Governo vs Sindacati: Montezemolo e la parabola della zizzania

 

Montezemolo

Il Governo allontana per un attimo lo spauracchio sindacati, raggiungendo una tregua insperata. Fatto l’incontro di maggioranza, avuti i primi contatti con le forze sociali oltre che con i sindacati, noi apriremo i tavoli e contiamo nel giro di un paio di mesi di cominciare ad assumere le prime misure: queste le parole del Ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani per introdurre il progetto del Governo in tema dei salari. E aggiunge: Il Governo ha una sua linea di politica economica dentro la quale ci sta una parte di iniziativa che va portata sui tavoli di concertazione. Questa parte di iniziativa riguarda i temi dell’innovazione, della produttività e anche del potere d’acquisto che oggi è sotto attacco per l’andamento delle materie prime. Ma non finisce qui: dentro ci sta anche la discussione sull’alleggerimento fiscale dei salari che il Governo è disponibile ad affrontare in un quadro nel quale ciascuno poi si prende i suoi impegni in termini di produttività.

Chi dà del filo da torcere al Governo è, invece, Confindustria. Luca Cordero di Montezemolo afferma l’utilità del tagliare altri cinque punti di cuneo fiscale, ma questa volta tre ai lavoratori e due alle imprese e non il contrario come con la passata Finanziaria. Il Presidente di Confindustria, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, ricorda che, nonostante l’intervento sul cuneo già effettuato, la differenza tra il costo per le aziende e il salario netto in busta paga rimane abissale: il rapporto è quasi di uno a due. Se vogliamo guardare ai salari, continua, credo che il sistema di detrazioni per la produzione del reddito da lavoro dipendente sia più corretto e visibile.

Primarie USA 2008, Hillary è “tornata”

Hillary Clinton

Trionfante, sorridente, distesa. Sono anche sparite di nuovo quelle rughe imbarazzanti che un fotografo dell’Associated Press aveva impietosamente ritratto nei giorni scorsi. Hillary Clinton è tornata. E i media Usa già chiosano con acidità: è grazie all’effetto lacrime. Emotività e gioventù sfiorita a parte, la senatrice, che soltanto ieri era data ormai per politicamente spacciata, e che aveva più volte dovuto precisare ai suoi elettori che non si sarebbe ritirata, vive da stanotte una nuova primavera. Contro tutte le previsioni della vigilia, ribaltate, e contro l’assalto mediatico dei giorni scorsi, l’ex first lady ha battuto il favorito Barack Obama nelle primarie democratiche del New Hampshire. Dopo una nottata di testa a testa, ecco il risultato finale: Hillary batte Barack 39 a 37.

Enorme e sorprendente affluenza di elettori, in New Hampshire, che hanno votato secondo logiche differenti rispetto ai loro predecessori dell’Iowa. Moltissime nuove registrazioni: giovani al primo voto ma anche persone che sono tornate alle urne dopo anni di disaffezione verso la politica. Totale: mezzo milione di persone, e cioè esattamente il doppio rispetto al passato nonchè praticamente il 40% della popolazione. Questa dinamica spiegherebbe anche la disattesa dei pronostici e gli errori dei sondaggi. Insieme ad una chicca degli osservatori: le lacrime e la commozione di due giorni fa di Hillary Clinton le avrebbero sponsorizzato una non indifferente aggiunta di voti, rendendola più umana e allontanandola da quell’aura di freddezza e rigore che la circondava.

Sarkozy e Zorro: tasse alle TV private per aiutare quelle pubbliche

Zorro

Nicolas Sarkozy alla riscossa. Al presidente piace il mondo mediatico e la celebrazione. In questi tempi di occhi puntati sulla di lui vita privata – a volte, appare, più all’estero, in quest’Italia cui tanto piace il gossip e, perchè no, il voyeurismo, che nella stessa Francia – Sarkozy pensa ad una riforma delle dinamiche televisive d’oltralpe. Ecco la proposta: eliminare gli spot commerciali dalla tv pubblica e tassare i ricavi pubblicitari dei canali privati per ridurre il deficit.

