I due Presidenti

Castro
E’ il giorno della verità, o quasi. Oggi all’attacco i grandi partiti, ricevuti alla Corte di Marini per brancolare tra gli spiragli. Verranno ricevuti Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi (ha confermato, nonostante il lutto) e Walter Veltroni. Nel pomeriggio sarà la volta dei tre ex presidenti Cossiga, Scalfaro e Ciampi. E poi stop. Pace, fine. Tra stasera e domani mattina Franco Marini dovrà salire al Quirinale.
L’esito delle consultazioni dello spiraglio è quasi certamente senza spiraglio. Il centrodestra non si è schiodato dalle sue posizioni. Il no è rimasto no. Il governo per fare la riforma elettorale non s’ha da fare e a Marini non resta molto probabilmente che desistere. Non ci sarebbero le condizioni per continuare.
A decidere, però, nel centrodestra, che gli alleati lo ammettano e vogliano o meno, è il Silvio. E Marini lo vuole ascoltare assai attentamente. Anche perchè, e non se ne capisce in realtà la recondita ragione, Marini pare ancora ottimista.

Tadic Rulez!

Domina. E a sopresa. E’incredibile il risultato uscito dalle presidenziali in Serbia tenutesi questo week-end. Il filo europeista Boris Tadic è riuscito alla fine a spuntarla. Una vittoria che ha appunto del sorprendente per 2 motivi sostanziali.

In primo luogo, l’affluenza è stata da record. Questo significa che il risultato del voto si avvicina di molto all’effettivo pensiero di tutti i cittadini serbi. Non che di solito non sia così ma con un affluenza del 50% degli aventi diritto voto, possiamo dire che sappiamo come la pensa metà della popolazione. E l’altra metà cosa penserà? Comunque, a questa chiamata elettorale, hanno risposto il 67% degli elettori. Un dato record per la Serbia, che mostra quanto il senso civico dei cittadini sia sviluppato e quanta sia la voglia di partecipare al futuro del paese.

In secondo luogo, ha del sorprendente il recupero di Tadic. Al primo turno infatti le cose non andavano proprio bene. Il distacco dal suo rivale nazionalista Tomislav Nikolic era esorbitante (39,99% contro il 35,39%). 4 punti e mezzo da recuperare. Un infinità. Eppure il popolo ha voluto l’Europa agli scenari che vedevano la Serbia pronta a legarsi con la Russia e a rimanere nel suo stato di indipendenza.

Survivors. Ovvero: i soliti noti

I soliti ignoti
Si sente dire ormai da più parti. E sempre di più. La solita banalità estremamente carica di verità. Le facce che governano l’Italia sono sempre le stesse facce. L’eta media del Parlamento parrebbe essere di soli 54 anni. Ho trovato questo post, un po’ vecchio ma ben documentato.
54 non è poi così alto, come numero. In effetti a immagine e occhio e croce uno direbbe 70. Ma insomma, a governarci, da sempre, ci sono i soliti noti.
I media abroad assai si stanno di questi tempi interessando alle vicende quasi folkloristiche della politica del Belpaese di questi giorni. Potrebbero farsi i fatti loro, direte. Ma se realizzate che oggi, su 11 quotidiani nazionali che mi sono capitati sotto mano, almeno 5 avevano la royale coppia Sarkozy-Bruni in prima pagina, decidete poi quale delle sue parti mediatiche in causa – italiana o abroad – è più triste.
Dunque, dopo essere stato per la seconda volta stroncato dall’Economist, l’uomo dei media all’italiana ritorna agli onori della cronaca estera grazie al Financial Times. Nel 2005 avevano scritto questo. Ora Berlusconi torna a far parlare di sè come il grande sopravvissuto d’Italia.

