Intervista a Enrico Cerreto consulente patrimoniale

Intervista a Enrico Cerreto consulente patrimoniale
Enrico Cerreto consulente patrimoniale

Enrico Cerreto, Private Banker presso la sede di Napoli della Banca Fideuram, ci illustra la figura del consulente patrimoniale.

Dott. Enrico Cerreto quanto è richiesta oggi questa figura?

Oggi il consulente patrimoniale è una figura sempre più richiesta per conservare e trasmettere in modo ottimale le ricchezze di una famiglia e della sua storia. È una professione in continua evoluzione, ma rimane invariata la nostra mission che è quella di essere gli interlocutori di fiducia del cliente, prendendoci cura e proteggendo i suoi progetti di vita.

Che tipo di rapporto si instaura tra il professionista e il cliente?

Il consulente patrimoniale deve conoscere a fondo la storia e le dinamiche interne al nucleo familiare del cliente, in quanto non si può decidere di patrimonio, denaro e beni se non si parla prima di famiglia e rapporti. Tutti gli aspetti collegati ad una gestione patrimoniale e finanziaria ricadono o possono ricadere sulle generazioni future di quel cliente. Pertanto il consulente patrimoniale prende in considerazione il cliente all’interno del suo contesto familiare e professionale, proponendo soluzioni specifiche al fine di tutelarne il patrimonio, realizzare gli obiettivi prefissati e proteggerlo da eventi imprevedibili.

Vi sono qualità che bisogna possedere per svolgere la professione di consulente patrimoniale?

Le qualità sono professionalità, capacità di ascolto ed empatia. Sono tre elementi necessari per aiutare i clienti a trovare le migliori soluzioni in merito alle loro esigenze affinché siano raggiunti gli obiettivi finanziari che sono stati prefissati. Non bisogna trascurare il passaggio generazionale, a mio avviso di fondamentale importanza in questa attività.

C’è un’operazione finanziaria che ricorda?

Ricordo con orgoglio un’operazione finanziaria che si è verificata nel 2013. Muore un mio cliente non sposato e senza figli, il quale possedeva un patrimonio mobiliare da me gestito di circa 10 milioni di euro. Gli eredi erano 12 ed si trovavano sparsi in tutta Italia. Nonostante le difficoltà del caso, gli eredi sono diventati tutti miei clienti e il loro patrimonio, con grande soddisfazione, è aumentato.

Dott. Enrico Cerreto chi sono i suoi clienti?

Mi occupo di tutela, gestione e trasmissione di patrimoni. Ad oggi gestisco circa 110 clienti per un un patrimonio complessivo di circa 50 milioni di euro. La ricchezza finanziaria dei miei clienti ha una soglia minima di 500mila euro.

È pentito della strada che ha intrapreso?

Per niente. Questo lavoro ha cambiato in meglio la mia vita e la mia professionalità. Sin da bambino mi ha sempre affascinato il mondo della finanza ed inoltre a casa mia la parola ricorrente era “Banca”. Dopo la maturità classica, ho conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli e a seguire ho studiato all’Imperial College Business School di Londra. Nel 1989 ho iniziato la mia attività bancaria presso la Citibank Italia di Napoli, divenuta Banco Ambrosiano Veneto fino al 2001. Oggi lavoro in Fideuram e mi occupo di tutela, gestione e trasmissione di patrimoni. Nel tempo ho ricoperto il ruolo di back office, addetto clientela retail, addetto clientela executive, estero merci, settorista aziende, direttore di filiale.

Data Stampa leader per i servizi di media monitoring

Data Stampa leader per i servizi di media monitoring

Data Stampa raccoglie sempre più adesioni in merito al servizio di media monitoring e relativo hosting avviato in Toscana grazie ad una convenzione stipulata con la Regione.

La media agency Data Stampa si è aggiudicata, in raggruppamento d’impresa con TIM, il servizio tramite gara alcuni mesi fa. Questa innovativa procedura consente alla Regione Toscana – unica tra le Regioni italiane – di essere un soggetto aggregatore per un unico sistema di fornitura di media monitoring.