Durante la conferenza stampa di inizio anno, nel Salone delle feste dell’Eliseo, Nicolas Sarkozy ha annunciato le sue intenzioni a più di 500 tra giornalisti, fotografi e operatori televisivi provenienti da oltre quaranta Paesi. Al Presidente, come è normale che sia, è toccato anche rispondere alle inevitabili domande sulla sua relazione con la cantante ed ex modella italiana Carla Bruni. E’ una storia seria, ha affermato. Difficile immaginare il contrario – o che semplicemente affermasse qualcosa di differente – dopo la maestosa esposizione mediatica del loro viaggio in Egitto e delle romantiche passeggiate tra le Piramidi.

Tornando alla realtà, il capo dello Stato ha esordito affrontando il tema del rinnovamento culturale del servizio pubblico radio-televisivo. Un settore che, nei suoi piani, deve mirare alla qualità e non può funzionare solo con criteri mercantili. La proposta concreta? Voglio che i requisiti della televisione pubblica siano modificati profondamente, e voglio considerare la possibilità di eliminare completamente le pubblicità dai canali pubblici. Togliere, dunque, gli introiti pubblicitari al broadcasting pubblico, per assicurarne un innalzamento effettivo dal punto di vista dei contenuti e della qualità. Il finanziamento e quindi la sussistenza economica della Tv pubblica potrebbero essere assicurati per altra via. Potrebbe essere introdotta una tassa più alta sulla raccolta pubblicitaria delle tv private e una tassa infinitesimale sul volume d’affari dei nuovi mezzi di comunicazione, come internet o la telefonia mobile.

Israele: Sale la tensione per l’arrivo di Bush

E’finalmente arrivata l’ora X. In queste ore George Bush, presidente degli Stati Uniti d’America, si trova in Medio Oriente per discutere delle problematiche degli stati arabi. Tra i punti principali della visita la questione Iran e l’incontro a “sei occhi” tra Bush, Olmert e Abbas.

I media sono già pronti a non lasciarsi scappare nemmeno un istante di questa visita, che vedrà Bush prima in Israele. La situazione è tutt’altro che tranquilla nello Stato ebraico. Nemmeno di 24 ore fa due razzi lanciati dal Libano si sono abbattuti su Shlomi senza causare vittime. A tal proposito, il governo israeliano ha deciso di chiudere i confini con i territori palestinesi fino a sabato, al fine di prevenire eventuali attentati nella zona in concomitanza con le discussioni sulla pace.

Napoli come Beirut: “Sembra ci sia stato un bombardamento”

Le parole del sindaco di Quarto, comune coinvolto nella crisi-rifiuti del napoletano, lasciano sbigottiti:

Sembra di stare a Beirut il giorno dopo un bombardamento.

A leggere sembra che il primo cittadino di Quarto stia esagerando, eppure a guardare le strade della cittadina di quarantamila abitanti l’affermazione rilasciata dal sindaco sembra veramente calare a pennello. Macerie a terra, pietre, pezzi di vetro, cassonetti rovesciati, rottami di carrozzerie di automobili ancora infuocate. Un “tipica” giornata di guerriglia verrebbe da dire.

Se il Governo (di sinistra) ha paura dei Sindacati


Terzo Stato


E per il Governo sta per suonare la campana dei sindacati. Una campana che potrebbe essere molto stonata. Parte oggi a Palazzo Chigi il tanto atteso – in verità, anche temuto – confronto sui salari tra Governo e sindacati. Le parti, in verità, hanno già ampiamente chiarito le posizioni di partenza. Da parte istituzionale, l’invito all’apertura, al dialogo, alla comprensione, alla pazienza per ottenere i risultati. Questo il messaggio, ad esempio, del ministro del Lavoro, Cesare Damiano.


