruppo del PD Dario Franceschini aveva attaccato duramente il governo, affermando: ” Questa è l’ ultima delle vergogne, se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna per un’ altra pagina nera della Repubblica” e sostenendo che “Il processo breve ha come unico scopo di fermare il processo Mills del presidente del Consiglio, ma le conseguenze immediate saranno che migliaia di processi rischiano la prescrizione e saranno liberati anche imputati di rapina o violenza sessuale. ” Per il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, invece, “Questo è il governo della menzogna. Abbiamo capito a cosa serve il viaggio di Berlusconi a Lampedusa: serve a togliere i riflettori da qua, dove per salvare una sola persona si buttano a mare centinaia di processi”.
Parole simili sono state usate dal leader dell’ UDC Pierferdinando Casini, per il quale è “Il solito provvedimento che serve solo a placare le ossessioni giudiziarie del presidente del Consiglio”.
La riforma della Giustizia è la vera priorità del paese?
Dopo la scesa in politica di Silvio Berlusconi nel ‘94, in Italia si è parlato sempre di più di un utilizzo politico della Giustizia e della maniera, secondo i suoi collaboratori, con cui i magistrati tentano di “liberarsene”, dando vita a polemiche che hanno e stanno lacerando il paese.
Il processo Mediaset, il caso Mills e in ultima istanza il caso Ruby non hanno fatto altro che acuire queste polemiche, portando sempre più la Giustizia nell’agenda di Governo, tanto, che le attenzioni dell’Esecutivo si stanno concentrando proprio sulla riforma della Giustizia.
In questo senso sono esemplificative le parole rilasciate al Tempo da capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, secondo cui: “La riforma della Giustizia non è ancora arrivata in porto perché in questi anni all’interno della maggioranza prima l’Udc e poi Fini hanno bloccato elementi importanti” ma “con l’uscita di Fini dal Pdl, e la maggiore omogeneizzazione delle forze che sostengono il governo, può essere la volta buona”. Secondo Cicchitto “i tempi sono maturi perché il dato vero è che, dal 1991 in Italia, siamo in una fase nella quale con caratteristiche diverse la giustizia è stata utilizzata a fini politici”.
Università, protesta e incidenti in tutta Italia. FOTO da Milano, Torino e Firenze
Continua la protesta degli studenti universitari, in tutta Italia, contro la riforma dell’ Università in discussione alla Camera. Questa mattina davanti a Montecitorio si è svolto un sit-in non autorizzato di liceali e universitari, e le forze dell’ ordine hanno rafforzato il presidio dopo i disordini di ieri. Il centro storico di Roma è blindato. Alcuni studenti sono anche riusciti ad entrare nel Colosseo, dove hanno poi esposto uno striscione, con la scritta “nessun taglio, nessun profitto”, e hanno acceso alcuni fumogeni rossi.
Ma il mondo accademico è in subbuglio ovunque: a Firenze, vi sono stati disordini davanti all’ Università dove era in programma una tavola rotonda sull’ immigrazione con il sottosegretario Daniela Santanchè, dopo che alcuni studenti hanno tentato di entrare in un’ aula, ma sono stati respinti da due cariche della polizia. Uno studente è stato ferito, ma non sembra grave. A Milano alcuni giovani dei Collettivi studenteschi si sono staccati dal corteo per introdursi nel palazzo dell’ Agenzia delle Entrate, ma dopo una decina di minuti sono stati fatti uscire dalla polizia. Tafferugli e cariche delle forze dell’ ordine anche all’ entrata della metropolitana di Loreto e a viale Abruzzi.
A Pisa alcune decine di ragazzi si sono staccati dal corteo e sono saliti sulla Torre, fotografati dai turisti. A Siena, una quindicina di studenti volevano salire sulla Torre del Mangia, per srotolare uno striscione, ma sono stati bloccati da agenti della Digos. A Torino, i manifestanti, dopo aver presidiato a lungo la Regione Piemonte, hanno bloccato la stazione ferroviaria di Porta Susa.
