Michele Misseri è stato scarcerato

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Ormai diventato tristemente famoso per le vicende di Avetrana, ieri “lo zioMichele Misseri, è stato scarcerato. I giudici hanno accolto la richiesta degli avvocati di Misseri, di scarcerazioni in quanto ora l’uomo è solamente accusato di occultazione di cadavere e non di omicidio, come invece si pensa per la figlia e la moglie, recentemente arrestata.

Misseri, nel tardo pomeriggio di ieri ha lasciato il carcere dove oramai era rinchiuso da più di 8 mesi, per recarsi a casa, dove ha ottenuto gli arresti domiciliari. L’uomo ha l’obbligo di firma nella vicina caserma di Avetrana, tutti i giorni. Michele Misseri, ha raggiunto la propria abitazione nella tarda nottata di ieri, dopo tutti i controlli di rito.

Delitto di avetrana, scatta l’arresto per Cosima Misseri

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Concorso in omicidio, è questa l’accusa che i pm che seguono il caso di Avetrana hanno notificato alla zia di Sarah Scazzi, Cosima Misseri, la donna che da tempo era sospettata di aver in qualche modo partecipato all’omicidio di Sarah, ieri sera è stata arrestata dai Carabinieri che l’hanno condotta nel carcere dove sono detenuti anche il marito e la figlia. Prima dell’arrivo in carcere è stata condotta in Caserma dove ha incontrato il suo avvocato che l’ha poi accompagnata in carcere.

Durante l’arresto fuori dall’abitazione di Cosima, si è riunito un gruppo di persone che le ha urlato “Assassina!”, mentre la donna veniva portata via dai carabinieri è partito un lungo applauso rivolto alle forze dell’ordine. Ed è propri su questo evento che l’avvocato di Cosima Misseri, Franco de Jaco si sofferma a commentare: “Era distrutta, fuori dalla caserma c’è stata un’aggressione – aggiunge – consistita in un applauso di scherno. E’ una degenerazione ingiustificata dovuta alla pressione delle tv. Capisco il risentimento ma la gente non ragiona, odia”.

Sabrina Misseri resta in carcere

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Sabrina Misseri, la cugina di Sarah scazzi, deve rimanere in carcere. Questa è stata la risposta del giudice al ricorso fatto dagli avvocati della ragazza, successivamente alla richiesta di scarcerazione perché non colpevole. Entro massimo un mese, verranno depositate le motivazioni per il quale il giudice non ha accettato il ricordo fatto dagli avvocati al tribunale di Taranto.

I legali di Sabrina Misseri lo dichiarano come un successo. La decisione presa dalla cassazione di non accettare la scarcerazione della ragazza, è un successo “un successo anche se non apre le porte del carcere” così commentano gli avvocati di Sabrina, ed aggiungono “riapre il processo nei confronti di Sabrina che ormai, per tutti, si era già concluso con la sua colpevolezza”.

Sarah Scazzi: spunta un nuovo testimone

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Spunta un nuovo testimone nella vicenda dell’omicidio di Sarah Scazzi, la giovane ragazza di Avetrana scomparsa ad Agosto. Sarebbe un fioraio il nuovo testimone del caso di Avetrana. Scovato dalla Tv locale Telenorba, l’uomo avrebbe ammesso di aver visto il giorno della scomparsa, Sarah Scazzi cercare di scappare dalla casa dello zio, senza riuscirci in quanto un uomo la stava tenendo per un braccio.

Il fioraio avrebbe prima dichiarato questa cosa ad una sua commessa e successivamente avrebbe collaborato con le autorità. L’uomo intervistato dalla TV locale, avrebbe ritrattato tutto.

Maschera Carnevale: “Zio Michele” Misseri

Maschera “Zio Michele”, dove zio Michele sta per Michele Misseri, accusato dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto ad Avetrana, in provincia di Taranto. Il costume di Carnevale si può trovare in un negozio di intimo, Le Iene Lingerie, al Rione Sanità a Napoli. All’apparenza potrebbe sembrare un comune e banale travestimento da contadino d’antan, con gilet e cappello da pescatore.