Meno conciliante e delicato il tono da parte sindacale: il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, fa sapere senza mezzi termini che, senza una risposta rapida, l’unica soluzione possibile sarà lo sciopero generale. La Confindustria, dal canto suo, chiede sgravi anche per le imprese. Damiano sottolinea il punto principale del confronto: il potere di acquisto e per questo si possono fare due cose: chiudere i contratti di lavoro e intervenire sulla pressione fiscale. Si deve andare verso una detassazione degli aumenti contrattuali.


E al ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, che ha affermato la non necessità di inserire il tema della produttività in agenda, risponde: Mi sembrano veramente delle frasi senza senso. La storia del movimento operaio è segnata dalla ricerca nella contrattazione aziendale del legame fra retribuzione e produttività. Avanti popolo, più o meno.


Il leader della Cisl chiede meno tasse sui salari e una vera politica dei redditi , per contrastare l’azione di troppe lobby che fanno cartello organizzando prezzi e tariffe. Pino Sgobio, capogruppo alla Camera del Prc, invece, risponde a Confindustria: Gli industriali hanno già avuto. Quello dei salari dei lavoratori è l’aspetto su cui si misura l’efficacia sociale del governo. In Italia c’è una disuguaglianza inaccettabile, alla quale va posto assolutamente rimedio. Lo andiamo ripetendo da tempo: occorre un meccanismo di indicizzazione automatica dei salari e delle pensioni, una sorta di nuova scala mobile.

Caso Speciale: Visco, noi ti archiviamo

Una telenovela degna dei migliori ascolti. Una storia, quella che intreccia le vicissitudini del ex-generale della guardia di Finanza Roberto Speciale e il viceministro dell’economia Vincenzo Visco, che potrebbe benissimo essere romanzata, ma che, almeno per il momento, sembra non avere un finale definitivo.

Avevamo lasciato la situazione ad un punto di stallo. Speciale, dopo aver ottenuto il reintegro alla posizione che deteneva prima dell’inchiesta, aveva indirizzato una lettera al presidente della Repubblica Napolitano, in cui presentava la proprie dimissioni dalla carica, non volendo più collaborare con le persone, che nemmeno 6 mesi prima, lo avevano additato come un criminale. Visco, indagato per abuso di ufficio e per minacce aggravate ad un pubblico ufficiale, si era ritrovato con un supplemento di inchiesta a suo carico di 90 giorni.

In questo periodo, concordato dal Gip Antonino Stipo, le indagini si sarebbero dovute indirizzare verso alcuni alti ufficiali delle Fiamme Gialle. Al termine dei colloqui, il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Angelantonio Racanelli sono arrivati ad una conclusione comune.

Cartoline da Napoli. Barricate, cariche della polizia e le 24 ore per la vita di Prodi

cumuli immondizia napoli

Ieri Prodi ha trascorso l’intera giornata passando da una riunione all’altra, Straordinarie e ordinarie. Infine, la capatina al Quirinale per riferire a Napolitano: un’ora di colloquio. Imperversa il caos, per fare una descrizione sinteticadi tutti i fronti del dramma che è l’emergenza rifiuti in Campania, le proteste della gente e le polemiche dei politici.

Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro dell’Ambiente, dal canto suo ha poi precisato: Ho chiesto l’uso dell’esercito e l’aiuto del genio non solo per le scuole ma per rimuovere i rifiuti dalle strade e attrezzare le aree provvisorie di stoccaggio.Ospite, ieri sera, a Porta a Porta, il ministro ha specificato che non è vero che i termovalorizzatori non si fanno. Ad Acerra non è stato fermato da me, ma dalla magistratura. I termovalorizzatori vanno utilizzati, ma facendo anche la raccolta defferenziata.

Prodi, dal canto suo, ha passato la giornata ad assicurare entro la giornata di oggi una soluzione radicale alla crisi. Dei rifiuti, ma anche delle proteste. La maggioranza resta però divisa, tra polemiche e responsabilità. Tra Antonio Di Pietro e la mozione di sfiducia dei consiglieri regionali dell’Italia dei Valori al governatore Antonio Bassolino in Regione e il rinvio del verticedi ieri con il ministro dell’Ambiente.