Roma per Sakineh: VIDEO – GALLERY
La conta spiccia dice che a Roma, davanti all’ambasciata iraniana – erano più di un centinaio i presenti per protestare nei confronti della sanzione capitale con cui lo Stato ha di fatto accorciato l’esistenza di Sakineh Mohammadi Shtiani, 43 anni, colpevole di adulterio. La realtà è che, idealmente, attraverso le forme che a ciascuno competono e gli strumenti a disposizione, nella Capitale ci stavamo tutti.
Di fianco a esponenti privi di bandiere ma presenti in nome dei diritti universali dell’uomo si sono registrate le presenze politiche trasversali di Verdi, Pd, Sinistra e libertà, il Presidente della comunità ebraica romana (Riccardo Pacifici), Giovani Socialisti, Italia dei Valori, Prc/Federazione della sinistra, Sottosegretari (nello specifico, quello all’Attuazione del programma di governo, Daniela Santanché: “E’ un impegno bipartisan. L’Iran è un regime che non mette in campo i diritti umani, quindi è doveroso impegnarsi tutti insieme“), rappresentanti dell’opposizione iraniana e della Resistenza dei Mujaheddin del popolo.
Tra le frasi incise su carta per esternare l’obiettivo e palesare l’intento, ne spiccano un paio: “Ecco la democrazia in Iran: pietre, prigioni, censura“, “Salviamo Sakineh, fermiamo le pietre“. L’esecuzione della donna dovrebbe avvenire attraverso lapidazione: motivo per il quale dirimpetto all’edificio che accoglie l’Ambasciata è stato collocato un pupazzo raffigurante una donna interrata a cui hanno fatto da cornice pietre dipinte di rosso e mescolate a pallottole di carta.
Lite Pdl in tv. Fini chiama Lupi
Per chi si fosse perso la puntata de L’ultima parola – il programma di Paragone che con la lite furiosa in diretta tv ha portato a casa un bel “botto” in termini di notorietà – la vicenda scatenante è nel video di YouTube postato. Una “furiosa”, “rumorosa”, esplicita lite in diretta televisiva tra il vice-presidente della Camera, Maurizio Lupi, forzista, e Italo Bocchino e Adolfo Urso, finiani. Qui un resoconto. Oggi Gianfranco Fini ha contattato Maurizio Lupi per capire cosa fosse successo. Un gesto che, ad alcuni, è parso un dietro-front rispetto alle tensioni dei giorni scorsi e alla spaccatura nel Pdl, con scenari di ammutinamento reiterati e più o meno vicini di Fini e dei finiani. Feltri non aveva esitato a definire l’atteggiamento del presidente della Camera “il ruggito del coniglio”.
Luxuria-Santanché, lite in tv
Un battibecco nella migliore tradizione italica di scontri televisivi. Direttamente da Pomeriggio Cinque. Il tema della puntata: Se sei gay ti tirano le pietre.
Santanchè: la Lario ha un compagno
Nuove rivelazioni, quasi scontate. A farle – e sono arrivate anche tardi, ce le si aspettava molto prima – è Daniela Santanchè.
Il presidente non ha sfasciato nessuna famiglia, ma è Veronica Lario che da molto tempo ha un compagno
La Santanchè parla in un’intervista rilasciata a Libero. Svela, a suo dire, all’Italia, che la Lario sarebbe la causa della rottura. Lei e la sua relazione. Il Corriere aggiunge allo scoop il nome di questa relazione: Alberto Orlandi, 47 anni, capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio.
Tutte contro la Merlin
Daniela Santanchè, il sapore della riscossa (ma non chiamatelo femminismo)
[Candidati Politiche 2008]: Daniela Santanchè
Quinta puntata alla scoperta dei candidati delle politiche 2008.
Da oggi inizieremo a scoprire tutti quei partiti, e i rispettivi candidati, che difficilmente avranno possibilità di vittoria. Piccoli partiti che lotteranno per sopravvivere.
Scheda numero 5, parliamo di Daniela Santanchè.