L’Angelus del Papa, nella Giornata della Vita

Papa
Mentre di nuovo la politica si agita intorno al tema delicatissimo dell’aborto e dell’interruzione di gravidanza, arriva puntuale cone un orologio svizzero la direzione senza spiragli del Pontefice.
Papa Benedetto XVI ha appena lanciato da S. Pietro il suo appello a rispettare, tutelare e promuovere la vita umana sia prima della nascita che nella sua fase terminale.
Quest’oggi, infatti, si celebra la 30esima Giornata della Vita in tutta Italia. Ed ecco l’Angelus del Papa: Saluto e ringrazio quanti sono convenuti qui, in piazza San Pietro per testimoniare il loro impegno a difesa e promozione della vita e per ribadire che la civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita. Ognuno, secondo le proprie possibilità, professionalità e competenze – ammonisce il pontefice – si senta sempre spinto ad amare e servire la vita, dal suo inizio al suo naturale tramonto. E’ infatti impegno di tutti accogliere la vita umana come dono da rispettare, tutelare e promuovere, ancor più quando essa è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, sia prima della nascita che nella sua fase terminale.

Scommettiamo che… vince Obama?

Vista la pochezza del palinsesto televisivo RAI, scusate lo sfogo ma dopo essere rimasto a casa un sabato sera per alcuni problemi personali mi sono ritrovato a guardare I MIGLIORI ANNI e la carrellata di “mummie”, si potrebbe finalmente riportare in auge un vecchio programma che da tempo non c’è più SCOMMETTIAMO CHE…

E magari farne una bella puntata speciale dove si parli di politica e di SuperTuesday, ovvero il famoso super martedì che sta accompagnando i cittadini americani aventi voto, verso la scelta dei due candidati che concorreranno definitivamente verso la Casa Bianca.

Obama e Clinton da una parte, McCain e Romney dall’altra. Democratici contro Repubblicani. La novità (un candidato di colore e una donna) contro il classico (due candidati bianchi). Insomma in qualsiasi modo la si voglia guardare queste elezioni americane stanno raccogliendo interesse. E non solo sul territorio nazionale ma anche in campo internazionale.

Prodi, grazie grazie grazie

Non sono completamente ubriaco o sotto effetto di droghe tranquilli. E il titolo del mio post non vuole nemmeno essere un atteggiamento ironico nei confronti di colui che è riuscito in circa metà della sua legislatura a scontentare qualsiasi classe economica del paese. La scritta “Prodi, grazie grazie grazie” come anche “Grazie Prodi, campione di coerenza, pazienza e resistenza” sono solo alcuni dei motti, scritti su cartelloni colorati, che alcuni manifestanti hanno portato ieri sera, sotto casa dell’ex premier a Bologna.

Parlare di manifestanti pacifici, vedendo soprattutto le scene che ci giungono dalla Campania, sembra strano, quasi improbabile. Ed invece è proprio così. Come sabato scorso anche questo sabato alcuni sostenitori di Prodi sono giunti in via Gerusalemme nella città delle due torri per abbracciare e sostenere l’ex premier in un momento come questo.

Raciti, un anno dopo

scontri
E’ passato già un anno. Sembra ieri. Un anno fa il derby di calcio Catania-Palermo uccideva, causa scontri triviali, l’ispettore capo Filippo Raciti. Cerimonia oggi in suo onore. La sua città riunita nel dolore e nella rabbia, in un abbraccio di calore alla vedova, Marisa Grasso. Catania.
Un’occasione struggente allo stadio Angelo Massimino. A celebrare il ricordo il capo della polizia Antonio Manganelli, la vedova Marisa Grasso, il presidente della Figc, Giancarlo Abete e il questore etneo Michele Capomacchia.
Filippo Raciti è morto un anno fa per la stessa selvaggia violenza di cui era attore. Ucciso dalla violenza di questi tempi. Un anno fa è morto Filippo Raciti, ucciso da mano criminale che ha dato sfogo a una furia assassina e una violenza inaudita: queste le parole di Manganelli.

Marini e gli spiragli

Marini
Non si capisce se a muoverlo sia la disperazione oppure una consapevolezza atavica. Concluse le odierne consultazioni, Franco Marini si pronuncia. E parla della presenza di uno spiraglio ancora aperto per la formazione del nuovo governo. Dove? Come? Quando?
Sembra sereno. Naturale, se fosse chiuso starei in vacanza, invece devo lavorare fino a lunedì. Il ragionamento non fa, in effetti, una piega. Io passerò il week-end a riflettere, voi a divertirvi. Gli elementi per la valutazione conclusiva li darò lunedì. Queste le parole del Presidente del Senato ai giornalisti.
Il bilancio della giornata vede tutti gli interlocutori che hanno concordato all’unanimità sulla necessità di un cambiamento della legge elettorale. Almeno quello.