Benedetto XVI: Allarghiamo la moratoria sulla pena di morte all’aborto

Sono parole che rimbombano forti, quelle di Papa Benedetto XVI pronunciate in occasione dell’incontro con gli ambasciatori di tutto il Mondo presso la Santa Sede. Un’occasione per illustrare, seppur tra le righe, come un’ ampliamento della moratoria sulla pena di morte all’aborto possa essere la “via giusta” da prendere per il futuro.

Davanti ai diplomatici di 176 paesi diversi, Ratzinger si è mostrato convinto:

Iervolino: il Governo sapeva già da un anno

BassolinoIervolino

Campania in rivolta. I disagi e i tafferugli non si fermano. Oggi il summit a Palazzo Chigi sul drammatico allarme rifiuti: una situazione che appare, ormai, priva di ogni controllo. Nell’attesa di capire cosa Prodi e i suoi possono aver inventato per tentare di uscire dall’emergenza, Napoli punta il dito contro Roma. Il sindaco, Rosa Russo Iervolino, in un’intervista a SkyTg24, ne ha per tutti. Anche in risposta alle accuse che le sono state rivolte da più parti.

Vedere la città così ridotta fa veramente pena. Se tutti dessimo maggiore solidarietà e facessimo meno proclami forse faremmo di più l’interesse dei cittadini. Il Sindaco ne ha per tutti: altri sapevano, quindi la responsabilità dell’attuale situazione non può essere imputata a lei sola. Il Governo aveva tutti gli elementi per intervenire, era stato allarmato per tempo, secondo la Iervolino, ma non si è agito. Sento di essere rispettosa istituzionalmente, ma al presidente del Consiglio Romano Prodi la possibilità di giungere a una situazione del genere era stata prospettata addirittura l’11 gennaio del 2007 in una riunione fatta a Castel dell’Ovo dopo una lunga e particolareggiata relazione del commissario governativo di allora, Guido Bertolaso. Stranamente questa riunione non ha avuto ricadute. Dopodiché c’è stato un decreto legge del Governo, convertito in legge, che individuava alcuni siti che stranamente non sono stati aperti. Non voglio dire che ho fatto tutto in modo perfetto, ma la responsabilità è legata ai poteri che si hanno. Non posso essere responsabile di cose – conclude il sindaco – per la quali non ho mai avuto il potere, né io, né prima di me Riccardo Marone, né Bassolino».

Bush in Medio Oriente. Azzam: accoglietelo con le bombe

Bush Bomb

Georg W. Bush, la settimana prossima, ha in programma una capatina in Medio Oriente. Comitato d’accoglienza? Azzam l’americano, il portavoce di Al Qaeda, ha la sua idea. E la condivide: Rivolgo questo appello urgente in particolare ai fratelli mujaheddin in Palestina e, più in generale, a quelli nella penisola araba, affinché siano pronti ad accogliere il crociato, il boia Bush, durante la sua visita di gennaio nella Palestina musulmana e nella penisola occupata, non con fiori ed applausi ma con bombe ed automobili esplosive. Parole di stima e di affetto in un messaggio audio video di 50 minuti diffuso via Internet. Dal titolo: Un invito alla riflessione e al pentimento.

Il programma di Bush prevede Israele, Palestina e altri stati del Golfo Persico. In vista del viaggio, la tensione politica internazionale è alle stelle, e la situazione è estremamente delicata. Il rischio attentati viene, infatti, soprattutto da gruppi radicali e cellule spontanee che pedissequamente seguono e applicano le istruzioni diffuse via Web. Ecco il perchè dell’esternazione di Azzam.