Ma l’etichetta con la scritta “Zio Michele” l’ha fatto balzare agli occhi di passati e curiosi. “L’idea mi è venuta guardando la tv – ha commentato il titolare del punto vendita – e le mamme apprezzano. In fondo a Carnevale si scherza”.

Caso Scazzi, arrestati il fratello e il nipote di Michele Misseri

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Le indagini sulla morte di Sarah Scazzi, si trovano ad un’altra importante svolta. Nella mattinata di oggi, sono stati arrestati il fratello ed il nipote di Michele Misseri, attualmente il primo indagato dell’omicidio di Sarah, insieme alla figlia. Si allarga il cerchio delle persone che possono aver aiutato Michele, nell’occultamento del cadavere di Sarah, gli inquirenti, infatti, non hanno mai creduto alla storia che Michele potesse aver fatto tutto da solo.

L’arresto di queste due nuove figure all’interno del caso Scazzi, sono partiti da alcune telefonate, troppo vicine e tutte lo stesso giorno, il giorno della morte di Sarah. I tre personaggi, erano insoliti sentirsi così spesso, anzi si vedevano e sentivano molto di rado. Proprio da qui sono iniziate le indagini più approfondite.

Sarah Scazzi, nuovo sopralluogo in casa Misseri

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Si è tenuto ieri ad Avetrana l’ennesimo sopralluogo nella casa della famiglia Misseri, la casa degli unici due sospettati dell’omicidio della giovane Sarah Scazza la ragazza uccisa lo scorso 26 Agosto. Gli avvocati della famiglia Scazzi, hanno passato l’intera mattina dentro la casa dello zio della ragazza, con l’aiuto della stessa Cosima Misseri e degli avvocati Biscotti e Nicodemo Gentile.

L’avvocato della famiglia Scazzi ha dichiarato: ”Abbiamo apprezzato la serena disponibilità di Cosima Misseri – ha aggiunto – e dell’avvocato De Jaco (legale della donna ndr) che ci hanno consentito riprese video e fotografie. Uno degli elementi che abbiamo verificato è che l’accesso interno tra casa e garage esiste e che il suo utilizzo è possibile. Tutto ciò sarà molto utile e costituirà oggetto di un nostro analitico approfondimento per consentire alla persona offesa di dare il suo contributo alle indagini”.

Un secondo cellulare di Sarah Scazzi è al vaglio degli investigatori

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Cellulare Sarah Scazzi. Un secondo telefono mobile è analizzato dai carabinieri dei Ris di Roma per cercare di fare luce sull’omicidio della giovane di Avetrana, avvenuto il 26 agosto scorso. Gli inquirenti sperano che dall’esame dell’apparecchio possa emergere qualche elemento utile alle indagini.

Indagini che si stanno sempre più direzionando verso le comunicazioni telefoniche. Nei giorni scorsi, infatti, i Ros dei carabinieri di Lecce hanno fatto visita a casa Misseri per verificare le celle telefoniche attive in quella zona e per incrociare tempi e posizioni delle persone coinvolte nella morte della 15enne.

Documenti sequestrati nella cella di Michele Misseri

Documenti Michele Misseri. Ieri gli investigatori hanno sequestrato carte ritenute “interessanti” nella cella dello zio di Sarah Scazzi, accusato, assieme alla figlia Sabrina, dell’omicidio della nipote.

Secondo i quotidiani sono proprio le lettere inviate alle figlie al centro di questa operazione disposta dalla Procura della Repubblica di Taranto.

Omicidio Sarah Scazzi: il colpo di scena, Sabrina Misseri in stato di fermo – FOTO DELLA GIORNATA

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Sabrina Misseri è stata posta in stato di fermo in seguito all’interrogatorio durato sei ore davanti al procuratore di Taranto, Franco Sebastio. La cugina di Sarah Scazzi è “gravemente indiziata – come riportato in una nota di poche righe della stessa procura tarantina – dei delitti di concorso in omicidio e sequestro di persona”.