Per i soggetti che decidono di avvalersi dell’accordo quadro regionale, come riporta Agipress, sarà possibile fruire dei servizi di monitoraggio dei mezzi di comunicazione di massa in rete: rassegna stampa, web, video e social monitoring, unitamente al servizio di gestione dell’archivio dell’ente ed eventuale attività di analisi, progettazione, sviluppo, integrazione o modifica dei vari servizi.

La Convenzione tra Regione Toscana e Data Stampa, attiva già da alcuni mesi, consente di poter scegliere tra una serie di profili/livelli di servizio differenti, personalizzabili e modulabili in base alle diverse esigenze. L’accordo garantisce una semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche, il contenimento dei costi e l’ottimizzazione delle tempistiche di attivazione dei servizi.

I soggetti che possono aderire alla Convenzione sono le Agenzie Regionali, come Artea, Arpat, Irpet ed altre; Enti dipendenti e Società in house della Regione Toscana, Enti del Servizio Sanitario Regionale, altre Pubbliche Amministrazioni che insistono sul territorio regionale.

Tanti gli Enti che hanno già aderito tra cui: Giunta Regionale e Consiglio Regionale della Toscana, Arpat, Comune di Prato, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Università degli Studi di Pisa (Soggetto Aggregatore per tutte le Università della Toscana), Comune di Pisa, Comune di Arezzo, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Pistoia.

Immigrazione: Macron apre la crisi politica con l’Italia

ImmigrazioneL’immigrazione è sempre al centro del dibattito europeo, con il muro contro muro tra l’Italia e gli atri membri dell’Unione. Ed è di nuovo l’Acquarius a far discutere i paesi europei, messi di fronte al problema, dal nostro paese.

Adesso il Portogallo annuncia la soluzione per i 58 migranti salvati dalla nave che cercava un porto dove farli sbarcare. L’Italia non è più disposta ad accettare flussi immigratori incontrollati, e così i migranti dovrebbero andare in Portogallo, Spagna, Francia e Germania.

Una soluzione a quattro

Alla fine è stata chiamata la soluzione a quattro. La Francia, dopo un’iniziale rifiuto, si è fatta promotrice dell’iniziativa con una proposta condivisa. Sbarco a Malta e poi viaggio negli altri paesi. I leader francese e maltese gonfiano il petto, criticando il nostro paese. “Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l’impasse dei migranti”, fa sapere il premier maltese Joseph Muscat, dimenticando quanto l’Italia sia stata lasciata sola in passato, e quanto, soprattutto Malta, abbia sempre rifiutato di accogliere i migranti.
Anche Macron critica la chiusura dei porti italiani e apre alla crisi: “C’è una crisi politica tra l’Italia e il resto dell’Europa. L’Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino”.
Pronta la risposta del premier Conte: “Se Macron dice che l’Italia ha una crisi politica in atto con l’Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l’Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l’Italia non ha un problema con la Francia”.

Leonardo: comunicazione e rapporti con i media gestiti da Cisnetto

Leonardo comunicazione e rapporti con i media gestiti da Cisnetto

La comunicazione strategica e rapporti con i media di Leonardo-Finmeccanica sono gestiti dalla società di comunicazione Incontra di proprietà di Enrico Cisnetto.

L’amministratore delegato Alessandro Profumo ha ritenuto di non avvalersi dell’area Relazioni Esterne e Comunicazione di Leonardo, guidata da Raffaella Luglini e composta da oltre 200 persone, ma ha voluto affidare all’esterno la comunicazione dell’azienda e sottoscrivere un contratto di consulenza, che sembra sia molto oneroso, proprio con la società di comunicazione romana “Incontra”.

Quest’ultima ha tra i suoi collaboratori nomi famosi nel mondo del giornalismo, come l’ex giornalista del “Sole 24Ore” Guido Rivolta che non solo è stato portavoce di Giulio Tremonti ma anche responsabile relazioni esterne di Cassa Depositi e Prestiti. Oppure l’ex giornalista de “Il Giornale” Fabrizio Ravoni, collaboratore nel governo Berlusconi a Palazzo Chigi e al ministero della Difesa con Gianpaolo Di Paola quando il premier era Mario Monti.

