Tadic Rulez!
Domina. E a sopresa. E’incredibile il risultato uscito dalle presidenziali in Serbia tenutesi questo week-end. Il filo europeista Boris Tadic è riuscito alla fine a spuntarla. Una vittoria che ha appunto del sorprendente per 2 motivi sostanziali.
In primo luogo, l’affluenza è stata da record. Questo significa che il risultato del voto si avvicina di molto all’effettivo pensiero di tutti i cittadini serbi. Non che di solito non sia così ma con un affluenza del 50% degli aventi diritto voto, possiamo dire che sappiamo come la pensa metà della popolazione. E l’altra metà cosa penserà? Comunque, a questa chiamata elettorale, hanno risposto il 67% degli elettori. Un dato record per la Serbia, che mostra quanto il senso civico dei cittadini sia sviluppato e quanta sia la voglia di partecipare al futuro del paese.
In secondo luogo, ha del sorprendente il recupero di Tadic. Al primo turno infatti le cose non andavano proprio bene. Il distacco dal suo rivale nazionalista Tomislav Nikolic era esorbitante (39,99% contro il 35,39%). 4 punti e mezzo da recuperare. Un infinità. Eppure il popolo ha voluto l’Europa agli scenari che vedevano la Serbia pronta a legarsi con la Russia e a rimanere nel suo stato di indipendenza.
Aborto? “Rispetto e distanza”
Parlare di aborto in un periodo come questo è naturale. Il pontefice, durante l’Angelus di domenica, si è infatti soffermato su questo argomento; un tema che richiede e comporta sempre molteplici riflessioni, siano queste di parte oppure di controparte. Diciamo che per quanto concerne l’aborto non è tanto importante che se ne parli bene o che se ne parli male, l’essenziale è che se ne parli.
Domenica mattina il Papa e domenica sera chi facciamo parlare? Ma è naturale, colui che nell’immaginario collettivo possa risultare il maggior antagonista, ovvero il leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Considerando la matrice di base “atea” del partito (anche se, quando io seguivo la Messa nel mio paese si presentava sempre anche il capo di sezione di Rifondazione per cui non so quanto lo si possa definire ateo) parlare di un argomento che va al di là della funzione politica sfondando nel tema etico, diviene più un appello a non ascoltare l’altro che una base per un dialogo.
Survivors. Ovvero: i soliti noti
L’Angelus del Papa, nella Giornata della Vita
Scommettiamo che… vince Obama?
Vista la pochezza del palinsesto televisivo RAI, scusate lo sfogo ma dopo essere rimasto a casa un sabato sera per alcuni problemi personali mi sono ritrovato a guardare I MIGLIORI ANNI e la carrellata di “mummie”, si potrebbe finalmente riportare in auge un vecchio programma che da tempo non c’è più SCOMMETTIAMO CHE…
E magari farne una bella puntata speciale dove si parli di politica e di SuperTuesday, ovvero il famoso super martedì che sta accompagnando i cittadini americani aventi voto, verso la scelta dei due candidati che concorreranno definitivamente verso la Casa Bianca.
Obama e Clinton da una parte, McCain e Romney dall’altra. Democratici contro Repubblicani. La novità (un candidato di colore e una donna) contro il classico (due candidati bianchi). Insomma in qualsiasi modo la si voglia guardare queste elezioni americane stanno raccogliendo interesse. E non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale.
Prodi, grazie grazie grazie
Non sono completamente ubriaco o sotto effetto di droghe tranquilli. E il titolo del mio post non vuole nemmeno essere un atteggiamento ironico nei confronti di colui che è riuscito in circa metà della sua legislatura a scontentare qualsiasi classe economica del paese. La scritta “Prodi, grazie grazie grazie” come anche “Grazie Prodi, campione di coerenza, pazienza e resistenza” sono solo alcuni dei motti, scritti su cartelloni colorati, che alcuni manifestanti hanno portato ieri sera, sotto casa dell’ex premier a Bologna.
Parlare di manifestanti pacifici, vedendo soprattutto le scene che ci giungono dalla Campania, sembra strano, quasi improbabile. Ed invece è proprio così. Come sabato scorso anche questo sabato alcuni sostenitori di Prodi sono giunti in via Gerusalemme nella città delle due torri per abbracciare e sostenere l’ex premier in un momento come questo.
Raciti, un anno dopo
Marini e gli spiragli
La Crisi, di Franco Marini. Non è La Cura, di Franco Battiato
Politically correct, e che ce la si mandi buona
Il Garante bacchetta Santoro
La Tv che non c’è. E la Tv che c’è
Governo Marini: Basta con la solita minestra!
Dopo “Il Calvario del Premier” e quindi “La Caduta: Una storia già scritta” non possiamo che prepararci al nuovo “film” che il nostro governo ha in serbo per noi, ovvero “A volte ritornano”. Il titolo da chiari risvolti horror-psicologici parlerà di un certo genere di essere viventi che non si sa per quale strano motivo non si riesce mai ad eliminare. Vi premetto che si tratta solo di un “trailer” per ora, quindi aspettate non è ancora arrivato nelle sale di tutta Italia.
Quegli “esseri viventi” Gianfranco Fini sicuramente li definirebbe in maniera più precisa come un:
Insieme più o meno raccogliticcio di qualche disperato.