La Crisi, di Franco Marini. Non è La Cura, di Franco Battiato

Battiato
Franco – e non si tratta di Battiato, evidentemente – continua a ripetere che Uno spiraglio c’è. Uno spiraglio che è un pertugio strettissimo, ma per il quale vale la pena, si vede, di provarci. Ieri la seconda giornata di consultazioni.
Una giornata importante, nella quale, soprattutto, Franco Marini ha parlato direttamente a Forza Italia. Un appello vero e proprio, from presidente del Senato 2 Cavaliere.
Marini, infatti, acqua alla gola e marasma mentale, ha esplicitamente chiesto all’uomodi Arcore di ascoltare la società.

Politically correct, e che ce la si mandi buona

Clinton Obama
Cortesi fino all’inverosimile. La nuova strategia, l’unica possibile, è questa. Hillary Rodham Clinton e Barack Obama dibattono soavemente al Kodak Theatre, dove va annualmente in scena la cerimonia degli Oscar. Il capitolo rissa e veemenza si direbbe superato.
Quesi sembravano non nemici, ma alleati nel loro confronto delizioso. Due vecchie, british amiche che chiaccherano durante l’ora del tè. Hillary è tutta un cuoricino: Abbiamo l’opportunità di fare la storia, cambieremo il nostro Paese, perché penso che uno di noi due finirà con l’essere il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Tanto carini e tanto onesti parevano, che negli osservatori è sorta spontaneamente una domanda e uno scenario possibile. Lo scenario possibile si chiama dream ticket. E vorrebbe dire correre insieme alle elezioni di novembre, naturalmente a diverso titolo: uno come candidato alla presidenza e l’altro alla vicepresidenza.

Il Garante bacchetta Santoro

Santoro
Processo alla televisione. Oggi i media ritornano prepotentemente agli onori delle cronache. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha intrapreso ieri azioni ben precise, oggi riportate all’opinione pubblica dal suo Presidente, Corrado Calabrò.
Il Garante è stato chiaro: basta con i processi in televisione. I processi siano circoscritti nelle aule di tribunale. Il che significa un bel richiamo alla Rai per il programma di Santoro, Annozero, dove sarebbe stato violato il pluralismo.
Calabrò è stato molto diretto: In Tv il processo, lo pseudo processo o la mimesi del processo non si possono fare. L’informazione deve essere equilibrata, obiettiva e deve garantire il contraddittorio senza anticipare giudizi su questioni ancora subiudice.

La Tv che non c’è. E la Tv che c’è

Una tv poco nota ai più, e un nome sconosciuto alle cronache. Europa 7 e Francesco Di Stefano, 54 anni, imprenditore, abruzzese di Avezzano, esistono, e l’Europa se n’è accorta. Dieci anni sono il tempo che ha investito per avere a che fare con la Corte di Giustizia europea, e far valere al suo cospetto i diritti della sua emittente.
Nell’ormai lontano 1999, Europa 7 si aggiudicò una concessione nazionale televisiva. E da allora sta aspettando. Europa 7 aspetta le frequenze per poter trasmettere.
Quello di Di Stefano non è un nome noto, ma è un caso unico al mondo.

Governo Marini: Basta con la solita minestra!

Dopo “Il Calvario del Premier” e quindi “La Caduta: Una storia già scritta” non possiamo che prepararci al nuovo “film” che il nostro governo ha in serbo per noi, ovvero “A volte ritornano”. Il titolo da chiari risvolti horror-psicologici parlerà di un certo genere di essere viventi che non si sa per quale strano motivo non si riesce mai ad eliminare. Vi premetto che si tratta solo di un “trailer” per ora, quindi aspettate non è ancora arrivato nelle sale di tutta Italia.

Quegli “esseri viventi” Gianfranco Fini sicuramente li definirebbe in maniera più precisa come un:

Insieme più o meno raccogliticcio di qualche disperato.