Già nelle scorse settimane l’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, aveva fatto parlare di sé quando nell’ambito dell’acquisizione di Vitrociset aveva rinunciato all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto ma nel momento in cui Fincantieri ha fatto un’offerta, il Cda di Leonardo ha deliberato di “procedere all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto”.

Tria contro Di Maio. No a sforare il 3%

Si apre il fronte deficit nella politica italiana. Di Maio e Salvini vorrebbero sforare il 3% del rapporto Deficit/Pil, ma Tria risponde ai viceministri del Governo. Con Gentiloni il rapporto è arrivato allo 0,9%, rapporto ritenuto troppo basso da Tria. Che però nemmeno vuole sforare il 3%, e arrivare al massimo all’1,5%. Questo costerebbe allo Stato circa 10 miliardi di euro. Il ministro del Tesoro si trova adesso in Cina, ma non vuole mollare la linea del 1,5%.

Il Def

Intanto il Giverno è atteso dalla Commissione europea per a presentazione del Documento di economia e finanza (Def). Il Governo ha dichiarato di voler cambiare i parametri insieme all’Europa, e di essere disposto ad arrivare allo scontro.

Ma certamente uno scontro non è auspicabile, e si dovrà arrivare ad un compromesso. Il Governo ha un punto debole. Lo spread infatti è la spada di Damocle sulla testa dell’Italia. Ogni volta che il governo apre un fronte di scontro, i mercati temono una crisi e alzano la tensione sui titoli italiani.

I rendimenti sono già stabili sopra al 3% e lo spread è sui 285 punti base.

Il nuovo appuntamento per il governo è quello di stasera, con l’agenzia di rating Fitch che farà un update del giudizio sul nostro paese.

Crollo Ponte Morandi: Governo va avanti con la revoca della concessione

ponte morandi

La proposta fatta da Autostrade non ha cambiato di una virgola la volontà del Governo. Nemmeno la conferenza stampa in cui ha comunicato l’intenzione di provvedere alla ricostruzione di un nuovo ponte in soli 8 mesi e di destinare un fondo alle famiglie delle persone che hanno perso la vita nel tragico crollo del ponte Morandi.

TAV: è ancora confusione. Scendono in campo Tajani e Chiamparini

Foto: Ap/LaPresse

La Tav fa ancora discutere, all’interno del governo, ma non solo. L’Unione Europea scende in campo con il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, che va nei cantieri della discussa opera per dare sostegno al progetto.

D’altra parte la UE ha messo il 40% dei finanziamenti. Assieme a Tajani anche Alberto Cirio, deputato a Bruxelles per Forza Italia, stesso partito di Tajani.

Le posizioni

Alla galleria di Chiomonte e a quella di Saint Martin la Porte si presenta anche il presidente della Regione Piemonte. Non è un segreto che anche Sergio Chiamparino si batte per la Tav. contro invece, sempre il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli.

Scontro tra referendum, proposto da Chiamparino, e contro analisi, del ministro. E così anche il presidente della Regione vuole la sua analisti, per rivalutare i costi e benefici. Chiamparino apertamente dice che “quella del governo sarà di parte”. Il rapporto Chiamparino sarà pronto per gli Stati generale delle infrastrutture della Regione che si terrà il 28 settembre.
Con Chiamparino e Tajani ci sono naturalmente la UE e la Francia. In Italia sono gli ex alleati del patto del Nazareno a sostenere il progetto. Forza Italia e Pd spingono per completare l’opera e si preparano a dare battaglia. Alleati i sindacati, che vedono nella Tav l’occasione per creare lavoro.

Sulla TAV la Francia mette l’altolà. Per Di Maio referendum possibile

Foto: Ap/LaPresse

Il momento di schiarite sulla TAV è cominciato, con un botta è risposta tra Ministero delle Infrastrutture, Francia, e Regione Piemonte. Per la Francia, la TAV si deve fare, per i 5 stelle no, mentre per Chiamparino serve un referendum.

Il tavolo

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino dice che sere un referendum e il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, apre a questa possibilità, a La7.
“Gli stanziamenti sono una cosa ma il tema è che il cantiere non va avanti, non autorizzerò mai un’opera che si faccia con poliziotti in assetto antisommossa e fili spinati”. Questa la presa di posizione di Di Maio, che ribadisce come i 5Stelle non siano dei noTav a priori. Il problema, secondo il ministro, è che l’opera è tecnicamente obsoleta.

