Si vota oggi, dalle 8 alle 22, e domani, dalle 7 alle 15, in 12.415 seggi elettorali, per il rinnovo di amministrazioni comunali e provinciali. A mezzogiorno aveva votato, per le comunali, il 13,3% degli aventi diritto, in lieve calo rispetto alle precedenti elezioni comunali, nelle quali, alle 12, l’affluenza era stata del 14,6%. Un calo simile, di poco più dell’un per cento, si è registrato per le elezioni provinciali. Secondo i dati delle 19, invece, il numero dei votanti sarebbe in lieve crescita.
Gli italiani chiamati alle urne sono quasi tredici milioni, per l’elezione di nove presidenti di provincia e relativi consigli provinciali, e del sindaco e del consiglio comunale di ben 1177 comuni. Gli occhi sono tutti puntati su quattro grandi città, in particolare, dove il voto assume anche una valenza politica nazionale: Milano, Torino, Bologna e Napoli. Il capoluogo lombardo, in particolare, è amministrato da diverse legislature dal centrodestra, ma stavolta il centrosinistra, con il suo candidato Giuliano Pisapia, sembra avere buone possibilità di arrivare perlomeno al ballottaggio e lanciare lì la sfida finale contro l’attuale sindaco Letizia Moratti, in corsa per essere riconfermata. Fra i due la contesa si era fatta anche aspra, dopo le accuse rivolte dalla Moratti a Pisapia, nel corso di una trasmissione televisiva su Sky.
affluenza
Pd, 2 milioni di votanti alle 17.30
Probabilmente non ci avrebbero scommesso un euro neppure loro. Ma le primarie del Pd stanno andando meglio di quanto prevedessero probabilmente i piddini stessi.
Alle 11.30 di oggi i cittadini che avevano votato alle primarie del Pd erano 876.570. Il dato è fornito dal partito. L’affluenza sarebbe maggiore del 20% rispetto alle precedenti consultazioni per la leadership dei Democratici, nel 2007. Sempre secondo i dati ufficiali, alle 17.30 hanno votato 2 milioni di persone.
E ci sono code nei seggi: le regioni dove l’affluenza è stata più elevata sono l’Emilia Romagna e la Lombardia. C’è probabilmente quello che la stampa chiama già “effetto Marrazzo”, che ha avuto effetti nei 650 seggi aperti di Roma e nel Lazio. L’affluenza, qui, ha un’affluenza contraria al trend nazionale: meno del 30% rispetto al 2007.
E Nanni Moretti:
Alle primarie voto Franceschini, non dico altro
Franceschini replica:
Grazie Nanni! Prometto, dirò qualcosa di sinistra…
Tadic Rulez!
Domina. E a sopresa. E’incredibile il risultato uscito dalle presidenziali in Serbia tenutesi questo week-end. Il filo europeista Boris Tadic è riuscito alla fine a spuntarla. Una vittoria che ha appunto del sorprendente per 2 motivi sostanziali.
In primo luogo, l’affluenza è stata da record. Questo significa che il risultato del voto si avvicina di molto all’effettivo pensiero di tutti i cittadini serbi. Non che di solito non sia così ma con un affluenza del 50% degli aventi diritto voto, possiamo dire che sappiamo come la pensa metà della popolazione. E l’altra metà cosa penserà? Comunque, a questa chiamata elettorale, hanno risposto il 67% degli elettori. Un dato record per la Serbia, che mostra quanto il senso civico dei cittadini sia sviluppato e quanta sia la voglia di partecipare al futuro del paese.
In secondo luogo, ha del sorprendente il recupero di Tadic. Al primo turno infatti le cose non andavano proprio bene. Il distacco dal suo rivale nazionalista Tomislav Nikolic era esorbitante (39,99% contro il 35,39%). 4 punti e mezzo da recuperare. Un infinità. Eppure il popolo ha voluto l’Europa agli scenari che vedevano la Serbia pronta a legarsi con la Russia e a rimanere nel suo stato di indipendenza.
Barack Obama: semplicemente surfing Iowa
E Barack Obama ha avuto una bella soddisfazione. In Iowa, il giovane senatore afroamericano dell’Illinois ha battuto John Edwards e Hillary Clinton – a dirla tutta, anche John Edwards ha battuto Hillary Clinton – e, naturalmente ne gioisce.
Il tempo del cambiamento è arrivato: sarò il presidente che riporterà a casa i soldati dall’Iraq, che garantirà la sanità a tutti gli americani e metterà fine ai regali fiscali alle grandi multinazionali. Prove generali da Presidente degli Stati Uniti d’America. Ma la strada per la Casa Bianca è ancora molto lunga e tortuosa. Novembre è lontano, Hillary non demorderà e men che mai demorderanno i repubblicani.
L’affluenza è stata l’altra grande sorpresa di questo primo appuntamento. Perchè è andata contro ogni tendenza più recente: è ritornata ad essere molto alta, ed una partecipazione del genere, negli Usa, non si vedeva da anni. Ne ha beneficiato, soprattutto, proprio Obama, che si è accaparrato il consenso e il relativo voto di molti giovani che hanno partecipato massicciamente ai caucus per la prima volta nella loro vita, spinti da una voglia e una necessità, probabilmente, di cambiamento e di azione.