Veltroni e il Cavaliere, spauracchio del nuovo anno

Veltroni&Berlusconi

Continua la delicata fase di assestamento, in apertura del nuovo anno, per la politica italiana. Protagonista indiscusso, almeno nel dibattito, il Pd, tra Franceschini e soprattutto Veltroni. E il braccio destro di quest’ultimo, Goffredo Bettini, parte alla carica nella difesa della causa. Le esternazioni dei giorni scorsi del numero due del Pd, Dario Franceschini, su una sferzata presidenzialista alla francese nei piani di riforma elettorale del partito, hanno innescato polemiche a non finire, interne ed esterne.

Ergo Bettini accorre ora in difesa. La sua teoria è chiara: nel Partito Democratico c’è chi intende distruggere Veltroni. E continua: Noi abbiamo sempre detto che il presidenzialismo francese è il sistema migliore per l’Italia e che rimane un punto di riferimento che potrebbe anche diventare una proposta da presentare per la campagna elettorale delle prossime elezioni politiche, quando saranno. Insomma, lo stupore diffuso è ingiustificato. Definisce la polemica sul sistema tedesco una discussione strumentale , e ha parole anche per il vice premier Massimo D’Alema, che dovrebbe abbandonare i suoi personalismi.

E Musharraf disse: la Bhutto è responsabile della sua morte

Elezioni rinviate in Pakistan

Continua la ricerca della verità nella dinamica dell’attentato che ha portato alla morte dell’ex Premier pakistano, e leader dell’opposizione, Benazir Bhutto. Tra Scotland Yard e affermazioni ufficiali. Il Presidente pachistano, Pervez Musharraf, è stato intervistato dalla televisione Usa Cbs. L’intervista verrà mandata in onda domani, ma il suo contenuto è già pubblico a grandi linee.

Il Presidente ricostruisce l’attentato, ammettendo – a differenza di quanto fatto subito dopo l’assassinio – che probabilmente è stato un uomo armato di pistola a uccidere la leader del Partito del Popolo Pakistano, dopo un comizio, il 27 dicembre scorso a Rawalpindi. E ha poi anche considerato che è stata la stessa Benazir Bhutto ad esporsi per sua volontà a un rischio eccessivo.

Rifiuti, al culmine dello scontro. Prodi: “E’ una tragedia”. Bassolino contestato

Bassolino

La situazione è sull’orlo del precipizio. Il governo si assume tutte le proprie responsabilità riguardo a questa emergenza perchè sta mettendo in gioco il paese. Parole non allegre (già accantonata la ventata di ottimismo delle Feste, vero?) dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, che, da Bologna, ha detto la sua sulla drammatica emergenza rifiuti nel napoletano. Il Premier sa e sostiene la necessità di risolvere il problema, e di risolverlo per sempre.

Intanto, non si placano le proteste e gli scontri. Ieri pomeriggio un gruppo di persone, una ventina, ha bloccato un autobus e incendiato i cassonetti dei rifiuti a San Giorgio a Cremano, uno dei centri più colpiti dalla crisi dello smaltimento dell’immondizia. I presenti? Applaudivano.

A Napoli nel pomeriggio, in pieno centro, lo stesso scenario: cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme e correlati interventi dei Vigili del Fuoco. E non si placa la rabbia contro la riapertura della discarica di Pianura: si è unito ieri ai manifestanti anche un gruppo di una cinquantina di mamme con bambini. La protesta contro la discarica del contendere ha causato anche il blocco della circolazione ferroviaria sulla linea Napoli-Roma, tra Pozzuoli e Giuliano.


Ed è proprio a Pianura che, in seguito ad una sassaiola contro le forze dell’ordine, sono state fermate, e poi rilasciate, una decina di persone. Scontri e tafferugli hanno causato il ferimento di due agenti della polizia. Nella notte, la polizia ha scortato una trentina di camion adibiti a movimentare la terra per creare l’invaso che poi sarà coperto dai teloni impermeabilizzati già portati all’interno nei giorni scorsi. Anche questa operazione è stata ostacolata dai manifestanti, che si sono seduti nella carreggiata.