“Il punto è la Torino – Lione che dovrebbe portare le merci da Torino a Lione. Questo tunnel è stato progettato 30 anni fa, oggi ci sono nuove tecnologie, c’è la stampa in 3D”.

Ma dalla Francia dicono che ormai “Abbiamo ormai superato il punto di non ritorno”. A parlare è l’ingegner Yves Sarrand, direttore generale del dipartimento della Savoia. Si tratta di uno degli uomini Tav più importanti, al di là delle Alpi.

“La discussione se realizzare l’opera appartiene da tempo al passato. La Torino-Lione non è un progetto, è un cantiere che sta procedendo. Stiamo lavorando e le frese scavano”.

“La discussione in Francia riguarda solo il tracciato da Lione all’imbocco della galleria e i tempi di realizzazione. Nessuno si sogna di discutere il tunnel di base che si sta scavando”.
La Francia dunque, forse adeguerà la linea attuale solo nel futuro, quando il traffico commerciale sarà aumentato.

Accordo UE sui migranti: già tutto da rifare?

Migranti LampedusaA pochissime ore dall’intesa sui migrati, Macron si rimangia tutto e rimette in discussione l’accordo, già molto precario. Sembra dunque che Salvini sia stato buon profeta, quando, appena annunciata l’intesa, aveva espresso perplessità. “Non mi fido”, in sostanza le parole del leader del Carroccio.

E Macron ha subito rimesso in discussione una parte fondamentale dell’intesa. L’Italia voleva la condivisione delle responsabilità, ma il presidente francese, al secondo giorno, ha gelato Conte: “L’accordo sui migranti raggiunto nella notte tra i Paesi Ue coniuga responsabilità e solidarietà”. Ma la responsabilità è “dei Paesi di primo arrivo.

I sì e i no di Macron

La Francia accetta la mutualizzazione dell’organizzazione e i finanziamenti europei, ma ribadisce la volontarietà dei centri di accoglienza nella Ue che devono essere organizzati nei paesi di primo ingresso. E ancora: “la Francia non sia un paese di primo arrivo”.

Una presa di posizione contraria a quanto voleva l’Italia, il paese maggiormente esposto, se non l’unico, come paese di primo arrivo.

Il premier Conte pensava di aver raggiunto l’obbiettivo, e invece si ritrova con un nulla di fatto sul punto più importante per il nostro paese. In un tentativo di distensione, il premier ha dichiarato: “Macron? Era stanco. Lo smentisco”.

Secondo Conte infatti, nell’accordo raggiunto “non si fa riferimento a un Paese di primo transito o di secondo transito”. La Francia dovrà dunque fare la sua parte.

Banca Popolare di Bari, con Mutuo Break si sospende la quota capitale della rata fino a 3 volte

Affrontare il futuro è una sfida complicata, ma che deve essere intrapresa con la massima serenità. È quello che pensa anche la Banca Popolare di Bari, che ha pensato bene di sviluppare uno strumento ideale per tutti i clienti che vogliono realizzare i propri sogni, senza però dover perdere ore e ore di sonno.

Si tratta di Mutuo Break, una soluzione perfetta per tutti quei privati che hanno l’esigenza di sospendere il pagamento della quota capitale per diverse volte nel corso del piano di ammortamento del proprio mutuo. Stessa situazione per chi ha bisogno di maggiore flessibilità oppure chi ha la necessità di liberare maggiore liquidità che deve essere destinata a far fronte alle esigenze della famiglia.

Mutuo Break ha una durata massima fino a 30 anni (con un numero di rate pari a 360): l’ansia e la preoccupazione legata alle spese improvvise si possono finalmente combattere. Questo mutuo è l’ideale, quindi, per chi deve acquistare una nuova abitazione, oppure anche ristrutturarla. Tante condizioni vantaggiose sono previste anche per tutti coloro che sono già soci della Banca Popolare di Bari e non si limitano certamente al solo spread promozionale dello 0,75% sul tasso fisso.

