Preparavano attentati contro le moschee americane

Foto: Ap/LaPresse

Questa volta ad essere sotto il mirino di due attentatori era l’Empire State Building, il monumento simbolo dopo la caduta delle Torri Gemelle ma anche alcune moschee americane. La polizia di NewYork, informa che portato a segno l’arresto di due persone lontane da Al-Qaeda, come si credeva in un primo momento. Gli arrestati sono Ahmed Ferhani, 26 anni e l’americano di origini marocchine Mohamed Mamdouh, 20 anni.

I due erano già seguiti da sette mesi dalle forze dell’ordine americane, le quali hanno messo un agente sottocopertura a vendere armi. Quando i due attentatori si sono recati al negozio per comprare una bomba a mano, tre pistole semiautomatiche e 150 caricatori è scattato l’arresto.

Foto attentato a Marrakesh

Foto: Ap/LaPresse

Una forte esplosione ha svegliato Marrakesh questa mattina, l’esplosione proveniva dal caffè Argana situato a poca distanza dalla famosa pizza Jama’a al-Fna di Marrakesh in Marocco. ”E’ conseguenza di un attentato terroristico” nell’esplosione sono rimaste ferite 20 persone e ne sono morte circa 18. ‘Ci sono diversi europei tra le vittime” ha detto l’inviato di ‘al-Arabiya’ che ha riferito di aver visto “agenti della polizia marocchina sul luogo della deflagrazione con in mano passaporti europei”.

Attualmente non è stata ancora specificata l’identità delle persone straniere ma se ne contano circa 12. Dalle prime notizie, non risultano esserci italiani rimasti coinvolti nell’esplosione, è quanto rende noto la Farnesina. La polizia marocchina ha arrestato il presunto attentatore, “l’uomo si trovava nel caffè prima dell’esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un’aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi”.

Reggio Calabria, la ‘ndrangheta attacca lo Stato: bomba per Salvatore Di Landro

Sembrava durare la stagione della tregua, nel corso della quale la criminalità organizzata si limitava ad esistere e curare in maniera attiva affari e traffici illegali ma quanto accaduto nella notte a Reggio Calabria potrebbe scompigliare lo scenario. Eppure, in tale contesto, la ‘ndrangheta non ha mai smesso di farsi sentire e torna a farlo con violenza: nuovo attacco allo Stato attraverso una bomba contro la casa del Procuratore di Reggio Calabria Salvatore Di Landro.

Le cosche lanciano un segnale inequivocabile facendo esplodere l’ordigno in una zona centrale della città (nessun ferito): è accaduto poco prima delle 2, l’ordigno ha divelto il portone d’ingresso, devastato l’atrio e procurato danni ad abitazioni limitrofe. Che l’obiettivo fosse Di Landro, nessun dubbio: è lo stesso magistrato a ribadire che il crimine si fa minaccioso nei confronti di chi compie il proprio dovere. “Contro di me – dichiara in mattinata – a partire dall’attentato a gennaio contro la Procura generale, c’é stata una tensione malevola e delittuosa crescente, da parte della criminalità organizzata, che si è personalizzata. Vogliono farmela pagare, evidentemente, per il fatto che ho sempre ed in ogni circostanza fatto il mio dovere di magistrato“.

Era in casa con sua moglie e al momento dell’esplosione (bomba confezionata molto probabilmente con del tritolo e innescata probabilmente da una miccia a lenta combustione) ha temuto per la vita: immediato l’arrivo delle forze dell’ordine, ivi compresi il procuratore aggiunto Nicola Gratteri e il questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona. Non si sono fatte attendere neppure le prime dichiarazioni di solidarietà e fermezza nella lotta al crimine da parte delle figure istituzionalmente più autorevoli.

11 settembre, l’America ricorda

Wtc-memorial

11 settembre 2001 – 11 settembre 2009. E’ la prima volta di Obama. Il presidente affronta per la prima volta nella sua carica quanto accaduto otto anni fa: gli attentati che hanno cambiato la storia degli Stati Uniti e del mondo. Quattro attacchi suicidi da parte di terroristi di al-Qa’ida contro obiettivi civili e militari nel territorio degli Stati Uniti d’America. 19 terroristi dirottarono quattro voli civili commerciali sulle torri 1 e 2 del World Trade Center di New York, contro il Pentagono, mentre il quarto aereo, diretto contro il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, si schiantò in un campo vicino Shanksville, nella Contea di Somerset (Pennsylvania)

2974 vittime come conseguenza immediata degli attacchi, mentre i dispersi furono 24. La gran parte delle vittime erano civili, appartenenti a 90 diverse nazionalità.

E per un presidente 2.0, anche i ricordi si fanno 2.0. In un’America che oggi dice di non aver paura.

Belgio: Avanti la lotta al Terrore

Terrorismo è la parola che maggiormente aleggia nelle menti di molti ogni mattina quando si svegliano, specie se vivono in una grande città. Oltre quella coltre di pensieri che costituiscono il lavoro di ognuno di noi, ecco che compare uno spirito di paura misto terrore dovuto al fatto che, improvvisamente, la stazione o il palazzo o chissà altro possa esplodere e cambiare, magari definitivamente, la nostra vita.

Sotto questo spirito la lotta anti-terrore che l’intera comunità mondiale ha scatenato dopo l’11 settembre 2001 ha portato a grandi vittorie, ma anche a cocenti sconfitte come, ultima in ordine cronologico, quella accaduta a Mumbai che ha portato a quasi 200 morti. La notizia che va segnalata ieri si può dire un’ennesima vittoria della battaglia, ma non della guerra ovviamente.

14 gli arresti segnalati in Belgio, di cui solo 6 poi confermati e gli altri rilasciati, ma che dimostrano come la lotta possa essere allo stesso tempo necessaria quanto lontana dalla sua risoluzione. Un ennesimo numero che allunga la nostra agonia di terrore che ci accompagnerà giorno dopo giorno.