Romano, noi la pensiamo così

Il rapporto di fine anno, stilato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, sull’andamento del paese nel 2007, è stato oggetto di dibattito per tutti i nostri rappresentanti in Parlamento e in Senato.

I commenti di Lamberto Dini sul futuro del paese (già illustrati in questi post: Discorso Prodi, Critiche Dini) sono già passati agli onori delle cronache da alcuni giorni, ma nel frattempo molti altri deputati e senatori, più o meno noti, hanno espresso la propria opinione.

Kibaki – Odinga: è sfida voto a voto

Sarà una sfida all’ultimo voto quella riguardante l’elezione presidenziale in Kenya che si sta tenendo in queste ore. I due “nemici-amici” Mwai Kibaki e Raila Odinga, nella precedente legislatura nella stessa alleanza, stanno aspettando i risultati ufficiali; mentre le varie voci di corridoio, che danno vincente a volte il primo a volte l’altro, si rincorrono aumentando l’interesse per queste elezioni.

Nemmeno 48 ore fa i due principali favoriti alle elezioni si sono ritrovati a Nairobi, nel centro della città, con due giganteschi comizi per cercare di persuadere anche i dubbiosi dell’ultimo minuto.

Il 2007 del Professore

Dini

E’ tempo di bilanci, per Romano Prodi. Del resto, è fine anno. Finiscono i giorni, si cambia data. Si guarda ai 365 giorni trascorsi, e si fa il punto. Anche per rispondere, o provare a farlo, alle polemiche di questigiorni. Polemiche che non sono arrivate solo dall’opposizione. E Prodi deve dare un’immagine di stabilità.  Usarla come arma, anche perchè basa le sue critiche proprio tacciando gli avversari di fomentare l’incertezza.

31 dicembre 2007: The Big Dig’s Day

Se siete passati da Boston negli ultimi 14 anni sicuramente saprete di cosa stiamo parlando. Per quelli che invece non ci sono stati, cerchiamo di spiegare cosa è il “Big Dig” di Boston.

Boston, città del Massachusets, nota per i suoi “Celtics” (squadra dove ha militato il più grande cestista bianco del NBA, Larry Bird), dopo 14 anni di “agonia” vedrà finalmente terminato lo svincolo, detto appunto Big Dig, che permetterà finalmente alla città di “respirare”, dopo essere stata soffocata dal traffico in questi anni.

La fine di un golpe

Poco meno di un anno fa, Thaksin Shinawatra, fuggiva in esilio dalla Thailandia, insediandosi a Londra, a causa di colpo di Stato che comportò il rovesciamento del governo.

Allora il 58enne Shinawatra era famoso come presidente della Thailandia, oggi ci si ricorda di lui come presidente del Manchester City, squadra che milita nella Premier League Inglese (Serie A inglese n.d.r.). Eppure vi sono sentori che fanno supporre che presto potremmo tornare a riconoscerlo come “premier” piuttosto che come “patron”.

Elezioni Libano: Prossimo rinvio 29 dicembre 2007

Sono ormai 3 mesi che il Libano attende le elezioni presidenziali che eleggeranno il successore di Emile Lahud, capo di stato libanese uscente, rimasto in carica fino al 24 novembre.

Una situazione, quella libanese, molto complicata; dove i grandi paesi stranieri (Usa e Francia su tutti esercitano grandi pressioni) cercano di “gestire” le elezioni di un paese che sembra non riuscire a organizzare la propria repubblica autonomamente.

Un’autonomia quella libanese, conquistata con l’indipendenza più di due anni fa, ma che evidentemente rimane tale solo sulla carta. Le pressioni esterne hanno portato all’ennesimo rinvio comportando, inoltre, un ulteriore problema. Se si dovesse rinviare anche l’elezione del 29 dicembre la prossima sessione di potrebbe tenere solo il 15 marzo, dato che il Parlamento non sarà più in sessione ordinaria fino a quella data.

Finanziaria: No, Ni…SI

Tra pochi minuti prenderanno il vita le votazioni per la fiducia alla legge Finanziaria. E dopo un iniziale situazione di crisi sembra che la maggioranza al Senato dovrebbe farcela senza poi troppi indugi.

Le votazioni si svolgeranno in tre sessioni, come usuale. La prima appunto si terrà questo pomeriggio verso le 18.30, la seconda alle 19.30 e quindi l’ultima domani mattina alle ore 9.30, che permetterà poi di dare il via libero definitivo.

La fiducia è quindi in mano ai “soliti noti”, ovvero ai diniani, alla sinistra estrema (che poco ha da spartire con il PD o l’ULIVO) e ad alcuni voti di partiti misti.

Un’Italia senza futuro

E’notizia di alcune ore fa. I tre maxiemendamenti della Finanziaria sono ufficialmente passati alla camera dei deputati con 3 votazioni di fiducia che hanno sempre visto la maggioranza avere più di 320 voti.

Questi maxiemendamenti comporteranno uno sforzo economico superiore a quello previsto precedentemente dal governo, che inizialmente aveva definito una manovra finanziaria pari a 10,7 miliardi di euro, ma che con la approvazione di questi tre emendamenti vede lievitare a 16,3 miliardi le spese previste dal governo per l’anno successivo.

Un aumento, assicura Palazzo Chigi, che non peserà ulteriormente sulle tasche degli italiani (che già in questo momento si sentono abbastanza tassati), ma che recupererà i quasi 6 miliardi mancanti da tagli alle spese previste nella prima versione della finanziaria (quella da 10,7 milioni). Un’affermazione questa poi non propriamente vera, in quanto è già stato previsto per il 2008 un aumento sul prezzo delle sigarette.