Uno strumento per affrontare esigenze e non bisogni. È esattamente questa l’idea che sta alla base della campagna pubblicitaria relativa a Mutuo Break, che è stata realizzata da parte di Hdrà, un noto gruppo di comunicazione che ha voluto esaltare questa nuova proposta della BPB. Un filmato in cui si nota la principale caratteristica di Mutuo Break, ovvero l’opportunità di sospendere il pagamento della quota capitale della rata fino a tre volte e fino ad un massimo di 12 mesi consecutivi per ogni singola opzione. Il protagonista dello spot, Paolo, è un ragazzo che sta acquistando una nuova casa e sceglie Break proprio perché evita ogni possibile segnalazione di criticità.

 

I tempi per il nuovo governo si allungano

giuseppe_conteNon sapremo nulla, almeno ufficialmente, sul nuovo governo, fino a domenica. Sembrano questi i tempi necessari al premier incaricato Giuseppe Conte, per arrivare alla lista dei ministri. Ci sono diversi nomi in ballo, ma anche veti incrociati, da più parti.

Intanto oggi, il neo premier ha incontrato Salvini e Di Maio, per un’ora e mezza, assieme a Visco di Banca d’Italia.

Anche se Conte non ha escluso di tornare da Mattarella oggi stesso, ci sono ancora dei dubbi su alcuni nomi. Intanto il premier uscente Gentiloni ha lasciato oggi il suo ufficio.

I nomi in ballo

I nodi da sciogliere sono ancora quelli dei dicasteri più importanti, a partire da quello dell’economia. Il ministro indicato dalla Lega, Paolo Savona, è ancora al centro degli incontri. Sembra che ci siano, come avrebbe detto lo stesso Savona, qualche veto su di lui. A conferma di questi veti, l’allungamento dei tempi. Il problema sarebbe il suo euro-scetticismo, nonostante un curriculum di primo piano.

Definitivamente bruciata sembra la candidatura di Laura Castelli alle infrastrutture, dopo le rivelazioni di Repubblica sulla gola profonda per gli autori del libro Supernova che spara a zero sul Movimento.

Sarebbe stata proprio la Castelli a inviare mail al veleno contro Di Maio e Di Battista. La piemontese era già malvista da Confindustria e Lega per le sue idee No-Tav.

Poi ci sono sono gli Esteri, con Massolo che probabilmente non sarà nominato, e la Difesa, ancora da definire.

Lo storico incontro tra le due Coree e la denuclearizzazione. Piantato il pino della pace

coreaAlla fine le due Coree si sono incontrate al confine, in uno storico meeting sulla linea di confine tra Kim Jong-un e Monn Jae-in.

I due leader si sono stretti la mano sulla linea, e poi hanno entrambi attraversato simbolicamente il confine da entrambi i lati, per poi piantare insieme un albero di pino.

Gli annunci coreani

In occasione dell’incontro, il leader Kim Jong-un ha anche annunciato la chiusura del sito dei test nucleari di Punggye-ri, da fare in una cerimonia pubblica. Un gesto simbolico, più che altro, visto che il sito sarebbe ufficialmente inattivo, e i test sarebbero comunque conclusi.
Ma secondo la Corea del Sud, due ulteriori tunnel sarebbero ancora in funzione, e in buone condizioni.
Soddisfazione è stata espressa dai leader di tutto il mondo, e parole di buon aspicio sono state espresse anche da Papa Francesco.
Ora si attende il prossimo, storico, incontro, tra Kim Jong-un e il presidente Usa Donald Trump. La Corea del Nord ha gocato una partita strategicamente perfetta, prima con i test nucleari, e ora con lo smantellamento del sito. Una partita che ha portato gli USA ad essere meno aggressivi, per poter così poi incontrare, in un evento storico, gli americani.

Fabrizio Bertot: riparte l’Officina delle Idee e del pensiero

Fabrizio Bertot

Il comune di Rivarolo Canavese riparte da Fabrizio Bertot, europarlamentare ed ex sindaco del Paese. Nonostante il susseguirsi di impegni internazionali, che lo hanno visto partecipare attivamente alle elezioni politiche in Russia e in Azebaijan in qualità di osservatore internazionale, il politico non ha lesinato energie, impegnandosi attivamente sul proprio territorio.