La ragazza non avrebbe fatto alcuna ammissione di responsabilità ma la sua versione contrasta con quella di suo padre, Michele Misseri, auto accusatosi dell’omicidio della nipote quindicenne. In particolare, non avrebbe convinto la ricostruzione dell’omicidio mostrata dal Misseri agli inquirenti. Per le contraddizioni del padre, si sono  accresciuti i sospetti su Sabrina. E’ un colpo di scena che va a intristire ulteriormente una vicenda già amara: il lavoro degli inquirenti, proseguito anche nei giorni successivi all’ammissione del Misseri, è stato quello di stringere il cerchio intorno a Sabrina, sulla quale peserebbe anche il contenuto di alcune intercettazioni ambientali.

LA CRONACA DEL POMERIGGIO

Novità in merito all’omicidio di Sarah Scazzi: nel corso del pomeriggio, infatti, è stata interrogata come “persona informata sui fatti” Sabrina Misseri, cugina della vittima e figlia di Michele, l’uomo che ha confessato l’uccisione della quindicenne di Avetrana.

Avetrana, Sarah Scazzi uccisa dallo zio Michele Misseri

Un interrogatorio fiume durato oltre quindici ore nel corso del quale lo zio di Sarah Scazzi, Michele Misseri (papà di Sabrina, la cugina prediletta di Sara), ha confessato di avere ucciso la nipote. Finisce dopo 49 giorni uno dei misteri che hanno toccato maggiormente l’opinione pubblica.

Che ci potessero essere di mezzo diatribe familiari era stata considerata dagli inquirenti – fin dall’inizio – una delle eventualità da valutare ma nessun elemento, nel corso di questo lasso di tempo, aveva avvallato la teoria. Nè tanto meno si era preso in considerazione il fatto che il movente potesse essere di tipo sessuale.

Fino a una settimana fa, quando un caso apparso davvero troppo fortuito volle che il cellulare di Sarah, scomparso con lei, fosse rinvenuto proprio dallo zio non lontano dalle sue proprietà, lo zio era parso figura estranea agli eventi. Ed è proprio lì vicino che, poco prima della mezzanotte, i carabinieri hanno ritrovato il corpo di Sarah: in un podere ubicato nella provinciale tra Avetrana e Nardò, le forze dell’ordine sono riuscite a recuperare il cadavere. La notizia è stata data in diretta su RaiTre nel corso dela trasmissione “Chi l’ha visto?“, in cui era ospite la mamma della ragazza.

Avetrana (Ta): dov’è finita Sarah Scazzi?

Dodici minuti. Alle 14.30 del 26 agosto scorso, Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana (Ta) scomparsa nel nulla da sei giorni, fa uno squillo dal suo cellulare alla cugina, per segnalarle di essere appena arrivata a casa: poi, si sarebbero dovute incontrare per dirigersi al mare. Un tranquillo pomeriggio di fine estate. Ma alle 14.42 il cellulare di Sarah è spento: all’appuntamento con la cugina non arriverà mai. E dell’adolescente di Avetrana si perdono le tracce. Di prassi, dopo lo scadere delle 48 ore, iniziano le ricerche da parte delle forze dell’ordine: oramai sembra essere del tutto sfumata l’ipotesi dell’allontanamento volontario e quella più attendibile è che la ragazza possa essere stata vittima di un sequestro.

IPOTESI RAPIMENTO – Probabilmente o costretta a salire con la forza a bordo di un’auto, o invitata da qualcuno che conosceva, la sua ultima “traccia” è – come detto – legata al telefonino, che risulta spento 12 minuti dopo essere uscita dalla sua abitazione. Da giorni investigatori, volontari e amici stanno cercando Sarah dappertutto, setacciando il territorio intorno ad Avetrana anche con le unità cinofile, esplorando casolari abbandonati, vecchie cave di tufo e canali. Da ieri però, le ricerche sono state estese anche a ridosso delle province di Brindisi e Lecce, confinanti con il territorio di Avetrana. I familiari di Sarah, che hanno sin da subito escluso l’ipotesi di una fuga amorosa, sono sempre più convinti che sia stata rapita. Intanto, nella giornata di ieri sono stati sentiti dagli inquirenti gli amici della ragazza, un gruppo di giovani da cui lei, più piccola anche di 10 anni, era considerata la “mascotte”.