L’impegno di Fabrizio Bertot per Rivarolo Canavese  è stato dunque quello di far ripartire il progetto dell’«Officina delle Idee e del pensiero», costituito da una serie di incontri legati a personalità di spicco della cultura, dell’arte e della politica. Le numerose attività internazionali intraprese in questi ultimi anni. hanno permesso a Bertot di maturare la dovuta esperienza politica, che pone oggi al servizio della propria collettività.

Fabrizio Bertot e l’Officina delle Idee e del pensiero

L’Officina delle Idee e del pensiero nasce come confronto di idee sui grandi temi della politica, come l’immigrazione, l’Europa o la famiglia; non mancheranno tuttavia ampi spazi dedicati alle questioni legate al territorio di Rivarolo Canavese ed alle prospettive di sviluppo.

L’ex sindaco di Rivaloro ha precisato inoltre come le pesone di buona volontà della società rivalorese che si aggregano attorno all’Officina delle Idee e del Pensiero presto si costituiranno in Associazione, così da mettere in atto le idee espresse lanciando una serie di iniziative culturali e politiche per la propria città.

«Mai come in questo momento di incertezza politica bisogna mettere insieme le buone idee per poter realizzare poi dei buoni progetti» ha voluto infine aggiungere Bertot, parlando dell’iniziativa, «al di là delle varie etichette e dei vari schieramenti, ma mantenendo ben salda la identità culturale italiana e canavesana. L’Officina delle Idee e del pensiero sarà il laboratorio per fare tutto questo».

La prima data degli incontri è prevista per il prossimo 23 aprile, alle ore 20:30, presso il teatro parrocchiale dell’oratorio San Michele, in via Fiume 15. L’ospite sarà Alessandro Meluzzi, psichiatra, scrittore e politico italiano di rilievo, con il quale si parlerà di Identità Europea e politiche migratorie. Seguiranno ulteriori incontri con  con lo scrittore e giornalista Magdi Cristiano Allam e con altre personalità di spicco.

Fabrizio Bertot e l’evento su Facebook

Banca Popolare di Bari, regalo di Pasqua dal Cda: approvato il bilancio 2017

Un’ottima notizia per Pasqua per la Banca Popolare di Bari: è stato infatti approvato il progetto di bilancio da parte del Cda per l’esercizio 2017. Durante gli ultimi mesi dello scorso anno, l’istituto pugliese ha perfezionato un’operazione di cartolarizzazione dei crediti a sofferenza per qualcosa come 350 milioni lordi. Una mossa che ha di fatto dato una mano a far calare, per il secondo anno di fila, il totale delle posizioni deteriorate, comprendenti sia quelle lorde che quelle nette.

In vista del 2018, il Gruppo ha previsto ulteriori operazioni di notevole importanza. Entrambi i coefficienti patrimoniali consolidati al 31/12 si aggirano intorno al 10,2% (il Cet1 e il Tier 1 Ratio) e al 12,7% (il TCr, ovvero Total Capital ratio). Tutti e due tali fattori sono al di sopra dei coefficienti che sono stati stabiliti per l’anno 2016 dal Regolatore ad esito dello SREP 2017. In riferimento ai dati reddituali, invece, il margine di intermediazione subisce un calo pari all’1,4%. Il problema è sicuramente il notevole aumento delle commissioni nette, che sono cresciute del 12%.

Ottime notizie anche in riferimento alla posizione di liquidità, dal momento che i due indicatori Lcr e Nsfr sono al di sopra dei limiti posti per legge (del 100%), pari rispettivamente al 190 e al 111%. Sono ben 353 le filiali del Gruppo Banca Popolare di Bari che include pure BpBroker, Popolare Bari Corporate Finance e la Cassa di Risparmio di Orvieto. In totale si tratta di 353 filiali, quindi, che si trovano spalmate su ben 13 regioni diverse.

Importanti notizie anche in merito alla trasformazione in Spa della Banca Popolare di Bari. Dopo la positiva sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 21 marzo, ecco che il Gruppo pugliese ha dato nuovamente il via a tutte quelle attività che sono fondamentali per poter raggiungere l’obiettivo di allinearsi con quanto previsto dalla legge.